CHE MI NASCONDI, ELLE?
POV
MELLO
Mi
sveglio stranamente felice…
pieno! Ancora confuso dal sonno, percepisco una sensazione di caldo
intorno
alla vita e solo aprendo gli occhi mi accorgo di essere tra le braccia
di Matt.
Sul
letto di Near.
In
uno scatto improvviso mi
ritraggo, svegliando anche il rosso. Che cazzo ho combinato?
-Buongiorno
Mel…-
-Mi
chiamo Mello! Per te sono
Mello! Insomma, che cosa hai fatto?-
Mi
fissa un po’intontito, ancora
con la testa sul cuscino.
-Mello…
guarda che io non ho
fatto proprio nulla. Non da solo almeno-.
Sentenzia,
prima di alzarsi e
chiudersi in bagno. Mi mordo il labbro, restando fermo nella stessa
posizione:
ma cavolo, il mio ragazzo è in ospedale e io che faccio?
Vado a letto col mio
migliore amico? Gran coglione che sono…
-Matt
io oggi vado a trovare
Near… verrai?- gli urlo da dietro la porta sperando in una
risposta negativa.
-Non
credo sia il caso- mi
risponde aprendo la porta, ancora mezzo nudo.
-Matt,
sei un insensibile-
ironizzo fingendomi scandalizzato.
-Beh,
felice che tu l’abbia presa
in questo modo. Ma parliamo di cose serie – deglutisco
–che intenzione hai? Gli
dirai cosa è successo? O farai finta di nulla?-
Mi
trovo immobile di fronte a
lui, senza sapere cosa rispondere. Se non lo dicessi sarebbe fare un
torto a
Matt e dimostrare che quello che è successo per me non ha
alcun valore, cosa
che in tutta onestà non posso dire che sia… ma se
lo dico, cosa dovrà pensare
Near? Io sono certo di essere innamorato di lui, con Matt è
solo attrazione
fisica, ieri è stato un errore.
Mi
perdo nei suoi occhi, incapace
di ribattere, quando infine è lui a parlare.
-Finché
non torna qui hai tutto
il tempo di pensarci. Rifletti attentamente, biondo- mi liquida,
iniziando a
vestirsi.
POV
LIGHT
Oggi
mi sento particolarmente
cattivo nei confronti di chiunque mi capiti a tiro. E la colpa
è sicuramente di
Elle, del suo comportamento assurdo e senza ragione, del fatto che non
mi dice
cosa trama e dell’astinenza forzata a cui mi sta
costringendo. Di questo passo
mi toccherà andare a letto con Ryuk!
Mi
sono addormentato in ufficio
ieri, con la testa tra le cartacce…
letteralmente… e per questo stamattina ho
un mal di schiena senza precedenti nella mia storia clinica. Uff.
Mi
do un contegno fissando la mia
immagine sbiadita attraverso il vetro della finestra: sistemo la
camicia
leggermente sgualcita e passo una mano tra i capelli spettinati. Sono
un
disastro! Osservandomi realizzo che stamattina sembro quasi Elle.
Il
mio sorriso scema quando sento
bussare alla porta: cominciamo dal mattino!
-Light,
posso entrare?-
-Prego,
Mello- Ecco che
ricomincia, me lo sento.
-Senti,
Light, io lo so che c’è
lezione, ma… ecco… io vorrei sapere come sta
Near…-
-Bene,
dopo chiameremo e
chiederemo- mi affretto a rispondere. Assolutamente non
uscirà da questa
scuola, fosse Ryuk in persona a chiedermelo!
-Beh,
si, ma… Matt ci teneva
tanto a vederlo!- furbo moccioso…
-Matt?
Non mi risulta che sia
venuto qui a chiedermelo, Mello caro… comunque ti avverto
che stai facendo
tardi a lezione-
Sbuffa
sonoramente prima di
uscire in modo volutamente rumoroso e senza pensare due volte prima di
sbattere
la porta.
POV
MELLO
Se
pensa che rinuncerò a vedere
Near, sbaglia di grosso!
Aspetto
che inizino le lezioni
chiuso nel bagno: dopo il suono della campanella i collaboratori
scolastici,
sapendo che sia il preside che il vicepreside sono impegnati, si
occupano delle
loro faccende e non fanno caso a chi lascia la scuola: del resto, chi
mai
dovrebbe farlo?
Sorridente
della mia vittoria,
dopo dieci minuti dall’inizio delle lezioni, esco
furtivamente dal cancello ed
inizio a camminare. A dieci metri circa dall’ospedale, invio
un sms a Matt,
spiegando che per qualunque cosa deve nascondere la mia assenza, in
qualsiasi
modo possibile.
Se
mi scoprono lo uccido!
…Dopotutto
ora siamo complici.
Entro
spedito nell’ospedale e
solo ora mi rendo conto che non ho la minima idea di dove sia la camera
di
Near!
Inizio
a camminare per i corridoi
un po’ imbarazzato: non posso nemmeno chiedere in giro
perché non ho il
permesso di Light e non posso correre il rischio che mi veda qualcuno,
infatti
quel qualcuno potrebbe dirglielo se chiamasse per avere notizie del suo
alunno.
Inizio a rigirarmi una ciocca di capelli tra le dita delle mani,
cercando di
sbirciare dentro le camere.
Iniziamo
a fare mente locale,
Mello, cerchiamo almeno di ricordare quale era il piano…
Salgo distrattamente
le scale, certo che il primo non sia quello giusto e scarto a priori il
piano
di pediatria.
Dove
sarà mai?
Camminano
per il corridoio del
terzo piano, scorgo da lontano una figura che mi sembra familiare.
-Elle!-
-Ciao
Mello, cosa ci fai qui?-
-Professore,
potrei farle la
stessa domanda in effetti!-
Si
gratta la testa imbarazzato,
senza rispondere.
-Prof,
devo essere geloso di lei
e Near?- sorride rilassato dalla mia battuta, poi si affretta a
salutarmi.
-Vabbè,
prof almeno posso sapere
dov’è la stanza del mio ragazzo?- marco
volutamente l’aggettivo mio, ma lui
sembra non farci neppure caso e mi risponde piuttosto sbrigativamente.
-5
piano stanza 3-.
Poi
ognuno riprende per la sua
strada.
POV
LIGHT
Siccome
io sono una persona mal
pensante, passata l’ora di lezione che avevo, mi sono
sbrigato ad ultimare i
miei incarichi di vicepreside, poi sono andato a casa di Elle.
Prevedibilmente
non c’era e ho notato con estrema rabbia che le chiavi di
riserva non erano più
sotto il vaso all’ingresso. Sono rimasto ad aspettarlo sui
gradini di casa sua
per più di
due ore. Più di una volta
sono stato tentato dal prendere il cellulare per chiedergli che fine
avesse fatto,
poi ho pensato che prima o poi dovrà tornare.
Bene.
Mi
troverà qui ad aspettarlo.
Perso
nei miei pensieri, fisso
distrattamente una grande auto nera fermarsi a poca distanza dal
cancello.
Dentro ci sono Elle ed una bellissima donna bionda. Sento il mio corpo
andare a
fuoco a questa vista e scatto in piedi con i pugni chiusi. È
in questo modo che
mi vede quando finalmente arriva di fronte alle scale di casa sua.
-Light?-
mi chiede leggermente
intontito.
-Elle,
di grazia, chi era quella
donna?- non mi risponde, limitandosi a salire le scale con passo
stranamente
incerto e poi fruga in tasca alla ricerca delle chiavi.
-Elle,
dimmi se hai una relazione
con qualcuno- ho diritto ad una risposta.
-No,
Light- sbuffa seccato senza
neppure guardarmi in faccia.
-Allora
devi dirmi chi era- mi
arrabbio, costringendolo con una mano a girarsi e guardarmi in faccia.
-Dimmi
dove sei stato, dimmi
perché non mi vuoi più vicino e poi ti ritrovo a
tornare a casa con una
ragazza. Dimmi perché hai tolto le chiavi di casa tua dal
posto che conoscevo
io e perché mi lasci in bianco tutte le sere…-
sono ai margini di una crisi
nervosa.
-Light,
ho tolto le chiavi perché
non trovo più le mie e le sto usando- mi risponde mostrando
quelle che ha in
mano, senza soffermarsi sulle altre domande –E quella persona
è un’amica di
vecchia data-.
Mi
invita ad entrare, scusandosi
per il disordine della casa e senza neppure premurarsi che davvero lo
stia
seguendo, va a sedersi sulla poltrona, con la testa tra le mani.
-Elle,
credo sia arrivato il
momento di parlare-
-Light,
ti sbagli. Non è proprio
il momento- si limita a rispondere, alzandosi e andando in cucina a
bere.
-Elle…-
Non ho il tempo di finire la frase, che me lo ritrovo svenuto tra le braccia.
CIAOOOOOOO!!!
Vi informo che avevo deciso di pubblicare un capitolo a settimana (mi sono anche resa conto che prima aggiornavamo 2 volte a settimana. Merlino, quanto tempo che avevamo!!!).
Dicevo, un capitolo a settimana, significa aspettare 7 giorni, cosa che non riesco a fare -.-"
Diciamo quindi che in media, almeno un capitolo a settimana lo posterò sempre, ma potrei anche essere più rapida, come oggi.
Fatta questa premessa, MA IO VI ADORO!!!
Grazie per le bellissime recensioni e grazie soprattutto perchè seguite questa rompiscatole, folle che vuole per forza infastidire 4 poveri protagonisti ^^'
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, che vi abbia interessato... insomma, spero di non avervi delusi!
Kisses, alla prossima
ChibyLilla