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Autore: BlueMoon1996    15/07/2011    2 recensioni
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Questa storia parla della nuova generazione, dopo la seconda guerra magica. Ci saranno amori, amicizie e talvolta anche avventure per i nostri giovani protagonisti.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Crisi di identità

< James non sono sicura che sia la cosa giusta > disse Evelyne mentre si poggiava una mano sulla fronte con fare preoccupato. < certo che lo è! Devo saper Ev, devo assolutamente conoscere la verità su Kelly! > rispose un James un po' trafelato e abbastanza teso. < ma se poi non va bene? Cioè io ho paura che se poi non è come dici tu lei si possa arrabbiare parecchio! E non è nemmeno una cosa tanto sicura, è rischioso Jamie! > ora Evelyne era decisamente tesa pensando a cosa sarebbe dovuto succedere quel martedì, al campo da Quidditch. < non preoccuparti! > rispose James allargando le braccia quasi indifferente e scrollando le spalle. < non mi succederà niente! > < ma... > le parole della ragazza furono interrotte da uno sguardo del grifondoro che in quel momento la stava osservando sottecchi, un po' irritato dalle preoccupazioni che affliggevano la sua migliore amica, in quanto il piano era stato studiato perfettamente, solo che ora, beh... toccava metterlo in atto. Così una Evelyne rassegnata seguì James su per il campo da Quidditch in tempo per l'allenamento.

< non ti colpirà davvero, giusto? > < no Ev sta tranquilla > la rassicurò il ragazzo per l'ennesima volta facendole cenno di andarsi a sedere e di tranquillizzarsi mentre lei obbediva un po' contrariata ma fiduciosa.

Bene, pensava James, Kelly mi ha detto che aveva un impegno, se mi sta tradendo non verrà al mio spero finto capezzale. Questi erano i pensieri del ragazzo mentre cercava di mettere in atto il suo non poco rischioso piano che sua sorella avrebbe giudicato folle.

Così James si alzò in volo, fece due o tre giretti, qualche giro e poi fece cenno al battitore così tre... “speriamo che non lo prende davvero!” pensava Evelyne. Due... “E se lo prende davvero?”. Uno. “per Merlino l'ha preso davvero!”. Tutti urlavano nel campo da Quidditch perchè James aveva perso i sensi e aveva un bernoccolo niente male in testa. Evelyne era china sull'infortunato mentre metà squadra inveiva contro il malcapitato battitore in quanto non erano a conoscenza del piano.

 

 

 

James aprì piano gli occhi, era riuscito il piano? Sembrava di si dato che era in infermeria. Ma ehi! Un momento! Aveva un bernoccolo in testa o si sbagliava? E si era appena svegliato da un mezzo coma o era solo la sua impressione. Una Evelyne preoccupatissima lo guardava come se da un momento all'altro dovesse morire di spruzzolosi, e non appena si accorse che James era cosciente cominciò a sgridarlo a puntino, in un modo che gli ricordava pericolosamente sua madre, Ginny.

< io te l'avevo detto! Non dovevamo mettere in atto questo stupido piano. Beh almeno è servito a qualcosa > disse la ragazza, mordendosi freneticamente il labbro, azione che compiva solo quando era estremamente nervosa. < in che senso è servito a qualcosa? > chiese il grifondoro, a cui non era passata inosservata l'affermazione dell'amica. < niente. Nessun senso. Dimentica! > cercò di svincolare lei, ma c'era qualcosa che non andava ed Evelyne per James era come un libro aperto e non poteva nascondergli nulla. < Oh d'accordo ma non guardarmi così! > lo rimproverò la ragazza dopo che James aveva sfoderato quello sguardo da “so che mi stai nascondendo qualcosa, parla o userò la legimanzia!” così Evelyne, per nulla volente cominciò a parlare < ecco... > disse mentre si torceva le mani, quasi come volesse strangolarsele a vicenda. < credo che avessi ragione > continuò tutto d'un fiato senza neanche guardare in faccia il suo migliore amico. < non l'ho vista con nessuno > lo rassicurò. < ma ha detto che aveva da fare e che non sarebbe venuta in infermeria, io le ho detto che ti eri fatto male, che non eri cosciente e lei ha detto che a maggior ragione avrebbe fatto quello che doveva e poi ti sarebbe venuta a trovare. Io sinceramente se fossi stata la tua ragazza sarei venuta di corsa > e a quest'ultima affermazione Evelyne arrossì lievemente, ma James non se ne accorse, era troppo occupato a pensare. < dobbiamo organizzare un altro piano > concluse infine. < no James, no. Hai visto cosa ti è successo? Io penso che tu debba lasciare le cose come stanno e aspettare finché non ne hai la certezza. La settimana scorsa al campeggio, mi hai detto solo che ti era sembrata sfuggente e sempre meno disponibile a passare del tempo con te, neanche in Sala Grande, però potrebbe anche darsi che abbia ancora problemi con il padre. Tu lascia le cose come stanno! >. Evelyne sembrava un fiume in piena e sputò queste parole come se temesse che se avesse rallentato lui non le avrebbe dedicato del tempo per ascoltarle, ma James, era talmente preoccupato della somiglianza che la sua amica aveva preso di sua madre negli ultimi cinque minuti che annuì debolmente e si rimise a letto, salutando Evelyne che lo baciò delicatamente sulla guancia, per poi tornare in sala comune dove sicuramente Frank, la stava aspettando.

 

*

 

Kelly era seduta in Sala Grande, attendeva Rose che ancora non si vedeva. Pensava. Ma chi era diventata? Lei la dolce, innocua e fedele Kelly, chi era? Non lo sapeva più. Da quando aveva cominciato ad uscire con James era cambiata, ma fino a poco tempo prima non si sarebbe mai sognata di fare quello che aveva fatto. Proprio lei, non sapeva più chi fosse. Si guardava allo specchio continuamente e si chiedeva del perchè un cambiamento così repentino l'aveva trafitta. Poco dopo si rispose. Era stata lei. Non qualcun'altra, lei. Quindi era solo per colpa sua che era successo tutto, d'altronde era possibile che l'essere diventata improvvisamente popolare da quando usciva con il ragazzo più bello della scuola le avesse fatto montare la testa, ed era così che probabilmente era nata tutta quella faccenda dolorosissima per lei e per il suo ragazzo, che ancora non sapeva nulla. Ma lei non si sentiva degna di provare dolore, perchè lo aveva causato a sé stessa e alla sua metà. Non avrebbe continuato, si era ripromessa un giorno, guardandosi allo specchio per l'ennesima volta. Non ce l'aveva fatta, aveva continuato, consapevole che prima o poi la verità sarebbe venuta fuori, come sempre, come quell'acerrima nemica-amica faceva ogni volta che una bugia si celava dietro gli occhi di qualcuno.

 

*

Rose era in ritardo per la cena e sicuramente Kelly la stava aspettando, solo che in quel momento era occupata con il suo ragazzo, e tra un bacio e l'altro lei cominciò a parlare.

< Sai, mi dispiace per Alex, so che non eravamo innamorati ma forse non si meritava che io lo tradissi no? C'è rimasto malissimo > disse la ragazza, tra le braccia di Malfoy, un po' dispiaciuta.

< sei pentita? > chiese Scorpius d'un tratto, preoccupato per la risposta. < no > rispose lei semplicemente mentre lui tirava un sospiro di sollievo. < allora perchè continui a parlarne? > chiese di nuovo il serpeverde che evidentemente aveva deciso di farsi del male quella sera, perchè l'attesa delle risposte di Rose era alquanto snervante, a volte lei era imprevedibile quando parlava.

< beh perchè siamo stati insieme un po' di mesi, e anche se non l'ho mai amato ciò non significa che non mi dispiaccia che soffra, solo che il mio è un affetto fraterno, nulla di più > a quella risposta Scorpius tirò un altro sospiro di sollievo e guardò l'orologio. < O Morgana! La cena è iniziata da un quarto d'ora! Sbrighiamoci Rose! > e detto questo i ragazzi cominciarono a correre a perdifiato, cercando di non perdersi le delizie che gli elfi preparavano apposta per loro.

 

*

 

Albus stava ripassando in biblioteca quando Cami gli si avvicinò.

< Ehi > disse lei < Ehi! > rispose il serpeverde sorridendole radioso, anche se sembrava che la ragazza non fosse tanto contenta. < devo parlarti urgentemente > e questa frase fu pronunciata con una foga tale che sembrava che le parole fossero quasi sputate fuori, come se bruciassero alla lingua della ragazza. < l'ultima volta che hai detto questa frase non mi hai dato una bella notizia, quindi sto cominciando a preoccuparmi seriamente. Cosa è successo? >chiese Albus sinceramente scosso.

< in effetti riguarda il viaggio >. Per un attimo non parlarono. Si riusciva ad intravedere un piccolo lume di speranza negli occhi del giovane Potter, soppressa subito dalla notizia che gli venne data da Cami qualche secondo dopo. < i miei hanno anticipato la partenza. Non sarò presente neanche al ballo della vittoria parto il primo di aprile. >. Fu un brutto colpo per Albus, il ragazzo si sentiva come se non avesse più la terra sotto i piedi, si era gelato. Aveva pensato come sarebbe stato lasciare Cami, ma non più di tanto, infatti aveva cercato di godere ogni minimo istante della sua compagnia. Non poteva sopportarlo, non era pronto, a detta sua avrebbe avuto ancora tre mesi per prepararsi, ora gli rimanevano due settimane. Due settimane che sarebbero volate e che avrebbero lasciato solo un vuoto profondo, tra la tristezza e i sorrisi di ricordi velati e fugaci baci. Che ne sarebbe stato di loro? Nulla solo ricordi. Belli. Ma pur sempre ricordi.

< I-i-i-io n-n-n-non... > furono le uniche sillabe che riuscirono ad insidiarsi tra la bocca e i denti di Albus mentre Camilla lo abbracciava e insieme piangevano per la separazione, oramai prossima.

 

*

 

James era appena uscito dall'infermeria, un po' deluso dall'esito del piano che non solo gli aveva provocato un bernoccolo e un terribile mal di testa, ma non aveva neanche ricevuto l'informazione che gli serviva, un po' determinato a scoprire la verità su ciò che Kelly nascondeva.

Chissà, forse aveva bevuto involontariamente la felix felicis, o forse perchè il fato era dalla sua parte quel giorno, ma subito, mentre tornava in sala comune, scoprì la verità: Kelly parlava con Marcus Finnigan, quello che l'aveva fatta soffrire e in gran parte motivo della loro relazione. Non era un colloquio, come si potrebbe definire.. ordinario, così James restò ad ascoltare, abbassandosi sulle scale.

< Senti basta ok? Ne abbiamo parlato non voglio più far soffrire James! > stava urlando la ragazza arrabbiata, che evidentemente si era accorta aveva usato un tono di voce alto e le ultime parole le aveva pronunciate sottovoce.

< Soffrire? Kelly ma se nemmeno lo sa? > rispose il ragazzo prendendo Kelly per la vita e cercando di attirarla a sé. James era arrabbiato, si , stava soffrendo, ma in fondo si rese conto di averlo sempre saputo.

< E spero che non lo sappia mai? Senti il mio con te è stato un errore, non voglio più ripeterlo! >

< A si? Non mi sembrava mentre ci divertivamo al lago ieri mattina e mentre ci baciavamo è Kels? Non puoi mollarmi così! > esclamò Marcus.

< che vuoi che faccia, dovrei lasciare James? > chiese la corvonero, ma una voce interruppe la risposta di Marcus.

< Io credo che non ce ne sia bisogno è Kels! > ed infatti il suo ormai ex ragazzo si era alzato dalle scale e si era avvicinato ai due, sotto gli occhi impietriti di Kelly e quelli divertiti e soddisfatti di Marcus.

< Marcus vai via per favore, lasciaci soli. > disse la ragazza con fermezza e quello obbedì senza troppe storie.

< Allora. Sto aspettando > disse James dopo due minuti di imbarazzante silenzio.

< Jamie, io... scusa è che lui mi è sempre piaciuto e ci sono caduta.. però stavo per finirla i-io ero stressata per mio padre! > cominciò lei. < NON DIRE CAZZATE KELS! Ormai non ti crede più nessuno, tanto meno io >. Era la prima volta che James Potter si lasciava sfuggire una parolaccia così alla leggera, sua madre non glielo avrebbe perdonato se fosse stato a casa.

< tu.. io... beh io ero anche gelosa di Evelyne, e tu certo non mi aiuti! > sbottò la ragazza.

< Ah si? Beh vediamo un po'... ti ricordi Kels, quel gioco che abbiamo fatto la nostra prima uscita ad Hogsmeade? Bene, che cosa hai detto come tuo primo pregio? > chiese James sarcastico e fintamente curioso della risposta. < che ero fedele > rispose lei ferma, lo sguardo basso, il mento che tremava appena. < Esatto, eri, o forse non lo sei mai stata. “oh James, Marcus è cattivo, mi ha fatto soffrire” è così che dicevi no? È così che tessevi la tua tela per farci cadere le prede più succulente, traditrice! E ringrazia che non ti dica di peggio! > James non aveva urlato. Credeva che urlare non fosse una buona soluzione in quel caso, avrebbe solo complicato le cose. Così se ne andò lasciando Kelly a sfogarsi in un pianto liberatorio, pieno di bugie rivelate, consapevolezza della verità, rabbia e stupore. Non era arrabbiata con James. Lo era con sé stessa.

 

Nei bui corridoi di Hogwarts, James vagava, senza meta, attanagliato da una sensazione mista di rabbia, disgusto e consapevolezza, perchè anche se sapeva in fondo, la verità, era stato un colpo molto duro per lui e sapeva anche che l'unica persona che sarebbe riuscita a calmarlo era Evelyne, e mentre la cercava pensava. Come si era ridotto così? Lui James, Sirius Potter, che soffriva per una ragazza, era una cosa inconcepibile, già..., fino a qualche minuto prima. La sua vita era cambiata da quando stava con Kelly: non aveva visto nessuna all'infuori di lei, era più sensibile alle emozioni degli altri, si preoccupava per quello che gli altri provavano. Non che prima non lo facesse, ma sicuramente lo faceva di meno. Ed ora cosa sarebbe successo? Dopo che Kelly sarebbe uscita definitivamente dalla sua vita, cosa avrebbe fatto? Avrebbe cercato un nuovo amore? Avrebbe ripreso le vecchie abitudini? Insomma non sapeva più chi fosse, perchè il cambiamento era stato strettamente legato alla ragazza ed ora? Ora che lei non c'era più per lui? Era ad un bivio: scegliere se rimanere così, come era cambiato, oppure tornare com'era prima. Per il momento non sapeva chi fosse, se il James dolce e fedele o il James donnaiolo e presuntuoso.

Una voce interruppe i suoi pensieri.

< Jamie? Ti vedo strano cos'è successo? Non dirmi che stai pensando ad un nuovo piano perchè se è così io... > < non ce ne sarà bisogno! > disse James all'amica quasi urlando. < non ce ne sarà bisogno Ev, ho visto con i miei stessi occhi! > e le lacrime solcarono, forse per seconda volta seriamente, il viso di James Potter, mentre Evelyne si portava le mani alla bocca con fare stupito e osservava l'amico piangere, mentre gli accarezzava i capelli e ascoltava il racconto di quello che era successo.

< E' terribile. Quella piccola, sudicia, megera... è peggio di una banshee quella là, non posso credere che ti abbia fatto una cosa del genere > e detto questo la ragazza guardò l'amico, con lo sguardo duro, stavolta non glie l'avrebbe perdonata a Kelly, doveva parlarle. E mentre James annuiva, la giovane grifondoro, cercava un piano per parlare con la Martin, e a quel punto si che gliene avrebbe dette quattro, o cinque, o... beh gliele avrebbe cantate! Perchè era un angioletto Evelyne, ma se si trattava dei suoi migliori amici, o delle persone a cui teneva di più, mai fargli un torto, non era conveniente mettersela contro...

 

§

 

E qui, troviamo Evelyne intenta a escogitare chissà quale piano per farla pagare a Kelly, non che non se lo meritasse, certo che si, ma forse la vendetta non è la cosa giusta in certe situazioni. Le vendette sono come le bugie, a catena. Se io faccio un torto ad una persona e quella si vendica, io mi vendicherò per il torto subito e così si andrebbe avanti a vita. Quando non ne sentite il bisogno impellente non vendicatevi, potrebbe ritorcervisi contro. E con questo vi saluto. Al prossimo capitolo con il piano di Evelyne e tante, tante sorprese.

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grazie ancora per le recensioni e le visite. Oggi ho tardato un pò perchè ieri sono andato a vedere Harry Potter e i doni della morte, quindi ho la testa fra le nuvole questi giorni, penso continuamente al film e a quanto ho pianto XD. ma non badate a me, un salutone ed un ringraziamento da Moon1996

  
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