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Autore: Hey_Ashes    15/07/2011    5 recensioni
Tom e Daniel. Prima amici, poi rivali, in seguito amanti ed infine compagni. La famiglia Felton/Radcliffe è inoltre tenuta salda dal piccolo Will. Ma la vita di famiglia non è sempre rose e fiori...
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Daniel Radcliffe, Nuovo personaggio, Tom Felton
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Tom e Daniel (Ahimè) non mi appartengono, e ciò che segue è solo frutto della mia immaginazione, assieme al piccolo Will.
Con ciò che scrivo non voglio alludere nè al reale orientamento sessuale dei personaggi nè in alcun altro modo alle loro vite.
Niente di ciò che segue è scritto a scopo di lucro ma per puro piacere personale.

Dan me l'ha fatta di nuovo. Sorrido ironico guardandomi nello specchio dopo essermi lavato la faccia: non è la prima volta che lo fa, e io come un idiota ci casco sempre.

Rimetto al polso l'orologio che avevo appoggiato sul ripiano del lavandino per lavarmi le mani, e lo sguardo mi scivola sulla data:

27 Novembre.

Sono passati due anni da allora, e nonostante ciò continua a fare male da morire.

Ricordo tutt'ora la vibrazione del mio cellulare sul comodino in piena notte, i movimenti cauti che dovetti fare per non svegliare Dan che dormiva sul mio petto e per rispondere, il tono basso che usai.

Ricordo mia madre che piangeva. Ricordo il freddo che m'investì.

"Tua sorella è morta."

E' tutto quello che riuscì ad uscire dalle labbra di mia madre che, se possibile, era ancora più sconvolta di me.

Ricordo che scoppiai in un pianto convulso, e al diavolo se Daniel si fosse svegliato.

Avrebbe capito. Avrebbe dovuto capire.

Ricordo la preoccupazione nei suoi occhi, vi leggevo le domande, la paura, la comprensione per qualcosa che ancora non conosceva.

Ricordo che riuscii a raccontargli poco o niente, per colpa del nodo di spine che mi stringeva la gola, lo stomaco e la testa.

Uscii in fretta dal residence dove alloggiavo con tutta la troupe per le riprese del film, a spiegare la situazione ci avrebbe pensato Dan, il mattino successivo.

Avrebbero capito. Avrebbero dovuto capire.

Guidai tutta la notte, arrivai a casa poco prima dell'alba.

La luce in cucina era accesa, nonostante fossero quasi le cinque del mattino. E come poteva essere altrimenti?

Ricordo che per un attimo sentii mancarmi il coraggio di bussare a quella porta: mi domandai se ero veramente pronto ad affrontare lo strazio che avrei unito al mio una volta varcata quella soglia.

Ricordo che mio padre, non con poca fatica, fu l'unico che riuscì a dirmi qualcosa di più sull'accaduto.

Incidente d'auto, tutti morti. L'unico che si era salvato, a dispetto delle previsioni era il piccolo Will, il figlio di mia sorella.

Ricordo che realizzai subito che dovevamo trovargli una sistemazione.

Ricordo che, non ne so il motivo, pensai immediatamente a Daniel e me.

Ricordo anche che non mi sognai nemmeno di proporre la cosa. I nostri genitori sapevano di noi. Non avrebbe potuto essere altrimenti, visto che avevamo deciso di comunicarlo alla stampa qualche mese prima rischiando di sputtanarci tutta al carriera lavorativa. Ma affidare un bambino così piccolo a due ragazzi...maschi. Di poco più di vent'anni. Era assurdo anche solo pensarlo.

Due giorni dopo tornai al residence con un bambino che camminava al mio fianco stringendomi convulsamente il dito indice, non arrivando ad afferrare il resto della mano.

Dan era perplesso: non gli avevo detto niente, ma confidavo nel fatto che il suo essere così...passivo, avrebbe aiutato.

E andò magnificamente.

Negli ultimi mesi di riperse ci siamo uccisi per riuscire a non lasciare solo Will nemmeno un minuto: chi non doveva girare, stava con lui. Ti uccideva un pò la vita sociale, okay, ma cos'altro potevamo fare?

Quando dovevamo girare insieme Bonnie, Emma e Rupert erano ben contenti di occuparsi del bambino. Sembrava che tutti lo adorassero, e non li biasimo.

 

I miei pensieri vengono scossi dalla voce di mio figlio che mi tira insistentemente per un lembo di stoffa dei miei pantaloni da ginnastica

-Mh?- Mi volto a guardarlo sbattendo le palpebre un paio di volte per tornare alla realtà

-Papà dice di sbrigarti e staccarti da questo specchio che tanto sei bellissimo uguale.- Fa una smorfia -Che schifo, siete così sdolcinati. Bleah.-

Rido per il comportamento di mio figlio che è decisamente degno di me ai tempi d'oro, prima di prenderlo sotto braccio manco fosse un sacco di patate e scendere le scale fino all'ingresso di casa dove Dan mi aspetta da almeno un quarto d'ora.

 

 

Si, è corto anche questo, lo so, lo so c.c

E' solo che necessitavo di un capitolo abbastanza corto ma significativo come questo per dare un pò di peso alla storia! xD
Grazie a:

GaaraShun per tutti i complimenti e le recensioni positive ^^
LoriMiriam per avermi fatto notare un paio di discrepanze nella trama della storia
Carly perchè è semplicemente la mia vita <3
ElAisa perchè con le sue recensioni chilometriche e abbastanza prive di senso mi fa ridere tanto e mi fa sentire importante
Luca perchè attende impazientemente i miei racconti ogni giorni.

E ovviamente grazie a chi legge ma non si prende la briga di recensire! Un bacione, Sketch.

  
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