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Autore: Karyon    12/07/2011    3 recensioni
E’ così, è sempre così:
Quando pensi, agisci, dubiti, accetti, rifiuti, inganni – quando semplicemente respiri.
E nel sangue, nei nervi, su per i muscoli, attraverso la pelle, la vita fluisce velocemente; scorre, potente e indisturbata, stordisce e soffoca fino a quando il cuore batte in gola e nelle orecchie e sulla lingua e ovunque. E’ così perché quella – la vita – è forte (o difficile o vuota o piena o troppa) e fa male, un male da morirne
Perché non è tutto qua, non è mai tutto qua.
E quello che puoi semplicemente guardare è soltanto l’inizio.
Espiazione - Peter Minus.
Eroi - Harry Potter.
Verità - Albus Silente (Gellert Grindelwald).
Morti - Fred Weasley.
Visione - Severus Piton.
Paura - Neville Paciock.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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 «No… no… no!» urlò qualcuno. «No! Fred! No!»
Percy scuoteva il fratello, Ron era inginocchiato accanto a loro. E gli occhi di Fred li fissavano senza vederli, lo spettro dell'ultima risata ancora impresso sul volto. »
(The Deathly Hallows – Chapter 31)

Morti

 
Agghiacciante, l’urlo gli entrò in corpo congelandogli il sangue nelle vene, mentre il cuore – semplicemente – si fermava.
 
Il corpo mosse un passo, forse due, lasciando alla mente il solo meschino compito di affogare in una miriade d’immagini che la violentavano, mentre il senso si perdeva nel tempo dilatato di un silenzio troppo irreale per una guerra.
Harry guardò, senza realmente vedere, mani che toccavano, bocche che si spalancavano, sguardi che non piangevano: vuoti, orfani di una vita estirpata da un’esplosione nata chissà dove.
Un corpo esanime giaceva tra calcinacci e dita protese a tentare di arginare il freddo della morte con il semplice calore del tocco.
E pure la mente già si affannava – evadeva – verso altre vite ancora pulsanti, disperse chissà dove nella corrente impetuosa.
[ Il tempo si espande, invisibile, ma non si arresta ].
E la guerra, democratica, concedeva a ogni bandiera i suoi dolori; piangere i propri morti dinanzi all’oblio dei loro occhi, già spalancati sull’eterno.
Così continuava a defluire, la corrente, lasciando ferite aperte e ancora sanguinanti su corpi vivi, rigurgitati in una battaglia che non concedeva respiro.
Con la mente ancora lì, a galleggiare sui fotogrammi congelati in un ritaglio di tempo breve ma eterno, intrappolata per sempre nel ricordo distratto di una morte troppo inadeguata.
 
Note
Mmh, non mi piace molto questa.
Il tentativo era quello di mostrare quello che ho pensato della morte di Fred: troppo veloce, fredda, quasi inutile (sebbene una guerra sia una guerra, insomma).
Sono tutt’ora convinta che la Row abbia fatto benissimo a far morire alcuni personaggi (Edvige, Lupin, Sirius, Bellatrix, Dobby, ovviamente Voldemort); ho qualche riserva sull’effettiva utilità della morte di Tonks e Fred, ma credo sia tutto dovuto al principio di “una guerra è una guerra, non sempre le cose vanno bene”, quindi ci sta.
Ma sarò sempre convinta che abbia descritto queste morti con eccessiva “frettolosità” e freddezza. Questa drabble è una critica a questa cosa e anche, ovviamente, al fatto che il Mondo va avanti, sempre e comunque.
La morte di Fred è stato un colpo, ma nulla si è fermato. Persino la sua famiglia ha dovuto andare velocemente avanti, costringere il corpo a combattere nonostante la mente atrofizzata.
 
   
 
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