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Autore: HelixDeath    15/07/2011    2 recensioni
Lei è Selene,una laureanda che una volta presa la triennale si trasferirà in California per la specialistica in Business management.
Vuole andar via dalla realtà del suo piccolo paese e della sua piccola università che le son sempre state un pò strette.
E' una ragazza che non ama fantasticare,difficilmente si discosta dalla realtà..è nella sua indole essere a volte anche un pò cinica.
A volte però anche lei ricorda di essere un essere umano e si concede il lusso di fare una passeggiatina sulle nuvole.
Chissà però quando si troverà in alcune situazioni se saprà mantenere il suo cinismo e il suo radicamento al suolo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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…Una luce calda si rifletteva sul finestrino coccolandomi un po’ la testa,come una carezza. Marika mi strattonò interrompendo quella bella sensazione.

-Siamo arrivate!!!siamo arrivate!-

Inevitabilmente tutti si girarono a guardarla, ma a lei poco interessava,era troppo emozionata e non poteva,non riusciva a reprimere la sua contentezza.

-Marika abbassa la voce ti guardano tutti! Tieni a bada le tue emozioni- Le dissi sorridendo.

 Ero una che sapeva tenere a bada i suoi sentimenti,in un certo senso non davo vita alle mie emozioni,forse per paura,forse per carattere,forse per stare sempre in guardia. Quella volta però fu diverso.
Scendemmo dall’aereo e i miei occhi non potevano crederci,io non riuscivo a realizzare. Ero in California!
Ad un tratto mi si illuminò lo sguardo e la mia amica se ne accorse, non disse nulla perché conoscendomi,voleva farmi vivere quell’emozione che mi aveva tolto il fiato e mi stava facendo battere il cuore.

-Beh ora basta emozionarti, non ti riconosco quando fai così, però c’è da dire che sei più carina quando lasci uscire un po’ di emozione,ti si colora il viso, e stento a crederlo dato sei quasi sempre di pietra!-

Come darle torto? Era vero,non facevo mai trapelare le mie emozioni, ma questa era la vecchia me ed è morta appena son salita su quell’aereo.

-Uhm..dimentichi che quella era la vecchia me. Da oggi conoscerai un’altra Selene, capace anche di questo.-
-Bene!sono proprio curiosa di conoscerti mi cara Sel-


Sapevo che Marika era una frana in inglese, non si apparava per nulla,le tirai un colpo basso.

-Marika,chiama un taxi e digli che ci deve portare a Main St 2118, è lì che ho preso casa-
-Stai scherzando vero? Perché non parli tu?La casa è tua mica è mia-
-Appunto,la casa è mia,ma io ti ci ospito per 15 giorni,datti da fare a chiamare il taxi perché non credere che ti farò da interprete e traduttore per tutto il resto della tua vacanza-
-Uff..quanto cachi il *****, odio quando hai ragione,perché so che devo fare qualcosa che non avrei voluto fare-
-Muovi il culo allora *ahahahahah*-


Uscimmo dall’aeroporto e con mia grande sorpresa notai che Marika aveva sottratto il taxi a dei ragazzi e stava facendo caricare le valige dal tassista,quando sento formulare in modo corretto la frase che conteneva la nostra destinazione.

-Questa quando l’hai imparata?-

Notai che sghignazzava in modo un po’ malefico e con l’aria di una che è sicura di se disse

-Tu dormi,io studio-

Tirò fuori dalla borsa una guida di Huntington Beach e un vocabolarietto con frasi fatte,terminologie etc.

-Hai capito niente..me l’hai fatta sotto il naso-
-Così impari a farmi venire i sensi di colpa e a farmi fare ciò che è giusto-
disse lei con aria buffa di una finta smorfiosa.

Arrivate a destinazione rimasi sbalordita di quanto fosse bella quella casa. Si articolava su due piani e aveva un piccolo giardinetto avanti e uno dietro. Non credevo fosse così bella. Entrammo e ad accoglierci c’era un enorme salone con un divano ad angolo posto avanti ad un televisore gigante, a seguire una bella cucina spaziosa e un bagno grande quanto la cucina forse. Salimmo sopra di corsa dove c’erano 3 stanze da letto una più bella dell’altra,un bagno più grande di quello che c’era giù e un terrazzo che affacciava sul mare,quel paesaggio toglieva il fiato per quanto fosse meraviglioso.

-Non ho parole,mi sa che resterò qui con te per più di due settimane!!!Mollo tutto e vengo a stare qui da te!-

Io non avevo parole,ma a parlare per me c’era la mia espressione del volto compiaciuta ed emozionata.

Ci facemmo una doccia veloce,erano le 10 del mattino,poi andammo al campus a visitarlo.
Distava mezz’ora più o meno da casa mia.
Una volta arrivata sembrava di essere in un telefilm americano,sembra di vivere in un sogno dal quale però dovetti svegliarmi subito prima di cadere e farmi male.

-Entriamo a vedere le aule!poi andiamo a vedere il resto!-
-Si Marika, vedremo tutto tranquilla-
Le dissi sorridendo.

Entrammo, visitammo quasi tutto il campus,le confraternite,le aule,assistemmo ad una sorta di lezione andammo a pranzo e ora eravamo sulla strada del ritorno. Faceva caldissimo e Marika era come una bambina in una fabbrica di caramelle,non sapeva cosa fare prima o dove andare.
Arrivate a casa prendemmo il costume e andammo in spiaggia.
L’oceano..mamma mia quant’è freddo!

-Sel!vieni!tuffati dai..-
 
Non so nuotare e Marika questo lo sapeva,avevo messo appena appena un piede nell’acqua.

-No Marika non ancora-

La vidi uscire dall’acqua come una furia mi prese e mi trascinò nell’acqua che era più gelida di quanto pensassi!

-Sei una stronza!non cambi mai!-
-*ahahahhahah* no io nooo,ma tu non eri quella che si era lasciata tutto alle spalle?lasciati anche questo e comincia da capo-
-Ti odio quando hai ragione lo sai?
-

Al mio dire ciò sul viso comparve un sorriso compiaciuto a 32 denti.
Iniziammo a ridere e a scherzare nell’acqua,lei aveva ragione.
Mi sentivo bene,stavo bene,ero felice.

Tornate a casa ci facemmo una doccia e ci preparammo per uscire.
Misi un vestitino di jeans che si legava al collo lasciando la schiena nuda,le mie amate scarpette bianche,un filo di trucco e via. I capelli corti erano lisci lasciando il ciuffo un po’ mosso giusto per dare un po’ di movimento.
Marika aveva il fisico più o meno come il mio solo che a differenza mia era un po’ più bassa e per sua fortuna con un po’ di seno in meno e gli occhi grandi dai lineamenti un po’ asiatici. Erano bellissimi. Infatti le bastava poco e nulla per metterli un po’ in risalto.
 Lei invece optò per un jeans nero con una maglia rossa e tacchi. Non usciva mai senza quelli, si sentiva male altrimenti!
Chiamammo un taxi e andammo da Johnny’s. Tappa obbligatoria *eheh*.
Non era molto distante da noi,ma non conoscendo il posto abbiamo preferito comunque sia chiamare un taxi. Entrammo e c’era un casino di gente nella saletta dei tavoli da biliardo e anche in quella affianco. Molto timidamente noi ci sedemmo al bancone dove per fortuna non c’era quasi nessuno se non due o tre ragazzi.

-Salve ragazze,benvenute al Johnny’s,non vi ho mai viste prima,siete nuove qui?-disse il ragazzo dietro al bancone.
-Ciao,beh si siamo appena arrivate dall’Italia-
-Adoro l’Italia ho i miei nonni lì in Toscana..voi di dove siete?-


A tale domanda tentennai perché sapevo che se avessi detto campania avrebbe sicuramente pensato alla mafia, ma alla fin fine non avevamo nulla da perdere.

-Sel,sto tizio che ha detto? Non lo sto capendo,ma che vuole?-disse divertita Marika che davvero non capiva.
-Dove l’hai lasciato il tuo vocabolarietto?*ahahah*-
-Ca**o! L’ho lasciato a casa-
disse dopo aver frugato nella borsa.
-Allora?non volete proprio dirmi da dove venite?-
-Ehm,si scusaci,comunque veniamo da un paesino della Campania-
-Campania!Napoli!Amo la pizza e il vostro caffè!L’ultima volta che venni in Italia con i miei zii andammo in vacanza da quelle parti e me ne innamorai-


Cazzo!pensai..non ha detto mafia..che bello
Gli facemmo un sorriso dopo che tradussi ciò che aveva detto a Marika

-Cosa prendete da bere?-

Guardai in faccia a Marika ed entrambe dicemmo

-Due birre-

Solo che lei lo aveva detto in Italiano suscitando il riso nel barista

-Ahahah si si ridi tu,sto scostumato-
-Marika,lui non è che non ti capisce-
-meglio,posso prendermi meglio gioco di lui-
Ci pensò un po’ su e disse
-Come sarebbe a dire che non è che non mi capisce?-
-Ho nonni e zii in Italia e un po’ di italiano lo capisco e lo parlo-


Scoppiammo a ridere per la grande figura di merda cha aveva appena fatto e lui perché era divertito da ciò.

-Come mai tutto questo movimento?è sempre così qui?
-Si,spesso,ma oggi di più perché torna dal tour un gruppo abbastanza famoso,nato qui-


Il mio cuore si fermò per poi ricominciare a battere più veloce di prima,intato mi stavo anche affogando perché il sorso di birra mi era andato di traverso suscitando riso in Marika.

-Ti senti bene?Comunque se non li conoscete eccoli,stanno entrando-

Rimasi pietrificata,non avevo idea che il tour fosse già finito,anzi non avevo idea alcuna.

-Sel..Sel..Sel!SEL ca**o!!!!!e girati!ci sta il procione che ti piace tanto!!-

No,non mi girai avevo troppa paura,poi,son persone normali,dovevo mantenere la calma ma la situazione mi stava sfuggendo di mano.
Ad un tratto sento che qualcuno stava girando il mio sgabello e stavo per cadere,era marika che non so sa dove abbia preso tutta quella forza per girarmi.

-Ma sei impazzita?mi stavi facendo cadere!-
-magari se cadevi ti svegliavi e ti rendevi conto che il tuo Brian ti sta guardando e sta ridendo con i suoi amici-
-Ecco,apposto,non siamo manco arrivate,non li abbiamo manco visti che già faccio figure di merda!-


Una grassa risata partì da Marika e il barista.mi girai e con tono un po’ presuntuoso dissi

-Cosa mi ridi?ha ragione la mia amica a dire che sei scostumato,non ti sei nemmeno presentato-

Il ragazzo cambiò colore diventando serio per far comparire un dolce sorriso quando poi vidi che il suo sguardo si spostò altrove,ovvero al mio fianco.
Guardai marika che era sbigottita e non mi ascoltava mentre le dicevo sottovoce che questo ragazzo già mi stava antipatico.

-marika..oh ma mi ascolti?-
-No,girati dall’altra parte-


Mi girai e mi spaventai perché affianco a me c’era LUI che mi fissava divertito con una delle sue solite facce buffe con il gomito appoggiato al bancone e la mano che gli manteneva la testa.
Dio, era stupendo,il suo sguardo mi azzittì ulteriormente e i suoi occhi mi fulminarono.

-Beh,non si fissano le persone a bocca aperta e con gli occhi sgranati-disse lui
-Ti sto fissando così solo perché mi hai fatta spaventare-
-Le chiedo scusa signorina,mi perdona?-disse con aria servile a prendere per culo
-No,solo se mi offre una birra la perdono-
-La birra gliel’avrei offerta indipendentemente,posso darle del tu-
-No,non prendiamoci troppa confidenza-
dissi per prenderlo in giro
-la signorina qui presente mi sta sfidando?-Disse a Marika che però giustamente non capì
-Sel,che ha detto il procione?-mi disse bisbigliando nel mio orecchio
-Marika,il procione ha un nome e ti ha chiesto se lo sto sfidando-
-ma perché,tu che gli hai detto,io ero intenta a parlare con Thomas-
-Chi è mo Thomas?-
-Il barista scema-
-Vabbè tu rispondilo-
-e che gli dico?-
-E che ne so?Ti ha chiesto se lo stavo sfidando perché gli ho detto che non può darmi del tu altrimenti prendeva troppa confidenza-
-*ahahahah* Si, si lo sta facendo-
-Beh allora signorina stia attenta,perché al sottoscritto piacciono le sfide-
-Si ok,ma non ti sei nemmeno presentato,sei una persona poco seria-
-credevo già mi conoscessi-


Che presuntuoso,in realtà però era anche vero

-Beh si da il caso che per me sei una persona come tutte le altre e da tele dovresti presentarti dato sei venuto vicino a me e hai iniziato a fissarmi insistentemente-

Rimase un po’ a bocca aperta,forse perché gli avevo detto che per me era una persona normale come tutte le altre.

-Piacere,Brian Haner-
-Andiamo meglio, piacere tutto tuo, Selene-
-Siamo modeste eh?-
-Nah,lei è marika,la mia amica-
-Piacere Marika, Brian-
-Piacere-


Fortunatamente non aggiunse altro se non “procione” a voce bassa mentre si girava dall’altra parte..che matta!

-Thomas,dai una birra alla signorina Selene,mettila sul mio conto,gliela devo-
-Ok Syn-
-grazie-
feci io
-Di nulla!questo ed altro per una bella signorina come te..ops scusa,come lei..devo dire che mi intrighi molto,sei qui di passaggio o per vacanza?-
-Bella,risparmialo per tua moglie,perché sono qui credo possa interessarti poco e niente-dissi con un sorrisetto pungente
-Come siamo gentili,però mi piaci lo stesso e mia moglie lasciala stare,allora me lo dici come mai sei qui?
-lei è qui per studiare io in vacanza-
disse marika ripetendo la frase che Thomas le aveva appena suggerito all’orecchio.

La guardai fulminandola e quel barista iniziava a starmi sui..

-Ah,ora capisco quindi starai qui per moltissimo tempo,grazi amica di Selene,tu si che sei gentile-
-Prego-
-Dipende se passo i test di ammissione starò qui altrimenti no-

-Hey Syn ti muovi?stiamo aspettando solo te per brindare dai sbrigati cazzo!-
disse qualcuno dalla saletta privata
-Arrivo, un secondo!-

-Scusami,mi chiamano,beh allora a presto Selene-
-Ciao-


Ma prima di andarsene però bisbigliò qualcosa all’orecchio di thomas,ma non ci feci caso più di tanto,pensavo ad altro.

Cazzo,ero pietrificata. Però una volta che lui girò l’angolo iniziai a ridere dall’imbarazzo come una pazza e con me anche marika e Thomas.
Finimmo la nostra birra e ce ne tornammo a casa.

POV Marika
Meno male che Thomas parlava italiano ed è amico del procione,gli ho detto dove stavamo dato il suddetto procione gli aveva chiesto di scoprire quante più cose sul suo conto. *Ahahah* sono eccitatissima per lei che nemmeno immagina quello che ho fatto e cosa potrebbe aspettarla,però meno male che non lo sa altrimenti mi ucciderebbe!!E’ una così bella ragazza,alta non troppo magra,ma in carne quanto basta,con delle bellissime curve prosperose,ma non troppo. Se non ci fa qualcosa la picchio a sangue!

POV Brian
E’ davvero bella,e quel suo modo di fare,un po’ acida e un po’ misteriosa,la rendono ancora più bella. E’ vero, non la conosco,ma per la prima volta qualcuno mi ha trattato da persona normale,da Brian e non da Syn,mi ha fatto sentire vivo. Spero che Thomas sia riuscito a farsi dire qualcosa dall’amica di Selene,vorrei rivederla,anche se..mi ha fatto ricordare che sono sposato e ho giurato fedeltà. Ma cosa mi prende,o mi è preso non lo so,so solo che lei era la calamita ed io il pezzo di ferro.


POV Selene
Caspita..è stupendo. Forse son stata un po’ fredda,un po’ distaccata,ma mi trovavo in difficoltà, non potevo commettere passi falsi,non potevo rischiare che le mie emozioni mi soprafacessero,ho dovuto mantenere la calma fino all’ultimo ed ora che sono a casa,posso dare sfogo a tutto ciò che ho dentro. Spero di rivederlo e di incontrare anche gli altri,anche se per ora,non tanto mi interessano loro,se non LUI.
   
 
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