All’inizio questa doveva essere una one-shot per partecipare al
concorso estivo, ma come si può dedurre mi sono lasciata prendere un
po’ la mano…spero di poterci fare qualche cosa di carino ^.^
Nonostante in questo prologo ci siano solo i
personaggi più attempati , i protagonisti dal
prossimo capitolo in poi dovrebbero essere Maka e co. ^.^
Spero che questa introduzione possa divertire e
grazie mille per essere passati di qua!
Trentotto scalini
Prologo
A
settembre il caldo torrido, che tanto aveva imperversato nei mesi estivi, se ne
era ormai quasi completamente andato, lasciando il posto a una temperatura
abbastanza piacevole. Quale momento migliore, quindi, per organizzare
un’assemblea condominiale?
Sul
verbale, il signor Sid, aveva segnato la
totalità dei presenti, compreso il signor J.B.
che abitava
dall’altra parte della città, ma che superata la naturale
diffidenza per i condomini di un posto chiamato Chupa Cabras aveva iniziato a prenderli tutti in simpatia, tanto da
essere sempre in mezzo ai piedi. C’era anche il giardiniere, convocato
perché si diceva in giro che la cura del verde nell’ultimo periodo
languiva. Blair sosteneva di aver visto una tigre azzurra nell’erba alta.
In realtà si trattava solo di Black*Star che
cercava di mimetizzarsi con scarso successo.
“E
quindi anche quest’anno il primo premio per la maratona condominiale va a
Spirit Albarn!”
proferì con entusiasmo l’amministratore di condominio.
“Sono
sempre il migliore quando c’è da correre dietro al sedere di una
bella donna!” esclamò l’interessato mostrando il
pollice.
Medusa
Gordon, che in quell’occasione era stata messa, suo malgrado, a reggere lo
striscione d’arrivo insieme al signor Sid,
sospirò capendo che il sedere di cui si discuteva era il suo.
“Bene,
dato che tutti punti importanti dell’assemblea sono stati discussi, se
non ci sono problemi d’altro genere io andrei a chiudere la serata al bar
qua di fronte” esclamò gioviale il signor Shinigami
ignorando il suo assistente, Sid, che gli faceva
notare che c’era da discutere della messa a norma dell’impianto
elettrico, l’ascensore rotto da sei mesi e del tetto fatiscente.
E
l’assemblea stava per dirsi conclusa, quando una mano di donna si
alzò dal mucchio di teste chiedendo la parola.
“Sì?”
fece l’amministratore cantilenante. Arisa, una
delle due portinaie, si schiarì la voce per poi alzare in aria un
oggetto scuro “Ho trovato questa vicino alla portineria” disse.
L’attenzione di tutti i presenti andò all’oggetto
incriminato, che ad un’attenta analisi si dimostrò essere una telecamera.
“E
di chi è?” sbottò Spirit.
“Ne
ho trovata una anche nel mio bagno” proferì Blair allegra, come se
il fatto che qualcuno la spiasse durante le sue abluzioni fosse una cosa
spassosa.
“Io
ne ho trovata una in un nido d’uccelli sull’albero che
c’è di fronte al nostro appartamento!” aggiunse infastidito
il signor Nakatsukasa.
“Ci
stanno spiando!” esclamò preoccupata Marie.
Ci
volle un altro po’ di tempo, urli, imprecazioni e schiamazzi
perché si facesse silenzio al grido “Cretini!” corredato da
parecchi colpi di bastone dati a caso sulle teste degli astanti.
“Sopra
c’è scritto Arachnophobia”
aggiunse il professor Excalibur, docente di storia
del dodicesimo secolo
all’università locale. L’omino dalla discutibile anatomia fu
quindi zittito rifilandogli tra capo e collo Justin Law,
ex seminarista, che nonostante non lo ascoltasse continuava ad annuire assorto
dando l’impressione di essere un grande ascoltatore.
Sistemato
il problema Excalibur tutti si voltarono a guardare Arachne
che se ne stava in disparte fingendo di non aver fatto nulla di male e
continuava a farsi vento con un ventaglio piuttosto vistoso.
“Arachne!” disse qualcuno “Ci stavi
spiando!”
La
colpevole rimase composta sulla sua sedia traballante a guardare il resto del
condominio che la guardava inferocito.
La donna, dopo un attimo di silenzio,
sbuffò “E va bene.
E’ da un secolo che non lavoro, e durante tutta questa estate ho raccolto
un sacco di materiale interessante per fare l’analisi sociologica della
vita di un condominio tipo” spiegò stizzita per poi aggiungere a
bassa voce “Con questo documentario ci farò dei soldi. Oppure potrei farci un reality…”
“E
cosa avresti filmato scusa?” chiese l’amministratore più
curioso che arrabbiato.
Arachne, che in fin dei conti non si aspettava quella domanda, lo
guardò presa per un attimo alla sprovvista, per poi rabbuiarsi.
“Un
sacco di cose” disse truce prima di iniziare a snocciolare “Nudisti
nel giardino, mutande nel frigo, furti di ventilatori, tea caldo, birra calda,
saliva, sudore, uso improprio delle grondaie, uso improprio delle cantine, una
piantagione di marijuana, pesca abusiva nella fontana condominiale, patetici filtre d’amore mal riusciti, movimenti sospetti sugli
alberi, danneggiamento di opere d’arte, giraffe con gli occhi di cristallo,
campeggio abusivo, pessima cura del verde, cartoline, grappa
e frottole. Un mare di frottole!” concluse
vagamente disgustata.
Ci
fu di nuovo qualche secondo di silenzio durante i quali
a nessuno venne in mente di denunciarla per violazione della privacy,
finché Spirit non lo ruppe chiedendo “Un
attimo, chi è che mette le mutande nel frigo?”