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Autore: lady_violet    15/07/2011    0 recensioni
E SE... Harry si fosse rifiutato di andare via con Hagrid quella notte in quella vecchia catapecchia sullo scoglio? E SE... il povero ragazzo credesse che la storia di essere un mago e i suoi derivanti fossero l'ennesimo scherzo macchinato dai Dursley?... Cosa succederà? Andrà lo stesso ad Hogwarts? Incontrerà lo stesso il mitico duo o cambierà direttamente cerchio d'amicizia finendo ad andare d'amore e d'accordo con Draco?? L'amore sarà presente all'appello, e combinerà qualche pasticcio...
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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mio

13. Tangenziale

 

Che cosa imbarazzante. I tre camminavano in fila e potevano essere scambiati quasi per i tre moschettieri.

Hermione non parlava e guardava l’amico in cagnesco. Draco non parlava, ma ghignava soddisfatto. Harry parlava a vanvera di una mattonella.

“Harry, a quella tizia li non gliene frega un cazzo della mattonella” disse allegramente Draco

“Cosa? M..ma Hermione?” balbettò tristemente, guardandola con occhi da Bambi bastonato.

“Perché? Perchè gli hai detto che poteva venire?” lo aggredì invece Hermione.

“Io non gli ho detto proprio un bel niente” si difese il moretto, sistemandosi gli occhiali in precario equilibrio sul naso.

“Fatto sta che è qui davanti a me, sempre che il succo di zucca che ho bevuto non avesse allucinogeni dentro” disse sarcasticamente la ragazza, fermandosi di botto e obbligando gli altri a fare lo stesso per poterle parlare.

“Già, sono un miraggio di molti piattola. Sei fortunata” commentò Draco, con i denti bianchissimi a fare bella mostra di sé.

Hermione alzò gli occhi al cielo e fece due profondi respiri:”Direi che la mia fortuna non è proporzionale a quella che intendi tu”

“Era un insulto per caso?” disse con il sorriso forzatamente impresso, mentre uno strano tic gli deformava un lato della bocca.

“Ti lascerò nel dubbio Signor Gelo”

“Stupida piccola…”

“Ok, ho capito. Sono di troppo. A dopo piccioncini” se ne uscì Harry, alzando gli occhi al cielo.

Venne aggredito peggio di uno spacciatore di gomme da masticare.

“Ma che ti sei fumato oggi?! Prima ti porti il platinato con te e poi te ne vai?!”  Hermione sembrava una iena, strano, era diventata ancora più rossa quando si era avvicinata per afferrarlo per la manica e non farlo andare via.

“Ehi, hai la febbre per caso?” disse spiazzandola, e le appoggiò delicatamente le labbra sulla fronte, come aveva visto fare zia Petunia quando Dudley stava male.

“Ehi, ma scotti!” decretò Harry allontanandosi e osservandole le gote arrossate.

“Smettila… Sto bene” mormorò la riccia, nascondendo il viso tra le ciocche di capelli.

Draco la osservò con sospetto e poi assunse un aria di superiorità:”Sei ridicola piattola”

“Senti chi parla. Il tizio che si è imbucato per tenere sotto controllo l’amico. Sembri una moglie gelosa” replicò Hermione, con le piccole spalle che tremolavano.

Draco stava per replicare, infastidito, ma Harry lo interruppe:”Ragazzi! Basta, non possiamo convivere in pace per una buona volta?”

I due ragazzini si fulminarono con gli occhi e dissero all’unisono un No secco e si allontanarono in direzioni opposte.

“Almeno per una volta siete d’accordo” mormorò Harry sarcasticamente a se stesso, decidendo di muoversi per non essere scambiato per un pazzo che parla da solo.

Tirò su un respiro afflitto e decise di non seguire nessuno dei due, anzi, prese per la tangente e andò dritto, uscendo dal castello per stare un po’ al parco, da solo.

Si diresse verso un grande albero, forse un Platano se ricordava bene, e fece per sedersi li accanto, sospirando sollevato di aver trovato un po’ di fresco.

Sentì uno scricchiolio sopra la sua testa, come se un ramo fosse stato improvvisamente spezzato da un colpo di vento.

“Ma che cazz..”

Si allontanò di qualche passo, strofinandosi gli occhiali sulla divisa per pulirli e poi li inforcò. Un ramo che si muoveva? Perfetto. Il caldo gli aveva dato alla testa.

Scosse la testa sconsolato e si avvicinò alle acque placide del lago, tenendosi a debita distanza perché aveva sentito dire che li in mezzo da qualche parte ci stavano alcune creature che non erano tecnicamente “pesci”.

Si ritrovò a pensare ai Dursley. Strana la vita! Prima non li voleva vedere neanche con il cannocchiale e adesso un filino, giusto un po’, ne sentiva la mancanza.

“Troppo sole. Assolutamente” mormorò al vento, mentre una brezza leggera gli scompigliava i capelli.

“Per me è nuvoloso oggi” lo interruppe una voce ed Harry arrossì, consapevole di star parlando da solo.

“Ehm… io..”

“Non preoccuparti, anche io parlo da solo a volte, mi metto davanti a uno specchio e risolvo i miei dubbi esistenziali, anche se molto spesso vengo distratto dal mio volto. Sono molto bello, vero?”

“Certo certo Zabini” rispose divertito, nascondendo un sorrisetto mentre si voltava a guardare il lago.

“Pff… Odio quando la gente diventa accondiscendente con me” mugugnò indispettivo il nuovo arrivato, sedendosi accanto al moretto.

“Scusami, ma sai, risulterebbe un po’ strano se io dicessi ad un altro maschio che è bello” ci scherzò su Harry, provocando le risate dell’amico.

“Hai detto la prima cosa intelligente della giornata mi sa. Ma io qualche dubbio l’ho avuto sempre su di te. Quegli occhiali non ti danno proprio un aria da duro, sono aggiustati con lo scotch, per Dio!” ribattè Zabini guardandolo critico.

“Ehi, se per da sempre intendi da poche ore, hai un senso del tempo un po’ sballato. E poi non è colpa mia! Non avevo altro” si difese, arrossendo fino alla punta del naso.

Gli lanciò uno sguardo in tralice e lo vide pensieroso, poi gli puntò la bacchetta contro.

“Cazz..?” sbottò Harry, indietreggiando di colpo.

“Eddai calmati occhioni verdi. Non voglio farti un Avada Kedavra” sorrise Blaise, mettendo in mostra la chiostra perfetta dei denti.

“Eh?” ribattè Harry, mettendo una debita distanza di sicurezza tra loro.

“Reparo” disse in tono limpido, scandendo bene le parole.

Harry avvertì un calore improvviso sul suo naso e poi un puff. Segno che qualcosa se n’era andato.

“Oddio che hai combinato? Ho tre occhi? Sono un ciclope?” esclamò Harry, portandosi le mani sul volto, alla ricerca di qualcosa di anormale o fuori posto.

“Calmo. A cuccia, ti ho solo rinnovato gli occhiali” disse tra un sorriso e lo sguardo soddisfatto di chi è consapevole di aver salvato il mondo da chissà quale disgrazia.

Se li tolse e li guardò meravigliato, sembravano addirittura nuovi.

“Sei un mago” esclamò meravigliato, rimettendoseli al loro posto sul naso.

“Perché, che dovrei essere? Una zucchina?”

“Ma no! Era un complimento per dirti che sei stato bravo” si spiegò Harry, capendo che era solamente un modo di dire babbano.

“Ah ok, come dici tu.. Comunque grazie” rispose un po’ stranito, scuotendo il capo e facendo animare i capelli di riflessi argentati, colpiti dal sole.

“E comunque ti consiglierei di non tirare troppo la corda con Draco, sfiora il limite ma non oltrepassarlo.” Dettò ciò l’amico si defilò ed Harry osservò la sua sagoma traballante sparire avvolta dalla leggere nebbiolina che soffice aveva cominciato ad avvolgere ogni cosa.

“Io non voglio essere incatenato da nessuno” borbottò imbronciato al vento.

 ...

 probabilmente avete pensato che io sia morta, corretto. Mi scuso infinitamente e se c'è ancora qualche anima pia a seguire la storia prometto che risponderò alle recensioni appena possibile ma ho preferito aggiornare in prima cosa. Il fatto che quel disgraziato del mio pc mi ha abbandonato T.T... la scheda video è morta, quindi sono un'inflitrata adesso. Auguro una buona visione delll'ultimo film ç.ç a chi non l'avesse ancora visto ( me per prima) ... ci si vede potteriani <3

 

 

 

 

 

  
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