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Autore: Tem_93    14/07/2011    6 recensioni
“Chi disprezza compra, Noah” gli ripeteva sempre sua madre quando era piccolo. Cavolo, perché sua mamma alla fine doveva sempre aver ragione. La prima volta che gliel’aveva detto era stato quando non voleva mangiare i waffle perché diceva che gli facevano schifo. Ora non viveva senza waffle. La seconda volta gliel’aveva detto perché da piccolo aveva affermato, alquanto convinto, che a lui non piacevano le “femmine”, perché giocavano con le bambole e piangevano sempre. Ora, bè ora la cosa era decisamente cambiata. La terza volta gliel’aveva detto quando lei gli aveva proposto di sposare un’ebrea, una come quella Rachel Berry che andava a scuola con lui,e Noah aveva risposto che piuttosto di sposare una tipa del genere preferiva rimare scapolo. Ora avrebbe rinunciato ai waffle e a molto altro per poter mettere il nome Puckerman a Rachel.
[Future long-fic; Noah centric]
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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13. Make us stay in love this way forever 
 
 
Santana sciolse il papillon, per poi sistemandoglielo per la quinta volta. Borbottava qualcosa, agitata, non riuscendo a stare ferma.
-Dave, andrà tutto bene. Lui ti ama, tu lo ami, non ti preoccupare- farfugliò velocemente, continuando a lisciargli la camicia. Il ragazzo ridacchiò.
-Guarda che sei più agitata più tu di me, Lopez. Oggi è un giorno come gli altri, dovrò solo sopportare tanti sguardi su di me, ma per stavolta mi sacrificherò- sbuffò lui, facendo spallucce.
-Oggi è il giorno più importante della tua vita Davey- annuì Brittany, dandogli pacchette amichevoli sulla spalla. Santana la guardò male, allontanandola per risistemare la manica.
-No, il giorno più bello della mia vita al massimo sarà domani, quando sarò sposato e non avrò tutti voi tra i piedi- rise il ragazzo, mentre la latina continuava ad aggiustargli ogni difetto, invisibile ad occhio umano. Brittany sorrise, staccando poi la moglie da Karofsky, per tentare di calmarla. Santana sospirò, per poi abbracciare delicatamente Dave, non troppo forte per non sgualcire il completo nero del ragazzo.
-Non ci posso credere che il mio testone si sposa- sussurrò, lasciandolo appena sentì gli occhi velarsi, raccogliendo le goccioline con un dito.
-Nemmeno io!- esclamò Noah –Non l’avrei detto mai, mai, mai, mai, mai, mai, mai, mai, mai, ma proprio mai!-disse, agitando la mano per dare più enfasi, mentre gli scappava un risolino. Dave lo guardò male, tornando poi a voltarsi verso l’amica.
-Guarda, posso capire la tua presenza in quanto mia testimone, posso capire quella di tua moglie, ma proprio non riesco a trovare una ragione per cui quei due debbano essere qui. Ci sono altri luoghi in cui tubare, tipo …casa vostra, un altro stato, un altro continente- brontolò, guardando Rachel starsene seduta sulle gambe di Noah tutta sorridente.
-Non badare a loro, potrebbero solo farti saltare i nervi e non è il momento- sentenziò l’ispanica.
-Potremmo lasciarli qui per la cerimonia- propose.
-No, faresti loro solo un piacere- sbuffò Santana, facendo roteare gli occhi infastidita.
-Hai scelto proprio un bellissimo completo Dave- aggiunse, sorridendo e ammirandolo.
-Sentii una volta dire da Kurt che con Armani non ci si può sbagliare- fece lui – ha voluto lasciare decidere a me come vestirmi perché non poteva categoricamente vedere cos’avrei indossato oggi, ma spesso aveva crisi e incubi. Penso sia ancora convinto che mi presenterò in tuta.- le spiegò ridacchiando.
-Santi?- la chiamò la bionda con un grosso sorriso.
-Sì?-
-Mancano due minuti alla cerimonia- esclamò tutta allegra. La moglie sgranò gli occhi e spalancò la bocca.
-Dios Mio- riuscì solo a mormorare, spingendo poi fuori tutti dalla stanza. Gli amici uscirono nel grande giardino fiorito e deliziosamente addobbato in bianco, dove tutti gli invitati aspettavano trepidanti. Brittany e Noah si sedettero tra le prime file, mentre Santana e Dave presero posto sul palchetto, dove avrebbero atteso l’arrivo di Kurt.
-Alla buon ora!- bisbigliò Mercedes che doveva già essere lì da un po’. I due si scusarono subito, restando poi in silenzio , attendendo che arrivasse l’altro futuro sposo. Santana si torturava le mani, e vide una certa agitazione anche in Dave, nonostante egli volesse celarla in tutti i modi. Rachel si era portata vicino al piano, poiché come aveva voluto Kurt, avrebbe cantato lei al suo ingresso. Appena lo vide, il pianista incominciò a scorrere le dita sui tasti e lei a intonare le note della canzone che le era stata chiesta.
 
I would fight not to ever fall too deep 
Never sure that love would grow 
Now at night as I lay me down to sleep 
I could never let you go 


Come arrivò, tutti si voltarono indietro per vedere il ragazzo. Kurt indossava un elegantissimo completo bianco, ovviamente un Alexander McQueen, e mentre s’intonava perfettamente con la sua pelle candida, risaltava alquanto le gote color porpora, quanto gli occhi, più luminosi e lucidi che mai.

And lying here with you, I still can't believe it's true 
Never thought that I would ever find a love 
That lasts forever 


Sorrise notevolmente imbarazzato, prendendo il braccio di suo padre e cominciò a percorrere la navata, tra gli sguardi amorevoli e gioiosi dei presenti.

Be the man that's mine 
Find the love that never goes away 
Be the heart I know will be 
The one that beats for me, be the man 
 
Rachel aveva già le lacrime agli occhi, mentre passava lo sguardo da Kurt a Dave, ogni tanto a Noah, per poi riportarlo sugli sposi. Dave non riusciva a staccare gli occhi dal suo futuro marito, mentre lui gli si avvicinava sempre più. In poco gli fu accanto e lo guardò timidamente, il che provocò un vivido rossore ad entrambi e sorrisini imbarazzati. Burt diede una pacca sulla schiena di Dave, lanciandogli uno sguardo eloquente.
 
Be the man that's mine 
I always try to find the love that never goes away 
Tell me we will always be together 
Make us stay in love this way forever 
Be the heart I know will be 
The one that beats for me 
Wherever you may be 
Always be with me, be the man 
 
Appena Rachel finì la canzone si affrettò a prendere posto, mentre il celebrante iniziava a parlare dell’unione dei due giovani. Dopo un lungo discorso arrivò il momento dei giuramenti e giunse il piccolo Chris Evans trotterellando, portando i due anelli. Dave si abbassò sul piccolo, ringraziandolo con un buffetto sul capo e quello con un sorrisino furbo corse subito tra le braccia di sua madre. Dave prese la mano tremante del compagno, che forse ancora non ci credeva, visto lo sguardo sognante. Gli infilò l’anello e lo guardò deciso.
-Kurt, prometto di restarti vicino e prendermi cura di te sempre, soddisfacendo persino le tue più folli voglie, perché dopotutto sai che, per quanto mi dovessi opporre, non riuscirei a resisterti per più di qualche minuto, per poi cedere. Prometto anche di continuare a prenderti in giro, stuzzicarti e farti arrabbiare, perché sai quanto adoro vederti sbuffare e tenermi quell’adorabile broncio.- gli sussurrò, mentre il più basso quasi lo guardò male – e infine, prometto di amarti, a modo mio, e rispettarti fino alla fine della mia vita- concluse, mentre Kurt sorrideva con le lacrime agli occhi, scuotendo leggermente la testa. Toccò poi a lui inserire nell’anulare sinistro dell’uomo l’identica fede.
-David, prometto di essere paziente e di controllare le mie crisi isteriche, prometto di trattenere i miei commenti sul come ti vesti, sperando di trovarti sempre impeccabile come oggi- annuì, scorrendo gli occhi sull’abito dello sposo –Prometto di starti sempre accanto, anche se ti desse fastidio, anzi soprattutto se così fosse –rise – Prometto che tenterò in tutti i modi di metterti in imbarazzo, perché non c’è cosa che io preferisca di quando arrossisci  e diventi timido – aggiunse, ottenendo subito quello che voleva – Infine prometto di amarti e rispettarti per il resto dei miei gironi – sbattendo le palpebre e mordendosi le labbra.
Mentre il celebrante li dichiarava marito e marito, Dave si abbasso sullo sposo, sorridendo nel vederlo trattenere a fatica il pianto.
-Pff, rimarrai sempre la mia fatina- gli mormorò, prima di avere il permesso di baciarlo. Immediatamente seguirono applausi ed esclamazioni.
 
Poco dopo essersi staccati i due furono investiti da Santana, che ricevette un abbraccio.
-Sei proprio diventata una sentimentale Lopez- la schernì Dave, stringendola forte.
-Ma senti chi parla- borbottò lei, lasciando le sue braccia per ritrovarsi tra quelle di Kurt.
 
Tutti i presenti si spostarono poi all’interno del ristorante, sedendosi ai tavoli assegnati.
-Dave, a me va anche bene essere in tavolo con voi, perché insieme a Mercedes siamo le testimoni, e Brittany è mia moglie e deve stare in tavolo con me. Ma ora, spiegami che ci fanno in tavolo noi quelli?- brontolò, indicando Noah sussurrare qualcosa a Rachel , che scoppiò a ridere gioiosa. L’amico alzò le mani impotente, indicando poi il marito.
-Rachel ha cantato!- le spiegò Kurt, guardandola con i suoi occhi che ancora risplendevano scintillanti – Ah, per l’appunto …Rachel?- la chiamò, ottenendo tutta la sua attenzione.
-Sì?- sorrise lei, appoggiando il mento sul palmo della mano sinistra.
-Grazie, sei stata superba come sempre!- esclamò complimentandosi.
Noah pensò che doveva proprio essere su di giri per elogiarla in tal modo.
-Oh, era il minimo – rispose lei, sollevando appena le spalle.
-E ora la puoi smettere di sventolare la tua fede con tutti quei sorrisi. Non è bastato certo questo per farti perdonare- aggiunse però subito lui, girando di scatto la testa con fare indifferente.
Rachel e Noah scoppiarono a ridere.
 
No, Kurt non l’aveva presa affatto bene.
Non avevano ben capito il motivo, ma il fatto che si fossero sposati qualche settimana prima di lui era stato un grande affronto nei suoi confronti. Inoltre non comprendeva come avessero preparato tutto in pochi giorni, con calma e senza agitazione, sposandosi come se fosse per loro la cosa più naturale del mondo. Per non farlo andare su tutte le furie, Noah aveva deciso che solo Brittany gli avrebbe fatto da testimone, perché Santana era già stata prenotata da tempo, e che Quinn lo facesse a Rachel non dava fastidio ad Hummel. Certo, da ora si sarebbe sempre vantato di avere un matrimonio più curato e pensato, ma non sarebbe stato un gran problema per i coniugi Puckerman.
 
-Kurt suvvia, non potrai odiarmi per sempre- disse Rachel.
-Certo che sì. A meno che…- s’interruppe lui, pensando a qualcosa.
-A meno che?- lo incitò la ragazza.
-Sei incinta?- chiese, guardando la coppia con far indagatore.
I due scoppiarono a ridere, scuotendo la testa.
-Naah, allora non posso perdonarti- disse, sistemandosi il colletto della camicia.
Rachel ridacchiò ancora, voltandosi poi verso il marito.
-Però mi piacerebbe avere a breve un figlio- ammise.
Noah sgranò gli occhi, sorridendo come se avesse detto la cosa più bella che avesse mai sentito. In effetti, era proprio così. Noah amava i bambini e l’unica cosa che amava di più era Rachel, per cui sì, il suo sogno era avere al più presto un figlio con lei.
Anche tre o quattro.
-Ovviamente. Mi piace fare bambini!- esclamò lui, ricevendo un buffetto sulla spalla.
-Avremo una bellissima bambina, la mia piccola Barbra- sospirò Rachel sognante, sbattendo ripetutamente le ciglia.
-Avremo prima un bambino. Billy sarà il primogenito- la corresse. Rachel lo guardò male, scuotendo la testa.
-Ti dico che prima avremo Barbra!- insistette la donna, ferma sulla sua idea. Noah agitò il suo indice davanti a lei, facendogli segno di no.
-E invece sì! Facciamo che decide chi lo deve tenere nella sua pancia per nove mesi, ok?- sorrise Rachel, strizzando gli occhietti a fessure.
-Vedi, quando dico che essere lesbica ha i suoi vantaggi- disse con un sorriso Santana a Dave.
-Io voglio due gemelle- trillò Brittany, guardando la moglie con i suoi occhioni vivaci. Santana la guardò stupita.
-Dicevi?- la derise Karofsky al suo fianco.
 
-Rach- la fermò ad un certo punto Noah, mentre lei si era persa nella spiegazione per cui era meglio aver prima Barbra –Verrà ciò che verrà, e se non dovessimo avere sia un maschio che una femmina, ne faremo finché non sarà così- le suggerì .
Lei lo guardò, per poi scoppiare a ridere annuendo.
-Dopotutto non importa che il primo sia un bimbo o una bimba, l’importante è che sia figlio nostro – le mormorò, carezzandole una guancia. Lei sorrise, baciandolo teneramente, mentre Santana chiedeva loro di prendersi una stanza o meglio, un’altra casa.
-Lopez, non perderei mai l’occasione di irritarti- la schernì Noah, tornando poi a voltarsi verso la moglie, la quale incrociò le braccia, rimuginando su qualcosa.
-Tanto la prima sarà femmina!- se ne uscì qualche secondo dopo, annuendo e sorridendo convinta come solo Rachel Berry poteva essere.
 
 
~Fine~
 
***
 
Oddio, è finita davvero ç_ç
Se da una parte sono felice di averla conclusa, dall’altra un po’ mi dispiace staccarmene.
Devo dire che alla fine sono abbastanza soddisfatta di questa long. So che ci sono errori, che non sempre è interessante o originale come vorrei, ma in un certo senso mi piace. So che i personaggi potrebbero essere visti spesso come OOC, ma penso anche che dopo dieci anni si possa cambiare e che infondo non sappiamo come i nostri ragazzotti diventeranno.
 
Mi spiace per quelli che volevano il matrimonio Puckleberry, ma era un po’ scontato e poi mi era stato chiesto quello Kurtofsky.Per questo capitolo non ho molto da dire, avendo già annunciato la sua fluffosità. Magari sarebbe stato carino più Puckleberroso. La canzone che canta Rachel è Be The Man di Celine Dion, che è veramente bellissima e l’ho trovata adatta, Rachel la canterebbe divinamente (come qualsiasi cosa).Per i figli sognati, Barbra si riferisce chiaramente a Miss Streisand, mentre Billy a Billy Joel; le gemelline che vorrebbe B sono un’altra storia xD
 
 
Ora posso finalmente passare ai ringraziamenti.
Grazie, grazie davvero di cuore a tutti quelli che hanno seguito, letto, apprezzato un minimo questa storia, a quelli che l’hanno inserita tra i preferiti, grazie davvero. Grazie a coloro che si sono presi la briga di recensire, soprattutto a quelli che ci sono sempre stati come Vero ed Isa, e grazie mille anche a Nana, Alessia e Nina.
 
Un grazie particolare va ad Ari, la mia dolce Ari, perché lei mi ha sempre aiutata, incitata e supportata.
Non ringrazio invece Vale, perché le darebbe solo fastidio, ma le dico che è stata un vero tesoro pure lei, che spesso mi ha consigliata e spinta a scrivere.
 
Infine ci tengo a dire che penso che la maggior parte delle idee per questa ff mi siano venute mentre ascoltavo e riascoltavo 21 di Adele. Mi ha veramente ispirata.
 
Bene, ho quasi finito di annoiarvi.
Dico solo che tornerò a brevissimo con un’altra long, purtroppo molto più angst di questa, che però sarà incentrata su più personaggi.
E, non si sa mai che non scriva veramente qualche spin off di “Se è amore, non puoi scappare”, che per ora sono solo idee. Vedremo!
 
Oddio, ho fatto un commento più lungo del capitolo XD La smetto!
 
 
Con affetto, Miky
  
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