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Autore: DumbledoreFan    14/07/2011    15 recensioni
"Darren Criss e Chris Colfer non avevano mai litigato. Dal primo momento in cui si erano conosciuti, era scattato qualcosa. Una sintonia, un’affinità, una complicità. Erano diventati amici affiatati legati da interminabili ore di maratone di Star Wars e altre decine di cose decisamente da nerd che condividevano. Quando erano insieme parlavano sempre fitto fitto e molto spesso le persone accanto a loro li guardavano confusi non riuscendo a capire cosa stessero dicendo e perché ridessero tanto quando erano insieme.
“Sei cretino?! Come fai a dire una cosa del genere?! LUI E’ UN EROE!”
“Tu sei cretino, proprio come lui! Ma quale eroe, è un incapace a cui qualcuno deve sempre salvare le chiappe!”
Darren Criss e Chris Colfer non avevano mai litigato, fino ad ora."

E se Chris e Darren venissero a conoscenza del delirante fandom CrissColfer? E se decidessero di fomentarlo volutamente ed entrare a farne parte? E se si facessero prendere un po' troppo la mano, presi dall'entusiasmo? FF ad alto tasso comico, lettore avvisato...
{Chris Colfer/Darren Criss}
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Quasi tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'CrissColfer? Cos'è, si mangia?'
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Salve gente ^^ Sono arrivata sana e salva a Trieste, e no, non sono morta ieri, sono "sopravvisuta", nonostante abbia versato tutte le mie lacrime...due volte! (Sì, perchè ieri sono andata a vederlo DUE VOLTE, una volta alle 14 e 30 e una alle 20! Mamma mia lasciamo perdere) Oggi in treno ho scritto il nuovo capitolo, e comunque mi rendo conto che questa FF tocca livelli di sclero sempre peggiori ahaha va beh dai non vi dico altro e vi lascio al chap!
Enjoy!






“Dio, non ci posso credere che c’eravamo arrivati così vicini!” sbottò Mark battendo con un gesto stizzito la scopa sul pavimento che stava pulendo.

“Se Chris avesse retto un po’ meglio l’alcohol…giusto un pochino di più, sarebbe andata, dopo una fase sola!” replicò Chord mentre puliva con uno straccio umido il tavolino da caffè.

“Dai ragazzi non disperate…siamo solo all’inizio del nostro piano, e guardate quanto ci siamo avvicinati! Quei due erano sull’orlo di scoparsi qui davanti a tutti noi, vuol dire che della tensione c’è davvero! Abbiamo ancora quattro fasi per tirarla fuori tutta” ribattè Dianna che insieme a Lea stava riattacando accuratamente la tenda quasi del tutto crollata.

“E non dimentichiamoci della genialità di Amber. Li ha spediti nella stessa casa, nello stesso letto, da soli!” fece Naya, mentre stesa in terra sul stava smacchiando insieme ad Ashley, Riker e Jonathan il tappetto.

“Amber se funziona giuro che ti offro la cena nel tuo ristorante preferito. A Parigi!” esclamò Mark sorridendole complice.

La ragazza di colore si aprì in un sorriso soddisfatto.

“Oh no, non potrei mai accettare. Parigi è la città dell’amore! Portaci Chord” replicò Amber mentre si piegava a raccogliere l’ennesimo bicchiere. Mark sbuffò alzando gli occhi al cielo.

“Per precauzione comunque, io direi di cominciare a tirare fuori qualche idea per la seconda fase…” disse Cory che insieme a Kevin e Curt si stava occupando di risistemare il divano.

“Lo stangone ha ragione, non possiamo perdere tempo! Su quei due non si può mai essere certi, sempre bene avere un piano b” rispose Chord scrocchiandosi la schiena dolorante.

“Qual era la seconda fase?” domandò Titus, affacciandosi dal terrazzo che lui e Harry stavano ripulendo.

“La vicinanza” ribattè Mark facendosi improvvisamente molto pensieroso.

“Beh questa dovrebbe essere semplice…basta spingerli addosso” replicò Cory facendo spallucce.

“Dio possibile che tu abbia l’intelligenza di un canarino in coma? Scommetto che Pavarotti avrebbe tirato fuori idee più brillanti delle tue!” sbottò Mark sentendo l’impellente bisogno di battere su qualcosa con il suo amato martelletto.

Dannazione, perché non se l’era portato dietro?

Cory gli rivolse una smorfia seccata e tornò a concentrarsi su un’estesa macchia sul divano.

“Qualcuno che non abbia le capacità neurologiche di un cucchiano da tè ha un’idea migliore?” domandò dopo qualche istante Mark, guardando i suoi colleghi nella stanza alzare gli occhi da quello che stavano facendo con fare pensieroso e concentrato.

Per un attimo nella stanza regnò un surreale silenzio, poi, com’era prevedibile, tutti cominciarano a parlare l’uno sopra l’altro, sparando, neanche a dirlo, idee completamente assurde.

“Riempiamoli di attack e incolliamoli!”

“Rinchiudiamoli in un sarcofago!”

“Paralizziamoli dal collo in giù e mettiamoli uno su quell’altro!”

Mark si massaggiò le tempie con le dita ripetendosi insistentemente di stare calmo. In fondo quelli erano gli unici alleati che aveva.

Prese un libro dagli scaffali accanto a lui e cominciò a batterlo con forza per terra.

Quando finalmente tornò la calma, Mark lanciò uno sguardo sconsolato al libro sospirando un “non è la stessa cosa”, e poi tornò a concentrarsi su i suoi compagni di cast.

In quel momento Jonathan, l’unico che insieme a Mark era rimasto in silenzio tutto quel tempo, si schiarì la gola, in un modo che assomigliava inquietantemente a quello della professoressa Umbridge di Harry Potter.

“Jonathan! Mio caro, carissimo, amatissimo Jonathan! Dimmi che hai un’idea!” esclamò Mark aprendo le braccia e indicandolo speranzoso.

Il ragazzo si aprì in un ghignetto soddisfatto.

“Ovvio che ce l’ho!”

*

“Vuoi che chiuda le tapparelle?” chiese Darren una volta entrato insieme a Chris nella sua camera.

“No, non mi piace stare al buio quando fuori c’è la luce” rispose il soprano dirigendosi a passi un po’ strascicati verso il letto.

Ci si mise a sedere non tanto delicatamente e si prese la testa fra le mani. Darren lo raggiunse e lo guardò apprensivo.

“Vuoi che ti porti un’altra aspirina? Un po’ d’acqua? Qualcosa?” chiese il ragazzo riccioluto un po’ preoccupato di vedere Chris ancora ridotto così.

“No grazie Darren, credo di aver bisogno solamente di dormirci sopra e sperare che una volta sveglio, la sbornia se ne sia andata” rispose il soprano con un sospiro.

Darren annuì e gli rivolse un sorriso dolce, prima di scostargli il lenzuolo per permettere al suo migliore amico di stendersi e infilarsi sotto. Chris appoggiò la testa sul cuscino morbido e lanciò uno sguardo a Darren.

“La prossima volta che mi vedi arrivare al terzo bicchiere, picchiami a sangue” gli disse Chris facendolo ridere.

“Non ti sembra un po’ drastica come opzione?” domandò Darren sedendosi sul bordo del letto accanto a lui.

“Di sicuro mi sentirei meglio di come sto ora…quindi no, mi sembra un’opzione molto adeguata” replicò il soprano passandosi una mano sulla fronte.

Dopo qualche secondo chiuse gli occhi e con fastidio sentì ancora più chiaramente la testa pulsare, ma cercò di ignorarla e concentrarsi sulla stanchezza che provava, sperando di scivolare fra le braccia di Morfeo il prima possibile.

Ad un certo punto sentì il materasso farsi più leggero e aprì di scatto gli occhi.

“Dove vai?” chiese immediatamente a Darren, che si era alzato per lasciarlo solo a riposare.

“Ehm…di là, per farti dormire in pace” replicò facendo spallucce.

“Non resti qui con me?” domandò Chris con tono quasi infantile, guardandolo con i suoi grandi acquosi che celavano una nota di delusione.

Non voleva che Darren lo lasciasse solo.

Il ragazzo riccioluto si aprì in un sorriso  tanto raggiante che illuminò tutta la stanza e fece il giro del letto, sdraiandosi accanto a lui.

Si girarono entrambi su un fianco per potersi guardare, e rimasero un po’ così, a fissarsi senza dire niente, prima che gli occhi di Chris si facessero troppo pesanti per stare aperti.

Li chiuse lentamente, e Darren allungò una mano per accarezzargli i capelli con dolcezza, cercando di essere il più delicato possibile per non dargli fastidio.

Chris, sempre tenendo gli occhi chiusi, cercò la mano libera di Darren e la strinse, mentre il ragazzo riccioluto sorrideva intenerito di quanto Chris in quel momento sembrasse un adorabile bambino.

Di solito era sempre lui quello che faceva la parte del bambino, mentre Chris cercava di tenerlo a bada come una brava babysitter.

Però in quel momento non gli dispiacque affatto che le parti si fossero invertite.

Vedere Chris così teneramente addormentato che gli stringeva la mano per paura che se ne andasse, era uno spettacolo a cui avrebbe potuto assistere per il resto della sua vita.

Darren spostò la ciocca di capelli con cui stava giocando e si avvicinò un altro po’ a Chris.

Da quella distanza riusciva a sentire il suo respiro ormai regolare infragersi sulla sua pelle e il profumo del suo migliore amico gli invase le narici con prepotenza.

Si sporse quanto bastava per depositargli un dolce bacio sulla fronte, poi appoggiò meglio la testa sul cuscino e chiuse gli occhi anche lui, coordinando incosciamente il suo respiro con quello di Chris.

Dopo pochi minuti entrambi erano ormai stati rapiti da Morfeo, ma durante tutto il tempo che dormirono insieme, non si lasciarono mai andare le mani.

*

Quando Chris aprì gli occhi si rese conto che il campanello che sentiva suonare freneticamente non era solo nei suoi sogni, ma stava davvero rimbombando con insistenza.

Darren sbuffò seccato e lanciò uno sguardo davvero minaccioso in direzione della porta d’ingresso. Si tirò appena su facendo perno sugli avambracci e Chris si voltò a sua volta confuso verso la fonte del suono.

“Che ore sono?” bofonchiò il soprano con la voce ancora impastata dal sonno.

Darren lanciò uno sguardo all’orologio.

“Le due del pomeriggio…abbiamo dormito qualche oretta” disse convincendosi finalmente ad alzarsi in piedi.

“Cento dollari che sono quei pazzi isterici furiosi che ci ostiniamo a chiamare amici” fece il ragazzo riccioluto avviandosi nell’ingresso per aprire la porta.

Appena la spalancò seccato pronto ad urarle contro ad i suoi colleghi che quello non era il modo di svegliare le persone, questi lo travolsero letteralmente, entrando in massa in casa e fiondandosi il più velocemente possibile verso la camera da letto di Darren, spintonandosi e sgomitando.

Quando entrarono e videro Chris ancora un po’ assonnato che li stava osservando esasperato con gli occhi socchiusi, si bloccarono di colpo e cominciarono ad osservare con aria circospetta la stanza.

Darren, che nel mentre era finito con il fondoschiena a terra, si lamentò e cominciò a bofonchiare ingiurie contro i suoi compagni di cast e la loro delicatezza da mandria di elefanti impazzita.

Che poi, che diamine volevano ancora? E perché da giorni andavano in gruppo praticamente dappertutto? Ma non ce l’avevano una vita loro?!

Il padrone di casa si alzò sempre lamentandosi e si diresse a passo di marcia verso la sua camera, che i suoi “cari” colleghi avevano cominciato ad ispezionare meticolosamente.

Darren li osservò perplessi e inclinò il capo confuso.

“Ehm ragazzi…si può sapere perché diamine siete arrivati a casa mia come un gregge impazzito di pecore mannare e avete cominciato a perquisire la mia stanza? Giuro che sono pulito, niente droga, niente di niente” fece Darren alzando le mani in un gesto innocente.

“Ci mancherebbe altro che ti drogassi anche! Guarda lì in che condizioni se ridotto al naturale!” lo prese in giro Chord che stava controllando sotto il letto.

“Infatti io non ho bisogno di sostanze stupefacenti, sono già stupefacente di mio!” esclamò teatralmente Darren beccandosi le occhiatacce di tutti. Il padrone di casa sbuffò e incrociò le braccia al petto.

“Allora?! Non mi avete ancora risposto” insistette contrariato mentre Chris si rigirava mettendosi di pancia e premendosi sulla testa un cuscino per non sentire.

“Stiamo cercando delle prove” rispose Mark con tono serio, mentre controllava dietro il comodino.

“Prove di cosa?!” sbottò Darren non riuscendo a capire.

“Prove del fatto che in questo tempo avete fatto sesso” replicò Naya che stava cercando nei cassetti.

Se fosse stato in un cartone animato, a Darren sarebbero cadute le braccia.

“Allora potete anche smettere, tanto non troverete niente. Io e Chris non facciamo sesso, abbiamo dormito. Chris è ancora mezzo scombussolato” rispose il ragazzo riccioluto cercando di rimanere il più calmo possibile.

“Certo, perché noi vi crediamo che dopo una serata passata a strusciarvi mezzi nudi avete solo DORMITO, mentre eravate insieme nello stesso letto” ribattè con sarcasmo Naya.

Darren si concesse un sospiro esasperato.

“Chris sta male” rispose scandendo bene tutte le parole.

“Infatti avete giocato al dottore! Ammettilo che ti sei messo il costume da infermiera sexy di Santana e l’hai accudito bene bene” esclamò Mark per poi girarsi vero Amber.

“Cerca nell’armadio” disse indicando il guardaroba.

Darren si battè una mano sulla fronte, scuotendo il capo con in viso la classica espressione da “non c’è più speranza”.

“Ragazzi, per l’amore del cielo, che diamine state dicendo! Io e Chris non facciamo sesso, non l’abbiamo fatto neanche ora, abbiamo solo dormito! Guardate, siamo vestiti, il letto non è sconvolto, e io ho il segno del cuscino stampato sulla guancia” cercò di convincerli Darren per sperare che se ne andassero.

“Beh, queste sono tutte cose che potete aver fatto tranquillamente dopo il sesso. Heather, Jenna, andate a controllare il bagno, e fate particolare attenzione alla doccia” fece Cory tirandosi su dopo aver controllato sotto l’armadio.

“Comunque basta fare la prova del nove” disse Chord tirando fuori dalla sua borsa a tracolla una specie di lampadina lunga e cilindrica, che accesa emanava un bagliore blu. Darren spalancò gli occhi.

“Vi prego, vi scongiuro, ditemi che quella non è la luce che usa la polizia per trovare le tracce di fluidi corporali” mormorò quasi disperato.

“Proprio quella…l’abbiamo rubata nel set di NCIS” replicò con orgoglio Lea, mentre Chord cominciava a controllare tutte le lenzuola, il pavimento, i mobili, ovunque.

Darren si battè nuovamente la mano sulla fronte.

Quando il biondo ebbe finito di controllare anche l’ultimo centimetro della stanza e del bagno, tirò un sospiro rassegnato.

“Per questa volta la passate liscia…ma vi teniamo d’occhio!” esclamò Mark andandosene con tutto il gruppo decisamente deluso e abbattuto.






Spazio dell'Autrice.

Sempre, sempre peggio. Stiamo degenerando decisamente xDD La lucina dell'NCIS è stata la ciliegina sulla torta, e sinceramente non so nemmeno come mi sia venuta in mente!! Cioè, io amo NCIS, però questo collegamento proprio! Va beh, ormai mi conoscete, tiro fuori queste cose deliranti così senza nemmeno accorgermene...

Ovviamente vi DOVEVO lasciare sulle spine sull'idea di Santo Jonathan da New York, che se non ci fosse lui questa FF non andrebbe avanti, e soprattutto la FFTR non andrebbe assolutamente avanti!! Alla fine gli faremo una statua d'oro a questo ragazzo.

...credevate che qui due c'avrebbero dato dentro come istrici eeeeh? Sèèè, troppo semplice! Vi sarebbe piaciuto! E invece no, però almeno vi ho dato una carinissima, struggentissima, scena super mega fluffosa...dai dai forza e coraggio, che la vita è di passaggio!

E ora ci aspetta il prossimo capitolo, con la fase 2 e l'idea di Jonathan! Cosa sarà? xD

Grazie mille a tutti voi miei cari che avete letto e recensito! Un bacione **

Ps: consiglio a tutti i fan di Harry Potter di dare un'occhiata alla FF che ho scritto stanotte, "Magic will never end", che unisce tutte le mie riflessioni e le mie sensazioni riguardo all'ultimo film, ad una tenerissima scena CrissColfer...

Grazie **
   
 
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