-Ehi Hel, senti questo!- rise Fred, sventolando una pergamena ingiallita sotto il naso del fratello. Erano giorni ormai, che sfogliavano quelle pagine.
-chi è?- domandò la ragazza, senza troppo interesse, assorbita nella lettura di un libro di Artimazia.
-James Potter, Grifondoro- rispose George, rileggendo il nome dello studente ribelle.
-ah sì?- Helen sollevò il capo dal vecchio tomo e si sedette sul divano della Sala Comune, vicino ai gemelli.
-insieme a Sirius Black, ha tramutato Gazza in un rospo con la testa di scorpione, l’ ha arrotolato in un lenzuolo e l’ ha fatto mandare in lavanderia- continuò Fred.
-gli elfi domestici non avevano mai visto un animale simile, e si erano messi a strillare come ragazzine- ridacchiò George.
-ma questo è decisamente meglio- disse Fred, covando con gli occhi la causa del suo sguardo luccicante.
-ha arricciato la barba di Silente- sussurrò George, come per non farsi sentire da nessun altro.
-gli ha distrutto l’ufficio- rise Fred.
-ha creato una voragine nella Sala Grande-
-e rapito il quadro della Signora Grassa-
-in un solo giorno-
I gemelli, nel dire questo, si erano alzati dal sofà e le si erano messi davanti, avvicinando il viso a ogni frase.
Helen rimase di sasso, li fissò come se fossero due idioti patentati, e rise.
-se il suo nome è scritto su quest’affare, significa che Gazza, o qualcun altro l’ ha beccato, no?- disse. George e Fred lanciarono un’occhiata piena d’odio al tomo ingiallito e poi alla ragazza.
-ehi, George-
-dimmi, Fred-
-mi fa paura-
-anche a me-
E lentamente, tenendo gli occhi puntati su Helen, si avviarono verso la porta.
Helen, si rese conto che le stavano sfuggendo di nuovo, solo quando non li vide più. Si alzò come una molla, e si diresse spedita verso di loro.
-Helen Prickly- un suono minaccioso interruppe la sua ricerca. Helen si voltò di scatto. Severus Piton.
-sa..salve, professor Pi..Piton- balbettò. Non avrebbe dovuto essere lì. Doveva trovarsi in aula d'Erbologia, a pulire.
-vuole spiegarmi perché non sta eseguendo la sua punizione?- chiese acido.
-io sono.. andata .. in.. avevo dimenticato una cosa- biascicò, tentando di ingannarlo.
-il dormitorio femminile, non è da questa parte- Severus Piton, la sorpassò senza tante cerimonie. Sibilando qualcosa che somigliava ad un “ragazzine”.
Helen aspettò che il professore scomparisse, poi, riprendendo un comportamento dignitoso, si diresse verso quei due mascalzoni, che osservavano la scena da lontano.
-Per le mutande di Merlino, perché siete scappati così?- chiese.
I gemelli, appoggiati al muro, sogghignarono.
-abbiamo avuto un momento di terrore- disse Fred.
-nei tuoi confronti- aggiunse George.
-ma ora è passato-
-ve lo faccio vedere io, il momento di terrore- sibilò Helen, il viso leggermente increspato da una smorfia.
-ehi George-
-dimmi, Fred-
-credo che stia per esplodere-
Fred e George restarono immobili, a sorbirsi le lamentele di una ragazzina, per qualche ora buona.
Helen, sbuffò, riprese il controllo delle sue azioni e si sedette con loro.
-finito?- chiesero i gemelli in coro.
-sì- rispose la ragazza, mostrando finalmente un bel sorriso.
-bene, adesso che sei allegra- disse Fred.
-che ne dici di farci qualche compito di Pozioni?- continuò George.
-ma neanche per tutti i galeoni del mondo- dicendo questo, Helen, mantenne il sorriso.
Era solo il sesto giorno alla scuola, e la sua reputazione era completamente macchiata. Poco male, in quattro anni, lei stessa se la sarebbe distrutta.

Credo che la finirò qui... grazie a tutti quelli che hanno recensito! =)