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Autore: Razoro    11/07/2011    0 recensioni
Marianne...una ragazza nata nel buio, priva di qualsiasi conoscenza del mondo esterno se non qualche intuizione datagli da qualche antico istinto. Un giorno una voce la chiama e le offre un nuovo futuro, fuori dal buio...alla luce del sole, nella più grande scuola di magia del mondo...Hogwarts
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Sambuco e l’uovo della rinascita
 

Ed ecco come mi ritrovo a seguire fra le strade di Diagon Alley un piccoletto ributtante che dovrebbe accompagnarmi a fare compere. Fino ad ora siamo andati al negozio d’animali a cercare un compagno animale da portare ad Hogwarts ma tutte le creature che mi sono state proposte dal commerciante mi hanno lasciata insoddisfatta. Solo animali anonimi privi di personalità che non riescono a destare il mio interesse, inoltre…è strano, eppure mi sentivo a disagio vicino a quegli animali…pensavo che questa mia insofferenza avrebbe creato problemi a Willem ma si è limitato semplicemente a dire:
“Verrà il tempo per quello”
Nessun rimprovero, nessun obbligo ma solo una distratta frase atta ad attestare l’inevitabilità di quell’evento…posso rimandare ma non evitare certi eventi poiché sono stati prestabiliti da mio padre.

In ogni caso ho scoperto di adorare camminare in mezzo alla gente, questa folla che si gira a guardarmi mentre passo che mi ammira e mi lusinga con la loro adorazione mi rende felice.
Un ragazzo biondo mi guarda appoggiato ad un muro di un negozio, vedo nei suoi occhi grigi il desiderio. Mi vorrebbe per sé ma per lui è solo tempo perso, non è alla mia altezza, nonostante il suo bellissimo viso e il suo fisico muscoloso.
Willem lo nota e si avvicina a lui agitando la mano in segno di saluto:

“Signor Malfoy!”
esclama all’improvviso il piccoletto. Il ragazzo lo guarda strabuzzando gli occhi per un attimo come se non capisse chi fosse ma prima che possa dire qualcosa Willem continua a parlargli:
“Non si ricorda di me? Willem Wuillom, aiutante ed assistente del signor Susan”
Draco stringe gli occhi come rievocare il ricordo, un’ombra passa sul suo volto prima che questo s’illumini in un radioso sorriso di cordialità:
“Ma certo, dunque tu sei Marianne…enchanté”
mi dice con un perfetto accento francese esibendosi in un baciamano che non può che farmi arrossire…non ho mai avuto un contatto fisico così intimo con una persona e non posso che sentirmi lusingata di averlo ricevuto da un così bel ragazzo:
“Non ci pensare, Malfoy. Non sei alla mia altezza. Il tuo sangue è troppo sporco”
dico scostando bruscamente la mano. Non so perché stia reagendo così ma mi pare il comportamento più adeguato a quel tipo di gesto da parte di quella persona. Sul suo viso si traccia un sorriso sadico:
“Sembri una tipa tosta. E sei anche un gran bel pezzo di ragazza”
mi sussurra accostandosi al mio orecchio. Willem sembra non vedere, anzi è pure soddisfatto di questa situazione…maledetto gnomo!
Agisco d’istinto e colpisco con un calcio il bellissimo Serpeverde in mezzo alle gambe. Si piega con un gemito finendo a ginocchia a terra, lo guardo con un ghigno sprezzante stampato in viso e lo supero:
“Ci hai provato Malfoy, ma fidati fra me e te ci sarà sempre un abisso”
non mi giro ma posso percepire il suo sguardo carico d’odio, ma anche d’ammirazione…adora le tipe toste e io sono la ragazza più tosta di tutti. Di certo non è l’ultima volta che io e lui c’incontreremo.
Arriviamo dopo poco alla bottega di Olivander, un piccolo negozio che gode di una grande fama. Sembra quasi un controsenso e forse lo è.
Veniamo accolti da Olivander in persona, un vecchietto dall’aspetto cordiale con gli occhiali sul naso. Appena mi vede impallidisce per un attimo, il suo sguardo intimorito si sposta rapidamente su Willem:
“Signor Wuillom, non mi aspettavo una sua visita”
strofina nervosamente le mani fra di loro, Willem lo guarda con sufficienza e con un gesto veloce tira fuori una pipa accedendola:
“Mio caro Olivander, non è il caso di essere così nervoso, mica sono un Mangiamorte. Sono solo l’accompagnatore della signorina Susan”
il venditore posa lo sguardo su di me ed impallidisce ancora di più, sembra sorpreso, come se la mia esistenza lo lasciasse incredulo. Potrei pensare che nessuno sapesse della mia esistenza eppure Draco Malfoy non mi era sembrato così stupito:
“S-signorina Susan?”
“Esatto, la figlia del nobile signor Susan. E’ venuta qui per scegliere la bacchetta”
Olivander si fiondò letteralmente nel suo magazzino uscendo con una scatolina di cartone:
“Legno di noce, misura 12 ¾  con anima in corde di cuore di drago, la provi coraggio”
prendo la bacchetta in mano e come mossa da un gesto istintivo la agito, una serie di scintille partono dalla punta incendiando alcune carte sopra il bancone:
“Direi di no”
dice con un sorriso quasi isterico mentre cerca di spegnere le fiamme. Storco il naso seccata e poggio la bacchetta. Che fastidio fallire!
Le ore passano, le bacchette da provare diminuiscono vistosamente, come se niente vada bene per me…o forse come se nessuna bacchetta mi voglia…mi giro verso Willem sconsolata, sembra visibilmente seccato:
“Non capisco signor Wuillom, non mi è mai capitato nulla del genere”
“Non preoccuparti vecchio mio, che mi dici di quella bacchetta?”
dice indicando una scatoletta nera nascosta in un angolo impolverato di uan mensola dietro al bancone. Olivander deglutisce come se avesse volutamente nascosto quella bacchetta fin dall’inizio:
“Q-quella? Oh, è solo un pezzo reso da uno studente. E’ rotta”
“Oh andiamo Olivander, non prendermi in giro…”
dice Willem con sufficienza, ormai il vecchietto sta tremando visibilmente, come messo alle strette:
“N-non credo che…”
“BASTA!”
grido all’improvviso, questa situazione mi sta stancando, sono stufa di stare in questo negozio, i due si girano a guardarmi stupiti:
“Prenda quella bacchetta subito e faccia il suo maledetto lavoro!”
al suono della mia voce i vetri del negozio cominciano a tremare e la misteriosa scatoletta nera si alza in volo finendomi in mano. La apro furiosa e tiro fuori il piccolo bastoncino di legno, appena le mie dite sfiorano la bacchetta un’enorme vampata d’energia mi avvolge facendo saltare i vetri del negozio:
“A quanto pare abbiamo trovato la sua bacchetta signorina. Niente male per un articolo rotto vero Olivander?”
il vecchietto cade in ginocchio disperato, come se fosse accaduto qualcosa di terribile ed irreparabile…ma cosa? Probabilmente si sta rammaricando di aver perso uno dei suoi articoli migliori:
“Allora Olivander, che bacchetta è?”
un mormorio distinto parte dalle sue labbra, appena impercettibile, Willem scuote la testa sconsolato:
“Più forte, amico mio”
“Una bacchetta fatta di legno di sambuco, con l’anima fatta di pelo di coda di thestral. Un pezzo più unico che raro”
il piccoletto si massaggia il mento pensoso mentre lentamente si forma un ghigno malefico sulle sue labbra:
“Sambuco? Ma era ovvio. Grazie tanto Olivander, è stato un piacere come al solito”
e detto questo uscimmo per la strada.
 
Sono emozionata a stringere la mia bacchetta fra le mani, la sento come una parte di me. Non vedo l’ora di provare qualche incantesimo…ne ho giusto uno in mente da provare quando saremo tornati alla nostra stanza.
Sento dei rumori di cassonetti che si rovesciano, mi giro e vedo un uomo avvolto in un mantello nero che sta abbandonando un fagotto in un bidone della spazzatura…che sia un bambino?
Corro verso di lui per fermarlo ma mi nota e con un gesto della sua bacchetta si smaterializza…codardo!
Mi avvicino verso il fagotto:
“Signorina, dovremmo rientrare”
mi esorta Willem ma lo ignoro, so bene cosa voglia dire rimanere abbandonanti nel buio e non voglio che questa creatura viva questa mia esperienza. Appena tocco il fagotto sento sotto le mie dita il duro guscio di un uovo, sento ancora il calore ddella creaturina che si trova dentro. Avvolgo l’uovo nel mio mantello di passeggio che avevo comprato poco fa e ritorno sulla strada:
“Andiamo Willem, comincia a far freddo qua fuori”
mi avvio mentre Willem mormora qualcosa tipo:
“Tutto sta andando secondo i piani”
chissà cosa vuol dire? Ma a breve tutto questo non avrà importanza…
 
Raggiungiamo la nostra stanza dopo mezz’ora, Willem si toglie il mantello da passeggio ed il cappello e li appende ad un gruccia buttandosi sulla sua branda:
“Allora signorina, è soddisfatta della giornata?”
ripongo l’uovo sul comodino vicino al mio letto e rispondo con un laconico:
“Abbastanza”
Willem si mette a sedere sul letto mentre fruga nella sua borsa:
“Domani dovrà partire, sa già dove andare vero?”
“Il binario 9 ¾”
rispondo sicura di me, Willem tira fuori un biglietto del treno ed una piccola nota scritta a matita e me li porge:
“Qua c’è il biglietto per il treno e l’indirizzo per mandare eventuali lettere a suo padre, le consiglio di scrivergliene una a settimana o altrimenti lo farete stare in pensiero”
li prendo e li appoggio vicino all’uovo, Willem si gira di schiena per mettere a posto il cuscino:
“Sono lieto di esservi stato utile e di aver reso servizio al mio signore”
estraggo la bacchetta e mi avvicino al piccolo uomo puntandogliela alla schiena:
“Signorina?”
“Willem…in verità non ti ho sopportato dal primo momento che ti ho visto. Avada Kedavra!”
un lampo verde parte dalla punta della bacchetta e il corpo di Willem si affloscia sulla branda, sorrido e mi butto sul mio letto aspettando che sorga l’alba della mia nuova vita. Una vita senza orribili persone vicino a me,

 

  
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