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Autore: isfinejustcarryon    13/07/2011    1 recensioni
Alcune coseprima di iniziare : I personaggi principali hanno tutti sedici anni mala mia storia parte dagli eventi del calice di fuoco, Voldemort è tornato ma solo Harry ne è a conoscenza oltre tutti i figli dei mangiamorte; visto che nella mia storia ho inventato molti personaggi e per l’appunto figli di questi ultimi. Basata sulla casata serpeverde e sul filo da torcere che daranno ai conosciutissimi grifondoro. In questa storia vi farò conoscere la mia idea di quello che la Rowling non ci racconta, del divertimento e degli eccessi che avvengono tra le mura della rinomata scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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๑ Verità ๑

 

People spend a lifetime this way 
And that’s how they stay 
Oh what a shame. 

Words come easy, when they’re true 
Words come easy, when they’re true 

 

Shame – Robbie Williams ft. Gary Barlow

Le vacanze invernali terminarono con un sottofondo di protesta, da parte dei giovani maghi che sebbene con riluttanza erano pur sempre felici di ritornare ad Hogwarts. 
Sul treno diretto alla scuola di Magia e Stregoneria più famosa del mondo, due sorella si stavano alquanto annoiando, specialmente una dalla capigliatura iridescente. “Pensi di continuare a guardare fuori dal finestrino o magari di parlare un po' con me?”
Nyx Nott voltò di poco il capo verso di lei e sorrise debolmente. “Non sarei di nessuna compagnia, troppi pensieri per la testa.” 
Helena sbuffò sonoramente incrociando le braccia al petto. “Hai i nargilli per la testa, ecco cosa!” 
la sorella dai capelli corvini si congedò con una breve risate per poi ritornare ai suoi pensieri, che come nuvole di pioggia, bagnavano la sua mente. 
Per il sommo piacere di Helen, la noia fu immediatamente smorzata dall'arrivo di quattro serpi di sua conoscenza, tra cui uno che la interessava particolarmente. “Buongiorno ragazzi, ben trovati, Zabini, Yaxley...Draco” 
Malfoy era per natura sexy e su questo non si poteva discutere, ma che potesse essere sensuale anche nel suo scrollare le spalle era una cosa surreale, specialmente per lei. “Giorno Helen” 
Sentirsi chiamare con il suo diminutivo, di prima mattina, da quella determinata persona era una gioia per gli ormoni della ragazza che ricambiò con un sorriso malizioso. “Volete sedervi qui con noi?” 
Accennò con il capo ai posti liberi, per l'esattezza due, sebbene stringendosi vicino a sua sorella ce ne sarebbe potuto essere anche un terzo. Nemmeno pensò lontanamente di cedere o comunque ricavare più posto al suo fianco, infatti lasciò quel tanto che bastava perchè il corpo di Draco ci stesse. 
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte, dopo la serata passata in compagnia della ragazza dai capelli rossi erano diventati assidui frequentatori dei posti a fianco dell'altro. Dove c'era Helena, c'era anche Draco e dove c'era Draco c'era anche Helena. 
Non erano ancora una coppia fissa, sebbene sotto gli occhi di tutti era ciò che sembravano, ma l'orgoglio dei due non smorzava la situazione neanche di un pochino. Il primo passo sicuramente lo avrebbe fatto lui, e di questo Helena Nott era più che sicura. 
Zabini si accostò lentamente al fianco di Nyx, premendo la propria gamba contro quella della ragazza che voltò noiosamente il viso verso di lui. “Senti, Niky non ci sta, siediti sulle mie gambe” 
Nyx lo fissò per un lungo momento negli occhi, poteva sentire, grazie al gomito lievemente appoggiato al torace del bel serpeverde, il suo cuore battere come un martello pneumatico. “Va bene” 
Non era cattiva, non aveva secondi fini, era semplicemente annoiata e abbastanza delusa della sua vita. 
Si sollevò appena, giusto il tempo di ricadere sulle gambe di Blaise per poi riappoggiarsi, questa volta contro di lui, e ritornare a guardare fuori. 
Zabini si stava concedendo un attimo di completo abbandono emotivo, sentire il peso leggero del corpo di Nyx contro il suo petto gli provocava scariche elettriche per tutto il corpo. I suo capelli profumavano, tanto che per una frazione di secondo socchiuse gli occhi. “Spero che tu sia comoda, siccome io lo sono” 
La mora annuì con la testa sulla sua spalla. “Comodissima” 
Nicholas Yaxley si chiedeva vagamente se Zabini avesse o meno intenzione di levarsi quel grosso peso di dosso, naturalmente non parlava della ragazza, ma ben si della valanga di sentimenti repressi dell'amico. “Allora, come sono andate le vacanze? Le mie, a parte quei bei giorni a casa vostra, sono state una noia mortale” 
Helena si trovò perfettamente d'accordo. “Non dirlo a me, dopo l'ultimo avvenimento” indicò con la testa la sorella “potete immaginare, in che stato le ho passate o per lo meno che cosa mi sono dovuta sorbire..”
Draco fece passare un braccio attorno alle sue spalle e l'attirò a se. “Posso ben immaginare, mi sono trattenuto volentieri qualche giorno in più ma devo dire che tutti quei discorsi dopo un po' mi stavano perforando i timpani” 
Zabini sospirò e con lo sguardo indugiò sulle mani di Nyx, appoggiate al tavolo, libere da ogni costrizione, perfette da stringere. “Non oso nemmeno immaginarlo, le mie sono state normali, noiosamente normali”
I tre amici sospirarono abbandonandosi alla noia, ma questa volta tutti felici di condividerla in compagnia.

 

 

Se la destinazione è Hogwarts è per forza piacevole l’arrivo.

Purtroppo però in quella giornata di metà gennaio, una persona abbastanza irritate, decise che era il caso di disturbare le due sorelle Nott. “Ancora qua? Perché non vi ritirate e fate un piacere al mondo magico, anzi, al mondo intero?”

Helen si voltò con un bellissimo sorriso verso Ginevra Weasley. “Ma guarda chi si vede! Spero che tu abbia passato delle ottime vacanze, e per quanto riguarda la tua domanda, non rispondo siccome è inutile tanto quanto la persona che l’ha formulata”

Ginny per poco non fumava dalle orecchie. “Senti un po’, tu brutta babb-“

Nyx si voltò e le si piantò davanti. “Non insinuare cose non vere e non parlare di lei riferendoti a te stessa. E ora sparisci, o ci penso io”

La sorella di Ronald Bilius Weasley arretrò di qualche passo, tirò su il naso e voltandogli le spalle tutta impettita seguì gli altri grifondoro verso le carrozze.

Nyx si prese a massaggiare le tempie. “Porco Godric, non è decisamente giornata”

Helena rise e appoggiò una mano sulla spalla della sorella. “Dai andiamo, gli altri ci stanno aspettando”

La mora annuì e seguì la sorella verso il gruppo verde argento che le attendeva poco più in là.

Non avevano ancora programmato la giornata, siccome le lezioni sarebbero incominciate solamente dal giorno dopo, avevano molto tempo libero a loro disposizione, da ora fino a dopo cena.

Erano già state fatte due proposte, andare alla Testa di Porco oppure al Paiolo Magico. Ma la noia era brutta e sebbene uscire avrebbe fatto a tutti un gran bene, avevano bisogno di uno svago più concreto.

Una volta arrivati davanti al muro in pietra e detta la parola d’ordine, si intromisero all’interno della sala comune come un’onda che si abbatte sugli scogli. Finalmente erano a casa.

Helena si diresse assieme alle sue compagnie di stanza verso il dormitorio femminile, giusto per sistemare le proprie cose e darsi una rinfrescata. Appena entrata nella sua camera, che condivideva sempre con Nyx, Artemis e Daphne si lasciò cadere sul letto.

Dopo qualche ora di su e giù per la stanza del quartetto per ridare un senso alla loro vita lì dentro, le due amiche si dileguarono dicendo che andavano a fare un giro vicino al lago.

La mora stava mettendo apposto la biancheria intima in un cassetto. “Devo dire che a casa nostra, questo invero, era invasa dalla posta…e guarda caso, tutta proveniente da una sola persona”

Per poco la sorella non cadeva dal letto. “Non capisco a cosa tu ti riferisca”

Nyx fece finta di non ascoltarla. “Allora, come sta Potter?”

I loro sguardi si incrociarono per qualche minuto di completo silenzio, poi tutte e due ritornarono ai loro doveri. Nyx inizialmente aveva fatto poco caso alle lettere che arrivavano a casa e che direttamente andavano in camera della sorella, ma dopo un po’ ne ebbe abbastanza e decise di chiederglielo. La risposta era stata che lei e Artemis si stessero scrivendo, e la cosa le sembrò parecchio surreale. Poi un giorno mentre passava davanti all’uscio della villa, una lettera le finì sui piedi dopo essere passata dalla porta e fu allora che lesse il nome Harry James Potter e allora tutto incominciò ad avere un certo senso. Ma mantenne il completo silenzio, fino a pochi minuti fa.

Helena si girò ad osservare la sorella. “Senti, tu dici che potrei parlarne con lui?”

Nyx la guardò da dietro una spalla. “Non so se questo sia proprio il momento giusto, abbiamo dei tempi da rispettare e una missione da portare a termine. Potresti ritrovarti compromessa dalla situazione”

La ragazza dai lunghi capelli rossi sospirò stendendosi e guardando il soffitto. “Allora non ci sarà mai un occasione. Eppure, vorrei anche solo per un momento trovarmi a far parte di una famiglia..della mia vera famiglia”

Nyx Nott si avvicinò a lei e si sedette al suo fianco. “Helen, sai, ho pensato spesso di metterlo al corrente. Infondo Sirius Black lo sa benissimo della tua esistenza, ma se davvero desideri dirlo promettimi che questo non creerà problemi”

Helena spostò gli occhi su di lei. “Stai dicendo sul serio? Me lo permetteresti?”

La sorella sorrise. “Si, in fondo nemmeno io vorrei rimanere lontana dai miei unici parenti sapendo che sono a uno sputo da me”

L’altra si tirò su in piedi fiondandosi sulla sorella e stringendola in un forte abbraccio. “Tu sei mia sorella, ma ho bisogno anche dell’unico cugino che mi è rimasto, almeno quel tanto che basta per rendermi conto di come ci si sente”

La Nott rise. “Di come ci si sente ad essere una Potter? Sai se non fossi una purosangue credo che la mia risposta sarebbe stata alquanto scortese, ma dal momento che lo sei, direi che sei la migliore Potter che conosca Helena”

Helena la fissò per qualche secondo, perdendosi negli occhi neri della ragazza che sedeva di fronte a lei, si ricordava ancora quando aveva fatto la scelta più dura della sua vita. Cambiare colore ai suoi capelli, che dal lucente color grano si spensero nel colore della notte, e cambiare colore anche agli occhi, verdi come quelli di Theodore e ora neri come la pece. Tutto questo per allontanarsi e dimenticarsi di lui, senza riuscirci. “Non mi hai mai chiamata con il mio vero cognome, è la prima volta.”

Ancora un altro sorriso da parte sua. “Forse perché per me sei più una Nott che una Potter”

Helena rise di gioia. “Sarò sempre una Nott. Non ti ho mai chiesto come ci si sente ad avere una Potter come sorellastra!”

Fu il turno di Nyx di ridere. “Direi piuttosto fortunata dal momento che si tratta di te mia bella sorella. Se devo essere sincera, non mi fa nessuna differenza il cognome che porti, sia quello vero che quello finto, sono cresciuta con te. Mi hai supportato nei momenti più difficili della mia vita, restandomi sempre accanto. Non mi hai mai giudicata, hai assistito in silenzio alle mie scelte, sebbene molte le riconosco sbagliate e altre impossibili. Ma sebbene tutto, sei ancora qui, e dopo tutto come mi sarebbe possibile guardarti e non chiamarti sorella?”

Sentendo quelle belle parole, una lacrima scivolò solitaria sulla guancia di Helena. “Grazie”

 

 

Draco sbuffò una seconda volta. “Allora se non andiamo alla Testa di Porco e nemmeno al Paiolo Magico, si può sapere che cosa facciamo?”

Le due sorelle Nott fecero finta di niente e continuarono a sfogliare attente le loro riviste, sedute in un divano nella sala comune. Ci pensò Theo a rispondere per loro e per tutti gli altri. “Non lo so Draco, non lo so. Intanto che ne dici di riposare la lingua e serrare le labbra. Stai diventando estenuante!”

Malfoy per tutta risposta gli concesse la visione delle sue spalle e buono si mise a giocare con la bacchetta.

Ad un certo punto Helena Nott si alzò dalla poltrona, si sgranchì le gambe e si diresse verso l’uscita. “Ci vediamo più tardi, ho bisogno di fare un giro siccome ho ancora la cena sullo stomaco”

Il resto della combriccola annuì e si mise nuovamente al lavoro per annoiarsi tranquillamente.

 

 

Mentre percorreva i corridoi diretta verso gli alloggi Grifondoro, pensava a come dire ad Harry la verità su di lei. Ricordava le parole di Marcus Nott mentre le diceva che era stata adottata dalla loro famiglia, di come lei era stata nascosta mentre il Signore Oscuro chiedeva ai suoi genitori dove abitavano i genitori di Harry Potter; di come il signor Nott la raccolse tra le macerie della casa il giorno dopo, e di tutta la sua permanenza nella vita di quelle persone che si erano prese cura di lei come se fosse loro figlia.

Un improvviso rumore di passi la fece destare dai suoi pensieri, il trio conosciuto in tutta Hogwarts si stava dirigendo verso di lei o per meglio dire stava andando in quella direzione. Quando le furono a pochi passi di distanza sorrise. “Buonasera Harry, potrei rubarti un po’ del tuo tempo?”

Il ragazzo sopravvissuto le sorrise sinceramente. “Ron, Hermione, ci vediamo più tardi in sala comune!”

I due amici inizialmente parvero sorpresi poi annuirono e continuarono il loro viaggio, lanciando qualche occhiata indietro.

Rimasti da soli si sorrisero e si incamminarono verso la torre di Astronomia.

Il silenzio si stava decisamente facendo imbarazzante. “Senti Harry, come stai?”

Il ragazzo la guardò e distese le labbra in un caldo sorriso. “Sto bene, diciamo che non mi posso lamentare, e tu Helen?”

Sentirsi chiamare con il proprio diminutivo le procurò un colpo al cuore, ma non uno di quelli che si ha quando si è innamorati di qualcuno, ma quelli che si hanno quando il proprio cugino ritrovato si affeziona a te. “Tutto bene, dovrei parlarti di una cosa..”

Harry annuì. “Va bene, ora o vuoi aspettare di essere sulla torre?”
Helen sorrise. “Facciamo che te lo dico quando siamo arrivati sulla torre”

 

 

Nessuno dei due si accorse che poco lontano una figura li stava seguendo, nascosta dietro una colonna.

Una figura nota come, Astoria Greengrass.

 

 

 

Nyx sbuffò e si alzò dal divano. “Malfoy che ne dici di andare a fare un giro?”

Malfoy la guardò per un attimo, pensando che non era male sgranchirsi un po’ le gambe e fare quattro passi. “D’accordo”

Uscirono e si incamminarono in silenzio, osservando quello che li circondava.

Nyx Nott doveva ammettere a se stessa che stava per commettere un bel colpo basso alla sorella, ma doveva farlo, per il bene di tutte e due. “Torre di Astronomia?”

Draco annuì. “Va bene, ma non vedo che cosa ci sia di poi così interessante lassù!”

La mora si voltò a guardarlo alzando lievemente un sopracciglio. “Non dirmi che non ti sei mai fermato un secondo, nella tua ricca vita, ad osservare il cielo notturno”

Capì di aver fatto centro quando il ragazzo distolse lo sguardo. “Ok, non ho mai prestato molta attenzione a queste cose.”

Nyx sorrise. “Questo l’ho capito”

Il biondino stava osservando gli occhi della ragazza. “Sai mi sono sempre chiesto come tu e Theo possiate mai essere gemelli”

La mora lo guardò con la coda dell’occhio e poi ritornò a fissare diritto dinanzi a se. “Sai la magia certe volte nasconde cose che nemmeno ti immagini”

Draco parve visibilmente sorpreso. “Vuoi dirmi che ti sei cambiata il colore degli occhi e dei capelli?”

La ragazza annuì. “Già e no, non ti dirò il perché o per lo meno non ora”

Malfoy sbuffò e decise di cambiare discorso. “Il tuo nome, è greco se non sbaglio”

Ancora una volta fu costretta ad annuire. “Significa Notte, un personaggio della mitologia figlia di Caos e di Caligine. Personificazione della notte terrestre e chiudi quella bocca, se sto sempre zitta non vuol dire che non so le cose!”

Questa volta tutti e due si lasciarono andare in una risata.

 

 

Harry stava guardando il panorama dall’alto della torre di astronomia, di notte lo spettacolo che essa offriva era una delizia per gli occhi. “Anche io devo dirti una cosa..”

Helena spostò gli occhi dal cielo su di lui. “Va bene, allora prima tu!”

Il ragazzo sopravvissuto sorrise e la guardò con i suoi occhi verde smeraldo, tanto simili hai suoi. “Credo di essermi innamorato di te.”

Helena Nott sentite quelle parole avrebbe voluto buttarsi di sotto, la caduta le avrebbe fermato il cervello che le continuava a dire che doveva andarsene dal di lì. “Harry, non sai quello che dici. Tu stai con Ginny, a te piace lei.”

Harry Potter fece qualche passo verso di lei e allungò una mano ad accarezzarle una guancia. “Me ne sono accorto mentre ci scrivevamo durante le vacanze. Starò anche con Ginny, ma non faccio altro che pensare a te.”

La ragazza dai capelli rossi sembrava pietrificata sul posto, non era capace di muoversi, quella dichiarazione le provocava dolore. Non per lei, ma per lui che prima o poi avrebbe dovuto incassare il colpo. “Non dire stupidaggini Harry!”

All’improvviso si ritrovò le sue labbra sulle proprie, in un bacio che poco dopo divenne sempre più arduo. Le era stato impossibile sottrarsi dal momento che la sua lingua aveva fatto irruzione nella sua bocca.

 

 

Nyx respirò a pieni polmoni l’aria fresca che arrivava. “Eccoci arrivati”

Draco l’affiancò appoggiandosi al cornicione. “Devo dire che la vista è spettacolare e anche il cielo”

La mora annuì. “Decisamente”

Il silenzio divenne allucinante, dal momento che Malfoy non riusciva mai a stare zitto. Spostò lo sguardo su di lui e vide che la sua attenzione non era catturata né dalle stella e né dal panorama. Ben sì qualcosa alle sue spalle. Un ghigno le si dipinse sulle belle labbra e voltandosi allargò ancora di più.

Helena e Harry si stavano baciando.

Draco era rigido come un bacchetto e senza emettere un suono voltò le spalle a quella scena e scese i gradini, seguito da Nyx che si stava compiacendo.

 

 

 

Helena lo allontanò bruscamente da lei. “Non lo dovevi fare porco Godric!”

Harry la guardò imbarazzato. “Qual è il problema? Non ti piaccio?”

La ragazza sbuffò. “Si che mi piaci, ma non nel senso che intendi tu, e per la cronaca, hai appena baciato tua cugina”

Gli voltò le spalle pulendosi ripetutamente la bocca e lasciandolo da solo, come un fesso, a fissare il vuoto.

 

 

Certe volte si dovrebbe stare più attenti a quello che si dice o che si fa, specialmente quando non si sa che nell’ombra delle orecchie che avrebbero dovuto fare altro, stanno proprio ascoltando te.

Il sorriso che si dipinse sulle labbra della Greengrass era davvero raccapricciante.

 

 

Vorrei solamente dire una cosa.

Oggi, 13 luglio ’11, Harry Potter ci saluta. Dopo aver passato con noi tutto il tempo e diventando un punto fisso che verrà ricordato come la nostra infanzia.

Questo capitolo, non è dei migliori, ma d’altronde con quello che viene a succedere, andare a scrivere proprio di lui è abbastanza difficile.

Detto questo, ci tengo a dire che i ricordi sono indelebili, quanto le pagine di un libro trattato con cura.

Alla prossima (:

   
 
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