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Autore: Laura Anita Winchester    14/07/2011    2 recensioni
Silente l'ha scelta come cavia.
Lei conosce già quel mondo. Lei sa come andrà a finire la storia. Come finirà lo scontro tra bene e male.
Ma qualcosa la spingerà a rimanere in quel mondo magico.
PS la storia comprende il seguito "Ti fidi di me?" e altri capitoli aggiuntivi.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Prima di iniziare
Nascita di Scorpius o almeno quello che sono riuscita a fare...

Sette e mezza del mattino.
Apro lentamente gli occhi e mi volto su un fianco.
Un’altra mattina da fare di corsa, prima di andare a lavorare.
Scendo lentamente dal letto e ignoro il giramento di testa e le tempie che premevano insistenti sul cervello come se volessero appiattirlo da un momento all’altro.
Prendo un bel respiro, come al solito la pressione si fa sentire…
Mi alzo facendo cigolare il letto.

- Amore – si lamentò Draco, girandosi dall’altro lato.

Non badai alla sua lamentela e uscii dalla stanza.
Scesi svogliatamente le scale fino ad arrivare in cucina.
Presi le uova e la pancetta.
Da quando mi ero sposata ed ero andata a vivere a villa Malfoy si mangiava solo quello.
Una vera colazione americana…
Metto su la pentola e lascio friggere la pancetta.
Sentii i passi pesanti di Draco scendere le scale così aprii l’uovo e lo lasciai cadere nella pentola.

- Buongiorno – mi disse il biondo, entrando nella stanza e lasciandosi cadere pesantemente sulla sedia.

Gli sorrisi mentre la mia testa pulsava ancora.
L’odore delle uova si espanse per la stanza.
Servii Draco e mi lasciai scivolare sulla sedia.

- Tu non fai colazione? – chiese lui notando il mio piatto vuoto.

Premetti la testa tra le mani – No, non sto tanto bene.
Perché quel maledetto odore di uova quel mattino mi dava tanto fastidio?
Per non parlare dell’odore di fritto della pancetta che mi stava uccidendo.
Sentii il classico avviso di nausea.

- Vado un attimo in bagno – dissi, alzandomi velocemente e superando la stanza a grandi falcate.

- Anita, sei sicura che vada tutto bene? – chiese Draco, seguendomi verso il bagno.

Quando spalancai la porta mi ritrovai a fissarmi in uno specchio.
Il viso era più bianco del solito e gli occhi erano iniettati di sangue con enormi occhiaie che gli evidenziavano.
Il bruciore di stomaco iniziò a farsi sentire e mi posai una mano sulla bocca per tenera chiusa.
Draco mi posò una mano sulla spalla – Anita.
Mi scansai da lui, non poteva fare niente per il momento.
Mi inginocchiai davanti al WC e iniziai a vomitare.
Mi mancava l’aria.
In tutti questi anni non avevo mai vomitato… solo una volta da bambina perché avevo mangiato troppo cinese.
Delle mani gelide si posarono sulla mia testa facendomi rabbrividire.
Draco mi tirò indietro i capelli sostenendomi.
Finalmente riuscii a respirare e appoggiai la fronte contro il muro freddo.
Perché? Perché a me?
– Che mi sta succedendo? – chiesi, mentre le lacrime di sofferenza iniziavano a scendere.
Draco mi fissava senza sapere cosa fare.
Vomitai ancora una volta, mentre la testa minacciava di esplodere, poi mi accasciai al suolo.
Ripresi conoscenza in una stanza bianca o meglio un corridoio.
Le voci già rumorose si erano alzate ancora di più per la nostra apparizione.
Beh un uomo e una donna in pigiama attirano l’attenzione.
Una donna mi fissò con occhi gelidi e fece cenno a Draco di seguirla.
Mi sentivo in imbarazzo per essere trasportata così, ma quello di cui avevo bisogno adesso era un bagno.
La donna ci spalancò una porta e noi entrammo intimoriti per quello che poteva esserci oltre.
Un uomo si alzò di scatto dalla sua scrivania notandoci e fece cenno a Draco di stendermi sul lettino bianco posizionato vicino a noi.
Il medico chiuse la sua mano attorno al mio polso e ascoltò in silenzio i miei battiti – Come si sente? – chiese il medico.
Deglutii – Come uno straccio, mi sono svegliata e mentre preparavo la colazione sono dovuta correre al bagno per rimettere l’anima.

- Sarà perché hai mangiato molto in questo ultimo periodo – disse Draco, che cercava di starmi più vicino possibile.

Il dottore lo squadrò – Lei è il marito?
Draco lo fulminò con lo sguardo – Sì.

- Si calmi – lo rimproverò il dottore – Volevo solo parlare con la persona giusta.

- Che mi sta succedendo? – chiesi, mentre le tempie pulsavano instancabili.

- Sicuramente lei avrà già avuto rapporti sessuali con suo marito – disse lui, ignorando momentaneamente la mia domanda.

Arrossii – Sì.

- Sua moglie mangia molti dolci ultimamente? – chiese rivolto a Draco.

Lui annuì – E’ molto lunatica e non ci ho fatto particolarmente attenzione.
Il medico diede una pacca sulle spalle a Draco –Devo chiederle di uscire un attimo.

- Ma lei è mia moglie! – si lamentò lui.

La donna di prima senza tanti complimenti prese Draco e lo fece uscire dalla stanza.
Il medico, invece, frugò nel mobiletto vicino al lettino e mi passò un oggetto che sembrava un termometro.
Lo avevo già visto, ma dove?
Il malditesta mi fece perdere la voglia di pensare così feci quello che mi ordinò il dottore.
Dopo quasi una ventina di minuti il dottore uscì invitando Draco ad entrare.
Sorrideva raggiante – Ora ne sono pienamente sicuro.

- Sicuro di cosa? – chiese Draco, furioso di essere stato trattato così male dalla dottoressa.

- Sua moglie aspetta un bambino – annunciò, tenendo a me una mano e a lui una spalla.

La sala sembrò tremare un attimo, mentre il mio cervello cercava di comprendere quello che era veramente successo.
Ecco cos’era quella specie di termometro…
Mi toccai immediatamente la pancia.
In quel momento delle cellule si stavano unendo dentro di me e presto avrebbero preso la forma di un feto.
Un bambino.
Una piccolo essere rosa che piange per qualsiasi ragione.
Pannolini a valangate e latte caldo in quantità.
Draco era scivolato a terra e il labbro inferiore tremava.

- Draco – sussurrai, scendendo dal lettino e avvicinandomi a lui – Tutto bene?

Lui sussurrò qualcosa che non compresi così mi avvicinai di più alle sue labbra – Non ho capito.

- Avremo un bambino – ripetè lui.

- Sì – sussurrai, rendendomi conto di iniziare a piangere – Un bambino, io e te.

Draco mi strinse convulsamente a se, mentre calde lacrime macchiavano la mia camicia da notte.
Il mio desiderio era sempre stato quello di non avere figli e la mia scusa era stata quella di essere impaziente e crudele nelle risposte.
In realtà era un modo per nascondere la verità.
Dopo aver superato la prima volta, una delle mie paure più grandi, il parto era la seconda mia paura.
Ma in quel momento, stretta tra le braccia di Draco mi sentivo sicura. Non avevo paura di nulla.
Avevamo già superato problemi più grossi e potevamo superare anche quello.
Dovevamo soltanto farlo assieme.
                                                                                                                                                                                                                                                      
circa 9 mesi dopo…
 
Corsa in ospedale mentre le contrazioni iniziano a farsi sentire.
Ore in sala parto ad aspettare il momento giusto.
Il mio cuore sembra scoppiare dalla paura e dalla gioia.
La pancia giorno dopo giorno era aumentata fino a sembrare un enorme pluffa.
Draco non la smetteva di camminare avanti e indietro nella sala mentre i suoi genitori parlavano con i miei entusiasti di quei minuti di attesa.
Sembravano dei fan che aspettavano da ore il concerto del loro idolo.
Ma io non ero  un idolo.
Ero solo una semplice donna.
Forse non ero pronta.
Ma non potevo mollare tutto.
Troppo tardi bella mia.
Finalmente il momento è arrivato.
- Avanti, signora, spinga! – disse una donna.
Strinsi i denti ed eseguii l’ordine stringendo la mano di Draco convulsamente.
La sala era silenziosa tranne per le mie urla e quelle dell’infermiera che mi aiutava a proseguire con il parto.
Draco, affianco a me, sembrava una statua.
I medici lo avevano obbligato ad indossare il camice in plastica e la cuffietta.
Appena lo avevo visto mi ero messa a ridere e lui aveva fatto una smorfia subito sostituita da un sorriso dolce.

- Avanti, ci siamo quasi – disse la donna, invogliandomi a fare un ultimo sforzo.

Quando nella sala irruppe il pianto del bambino sentii la mano di Draco scivolare via dalla mia.

- Classico degli uomini – commentò un infermiera – Svengono sempre nel momento migliore.

Due donne lo aiutarono a sedersi affianco a me, mentre le urla del neonato continuavano incessanti.

- Ecco il suo bambino – disse la donna, porgendomi un fagotto bianco.

- Un maschio – sussurrai, guardando quel fagottino sul mio petto.

Proprio come voleva il libro.
Dopo tanti anni speravo che il libro avesse cessato di perseguitarmi, ma mi ero dimenticata dell’ultimo capitolo.
Dei piccoli fili biondi, quasi invisibili, sputavano dalla nuca.
Draco aveva allungato una mano, esitante, ma il bambino era stato più veloce e aveva subito afferrato il suo dito gigante e lo aveva stretto tra le manine innocenti.

- Come lo volete chiamare? – chiese la donna.

- Scorpius – sussurrai assieme a Draco.

Draco sapeva come andava a finire. Sapeva cosa lo aspettava, ma non era mai stato nervoso dell’arrivo di quel bambino.
Avevo promesso di non cambiare troppo la storia e quello era il mio sacrificio.
Ma che vado a dire, Scorpius Malfoy…il primo mezzosangue della stirpe del Malfoy.
Lui era mio figlio ed era perfetto.
Il bambino aveva smesso di frignare e ora dormiva tranquillo tra le mie braccia e quelle di Draco.
Lui era nostro figlio.

angolo autrice
Allora sia chiaro, non so nulla di parti e di coniati di vomito che avvisano di essere madri. Ho provato solo a seguire quello che vedo nei film quindi se mi sbaglio su qualcosa correggetemi pure, ma siate buoni ç___ç
Ho visto che nessuno ha commentato il precedente capitolo... D= dove siete finiti tutti? Vacanze eh?
Comunque io vi saluto perchè, come avevo già anticipato, sarò in vacanza per una settimana =)

   
 
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