13/07/2011
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“Hai i piedi freddi,” borbotta il cumulo di lenzuola e coperte raggomitolata sul materasso.
“Lo so,” risponde Scorpius, continuando la titanica impresa d’infilare i piedi sotto il piumone, incastrato nel groviglio che gli sta accanto, “ma mi hai rubato tutte le coperte!”
“Perché hai i piedi freddi,” risponde con logica nonchalance l’altro, facendo capolino dalle lenzuola, giusto per sbirciare le azioni del compagno.
Scorpius imbroncio le labbra, mentre Albus ridacchia; poi la sua risata si trasforma in un grido sorpreso quando il biondo gli salta addosso – o meglio, salta addosso al gomitolo di lana e cotone e piume d’oca – ed inizia a scavare, alla ricerca di un’apertura. Albus ride, si contorce, sbuffa e finge di arrabbiarsi, ma alla fine Scorpius l’ha vinta e gli si avvinghia contro, insinuando i piedi fra i suoi.
“Ah! Hai i piedi freddi, ti ho detto!” esclama, pizzicandogli un fianco, ma continuando a ridere.
“Lo so,” ripete il compagno, nascondendo il viso nel suo collo e stringendo la presa. “Riscaldameli,” aggiunge in tono petulante, come un bambino furbo e capriccioso.
Albus sbuffa, ma poi avvicina i suoi piedi caldi a quelli gelidi dell’altro, ben consapevole che se Scorpius è così viziato non è solamente colpa dei suoi genitori.
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