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Autore: _A_    14/07/2011    1 recensioni
Aro e Renata:
Arrivammo nel suo ufficio. Era l’ unico luogo al riparo da sguardi indiscreti, dove nessuno poteva infastidirci.
Aro si sedette alla scrivania ed iniziò a compilare dei fogli.
Io lo osservavo con la coda dell’ occhio, fingendo di guardare il panorama toscano dalla finestra.
Era una bella giornata e il sole che penetrava attraverso i vetri faceva brillare la sua particolarissima pelle, rendendolo ancor più affascinante.
Appena terminò si avvicinò a me cingendomi la vita.
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aro, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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<< Devo andare>>, disse Aro dandomi un ultimo bacio sulla fronte e lasciandosi me e i sotterranei alle spalle.
Mi alzai molto lentamente rimanendo seduta per terra a fissare il vuoto. Mi sentivo stranamente intorpidita, era come se mi fossi svegliata di colpo nel bel mezzo di un meraviglioso sogno. Sbattei le palpebre e realizzai che, in quanto vampira, era impossibile che stessi dormendo, tanto meno sognando.
Mi rimisi in piedi, sistemai il vestito e passai una mano tra i capelli. “ Speriamo che non se ne accorga nessuno”, pensai.
Percorsi molto velocemente i corridoi che portavano alla mia camera. Camminavo con sguardo basso, non volevo dare giustificazione sul mio aspetto.
<>.
Fui bloccata da una figura massiccia. Alzai lo sguardo per vedere chi era, anche se, purtroppo, già l’ avevo capito.
<< Felix…>>, risposi scocciata.
Riuscì a divincolarmi e tentai di raggiungere il più in fretta possibile la mia stanza che, ormai, era vicina.
<>, disse arrancando dietro di me.
Appoggiai una mano sulla maniglia,  aprì la porta e mi dileguai all’ interno della camera.
Tirai un sospiro di sollievo.
Dovevo comportarmi normalmente, come se non fosse successo niente, pensai mentre guardavo la mia immagine riflessa allo specchio. Perché non è successo niente.
Non potei fare a meno, però, di richiamare alla mente il dolcissimo profumo di Aro. Il fare autoritario con cui mi aveva imposto di combattere con lui. Le sue dita che sfioravano la mia pelle. Le sue labbra.
Scossi immediatamente la testa per scacciare via questi ricordi.
Aprì il mio grande armadio per prendere un vestito “pulito”, ossia che non avesse il suo odore.
Avevo il bisogno di pensare con calma e rilassarmi, così riempì la vasca da bagno e mi ci gettai dentro.
 
 
 
 
POV ARO:
 
Ah, Renata…. Splendida ed indifesa creatura.
Indugiai con lo sguardo sulla camera della mia protettrice, ben visibile dalla finestra della mia stanza, mentre sbottonavo la mia camicia bianca.
La sua ingenuità e delicatezza mi sorprendeva ogni volta. Era così umana.
Posai la camicia sul letto e ne presi un’ altra, la preferita di Renata.
Sorrisi guardandomi allo specchio e aggiustandomi il colletto. Renata aveva un ottimo gusto.
Sentì lo scricchiolio della porta che si apriva.
Respirai a pieni polmoni il profumo di vaniglia che si diffuse nella stanza.
La mia Sulpicia.
<< Amore>>, dissi dolcemente voltandomi verso di lei e posandole le labbra sulla fronte. Mi cercava da un po’.
<>, mi chiese teneramente.
Esitai un attimo prima di risponderle.
<< Nei sotterranei. Ad allenarmi>>, le dissi.
Annuì. Mi accorsi che aveva qualcosa di strano.
<>, le domandai sfiorandole la guancia con le dita.
<>, rispose.
Mia moglie era una donna scaltra ed estremamente intelligente. Aveva capito tutto. L’ aveva sempre capito anche le altre volte, senza che vedesse o che le dicessi nulla.
Lo so ero un pessimo marito.
La guardai intensamente negli occhi, adesso tristi. Era assolutamente disarmante.
Prima che potessi prenderle la mano si scostò.
<>, disse uscendo dalla stanza.
Ridacchiai tra me e me.
Oh Sulpicia, Sulpicia… mia meravigliosa Sulpicia. Nessun altra avrebbe potuto occupare il suo posto nel mio cuore. Nessuna.
Abbottonai i polsini soffermandomi di nuovo a guardare la stanza di Renata. Era incantevole sommersa da tutta quella schiuma.
Diedi uno sguardo all’ orologio, Heidi era già tornata.
Uscì dalla camera.
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<< Heidi, sei tornata>>, dissi.
<< Si. Caius mi da tetto di chiamarla…>>, disse un po’ intimidita.
<< Certo, lo raggiungo subito>>, risposi << Ah, già che ci sei, avverti anche Renata>>, aggiunsi sorridendo.

 
 
Eccoci qui con il terzo capitolo ! Questa volta ho scelto di raccontare anche il punto di vista di Aro. Cosa ne dite? Lasciatemi un commento se vi va. Grazie a tutti quelli che stanno leggendo questa storia e a chi ha recensito . A presto con il continuo…..Buona lettura !!!
P.S: povera Sulpicia…..
  
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