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Autore: kateausten    14/07/2011    34 recensioni
"Ron?" chiese Hermione curiosa "Chi è Ron?"
"E'... l'altro tuo migliore amico" rispose evasivo Harry.
"E non è ancora venuto a trovarmi?" chiese lei, sentendo una rabbia del tutto immotivata che la infiammava.
"Aveva.. molto lavoro. Ma oggi verrà. L'ha promesso" rispose Harry, rimanendo un attimo sovrapensiero.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Hermione aprì gli occhi.
Per un momento pensò di essere morta, poichè vedeva tutto buio intorno a se. Ma poi, un raggio di luce la colpì in pieno e si rese conto che, non era morta.
Capì di essere sdraiata, si alzò e si guardò intorno. Era in una stanza che sapeva di conoscere... Oh, no! Non era mica tornata al San Mungo, vero?
Eppure... no, non era l'ospedale. Ma dove era?
Guardò le lenzuola. Erano familiari. Poi guardò per bene la stanza. C'erano altri letti con delle tende rosso oro, imposte di legno e finestre che davano su... un lago.
Hermione soffocò un grido.
Era a Hogwarts. Era nel dormitorio femminile.
Ma allora.. era morta veramente?
Si alzò di scatto, nel panico, non sapendo bene cosa fare. Ma proprio in quel omento, dei passi leggeri la fecero girare. Spalancò la bocca, incapace di articolare qualsiasi suono.
"Fred?" bisbigliò.
Il ragazzo con corti capelli rossi sorrise divertito.
"Ehilà Granger!" esclamò "Ci rivediamo!".
Hermione lo guardò sbalordita.
"Ma... ma.. tu sei...".
Fred sorrise incoraggiante.
"Tu sei...".
Fred sbuffò.
"Morto Hermione. Morto. Finito. Cadaverico. Imbalsamato" disse, stufo dei balbettii dell'amica.
Hermione continuava a guardarlo sconvolta.
"Ma allora... anch'io... sono...".
"Morta?" finì la frase Fred, ridendo come un matto "No, tranquilla. Non sei morta. Hai preso solo una bella botta".
Hermione incorciò le braccia, finalmente infastidita dal comportamento così indelicato del ragazzo.
"Non mi pare il momento giusto per mettersi a ridere" disse glaciale.
"Oh, avanti Hermione. Mi sono fatto delle belle risate in questi ultimi giorni guardando te e quell'impiastro di Ron" rispose Fred con un ghigno.
"Ma..." cominciò Hermione, poi si bloccò. I ricordi degli ultimi giorni cominciavano a tornarle alla mente.
"Io... mi ricordo" disse sorpresa.
Fred fece un gran sorriso.
"E non solo gli ultimi giorni, vero Hermione? Hai riconosciuto la stanza, hai riconosciuto me..." disse.
"Mi è tornata la memoria!" esclamò felice Hermione. Pian piano, tutti i ricordi tornarono. La sua vità le tornò in mente.
Il momento in cui ricevette la lettera. Il momento in cui conobbe Harry e Ron. Il momento in cui il capello la smistò a Grifondoro. Il basilisco, Sirius, Remus, Silente, la coppa tre maghi, l'Ordine della Fenice... tutto, si ricordava tutto.
"Ma... per quale motivo mi trovo qui?" chiese poi incerta.
"Ah... si" disse Fred "Questa è una bella domanda. Perchè?".
"L'ho chiesto a te, Fred".
"La risposta la sai anche te, intelligentona".
Hermione lo fulminò con gli occhi e sospirò.
"Io... sono stanca" disse e Fred annuì, per una volta senza ridere.
Rimasero in silenzio per qualche istante.
"Sono così stanca, così piena di esperienze, così... Hermione Granger. Vorrei solo riposarmi".
Hermione si sedette sul letto, pensierosa.
"Volevi ricordare, Hermione?" chiese delicatamente Fred.
Hermione alzò lo sguardo, sorpresa dalla domanda.
"Cosa? Certo che volevo!" esclamò.
Fred inarcò il sopracciglio e aspettò, sedendosi anche lui sul letto di fronte a lei.
"Forse... forse la mancanza di ricordi mi ha fatto bene. Almeno per un pò" ammise dopo poco la ragazza "Fred... sono un pò confusa".
Lui fece una mezza risata.
"Vedi? E' per questo che sei qui. Prima di svegliarti, devi decidere cosa fare e soprattutto capire cosa provi. E io sono qui per questo".
Hermione lo guardò scettica.
"Ah si? Illuminami allora" disse.
Lui fece un gran sorriso.
"Beh, vediamo... E' da quando hai undici anni che combatti contro il male. Hai avuto diversi traumi e hai combattuto valorosamente. Hai assistito a troppe morti per la tua giovane età. Ron ultimamente è stato peggio di un bambino capriccioso. Dovevi solo... fermarti un pò, Hermione. Dovevi solo... riposarti. Il balck out che ha avuto il tuo cervello, da una parte ti ha fatto bene, non credi?" dichiarò Fred, senza alcun tentennamento.
Inconsapevolmente, Hermione annuì.
Si guardò intorno, prima di incrociare lo sguardo di Fred, piuttosto compiaciuto dalla sua spiegazione.
"Perchè sono qui?" chiese.
"Hogwarts è stata la tua casa per sette anni. E' stato il luogo dove ti sei sentita a tuo agio e accettata. Era ovvio che volessi venire qui" rispose Fred.
Un ombra gli attraversò lo sguardo.
"Grazie per tutto l'aiuto che hai dato a Ron. Aveva bisogno di te, Hermione. Ha sempre avuto bisogno di te" aggiunse.
Hermione si alzò e andò vicino a Fred.
"Mi dispiace Fred. Mi dispiace tanto" disse Hermione con voce tremante.
Lui scosse la testa.
"Dovete vivere. Lo sai no? Dovete avere una bella vita. Tutti voi. Promettimelo Hermione".
"Te lo giuro Fred".
Lui sorrise.
"Bene. Credo che il mio compito sia terminato" disse.
La abbracciò brevemente.
"Hermione?" chiese poi, staccandosi.
"Si?"
"Avresti scelto mio fratello, vero? Mica il bulgaro?".
Hermione sghignazzò.
"Fred. E' tutta la vita che scelgo tuo fratello".
Lui sorrise.
"Hermione?" ripetè.
"Dimmi".
"Com'è mio fratello a letto?" chiese con espressione angelica.
Hermione arrossì.
"Sei sempre il solito Fred Weasley!!" strillò.

                                                         ***************

Prima ancora di vederlo, Hermione la sentì. La sua voce.
"E se non si sveglia?" chiese pieno di ansia.
"Smettila Ron. E' ovvio che si sveglierà".
"E' stata una botta troppo forte. E' tutta colpa mia...".
"Ron, piantala!".
"L'ho lasciata andare e lei è inciampata, un'altra volta...".
Hermione si mosse leggermente, per far capire che era sveglia e per far finire quel siparietto.
"Shh... si è mossa!!".
"Magari si sta per svegliare...".
Hermione aprì pian paino gli occhi.
Era al San Mungo - ma che sorpresa- e al suo capezzale c'erano Ron e Harry.
Tutti e due sorrisero appena videro che era sveglia e lei ricambiò il sorriso. Ma nonostante tutto i loro volti erano scavati dalla preoccupazione.
"Sto bene" disse con voce fioca "Davvero. Quanto sono stata priva di sensi?".
Harry si avvicinò e le carezzò piano la fronte.
"Solo un paio d'ore, tranquilla. Devo chiamare il medimago, però" mormorò "Va bene?".
"Certo" disse Hermione "Vai pure".
Hermione lo guardò uscire dalla stanza, poi posò gli occhi su Ron, cercando di trattenere un sorriso, nel vederlo così angosciato.
"Ron, sto bene" disse, vedendo che non faceva un passo per avvicinarsi.
"Ti ricordi di me?" chiese.
"Certo che mi ricordo di te" rispose Hermione sorridendo. Si mise a sedere sul letto, benchè la testa le dolesse un pò. "Ronald Weasley, Grifondoro, penultimo di sette fratelli, portiere della squadra di Quidditch. Ami giocare a scacchi, volare e fare battute nei momenti meno opportuni". Lo sguardo di Hermione si addolcì, mentre Ron la guardava a occhi spalancati. "Ron Weasley, che ha aiutato Harry e me a sconfiggere il mago più oscuro di tutti i tempi, che è tornato dopo tutto il dolore e la gelosia che ha provato. Che mi ha... voluta con tutto se stesso. Sempre".
Hermione a queste ultime parole arrossì. Anche Ron arrossì, non distogliendo gli occhi dai suoi.
"Tu... tu ricordi?" chiese con voce roca "Ricordi veramente?".
Hermione annuì e sorrise. Un attimo dopo Ron balzò verso di lei e la abbracciò con tutte le sue forze.
"E' tutta colpa mia, scusami" sussurrò.
Hermione scosse la testa, senza dire niente, ricambiando l'abbraccio.
Ron. Finalmente. Ron. Adesso è tutto giusto. Adesso è tutto come dovrebbe essere.
"Ho ricordato Ron. E ho ricordato... anche cosa volevo dirti il giorno dell'incidente" mormorò Hermione, nell'incavo del suo collo.
Ron si staccò, con lo sguardo preoccupato. Si sedette sul bordo del letto e sospirò.
"Ok. Sono pronto. Dimmi pure" dichiarò.
Hermione gli rivolse uno sguardo divertito.
"Beh, quando sono venuta da te, io..." cominciò e si fermò.
Ron la guardò.
"Allora?" chiese.
"Io...".
"Cosa?".
"Ecco...".
Ron sbuffò.
"Non sei affatto divertente".
Hermione rise e gli posò una mano sulla guancia. Ron chiuse gli occhi e sospirò.
"Davvero Hermione. Qualunque cosa tu mi dica non ci sono problemi. Voglio la tua felicità, a prescindere da chi tu scelga. L'ho imparato. Non ti romperò più le scatole. Non sarò più un problema" disse.
"Oh, Ron. Mi sa invece che sarai un problema anche per gli anni a venire. Mi romperai sempre le scatole" mormorò lei sorridendo appena.
"Cosa... cosa intendi dire?".
Hermione lo guardò dritto negli occhi.
"Ti amo Ronald Weasley. E quel giorno, io ero venuta li per te. Per dirti che avevo scelto... avevo scelto te. Non c'era nessun paragone fra te e Viktor. Non c'è mai stato".
Ron la guardò. Com'era dolce il suo sguardo in quel momento.
"Volevi me?" chiese cauto.
"Voglio te" ribadì Hermione.
Allora Ron sorrise. Sorrise come Hermione non l'aveva mai visto sorridere. Sorrise come se un sacco di ferite fossero guarite.
"Dobbiamo avere una bella vita, Ron. L'ho promesso" disse Hermione.
Ron gli rivolse uno sguardo strano.
"L'hai promesso?" ripetè.
"E' una lunga storia" disse lei.
Ron non insistè e si avvicinò.
"Ron e Hermione" mormorò.
"Hermione e Ron" sussurrò Hermione sorridendo "E' sempre stato così".
"Si" mormorò Ron sorridendo "Si".

Harry guardò i suoi due migliori amici al di la della porta, e sorrise raggiante. Distolse lo sguardo quando li vide avvinghiarsi con un pò troppa enfasi.
"Sa" disse al medimago alle sue spalle "E' meglio che torni fra un pò. Hanno un sacco di anni arretrati....".

Voglio solo dire una cosa a tutte coloro che hanno avuto la pazienza e la voglia di recensire tutti capitoli. A tutte coloro che hanno messo la storia fra le seguite, le ricordate e le preferite. A tutte voi. Grazie. Grazie di cuore.
  
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