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Autore: _emanuela    13/07/2011    1 recensioni
Una storia venuta fuori così.
Genere: Drammatico, Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi risvegliai il giorno dopo, mi trovavo nella mia dimora.
Pensai fosse un sogno, ma vidi il segno che la siringa mi aveva lasciato sul braccio.
Tremai. Fottuta paura.
Iniziarono a colarmi i ricordi nelle vene. Era la frase perfetta in questo caso.
Ricordai la violenza di mio padre, la forza e la debolezza di mia madre, ricordai l'agitazione di mia sorella che tornava a casa dopo essersi fumata il crack e ricordavo il mio fratellino.
Avevo passato anni credendo che mia sorella avrebbe potuto migliorare, ma capii che lei voleva rimanere tale. Per quanto potessi spronarla a cambiare, toccava a lei decidere.
Una delusione dopo l’altra che non fecero altro che rafforzarmi e indebolirmi allo stesso tempo.
Quando finalmente crebbi di essere felice, persi i miei genitori. Non piansi, il mio volto non fece cenno di espressione. Mi sentii vuota.
Per quanto mio padre mi avesse distrutto l’infanzia e l’adolescenza, non riuscii ad odiarlo. Come potevo odiare mio padre? Come potevo rinnegare colui che mi ha dato la vita?
Nulla ebbe più senso, ma continuai a distruggermi, vivendo.
Iniziarono i problemi con la legge. Era una continua tortura la fame insaziabile che provavo, il freddo dell’inverno che penetrava nelle mie ossa, il continuo fuggire.

Ero sola,ed una voragine mi aspettava. Mi aspettava per divorarmi.
Mi alzai e notai un bigliettino con un numero, non c'era mai stato. Decisi di chiamare, era la voce del demone che aveva portato via la mia vita. Lo invitai a venire.
Dopo una trentina di minuti arrivò e me lo ritrovai davanti.
"Dammela" - lo supplicai. Forse era già sotto l'effetto della cocaina.
"Eccola" - disse dandomi una bustina che conteneva la sostanza. Stavola la inalai. Lui fece lo stesso.
Fu un momento in paradiso per poi crollare e schiantarsi.
Erano mesi che non sfioravo un corpo. Erano mesi che il mio istinto era represso, ma ora nulla poteva più trattenermi.
Ci baciammo con foga. Le mie mani erano intente a sbottonare la sua camicia di seta nera, probabilmente rubata, mentre le sue si posarono con violenza sui miei seni coperti dalla stoffa della maglia.
Eravamo nudi l’uno sul corpo dell’altro. Sentivo il suo calore fondersi con il mio.
Mi diede piccoli morsi sul labbro.
Mi penetrò e sentii la sua carne violentare la mia.
Sesso e droga, in quel momento era un fondersi di piacere.
Assaporai ogni odore che dominava la stanza.
In seguito a ciò che era successo, mi rivestii.
Ci servono soldi, altrimenti finiremo la droga” – entrai in panico alla sola idea
A quella ci penso io, adesso vieni qui
Aspettammo che facesse buio, che fosse notte. Decidemmo di uscire e di andare nei bassi fondi di Secondigliano.
Vidi gente con il braccio segnato da cicatrici di siringhe, sembravano barboni. Erano schiavi sottomessi alla droga, proprio come me. Fumai l’eroina. Ebbe effetto dopo 10-15 minuti. Sentii le labbra secche e le vampate di calore sulla mia pelle.
Il mattino seguente, mi venne la nausea e vomitai.
Mi guardai nei frammenti di specchio, le pupille si erano dilatate e gli occhi si erano ingrossati. Avevo le occhiaie. Provai uno strano senso di vertigine.
Bevvi una bottiglia di whisky che il ragazzo aveva fregato al compagno.
Non conoscevo nemmeno il suo nome e ci avevo fatto sesso.
Che fine è questa?” – era questa la domanda che continuavo a chiedermi
Strinsi il pugno, legai il laccio emostatico al mio braccio ed ebbe inizio.
Mi rifugiai nell’angolino della stanza.
E’ qui. E’ arrivato e mi sta aspettando. Vuole solo e soltanto me, mi porterà via” – sussurrai
Non c’era nessuno che mi consolasse, che mi abbracciasse e mi dicesse che ero forte.
Impugnai un vecchio coltello. Un tremore percorse la mia mano. Portai il coltello sulla vena del polso, lo mossi da sinistra verso destra, fu un dolore atroce. Il mio corpo era stremato.
Percepii l’anima strapparsi dal corpo.
Aveva vinto. Il mio demonio aveva vinto. Non restava che morire.
Spazio autrice
Ringrazio Moon Darko per l'ottima critica, ho aggiunto qualcosina alla storia, ma purtroppo non mi ritengo ancora soddisfatta, credo che io non abbia colto i sentimenti della ragazza, ma solo la sua disperazione. Beh al più presto cercherò di controllare la storia e di passarci più tempo sopra per modificarla e arricchirla. Le scritte in corsivo indicano il passato della ragazza.
  
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