Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: JKEdogawa    12/07/2011    1 recensioni
" Erano ormai passati 3 secoli dalla dipartita del Signore Oscuro. Lui non c’entrava niente con quella storia."
Piccolo assaggio di questa storia a quattro mani scritta da me e da Miss_Riddle. Il racconto è ambientato al Post Harry Potter, 3 secoli dopo, appunto. Parla di un suo pro-pro-pro-pro nipote che per Fortuna/Sfortuna si ritrova con lo stesso nome dell'avo.
Nella sua vita già complicata si affacciano un erede che odia i Serpeverde, una superstudiosa Conrvonero e una Tassorosso matta e masochista. Oltre ad un'amorevole e misteriosa famiglia e una sorella maggiore tra il perfetto e il rompiscatole.
Speriamo che vi piaccia e di ricevere recensioni.
Buona lettura.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Guardava fuori dalla finestra cercando delle risposte in quell’estate stranamente fresca. La brezza serale gli muoveva i capelli neri già ribelli di loro. Tirò un respiro profondo chiudendo gli occhioni verdi dietro agli occhiali tondi.

"Forse non sono all’altezza…" pensò sconsolato

"Non ti preoccupare… i tuoi hanno detto che arriverà, e deve essere per forza così!2 una parte di se cercò di tranquillizzarlo

"E se non fossi un mago… e se fossi" rabbrividì "… un Magonò? Che vergogna"

- Harry… scendi che è pronto!- disse una voce di donna da sotto i suoi piedi

- Arrivo mamma!- rispose il ragazzino abbandonando la finestra e dirigendosi a grandi passi verso la porta della camera da letto.

Ora molti penseranno che sia la visione allegra della famiglia Potter, ma non è così. Harry Jackson assomigliava parecchio al suo antenato, ma erano ormai passati 3 secoli dalla dipartita del Signore Oscuro. Lui non c’entrava niente con quella storia. Era un NORMALE ragazzo mago di 11 anni che aspettava con ansia la sua NORMALE lettera via gufo Hogwarts, la NORMALE scuola di magia e stregoneria situata in un NORMALE castello inglese.

Harry si mise a sedere a tavola e sospirò. Sua sorella Claire lo guardo e sorrise. C’erano alcuni momenti in cui riusciva ad essere gentile e trasmettere serenità, quella "sorella troppo perfetta" per i suoi gusti, quella sorella che non poteva più usare la magia da un anno senza ricevere qualcosa dal Ministero della Magia.

- Di solito arrivano la mattina, non ti preoccupare!- gli disse sorridendo amichevolmente

- E se fossi un Magonò... che vergogna per la famiglia...- le rispose sbuffando

- Non dire sciocchezze... con un nome come il tuo sei sicuramente un mago!- lo rimproverò amorevolmente sua madre

- Tua madere ha ragione... sei sicuramente un mago!- annuì suo padre

Qelle frasi gli fecero tornare lievemente il sorriso, ma pensare che tutto ruotava attorno a quel nome lo disturbava. Perché chiamarsi Harry? Perché avere un peso del genere sulla schiena? Aveva solo 11 anni e se non fosse andato ad Hagwarts il buon nome Harry sarebbe stato infangato per sempre. Trangugiò la cena tutta d'un fiato, poi si diresse in camera sua a scrutare ancora il cielo.

Quando su madre entrò si rese conto che si era addormenteto appoggiato alla finestra aspettando qualcosa che sarebbe arrivato solo la mattina dopo, forse. Quando si risvegiò si sorprese si essere a letto sotto le coperte, ma sopratutto si stupì che nella prima luce dell'alba qualcosa bussasse alla sua finestra con tanta, troppa insistenza. Si alzò ancora intontito e s'infilò maldesramente gli occhiali sul naso. Aprì la finestra ed un grosso barbagianni color cappuccino planò sul letto lasciandovi una lettera con scritte verdi smeraldo. Sulla busta c'era scritto: Harry Jakson, Grindelwald Place 12, camera al primo piano sulla sinistra. La rimirò tra le dita sbalordito, toccò quasi con paura che scottasse la ceralacca con i simboli delle quattro case di Hogwarts.

" Be... che aspetto? La apro, no?!" gli disse una voce nella su testa

" Forse è meglio aspettare, così la faccio vedere a mamma e papà!" aggiunse un'altra voce nella sua testa

" E se poi dicesse che non sono idoneo?" un'altra voce

- Basta tutte quante!- alla fine disse ad alta voce rivolto al niente- Aspetterò che i miei si siano alzati e poi la aprirò con loro!-

Si ributtò sul letto e Morfeo non perse tempo a riprenderlo tra le sue braccia. Quando si ridestò si rese conto di essersi addormenteto con la lettera sretta in mano e che erano le ore 10 e 30. Come se gli fosse arrivata una spina da sotto il letto saltò giù dalla branda e andò a fare colazione dove tutta la famiglia aspettava trepidante il suo arrivo.

- Allora, pigrone... ti è arrivata la lettera!- disse la sorella ritornata la persona rompiscatole di sempre

- Certo!- rispose euforico prendendo una fetta di pane e buttandoci sopra la lettera

- ATTENTO!- urlò sua madre quando si accorse che stava per spalmare di marmellata le scritte verdi e la ceralacca con il simbolo della scuola- Ma vedi cosa fai?!-

- Uh oh... eh eh eh...- ammise lui facendosi piccolo piccolo e arrossendo debolmente

- Si clemente, Margareth... è la sua prima lettera...- prese le sue difese il padre

- Mi ricorda stranamente qualcuno...- gli rispose sarcastica la moglie. Lui non rispose e si concentrò sulla Gazzetta del profeta di quella mattina.

- Eri agitato stamane... cos'è successo pulce?- chiese la sorella

- Niente di serio... un barbagianni mi è entrato in camera e mi ha lasciato la lettera sul letto...-

La madre quasi si strozzo con un uovo fitto, il padre quasi bucò il giornale con un pugno e Claire gli sputò addosso del succo di zucca che stava bevendo. Lui rimase sorpresso e spaventato dalla loro reazione.

- Come fogliolo?- chiese il padre sull'orlo di una crisi di nervi

- Stamattina presto mi è arrivato un barbagianni in camera e mi ha lasciato una lettera da Hogwars...- rispose il ragazzo ancora perplesso

- Jasper... abbiamo un problema... un grosso problema!- disse la madre guardando attonita il marito, aveva appena aperto le due lettere.

- Cosa succede?- chiese Claire curiosa di ciò che capitava al fratello

- Harry è stato ammesso e non ammesso... non ha senso...-

Il ragazzino sgranò gli occhi incredulo, il padre si alzò di scatto e raggiunse la moglie, la sorella spostava lo sguardo dal fratello ai genitori cercando una risposta logica a tutto ciò.

- Chiederò conferma alla scuola oggi stesso... c'è il consiglio scolastico che si incontra oggi stesso e come insegnante devo partecipare...- disse Jasper Jackson, insegnante di trasfigurazione alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts

- Va bene, amore... mi raccomando...- rispose la moglie, Margareth Jackson, infermiera al San Mugo, l'ospedale dei maghi.

- Quindi io sono un mago o no?- chiese perplesso Harry non ancora coscente della situazione

- Ecco... non lo sappiamo... ma entro stasera dovremmo saperlo!- lo consolò la madre

Ancora più abbattuto della sera prima si diresse in camera dove rimase quasi tutta la mattina. Pensò e ripensò a tutte quegli strani avvenimenti. Perché due lettere? Perché non poteva sapere come tutti i comuni maghi se era o se non era tale? Si grattò nervosamente la teste e tirò un profondo respiro. Si siresse verso l'arazzo degli antenati, partiva da Lily e James Potter e terminava con lui, Harry Jakson. Ne copriva uno più antico che era stato nascosto circa 100 anni prima. Perché nasconderlo? Perché dimenticarsi delle cose ancora più antiche? Non aveva alcun senso nascondere la storia... o forse sì?

- Immaginavo di trovarti qui!- gli disse una voce conosciuta da dietro

- Che vuoi? Prendermi in giro?- chiese lui guardando arrabbiato e sconfortato la sorella

- No... sono venuta a dirti che secondo me sei un mago!- rispose stranamente amichevole Claire, che si smentì subito- Sopratutto sarai un Grifondoro... così saprò che fare nei momenti noia, pulce!-

Come potete aver capito Claire Jakson era la tipica "sorellamaggioreperfettarompiscatole" di qualsiasi famiglia, magica o babbana. Aveva già fatto un anno ad Hogwarts ed era tranquilla di fare il secondo. Aveva capelli castani molto scuri, quasi neri; e due occhi vispi stranamente voletti, dono della nonna. Tendeva a fare sempre la più matura con il fratello e a tempestarlo di scherzi.

- Si aspettano tutti tanto da me...- disse Harry sospirando tornando a contemplare l'arazzo dei parenti- Io non sono Harry Potter, non lo sono mai stato e sicuramente non lo sarò! Forse andrò pure a Serpeverde... così bloccherò la serie della famiglia...-

- Tu cosa?!- sbiancò Claire non tanto sicura come prima

- Che c'è?! E' solo una stupida casa...-

- Non so se ti rendi conto della cosa che hai appena detto! Da Serpeverde sono usciti i peggiori maghi malvagi della storia, tra cui...-

- ... Tu- Sai- Chi.... me lo hai ripetuto quelle mille volte... ma non pensi che sia esagerato attribuire tutto ciò ad una casa sola?-

- Ci sono prove e... e comunque tu sarai Grifondoro come tutta la famiglia... volente o nolente!- la sua voce era più arrabbiata, come se non le piacesse pensare ad un fratello Serpeverde. Si allontanò molto contrariata e non gli rivolse più la parola.

- Stupida famiglia...- farfugliò lui scoccando un'occhiataccia alla seconda fila di immagini dell'arazzo.

Ritornò in camera sua, spoglia e grigia, come gli piaceva. Il sole proiettava i suoi raggi dalla finestra, inondando la camera di una luminosità quasi innaturale.

" Sembra quasi che speri di essere un Magonò..." gli sussurrò una voce maligna nell'orecchio

" No, questo mai... ma sono stanco che tutti si aspettino tanto da me! Ho solo 11 anni!" le rispose lui cercando di essere il più schietto possibile

Rimase a disquisire con la sua testa fino all'ora di pranzo, quando sua madre lo chiamò a preparare la tavola. Non parlarò con il resto della famiglia per tutta la durata del pasto, poi silenzioso come un fantasma se ne ritornò in camera sua. Si ripresentò solo a cena, quando suo padere tornò da Hogwarts con un largo sorriso sul viso.

- Ehi, campione... ho grandi notizie!- disse. Un accenno di serenità si preparò sul volto del ragazzino.

- Avanti, non farci stare sulle spine, Jasper!- rispose Margareth tutta orecchi

- Ebbene... sei un mago! Si chiedono anche come sia sucessa la storia delle due lettere... ma per adesso preoccupiamoci del necessario per il primo anno!-

Cadde il silenzio nella stanza, poi Harry gridò:- EVVAIIII!-

Mangiò con gusto tutto ciò che c'era a tavola e con la famiglia disquisì su quando andare a Diagon Alley. Quella, probabilmente, fu la sera più felice della sua vita.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: JKEdogawa