๑ Verità ๑
People
spend a lifetime this way
And that’s how they stay
Oh what a shame.
Words come easy, when they’re true
Words come easy, when they’re true
Shame
– Robbie Williams ft. Gary Barlow
Le
vacanze invernali terminarono con un
sottofondo di protesta, da parte dei giovani maghi che sebbene con
riluttanza
erano pur sempre felici di ritornare ad Hogwarts.
Sul treno diretto alla
scuola di Magia e
Stregoneria più famosa del mondo, due sorella si stavano
alquanto annoiando,
specialmente una dalla capigliatura iridescente. “Pensi di
continuare a
guardare fuori dal finestrino o magari di parlare un po' con
me?”
Nyx Nott voltò
di poco il capo verso di lei e
sorrise debolmente. “Non sarei di nessuna compagnia, troppi
pensieri per la
testa.”
Helena sbuffò
sonoramente incrociando le braccia
al petto. “Hai i nargilli per la testa, ecco cosa!”
la sorella dai capelli
corvini si congedò con una
breve risate per poi ritornare ai suoi pensieri, che come nuvole di
pioggia,
bagnavano la sua mente.
Per il sommo piacere di
Helen, la noia fu
immediatamente smorzata dall'arrivo di quattro serpi di sua conoscenza,
tra cui
uno che la interessava particolarmente. “Buongiorno ragazzi,
ben trovati,
Zabini, Yaxley...Draco”
Malfoy era per natura sexy
e su questo non si
poteva discutere, ma che potesse essere sensuale anche nel suo
scrollare le
spalle era una cosa surreale, specialmente per lei. “Giorno
Helen”
Sentirsi chiamare con il
suo diminutivo, di prima
mattina, da quella determinata persona era una gioia per gli ormoni
della
ragazza che ricambiò con un sorriso malizioso.
“Volete sedervi qui con noi?”
Accennò con il
capo ai posti liberi, per
l'esattezza due, sebbene stringendosi vicino a sua sorella ce ne
sarebbe potuto
essere anche un terzo. Nemmeno pensò lontanamente di cedere
o comunque ricavare
più posto al suo fianco, infatti lasciò quel
tanto che bastava perchè il corpo
di Draco ci stesse.
Il ragazzo non se lo fece
ripetere due volte, dopo
la serata passata in compagnia della ragazza dai capelli rossi erano
diventati
assidui frequentatori dei posti a fianco dell'altro. Dove c'era Helena,
c'era
anche Draco e dove c'era Draco c'era anche Helena.
Non erano ancora una coppia
fissa, sebbene sotto
gli occhi di tutti era ciò che sembravano, ma l'orgoglio dei
due non smorzava
la situazione neanche di un pochino. Il primo passo sicuramente lo
avrebbe
fatto lui, e di questo Helena Nott era più che sicura.
Zabini si
accostò lentamente al fianco di Nyx,
premendo la propria gamba contro quella della ragazza che
voltò noiosamente il
viso verso di lui. “Senti, Niky non ci sta, siediti sulle mie
gambe”
Nyx lo fissò per
un lungo momento negli occhi,
poteva sentire, grazie al gomito lievemente appoggiato al torace del
bel serpeverde,
il suo cuore battere come un martello pneumatico. “Va
bene”
Non era cattiva, non aveva
secondi fini, era
semplicemente annoiata e abbastanza delusa della sua vita.
Si sollevò
appena, giusto il tempo di ricadere
sulle gambe di Blaise per poi riappoggiarsi, questa volta contro di
lui, e
ritornare a guardare fuori.
Zabini si stava concedendo
un attimo di completo
abbandono emotivo, sentire il peso leggero del corpo di Nyx contro il
suo petto
gli provocava scariche elettriche per tutto il corpo. I suo capelli
profumavano, tanto che per una frazione di secondo socchiuse gli occhi.
“Spero
che tu sia comoda, siccome io lo sono”
La mora annuì
con la testa sulla sua spalla.
“Comodissima”
Nicholas Yaxley si chiedeva
vagamente se Zabini
avesse o meno intenzione di levarsi quel grosso peso di dosso,
naturalmente non
parlava della ragazza, ma ben si della valanga di sentimenti repressi
dell'amico. “Allora, come sono andate le vacanze? Le mie, a
parte quei bei
giorni a casa vostra, sono state una noia mortale”
Helena si trovò
perfettamente d'accordo. “Non
dirlo a me, dopo l'ultimo avvenimento” indicò con
la testa la sorella “potete
immaginare, in che stato le ho passate o per lo meno che cosa mi sono
dovuta
sorbire..”
Draco fece passare un
braccio attorno alle sue
spalle e l'attirò a se. “Posso ben immaginare, mi
sono trattenuto volentieri
qualche giorno in più ma devo dire che tutti quei discorsi
dopo un po' mi
stavano perforando i timpani”
Zabini sospirò e
con lo sguardo indugiò sulle mani
di Nyx, appoggiate al tavolo, libere da ogni costrizione, perfette da
stringere. “Non oso nemmeno immaginarlo, le mie sono state
normali, noiosamente
normali”
I tre amici sospirarono
abbandonandosi alla noia,
ma questa volta tutti felici di condividerla in compagnia.
Se
la destinazione è Hogwarts è per forza piacevole
l’arrivo.
Purtroppo
però in quella giornata di metà gennaio, una
persona
abbastanza irritate, decise che era il caso di disturbare le due
sorelle Nott.
“Ancora qua? Perché non vi ritirate e fate un
piacere al mondo magico, anzi, al
mondo intero?”
Helen
si voltò con un bellissimo sorriso verso Ginevra Weasley.
“Ma guarda chi si vede! Spero che tu abbia passato delle
ottime vacanze, e per
quanto riguarda la tua domanda, non rispondo siccome è
inutile tanto quanto la
persona che l’ha formulata”
Ginny
per poco non fumava dalle orecchie. “Senti un po’,
tu
brutta babb-“
Nyx
si voltò e le si piantò davanti. “Non
insinuare cose non
vere e non parlare di lei riferendoti a te stessa. E ora sparisci, o ci
penso
io”
La
sorella di Ronald Bilius Weasley arretrò di qualche passo,
tirò su il naso e voltandogli le spalle tutta impettita
seguì gli altri
grifondoro verso le carrozze.
Nyx
si prese a massaggiare le tempie. “Porco Godric, non
è
decisamente giornata”
Helena
rise e appoggiò una mano sulla spalla della sorella.
“Dai
andiamo, gli altri ci stanno aspettando”
La
mora annuì e seguì la sorella verso il gruppo
verde argento
che le attendeva poco più in là.
Non
avevano ancora programmato la giornata, siccome le lezioni
sarebbero incominciate solamente dal giorno dopo, avevano molto tempo
libero a
loro disposizione, da ora fino a dopo cena.
Erano
già state fatte due proposte, andare alla Testa di Porco
oppure al Paiolo Magico. Ma la noia era brutta e sebbene uscire avrebbe
fatto a
tutti un gran bene, avevano bisogno di uno svago più
concreto.
Una
volta arrivati davanti al muro in pietra e detta la parola
d’ordine,
si intromisero all’interno della sala comune come
un’onda che si abbatte sugli
scogli. Finalmente erano a casa.
Helena
si diresse assieme alle sue compagnie di stanza verso il
dormitorio femminile, giusto per sistemare le proprie cose e darsi una
rinfrescata. Appena entrata nella sua camera, che condivideva sempre
con Nyx, Artemis
e Daphne si lasciò cadere sul letto.
Dopo
qualche ora di su e giù per la stanza del quartetto per
ridare un senso alla loro vita lì dentro, le due amiche si
dileguarono dicendo
che andavano a fare un giro vicino al lago.
La
mora stava mettendo apposto la biancheria intima in un
cassetto. “Devo dire che a casa nostra, questo invero, era
invasa dalla posta…e
guarda caso, tutta proveniente da una sola persona”
Per
poco la sorella non cadeva dal letto. “Non capisco a cosa tu
ti riferisca”
Nyx
fece finta di non ascoltarla. “Allora, come sta
Potter?”
I
loro sguardi si incrociarono per qualche minuto di completo
silenzio, poi tutte e due ritornarono ai loro doveri. Nyx inizialmente
aveva
fatto poco caso alle lettere che arrivavano a casa e che direttamente
andavano
in camera della sorella, ma dopo un po’ ne ebbe abbastanza e
decise di
chiederglielo. La risposta era stata che lei e Artemis si stessero
scrivendo, e
la cosa le sembrò parecchio surreale. Poi un giorno mentre
passava davanti all’uscio
della villa, una lettera le finì sui piedi dopo essere
passata dalla porta e fu
allora che lesse il nome Harry James Potter e allora tutto
incominciò ad avere
un certo senso. Ma mantenne il completo silenzio, fino a pochi minuti
fa.
Helena
si girò ad osservare la sorella. “Senti, tu dici
che
potrei parlarne con lui?”
Nyx
la guardò da dietro una spalla. “Non so se questo
sia
proprio il momento giusto, abbiamo dei tempi da rispettare e una
missione da
portare a termine. Potresti ritrovarti compromessa dalla
situazione”
La
ragazza dai lunghi capelli rossi sospirò stendendosi e
guardando il soffitto. “Allora non ci sarà mai un
occasione. Eppure, vorrei
anche solo per un momento trovarmi a far parte di una famiglia..della
mia vera
famiglia”
Nyx
Nott si avvicinò a lei e si sedette al suo fianco.
“Helen,
sai, ho pensato spesso di metterlo al corrente. Infondo Sirius Black lo
sa
benissimo della tua esistenza, ma se davvero desideri dirlo promettimi
che
questo non creerà problemi”
Helena
spostò gli occhi su di lei. “Stai dicendo sul
serio? Me lo
permetteresti?”
La
sorella sorrise. “Si, in fondo nemmeno io vorrei rimanere
lontana dai miei unici parenti sapendo che sono a uno sputo da
me”
L’altra
si tirò su in piedi fiondandosi sulla sorella e
stringendola in un forte abbraccio. “Tu sei mia sorella, ma
ho bisogno anche
dell’unico cugino che mi è rimasto, almeno quel
tanto che basta per rendermi
conto di come ci si sente”
Helena
la fissò per qualche secondo, perdendosi negli occhi neri
della ragazza che sedeva di fronte a lei, si ricordava ancora quando
aveva
fatto la scelta più dura della sua vita. Cambiare colore ai
suoi capelli, che
dal lucente color grano si spensero nel colore della notte, e cambiare
colore
anche agli occhi, verdi come quelli di Theodore e ora neri come la
pece. Tutto questo
per allontanarsi e dimenticarsi di lui, senza riuscirci. “Non
mi hai mai
chiamata con il mio vero cognome, è la prima
volta.”
Ancora
un altro sorriso da parte sua. “Forse perché per
me sei
più una Nott che una Potter”
Helena
rise di gioia. “Sarò sempre una Nott. Non ti ho
mai
chiesto come ci si sente ad avere una Potter come
sorellastra!”
Fu
il turno di Nyx di ridere. “Direi piuttosto fortunata dal
momento che si tratta di te mia bella sorella. Se devo essere sincera,
non mi
fa nessuna differenza il cognome che porti, sia quello vero che quello
finto,
sono cresciuta con te. Mi hai supportato nei momenti più
difficili della mia
vita, restandomi sempre accanto. Non mi hai mai giudicata, hai
assistito in
silenzio alle mie scelte, sebbene molte le riconosco sbagliate e altre
impossibili. Ma sebbene tutto, sei ancora qui, e dopo tutto come mi
sarebbe
possibile guardarti e non chiamarti sorella?”
Sentendo
quelle belle parole, una lacrima scivolò solitaria
sulla guancia di Helena. “Grazie”
Draco
sbuffò una seconda volta. “Allora se non andiamo
alla
Testa di Porco e nemmeno al Paiolo Magico, si può sapere che
cosa facciamo?”
Le
due sorelle Nott fecero finta di niente e continuarono a
sfogliare attente le loro riviste, sedute in un divano nella sala
comune. Ci pensò
Theo a rispondere per loro e per tutti gli altri. “Non lo so
Draco, non lo so. Intanto
che ne dici di riposare la lingua e serrare le labbra. Stai diventando
estenuante!”
Malfoy
per tutta risposta gli concesse la visione delle sue
spalle e buono si mise a giocare con la bacchetta.
Ad
un certo punto Helena Nott si alzò dalla poltrona, si
sgranchì le gambe e si diresse verso l’uscita.
“Ci vediamo più tardi, ho
bisogno di fare un giro siccome ho ancora la cena sullo
stomaco”
Il
resto della combriccola annuì e si mise nuovamente al lavoro
per annoiarsi tranquillamente.
Mentre
percorreva i corridoi diretta verso gli alloggi
Grifondoro, pensava a come dire ad Harry la verità su di
lei. Ricordava le
parole di Marcus Nott mentre le diceva che era stata adottata dalla
loro
famiglia, di come lei era stata nascosta mentre il Signore Oscuro
chiedeva ai
suoi genitori dove abitavano i genitori di Harry Potter; di come il
signor Nott
la raccolse tra le macerie della casa il giorno dopo, e di tutta la sua
permanenza nella vita di quelle persone che si erano prese cura di lei
come se
fosse loro figlia.
Un
improvviso rumore di passi la fece destare dai suoi pensieri,
il trio conosciuto in tutta Hogwarts si stava dirigendo verso di lei o
per
meglio dire stava andando in quella direzione. Quando le furono a pochi
passi
di distanza sorrise. “Buonasera Harry, potrei rubarti un
po’ del tuo tempo?”
Il
ragazzo sopravvissuto le sorrise sinceramente. “Ron,
Hermione, ci vediamo più tardi in sala comune!”
I
due amici inizialmente parvero sorpresi poi annuirono e
continuarono il loro viaggio, lanciando qualche occhiata indietro.
Rimasti
da soli si sorrisero e si incamminarono verso la torre
di Astronomia.
Il
silenzio si stava decisamente facendo imbarazzante. “Senti
Harry, come stai?”
Il
ragazzo la guardò e distese le labbra in un caldo sorriso.
“Sto
bene, diciamo che non mi posso lamentare, e tu Helen?”
Sentirsi
chiamare con il proprio diminutivo le procurò un colpo
al cuore, ma non uno di quelli che si ha quando si è
innamorati di qualcuno, ma
quelli che si hanno quando il proprio cugino ritrovato si affeziona a
te. “Tutto
bene, dovrei parlarti di una cosa..”
Harry
annuì. “Va bene, ora o vuoi aspettare di essere
sulla
torre?”
Helen sorrise. “Facciamo che te lo dico quando siamo arrivati
sulla torre”
Nessuno
dei due si accorse che poco lontano una figura li stava
seguendo, nascosta dietro una colonna.
Una
figura nota come, Astoria Greengrass.
Nyx
sbuffò e si alzò dal divano. “Malfoy
che ne dici di andare a
fare un giro?”
Malfoy
la guardò per un attimo, pensando che non era male
sgranchirsi un po’ le gambe e fare quattro passi.
“D’accordo”
Uscirono
e si incamminarono in silenzio, osservando quello che
li circondava.
Nyx
Nott doveva ammettere a se stessa che stava per commettere
un bel colpo basso alla sorella, ma doveva farlo, per il bene di tutte
e due. “Torre
di Astronomia?”
Draco
annuì. “Va bene, ma non vedo che cosa ci sia di
poi così
interessante lassù!”
La
mora si voltò a guardarlo alzando lievemente un
sopracciglio.
“Non dirmi che non ti sei mai fermato un secondo, nella tua
ricca vita, ad
osservare il cielo notturno”
Capì
di aver fatto centro quando il ragazzo distolse lo sguardo.
“Ok, non ho mai prestato molta attenzione a queste
cose.”
Nyx
sorrise. “Questo l’ho capito”
Il
biondino stava osservando gli occhi della ragazza. “Sai mi
sono sempre chiesto come tu e Theo possiate mai essere
gemelli”
La
mora lo guardò con la coda dell’occhio e poi
ritornò a
fissare diritto dinanzi a se. “Sai la magia certe volte
nasconde cose che
nemmeno ti immagini”
Draco
parve visibilmente sorpreso. “Vuoi dirmi che ti sei
cambiata il colore degli occhi e dei capelli?”
La
ragazza annuì. “Già e no, non ti
dirò il perché o per lo meno
non ora”
Malfoy
sbuffò e decise di cambiare discorso. “Il tuo
nome, è greco
se non sbaglio”
Ancora
una volta fu costretta ad annuire. “Significa Notte, un
personaggio della mitologia figlia di Caos e di Caligine.
Personificazione della
notte terrestre e chiudi quella bocca, se sto sempre zitta non vuol
dire che
non so le cose!”
Questa
volta tutti e due si lasciarono andare in una risata.
Harry
stava guardando il panorama dall’alto della torre di
astronomia, di notte lo spettacolo che essa offriva era una delizia per
gli
occhi. “Anche io devo dirti una cosa..”
Helena
spostò gli occhi dal cielo su di lui. “Va bene,
allora
prima tu!”
Il
ragazzo sopravvissuto sorrise e la guardò con i suoi occhi
verde smeraldo, tanto simili hai suoi. “Credo di essermi
innamorato di te.”
Helena
Nott sentite quelle parole avrebbe voluto buttarsi di
sotto, la caduta le avrebbe fermato il cervello che le continuava a
dire che
doveva andarsene dal di lì. “Harry, non sai quello
che dici. Tu stai con Ginny,
a te piace lei.”
Harry
Potter fece qualche passo verso di lei e allungò una mano
ad accarezzarle una guancia. “Me ne sono accorto mentre ci
scrivevamo durante
le vacanze. Starò anche con Ginny, ma non faccio altro che
pensare a te.”
La
ragazza dai capelli rossi sembrava pietrificata sul posto,
non era capace di muoversi, quella dichiarazione le provocava dolore.
Non per
lei, ma per lui che prima o poi avrebbe dovuto incassare il colpo.
“Non dire stupidaggini
Harry!”
All’improvviso
si ritrovò le sue labbra sulle proprie, in un
bacio che poco dopo divenne sempre più arduo. Le era stato
impossibile
sottrarsi dal momento che la sua lingua aveva fatto irruzione nella sua
bocca.
Nyx
respirò a pieni polmoni l’aria fresca che
arrivava. “Eccoci
arrivati”
Draco
l’affiancò appoggiandosi al cornicione.
“Devo dire che la
vista è spettacolare e anche il cielo”
La
mora annuì. “Decisamente”
Il
silenzio divenne allucinante, dal momento che Malfoy non
riusciva mai a stare zitto. Spostò lo sguardo su di lui e
vide che la sua attenzione
non era catturata né dalle stella e né dal
panorama. Ben sì qualcosa alle sue spalle.
Un ghigno le si dipinse sulle belle labbra e voltandosi
allargò ancora di più.
Helena
e Harry si stavano baciando.
Draco
era rigido come un bacchetto e senza emettere un suono voltò
le spalle a quella scena e scese i gradini, seguito da Nyx che si stava
compiacendo.
Helena
lo allontanò bruscamente da lei. “Non lo dovevi
fare porco
Godric!”
Harry
la guardò imbarazzato. “Qual è il
problema? Non ti piaccio?”
La
ragazza sbuffò. “Si che mi piaci, ma non nel senso
che intendi
tu, e per la cronaca, hai appena baciato tua cugina”
Gli
voltò le spalle pulendosi ripetutamente la bocca e
lasciandolo
da solo, come un fesso, a fissare il vuoto.
Certe
volte si dovrebbe stare più attenti a quello che si dice o
che si fa, specialmente quando non si sa che nell’ombra delle
orecchie che
avrebbero dovuto fare altro, stanno proprio ascoltando te.
Il
sorriso che si dipinse sulle labbra della Greengrass era
davvero raccapricciante.
Vorrei
solamente dire una cosa.
Oggi,
13 luglio ’11, Harry Potter ci saluta. Dopo aver passato
con noi tutto il tempo e diventando un punto fisso che verrà
ricordato come la
nostra infanzia.
Questo
capitolo, non è dei migliori, ma d’altronde con
quello
che viene a succedere, andare a scrivere proprio di lui è
abbastanza difficile.
Detto
questo, ci tengo a dire che i ricordi sono indelebili,
quanto le pagine di un libro trattato con cura.
Alla
prossima (: