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Autore: Icegirl46    13/07/2011    5 recensioni
Ciao a tutte, eccomi di nuovo qui con una nuova ff.
Izzy porta a casa una sorpresa (non vi dico cos'e` xD) che dara` un bel po' di problemi ai nostri Guns...
Spero di avervi incuriositi!
Buona lettura :D
PS: rating arancione, per il linguaggio colorito!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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PRIMA DI INIZIARE CON LA LETTURA, UN GRAZIE A TUTTI VOI CHE LEGGETE IN SILENZIO, A VOI CHE AVETE INSERITO LA STORIA FRA LE SEGUITE/PREFERITE/RICORDATE, E SOPRATTUTTO ALLE GUNNERS CHE RECENSISCONO PUNTUALMENTE. UN ENORME BACIO BAVOSO E PIENO DI AMORE A TUTTE VOI *SMACK*



 
La porta si apri` con un leggero cigolio. Gia` dall’esterno, attraverso i vetri impolverati e coperti di impronte, che evidentemente non venivano lavati da mesi, Axl ed Izzy avevano avuto l’impressione che si trattasse di un locale molto piccolo. Quando furono all’interno, capirono di essersi sbagliati:  non era piccolo, era claustrofobico; il solo bancone della “reception”, se proprio cosi` la si voleva chiamare, occupava meta` di tutto lo spazio disponibile. Dietro di esso, un uomo di colore, grande e grosso, con una folta capigliatura raccolta in una coda da cavallo, leggeva una rivista porno, disinteressato a chiunque potesse entrare e coglierlo sul fatto. Solo quando i due si furono avvicinati alzo` gli occhi su di loro.

- Si? – chiese con aria disinteressata.

- Salve, vorremmo sapere se potete darci una camera per qualche giorno –

- Mmmm, una sola? –

Il moro annui`.

- Bah, se sta bene a voi… comunque mettiamo subito in chiaro una cosa ragazzini: state qui se pagate, d’accordo? Niente ritardi, niente scuse, e potrete vantare a lungo delle rotule funzionanti, nonche` un posto dove stare… intesi? –

- Si –

- Bene, allora queste sono le chiavi della… alt! Che cazzo sono quelli? – chiese l’omone, indicando Sheila ed Argo, che si erano seduti ubbidienti accanto ai loro padroni, ed erano stati, fino a quel momento, coperti dal bancone.

- Dei cani. Che, non si capisce? – rispose il rosso, beccandosi subito un’occhiataccia da Izzy e dall’uomo.

- Quei cosi non possono stare qui –

- Cosa? Hey hey un momento, lei ha detto che l’unica condizione per cui ci da la camera sono i pagamenti. Che c’entrano ora i cani? –

- C’entrano che qui non possono stare. O cosi`, o siete liberi di andarvene –

- Bene, a non rivederci allora –

I due uscirono. Di nuovo. Era il quarto motel che giravano, senza risultati. Il primo non li aveva accettati per i cani; il secondo li aveva cacciati per delle avances troppo spinte di Axl alla giovane impiegata bionda della reception, nonche` moglie del proprietario, che appena si era accorto del fatto era accorso con la mazza da baseball in mano; l’anziana proprietaria del terzo, invece, scandalizzata dal fatto che i due ragazzi avessero chiesto un’unica camera, aveva intimato loro di andarsene, perche` da lei non avrebbero dormito insieme due uomini, si sarebbe compiuto nessun peccato del genere li`(come se tutte le prostitute che andavano li` con i clienti fossero poi delle sante…).

In tutta risposta, Axl aveva preso malamente la faccia di uno sconvolto Izzy tra le mani, e con un gesto secco aveva premuto le labbra sulle sue. La nonnetta era svenuta, lunga distesa a terra, e mentre il moro, che nel frattempo lo aveva staccato da se` con uno spintone, preoccupato, pensava ad un attacco cardiaco e al fatto che li avrebbero accusati di omicidio se quella fosse schiattata, Axl aveva fatto il giro del bancone e arraffato un po’ di banconote dalla cassa, prima di uscire senza curarsi di nulla.

- Non ne posso piu`. E` il quarto motel Izzy, il quarto! Sono sfinito, ho fame, devo pisciare e voglio sedermi! –

Il moro alzo` gli occhi al cielo. – Il terzo motel ci avrebbe anche accettato, se ti fossi degnato di spiegare alla vecchia che prendevamo una stanza solo per una questione di soldi, invece di baciarmi in malo modo –

- Su, non fare quel faccino scocciato, so che non e` stato uno dei miei baci migliori e ti chiedo scusa, d’accordo? Sono stato un po’ rude, in effetti. Ma l’hai vista? Ahaha! C’e` rimasta troppo male, ahaha! –

- Si si, ridi tu! Spera solo che nessuno ti abbia visto mentre rubavi dalla cassa! –

- Oh ma chi vuoi che ci abbia visto? E comunque, parliamo dei problemi seri. Dove cazzo andiamo ora? Izzy sono stufo! –

- Lo hai ripetuto dieci volte, ho capito! Facciamo cosi`, mangiamo qualcosa da qualche parte, e poi ci pensiamo –

Si diressero verso un locale in fondo alla strada. Era un piccolo bar di cui avevano notato l’insegna illuminata. L’interno era arredato in modo molto semplice,niente tende alle finestre, muri bianchi, un bancone in legno, pochi tavoli alti con degli sgabelli attorno, ma era piuttosto accogliente, e soprattutto si sentiva un dolce profumino di ciambelle che fece venire loro ancora piu` fame.

Alcuni tavoli erano occupati, ma loro ne adocchiarono uno in fondo, in un angolo, con spazio sufficiente per poggiare a terra i borsoni e la chitarra, oltre, ovviamente, i cani. Si sedettero, e una ragazza con i capelli raccolti in una coda alta, molto giovane, la pelle ancora segnata dall’acne, chiese loro cosa volessero ordinare.

- Per me un semplice tramezzino, prosciutto e formaggio, niente salse, grazie – disse educatamente il moro, sorridendo.

- Io invece vorrei un doppio cheeseburger, con molto ketchup, uan vistecca con le patatine fritte do contorno, dell’insalata, e anche qui mi raccomando abbondate con i pezzettini di uova e i cubetti di pancetta, poi un caffe e… aspetti, cos’e` questo buon odorino? Ciambelle? Ecco, mi porti anche due di quelle, grazie – fu la risposta di Axl, sotto lo sguardo allibito della giovane e quello terrorizzato di Izzy, che si chiedeva come avrebbero pagato tutta quella roba.

“Che Axl voglia filarsela subito dopo cena?”

- Ehmm… Axl… non so se e` il caso, sai, di mangiare tutte queste cose… -

- Ho uno stomaco di ferro, io, Izzy –

- Non mi riferivo al tuo stomaco Axl – gli disse, facendo un’espressione allusiva a quello che era il vero problema.

Axl capi`, ma non si preoccupo` per nulla.

- Ahhh… si si beh Izzy, sai la mancia che ci ha dato la nonna, oggi pomeriggio… ho pensato di usarla qui, ecco – disse, facendogli l’occhiolino.

La mancia? La mancia? Prima quasi la ammazza, poi la deruba… e la chiama mancia?? Eredita` casomai, se proprio vogliamo essere corretti!

- Uh, ok, fa come vuoi… -

- Tu sei sicuro di non volere altro? –

- No, solo una birra –

- Vada per la birra allora! Portane una anche a me tesoro, d’accordo? –

- Certo – esclamo` la ragazza, sorridendo di fronte a quella strana coppia – E per loro, volete qualcosa? – domando`, indicando Sheila ed Argo.

- Eh? Ah! Si beh ecco… - Axl si volto` verso Izzy in cerca di aiuto, indeciso su cosa chiedere.

“I cani sono belli, eh Axl?! Ma solo per giocarci e andare al parco. Quando si tratta di occuparsene veramente, ci deve pensare qualcun altro…”

- Si, ci porti una bella ciotola di latte, grazie tante – completo` la frase il moro.

La ragazza se ne ando`, lasciandoli soli.

- Beh, perche`quello sguardo di disapprovazione? –

- Perche`? No dico Axl, ti sembra il caso di spendere quei quattro soldi in piu` che ci siamo trovati in tasca, perche` tu devi abbuffarti come un maiale? –

- Su Izzy, non iniziare a rompere. Per una volta che possiamo trattarci bene… - chiuse il discorso.

La ragazza arrivo` una decina di minuti dopo, portando innanzitutto le due birre, poi il tramezzino di Izzy e il cheeseburger di Axl, letteralmente affogato nella salsa al pomodoro che tanto piaceva al cantante, con la bistecca e le patate; lascio` il tutto sul tavolo, per tornare poi con un altro vassoio contenente l’insalata in una terrina (ed anche in questo caso, le uova e la pancetta erano piu` abbondanti delle piccole foglioline verdi), le ciambelle, ancora calde e profumate, con sopra una glassa di zucchero che invitava chiunque, anche il piu` salutista, a morsicarle, e la ciotola dei cani, che appoggio` a terra. Il tutto, sotto lo sguardo allibito e divertito degli altri avventori, e quello vagamente imbarazzato e colpevole di Izzy.

Axl si getto` letteralemente sui suoi piatti, che, da soli, occupavano il 90% di tutta la superficie del tavolo. La sua faccia praticamente scomparve dietro l’enorme panino imbottito, mentre Izzy con tutta calma addentava il suo pasto e sorseggiava la birra. I cani non erano da meno, da subito si contendevano l’un l’altro la ciotola, vi immergevano affamati, dopo tanto camminare, i musetti; alcune candide gocce erano gia` cadute sul pavimento, altre erano arrivate fin sulle loro orecchie, ed in men che non si dica la ciotola era stata completamente svuotata.

Quando anche Axl e Izzy finirono i rispettivi pasti, si alzarono e andarono a pagare.

- Allora, io avevo ordinato il cheeseburger, l’insalata-OUCH! – esclamo` il rosso, colpito da una gomitata del moro, che lo zitti`.

- Tutto. Lui aveva ordinato tutto, paghera` il conto. Completamente –

- Hey, come sarebbe a dire?! La birra e il tramezzino erano tuoi, e tu li paghi! –

- Si mio caro, ma tu hai la mancia della cara nonna, o sbaglio? Quindi, offri. Io ti aspetto fuori! – esclamo` dileguandosi all’esterno del locale, mentre Axl protestava invano invocando la giustizia divina.

Alla fine, pago` e usci` a sua volta, raggiungendo l’amico scroccone e riprendendo a camminare, senza cessare le proteste, mentre Izzy sorrideva soddisfatto e beato, pensando che, per una volta, era riuscita a fargliela da sotto il naso! Dopo alcuni minuti di inascoltati lamenti, Axl si fermo` all’improvviso.

- Izzy… ma noi adesso dove andiamo? Non ci penso nemmeno a dormire al parco, su quei blocchi di cemento che chiamano panchina! –

- Non so Axl, sono gia` le dieci di sera passate, i motel della zona li abbiamo girati tutti, non ci possiamo permettere niente di meglio… -

- E se provassimo in qualche alberghetto? –

- Si certo, come no. Peccato che i prezzi siano doppi, rispetto ai motel. Ci potremmo rimanere quanto, una notte al massimo? E poi? –

- Gia`… -

Rimasero in silenzio, per qualche minuto, poi Axl afferro` il braccio dell’amico iniziando a correre.

- Axl che cazzo fai? –

- Vieni Izzy, mi e` venuto in mente dove possiamo andare! –

***

- Lascia perdere Axl, faccio io stavolta, altrimenti ci cacciano anche da qui… -

- Non lo farebbero mai! –

- Sicuro? –

- … -

- Ecco, visto? Dai, lascia fare a me. E nascondi i cani per ora –

Il moro si mise davanti alla porta, la custodia della chitarra poggiata a terra, e in mano il borsone. Al suo fianco, Axl, che cercava di nascondere il piu` possibile i cani, che avevano deciso, proprio in quel momento, di iniziare a litigare tra loro, morsicandosi a vicenda le orecchie. Izzy busso` un paio di volte, prima che una valanga di capelli neri e ricci, seguita da un proprietario con gli occhi acquosi per il troppo alcool, venisse ad aprire.

- Uh? Ciao ra ~ic!~ gazzi, che ci fate qui? – chiese Slash con voce impastata.

Perfetto! E` ubriaco! Cosi` sara` piu` facile!

- Ciao Slasher! Come va? –

- Che volete? –

- Beh, ti sembra il modo? Siamo passati a fare un salutino, ci informiamo sulla tua salute… e tu ci parli cosi`? –

- Un salutino, la mia salute… certo che ~ic~ ci deve essere sotto qualcosa! Io non mi fido di voi due! E soprattutto di lui! – disse indicando con una smorfia Axl, il quale era visibilmente impallidito e lo guardava in cagnesco.

- Ok Slash, ok, hai ragione tu. Non sei un ragazzo stupido, percio` te lo diro` sinceramente: ci servirebbe una casa in cui stare, un paio di notti, niente di piu`, e tu e Duff… -

- No! Ma che cosa ~ic!~ pensate? che siamo qui ad aspettare voi altri? No, no e ancora no! ~ic!~ -

- Su Slash! Sei un buon amico, lo sei sempre stato… al parco. E` li` che vorresti farci dormire? Sulle panchine dure… -

- …con gli scarafaggi… -

- …i topi… -

- …i senzatetto… -

- Hey voi due piantatela! Non mi ~ ic!~ impietosite mica, sapete? E poi anche voi siete dei senza tetto, tecnicamente! –

- Dai Slash, non essere cosi` crudele! Dormiremo sul divano, per terra, sotto al tavolo della cucina se necessario! Per favore…. – continuo` Izzy, con l’intento di farsi compatire ed impietosire il riccio, che avevano capito essere completamente ubriaco.

Ed infatti, ci riusci`.

- E va bene, va bene. Venite dentro. Sistematevi ~ic!~ sul divano, o dove volete, ma non venite ~ic!~ a frugare nella mia stanza e darmi fastidio! – disse scostandosi un po’ traballante e lasciandoli passare – e soprattutto ~ic!~ non fate le vostre porcate sul divano! – aggiunse sghignazzando, mentre Izzy teneva fermo il rosso che lo voleva picchiare, ma cosi` avrebbe tolto loro l’ultima possibilita` di avere un tetto sopra la testa per quella notte.

Entrarono, armi bagagli e chitarre comprese, trascinandosi appresso anche Sheila ed Argo. Solo allora Slash li noto`, e sembro` ricordarsi che, negli ultimi giorni, i suoi amici avevano adottato quei due cuccioli.

- Alt! Fermi tutti. Non si era parlato di loro! –

- Sconto famiglia Slash! Prendi quattro e paghi due! – gli rispose il rosso, andando a sedersi sul divano, buttando a terra il suo borsone e ghignando soddisfatto.

In quel momento, dalla cucina usci` Duff. Guardo` i tre con aria interrogativa e confusa, in effetti anche lui aveva abbondato con il Jack Daniel’s e la birra, e probabilmente non era tanto perspicace. Poi il suo sguardo si soffermo` sui cani, che stavano iniziando a far conoscenza della loro nuova casa annusando un po’ ovunque, dopo che Izzy aveva tolto loro i guinzagli.

- Ciao Duff! –

- ‘Sera amico! –

- Ciao… che ci fate qui? –

- Come? Non lo sai? – chiese il rosso, fingendo di mostrare sorpresa, come quando, dopo che una notizia clamorosa e` stata a lungo sulle bocche di tutti in un paese, salta fuori uno che dice di non sapere nulla del fatto.

- Che cosa non so? –

- Ci siamo appena trasferiti qui, per farvi un po’ di compagnia –

Il finto biondo li guardo` a bocca aperta. Non poteva crederci. Nel loro appartamento, avrebbero ora dovuto abitare in quattro. Anzi, in sei, visto che il chitarrista ed il cantante si erano portati appresso anche i due esseri pelosi. Non ci poteva credere. Si immaginava la scena: Slash che apriva la porta e, completamente rincoglionito dall’alcool che aveva in corpo, dava loro il permesso di restare. Senti` l’irrefrenabile impulso di ammazzarlo. Poi pero` penso` che non sarebbe stato giusto, non avrebbe ucciso solo lui, ma anche tutti gli altri esseri viventi presenti nel suo salotto. A due o quattro zampe che fossero. Si si, era di certo la soluzione migliore.

Mentre il bassista era immerso nei suoi tremendi piani di vendetta e morte, il riccio aveva iniziato a parlare dolcemente alla bottiglia di Jack, sua grande amica e confidente, Izzy appoggiava la sua amata chitarra con cura in un angolino e i cani si accucciavano, stanchi, raggomitolati su se stessi, il rosso salto` in piedi all’improvviso e, pallido ancora piu` del solito, si precipito` con uno scatto fulmineo in corridoio, e poi nel bagno. Subito, Izzy lo segui`, preoccupato, e anche Duff e Slash, sbandando un po’, gli andarono dietro. Nessuno pero` entro` nella stanza, ed anzi Izzy chiuse la porta.

Che schifo…

Non aveva mai sopportato di vedere qualcuno vomitare. Ogni volta che capitava, immancabilmente, poi vomitava anche lui.

Il moro guardo` gli altri due, che a loro volta lo fissavano interrogativi.

- Evidentemente, non ha lo stomaco di ferro come crede. Di latta, al massimo! -
 









 
SI NOTA CHE AVEVO UNA LEGGERA FAME, MENTRE SCRIVEVO QUESTO CAPITOLO… NO NO ALT, NON MI GUARDATE CON QUELLE SPRESSIONI SCHIFATE, NON MANGIO MICA COME AXL IO! ANCHE SE LA CIAMBELLINA… *0*
FINITO ANCHE QUESTO, EHEH! E PER LA GIOIA DELLA Steee__, ECCO DOVE I NOSTRI DUE GUNS RIMARRANNO A VIVERE! FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE, BACI Ice :*

  
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