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Autore: Hayley Black    11/07/2011    6 recensioni
Se i suoi amici avessero saputo cosa faceva di notte, quando loro dormivano profondamente, l’avrebbero classificato come spavaldo e coraggioso, gli avrebbero conservato il posto a tavola nella Sala Grande come facevano con Sirius e James, e gli avrebbero anche regalato qualche Cioccorana in più.
Ma quando i suoi passi leggeri si confondevano con il battito furioso del suo cuore, il giovane Peter non si sentiva spavaldo, coraggioso o in cerca di leggendarie avventure di cui vantarsi; si sentiva solo, solo con la sua anima pregna di incertezze, solo con quelle ragnatele argentate che i ragni tessevano indaffarati al suo cammino come petali di rose.

[Storia classificatasi quinta al "Seduto a guardare - Contest" indetto da MissBlackspots sul forum di EFP, vincendo anche il Premio IC.]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Peter Minus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Autore: Hayley Black
Titolo: A chi lotta a pugni chiusi contro un muro di cemento ed è convinto che insistendo prima o poi cadrà.
Personaggio Scelto: Peter Minus
Altri Personaggi: ///
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: One shot
NdA eventuali: E’ il mio primo lavoro su Peter Minus e spero non sia questa grande schifezza che mi è parsa. Le ripetizioni sono volute, credo non appesantiscano troppo la lettura – purtroppo le ripetizioni mi sanno di poetico (?) XD okay, è ora che io vada a dormire -. Io ho sempre avuto questa visuale di Peter, lui dopotutto era l’amico di Sirius e James, sempre nascosto, sempre sottovalutato. Mi fa pena, giuro ;A; Non lo odio, provo solo compassione per un ragazzo che magari avrebbe dovuto essere spronato ad uscire dalla coltre di ammirazione che provava per i suoi amici.
Ho usato la citazione scelta come titolo, e… aver usato una canzone di Fabrizio Moro mi ha stimolata molto. Personalmente amo quell’uomo, le sue canzoni sono tutte stupende. ‘Sangue nelle vene’, poi, è pura poesia. Un giorno erigerò un monumento in suo onore. Non ho nient’altro da dire, è mezzanotte e sto morendo dal sonno. Quindi buonanotte, spero che la storia piaccia, e se arrivo ultima sarà già un bel traguardo <3

A chi lotta a pugni chiusi contro un muro di cemento ed è convinto che insistendo prima o poi cadrà.

 

I corridoi erano deserti, silenziosi e bui come una cripta scavata nel sottosuolo. Le ragnatele tessute tra qualche candelabro spento sembravano fili d’argento al chiarore della luna, che a malapena filtrava dalle ampie finestre gettando ombre squadrate sul pavimento.
A nessuno piaceva passeggiare per la scuola di notte, specialmente quando fuori si sentivano strani suoni e scricchiolii, come versi di un animale solitario che si aggirava per la Foresta.
Peter, però, amava particolarmente quel momento della giornata, dove si rintanava nei piani più nascosti di Hogwarts assieme alla polvere e ai ragni.
Se i suoi amici avessero saputo cosa faceva di notte, quando loro dormivano profondamente, l’avrebbero classificato come spavaldo e coraggioso, gli avrebbero conservato il posto a tavola nella Sala Grande come facevano con Sirius e James, e gli avrebbero anche regalato qualche Cioccorana in più.
Ma quando i suoi passi leggeri si confondevano con il battito furioso del suo cuore, il giovane Peter non si sentiva spavaldo, coraggioso o in cerca di leggendarie avventure di cui vantarsi; si sentiva solo, solo con la sua anima pregna di incertezze, solo con quelle ragnatele argentate che i ragni tessevano indaffarati al suo cammino come petali di rose.
Non aveva paura, Peter.
Lui c’era abituato, al buio e al silenzio.
Era vuoto, come un foglio attendeva solamente di essere scritto, macchiato d’inchiostro o d’impronte invisibili che la marea avrebbe inevitabilmente trascinato con sé.
Spoglio, Peter, l’elencazione di amico stretto di James e Sirius lo agghindava come una collana di perle al collo di una dama.
Nascosto dietro un muro che non riusciva a buttare giù, con la sua camicia stirata e la cravatta bene annodata, le dita sporche di cioccolata e gli occhi che sembravano ritagli di cielo d’estate.
Non era brillante come James, sarcastico come Sirius o intelligente come Remus.
Lui era solo Peter.
Era quello timido, impacciato e silenzioso, che ogni giorno faceva a pugni contro le imponenti mura che gli si paravano davanti. E lui avrebbe voluto schiacciarli come castelli di sabbia, senza aver paura del prossimo che gli avrebbe sbarrato la strada.
A volte ci pensava, Peter, e aveva scoperto che i muri della sua mente erano più spessi e minacciosi di quelli della realtà, spezzati come fuscelli da palle di cannone o da qualche incantesimo pronunciato a bassa voce.
E mentre lui continuava la sua strenua guerra contro mattoni scoloriti e pesanti, nessuno si rendeva conto che non erano i ratti a sgattaiolare nei corridoi di notte, ma colui che si travestiva da ratto spelacchiato per rintanarsi nella mente semplice di un animale, come i costumi che i Babbani indossavano il giorno di Halloween.
Mattone dopo mattone, pugno dopo pugno, Peter aveva trovato il momento di rifugiarsi dietro brandelli di pelliccia e occhi inespressivi, dove i muri di mattoni cadevano improvvisamente per trasformarsi in alberi e corteccia, pelle graffiata e latrati di dolore.
Notte dopo notte il tempo trascorreva lento, ma dentro la sua gabbia di ossa e peli tutto era uguale, importava solo qualche falena innamorata della luce che svolazzava attorno alla fiamma di una candela.
Non importavano tutti gli altri, i compiti dell’indomani o la sua scorta di Cioccorane quasi finita. Non importava la sua timidezza, la sua fragilità, l’inchiostro che gli macchiava le dita quando finiva un tema di Trasfigurazione. Non importavano neanche le mura di incertezze che gli offuscavano la mente, lui le avrebbe sempre combattute.
E non importava neanche la consapevolezza che tanto, quelle mura, non sarebbero mai crollate.

 

 


 

 

Oh mio dio. Beh, che dire? Sono soddisfatta. E' il primo contest a cui partecipo, concluso, e chiudere con un quinto posto è come aver vinto :3 Io credevo di finire ultima, ma per fortuna per il mio Peter sono state spese belle - stupende, anzi - parole dell'onorevole giudiciA *-*
Oh beh, questa storia è stata incredibilmente travagliata. All'inizio doveva essere basata su Sirius, poi su Remus, e infine, a mezzanotte di una tortuosa domenica di luglio, ho acceso il pc e scritto sul mio Peter <3 Non mi sarei mai aspettata di scrivere su di lui *O* ma è stata una bella esperienza, come tutto il contest. Quindi, ennesimo grazie a Missblackspots (non imparerò mai a scrivere il suo nome ç_ç) e allo splendido giudizio. E ovviamente all'assegnazione del premio IC! *______*
Ma ora, ecco il giudizio **

 

QUINTA CLASSIFICATA - A chi lotta a pugni chiusi contro un muro di cemento ed è convinto che insistendo prima o poi cadrà, di Hayley Black 

Grammatica e sintassi: 10/10 
Stile e Lessico: 8.5/10 
Originalità: 9/10 
IC e Caratterizzazione: 9.5/10 
Gradimento Personale: 10/10 
Attinenza alla citazione 10/10 
Totale 57/60 

Ehilà! 
Devo essere sincera con te, sono rimasta piacevolmente colpita dalla tua storia. 
Da sempre, odio Peter Minus con tutta me stessa, ma questo non mi impedisce di leggere storie che lo riguardano e, in casi piuttosto rari, ad essere sinceri, di apprezzarle come meritano. 
Questa volta però, dopo aver terminato la lettura, non ho potuto fare a meno di assegnare il punteggio massimo al gradimento personale, perché questa storia merita davvero. 
Dipinge un Peter umano, un Peter ragazzo, con le sue paure e incertezze, niente a che vedere con il suo futuro tradimento o altro. 
Quindi ti faccio davvero tanti complimenti, anche perché hai saputo esprimere tutto con un corretto uso del linguaggio (grammatica perfetta, complimenti). 
La cosa che ti ha penalizzato di più è il punteggio dello stile e del lessico: so che le ripetizioni non erano casuali, ma forse stonano un po' con il contesto in generale. Inoltre ho trovato una frase che mi ha lasciata perplessa, ossia "Lui c’era abituato, al buio e al silenzio. Che oltre a prendere possesso dei suoi ricordi si stavano insinuando anche nella sua anima, fragile come un foglio di carta spiegazzato.". Ecco, tu qui vai a capo tra una frase e l'altra, ma così facendo spezzi il contesto e la seconda prase risculta abbastanza sconnessa. Ti consiglio ri rivederla, mettendo magari "Lui c’era abituato, al buio e al silenzio che, oltre a prendere possesso dei suoi ricordi, si stavano insinuando anche nella sua anima, fragile come un foglio di carta spiegazzato." o comunque qualcosa del genere per non spezzare la continuità. 
La storia è di per sé originale per il modo in cui è stata trattata, ma l'argomento è piuttosto comune, e per questo non ho potuto assegnarti il punteggio pieno. 
Infine, la citazione è indubbiamente perfetta e azzeccata, devo farti tutti i miei complimenti. 
Grazie per aver partecipato al contest, alla prossima! 
Marzia. 

Premio IC a Hayley Black, perché il suo Peter Minus viene trattato sotto il punto di vista di un ragazzo timoroso della vita e del confronto con il prossimo, così come dovrebbe essere. 

 

Ora mi dileguo, spero di partecipare ad un prossimo contest indetto dall'onorevole giudiciA *_*
E spero anche che il mio pc si aggiusti prima del previsto <3

 

Sayonara!
 

   
 
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