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Autore: LadyStrong    12/07/2011    1 recensioni
Un semplice intreccio di sguardi può far rivivere delle emozioni che ormai credi assopite in te?
Nonostante un persona ti abbia fatto soffrire a tal punto da spezzarti il cuore si può perdonare?
Insomma si ama a tal punto qualcuno da perdonargli il più grande degli errori?
Ma forse è tutto un equivoco…
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao miei cari lettori. Finalmente dopo parecchio tempo ho aggiornato questa storia.
Mi scuso ma ho avuto come un blocco, e non riuscivo a scrivere.
Ma poi grazie a questa mia passione sono riuscita a sbloccarmi e a capire dove stavo sbagliando e dove e perchè mi ero fermata.
E quindi dopo parecchi sforzi eccovi il nuovo capitolo, spero con tutto il cuore che vi piaccia e che recensiate in tanti.
Vi voglio bene, la vostra Monia...


 

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E continuo a chiedermi se
Se non è amore allora che cos'è
Irresistibile follia di restare con te
Almeno dimmi che mi scalderai
Stringimi forte quando finirai
E giuralo anche tu che Non mi lascerai
[Tutt’al più - Laura Pausini]


Arrivati all’aeroporto tra tante lacrime ci stavamo per imbarcare: destinazione Sardegna!
Mentre i genitori di Chris, di Sarah e di Mark salutavano calorosamente i loro figli, i miei non si risparmiavano le solite raccomandazioni che si fanno ad una figlia diciottenne prima che parta. E ovviamente la mia “cara” mammina non poteva astenersi da questo.
-“ Hai preso tutto? Documenti, passaporto, carta d’identità, spazzolino dentifri…”
-“Si mamma, non sono una bambina e prima che me lo chieda ho ricontrollato 10 volte la valigia ed ho tutto, e per tua informazione anche il cervello me lo sono portato dietro!”- la stoppai rispondendo con un tono ironico ma saccente.
Dopo raccomandazioni, baci e milioni di abbracci i nostri cari genitori ci lasciarono andare e la nostra combriccola si stava per imbarcare, finalmente.
Il viaggio ci sembrò un’eternità, ma riuscimmo comunque a far passare quelle ore tra le nostre risate, scattando tante foto anche a tradimento e ascoltando musica a palla nelle nostre cuffiette.
Finalmente eravamo arrivati all’aeroporto: recuperati i bagagli un taxi ci portò nel nostro albergo, che si affacciava sulla costa di quell’isola meravigliosa.
Era uno splendido albergo a 4 stelle, che sia negli interni che all’esterno richiamava un motivo marinaro. La nostra camera era a dir poco spettacolare: le pareti erano dipinti di un colore blu cobalto con delle sfumature azzurre, e sopra alla parete c’era una cornice dorata. I letti erano fatti con un legno chiaro ed erano a baldacchino e gli armadi riprendevano lo stesso colore dei letti. I bagni erano luminosi e spaziosi, e riprendevano gli stessi colori della camera solo che c’erano dei disegni fatti con il mosaico. A noi tutto ciò sembrava assolutamente un sogno…
-“Devo dire che i tuoi ci hanno organizzato una vacanza fantastica Kate; l’albergo, il mare, la spiaggia ohh miseriaccia è tutto così perfetto! Guarda che vista che c’è dalla finestra! Mamma mia!”- Disse Sarah con degli occhi a cuoricino saltellando per tutta la camera.

Ci sistemammo e ci facemmo una doccia per riprenderci dal viaggio, per poi fiondarci in spiaggia. Passammo così tutta la giornata, e la sera ci mangiammo una pizza in un ristorante che si trovava lì vicino.

Passammo così i primi quattro giorni, tra il mare, le nostre risate e tra le nostre cazzate, ma non mancava certamente quel romanticismo e quella passione che c’era con i nostri ragazzi, ad esempio i baci appassionati che c’erano tra me e Christopher in spiaggia sotto l’ombrellone, oppure le carezze e i grattini che Mark faceva alla sua Sarah in riva al mare.

Il quinto giorno invece decidemmo di andare ad un parco acquatico lì vicino, e ci divertimmo come pazzi, oserei dire anche di più dei piccoli bambini che si trovavano sulle giostre. Sembravamo tornati indietro di anni, a quando mangiavamo caramelle e lecca-lecca a go-go, a quando eravamo solo bambini innocenti.
Tornammo all’albergo verso sera, ma decidemmo di starcene da soli. Mark e Sarah se ne restarono in albergo, mentre Christopher voleva portarmi in spiaggia.
Io e Chris camminavamo a piedi nudi, scansando i granelli che si infilavano tra le nostre dita. Chris mi teneva stretta a lui, mentre io mi appoggiavo alla sua spalla, quando ad un certo punto lui mi prese in braccio, in stile principessa delle fiabe, e iniziò a correre.

“Oddio Chris ma che fai?? Sei impazzito, così mi fai morire d’infarto! Fammi scendere!!” Gli dissi io tra grosse risate e ridendo come una pazza: con lui mi riusciva difficile fare la seria.
“Dai dai, lasciami un po’ di corda, devo portarti solo laggiù, vedi? Dove si trova quella piccola caverna. Poi ti metto giù!”
“Va bene, ma resti comunque un matto!” Arrivammo in quella specie di caverna, che si trovava quasi a picco sul mare.
Mi mise giù e si sedette anche lui, quando ad un certo punto tirò fuori dalla sua tasca una scatolina in velluto verde petrolio.

“Questo diciamo che è un anticipo per i nostri imminenti 6 mesi insieme, dai apri” All’apertura di quella scatolina Kate non poteva credere ai suoi occhi: il suo Chris le aveva regalato una collana con un ciondolo a forma di cuore in argento con inciso il nome Christopher.
Ma anche Chris ne aveva una identica solo che con il nome Kate.
“Grazie amore, è il più bel regalo che potessi ricevere per questo compleanno. Ti amo” Gli disse Kate tra le lacrime a Chris.
Si avvicinarono e Chris strinse a se Kate e iniziò a baciarla ma inevitabilmente e inconsapevolmente l’amore di quel momento rese quello non solo un bacio, ma qualcosa di più.
Erano ormai una persona sola in quel bacio, le loro labbra non si sfioravano o intrecciavano solamente, erano letteralmente incollate. Poi Chris poggiò Kate sulla sabbia, lasciando che i suoi capelli si immischiassero con i granelli.
La baciò ancora con più passione di prima, e lei seguì lui, si sentiva sicura. -“Chris, mi sento pronta”
“Sei sicura amore, io posso aspettare l’importante è che ho te, mi basti te.”
“No Chris, ormai ho chiarito ogni dubbio: ho capito che sei tu il ragazzo che voglio per questo momento importante della mia vita, ho capito che voglio condividere con te questo frammento di paradiso, ho capito che per la mia prima volta voglio essere tua, ho capito che per sentirmi a pieno completa devo essere tua.”
”Ti amo Kate, e sappi che tutto ciò lo provo anche io, ti amo.”
In quel momento le parole lasciarono spazio all’amore, a quel turbinio di emozioni che li stava coinvolgendo.
Si spogliarono a vicenda, come se avessero sete in quel momento l’uno dell’altro.
Ecco, Chris era sopra di Kate, e intrecciava le sue gambe con quelle della sua amata. Chris le strinse la mano, incontrando le sue morbide dita, perché sapeva che la sua Kate ne aveva bisogno.
Kate sentì solo un leggero dolore quando Chris entrò in lei, ma anche il dolore in quel momento lasciò spazio ad una sensazione non descrivibile, ma che faceva stare bene Kate, che la stava rendendo felice.

Nel silenzio di quella notte, i battiti di Kate e di Chris si incastonavano perfettamente come le note e le pause su un pentagramma, i loro respiri erano affannati e pieni di paure, sapendo che dopo quella notte parecchie cose sarebbero cambiate.

Ma anche quella paura scomparse in quel momento perfetto. Christopher la stava rendendo felice, finalmente la sentiva sua completamente, e lo stesso era per Kate.
Avevano fatto l’amore insieme, erano diventati due anime che perfettamente si incastravano in un unico amore, il loro…
Erano insieme, uniti in quell’attimo stupendo, fermi in quell’infinito attimo di felicità, destinato a durare per sempre.
Il sorriso di Kate nei baci con Chris illuminava quella notte di Giugno.
C’erano loro, una sola anima in quella notte stellata di Giugno.
C’erano Kate e Chris, una sola cosa, ma importante, come nella loro favola, la cui trama l’avevano delineata loro, ma che ormai era chiara, e destinata ad un per sempre.
  
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