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Autore: MaryElizabethVictoria    15/07/2011    4 recensioni
Harry Potter è tornato, Hermione Granger ha paura, Ron Weasley è impazzito, Draco Malfoy non è sconfitto, qualcuno che abita il castello di Hogwarts ha un piano e strani eventi cominciano ad accadere intorno a vecchi e nuovi protagonisti.
Può essere letta come seguito di 'Photograph' oppure come storia a sè...buona lettura!!!
Genere: Avventura, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Le successive giornate furono trascorse dalle reclute confinati nei loro alloggi, ricevendo solo vaghe informazioni riguardo a ciò che avveniva al di fuori. L'unica cosa certa era che Hogwarts ormai non era più considerato un posto sicuro e tuttavia, con l'Accademia ufficiale ancora in via di ricostruzione,  non avevano nessun altro luogo dove proseguire gli allenamenti.

-Ho scritto a mio padre- annunciò una sera Morgan con la sua voce altisonante- forse lui ci saprà dire cosa sta succedendo.

Infatti pochi giorni dopo arrivò via gufo la risposta del Ministro della Magia in persona, Kingsley Shaklebolt. La lettera era composta di poche righe scritte di fretta, i compagni si misero spudoratamente  a leggere al di sopra della spalla di Morgan infischiandosene della sua riservatezza.

-Allora qui dice ' segreto del ministero'...' indagine riservata'...ecc. ecc....- Arya scorreva la pagina velocemente in cerca di qualcosa che ancora non sapessero- ' un contingente auror sarà stanziato stabilmente a presidio della scuola'... oh, ecco: sono stati effettuati controlli che prevedono il riesumo della salma di Voi-sapete-chi...- ci fu un momento di suspance prima che la ragazza terminasse di leggere- ...e l'hanno trovata intatta dove l'avevano sepolta.

-In altre parole il corpo è ancora là, Lui non può essere tornato- concluse Morgan ripiegando la sua lettera con cura- le indagini sula morte di quegli studenti non hanno portato a niente, anzi probabilmente verranno presto archiviate come un incidente.

-Succedono un po' troppi incidenti ultimamente - commentò Draco, scambiando con Harry un'occhiata significativa.

Nessuno dei due aveva dimenticato come il Marchio Nero si fosse attivato il giorno  dell'aggressione al professor Hardgraves nella foresta

-Non so, che smettano di indagare potrebbe essere anche un bene... Prima termina questa storia, prima potremo riprendere l'addestramento con Allock- osservò Arya.

- Ne è sicura signorina Black?- a parlare con voce strascicata era stato proprio il loro istruttore, entrato nel loro dormitorio barcollando.

Era palesemente ubriaco e si appoggiava al muro per non rischiare di cadere.
Molti ragazzi avevano lo sconcerto dipinto in volto, ma nessuno osò fare un commento. Durante quei mesi di addestramento avevano tutti a loro modo imparato a rispettare e ad ammirare l'istruttore Capo Allock, che nonostante fosse un po' troppo propenso a sbandierare le sue conquiste ai quattro venti era anche un insegnate capace e determinato. Dispiaceva vederlo ridotto in quelle condizioni pietose.

-Mi hanno tolto l'incarico- biascicò mentre Harry si faceva avanti per sorreggerlo.

-Come?

-Non possono farlo!

-Non è giusto!

Nonostante dai ragazzi si fosse levato un coro di proteste il loro ex-istruttore fece loro segno di tacere, sembrava ormai rassegnato o semplicemente non era il tipo da crucciarsi troppo e preferiva passare oltre.

-Ho amato una donna una volta...lei era bellissima- disse in tono malinconico, mentre abbracciava Harry per sostenersi, lo sguardo sopito, immerso nei ricordi- Tutte quelle che sono venute dopo non hanno significato niente, niente- ripetè in modo che fosse ben chiaro il concetto- Ah, come certamente avrà capito non è finita bene.

-Lei non l'ha ricambiata?- domandò Harry, incerto se si meritasse tanta confidenza.

-Non l'ho mai saputo- gli confessò Allock - di certo i pronostici non erano a mio favore...apparteneva a una famiglia troppo altolocata perchè potessi anche solo sperare di avvicinarmi  a lei. Ma questo non toglie che lei fosse bellissima e anche solo ammirarla da lontano... era per me fonte di gioia. Non avevo comunque speranze.

-Come lo sa se non glielo ha mai chiesto?- obbiettò Harry.

-Come fa a sapere di non interessare alla signorina Black se non glielo ha mai chiesto?- gli bisbigliò all'orecchio in modo che gli altri non potessero sentire, poi  Ben Allock gli fece l'occhiolino-  Il punto è proprio questo signor Potter: se avessi di nuovo la sua età e mi fosse data una seconda occasione non la sprecherei.

Harry abbassò lo sguardo, imbarazzato , mentre Arya si faceva avanti afferrando l'istruttore con molto senso pratico

- Susan , non hai ancora un po' di quella pozione contro i postumi dell'alcol?- gliene fece ingoiare l'intera boccetta rimasta per rimetterlo in piedi.

Allock si ricompose velocemente.

-  Armstrong mi sostituirà nella vostra preparazione , che riprenderà dopo Natale, rendetemi fiero di voi... buone vacanze ragazzi!- annunciò brevemente sollevando una mano in segno di saluto.

Nessuno di loro contava di passare delle buone vacanze dopo quella tremenda notizia. Il comandante Armstrong non aveva fatto una bella impressione a nessuno di loro il giorno del loro esame di ammissione, anzi sembrava avercela a morte con ciascuna delle reclute, specialmente con Harry.

Harry , Draco ed Arya furono tra gli ultimi ad abbandonare il castello, incerti fino all'ultimo sulla propria destinazione. Ovviamente Harry aveva messo a disposizione volentieri la casa di Grimmauld Place, anche Hermione era stata invitata e aveva risposto subito di si mentre Ginny continuava a rifiutare sdegnosamente ogni contatto col suo ex fidanzato. L'unico vero problema restava convincere i genitori di Draco e la nonna di Arya a lasciarli stare da Harry.

I due ragazzi dopo aver valutato attentamente ogni  possibilità decisero che l'unica soluzione possibile era la menzogna. Avrebbero entrambi scritto a villa Hardgraves sostenendo che non era loro permesso tornare. Arya era riuscita a convincere perfino suo cugino ad accompagnarli, il quale chissà perchè si era lasciato smuovere solo  alla menzione di Hermione tra la lista degli invitati.

Nonostante la casa non fosse esattamente nelle migliori condizioni nessuno se ne lamentò e perfino Draco fu visto dare una mano a rassettare le stanze, specialmente la biblioteca dove ormai trascorreva molto del suo tempo senza voler rivelare agli altri perchè. Comunque ciascuno in cuor suo era grato per quei momenti di tranquillità al di fuori dello stress della scuola, dell'accademia e delle rispettive famiglie.

-Dovremmo mettere delle decorazioni...- suggerì Hermione allegramente.

Un periodo di riposo le era particolarmente gradito da quando la professoressa Marchebanks aveva preso anche la cattedra di Difesa in attesa che il suo collega si rimettesse la sua vita scolastica era diventata un inferno.  E ci avrebbe potuto scommettere, lo stava facendo apposta. Odiava quella donna dal profondo del cuore, non solo perchè era la principale sospettata per l'aggressione di Adrian, ma soprattutto perchè ella non perdeva occasione di metterla alla prova esercitando  i suoi poteri malefici su di lei. A questo Hermione contava di mettere fine al più presto esercitandosi incessantemente in Occlumanzia, con un maestro d'eccezionale talento.

-Ti aiuto!- intervenne prontamente  Adrian Hardgraves, che ultimamente non perdeva occasione di rimanere solo con lei.

Non importava che si trattasse di una esercitazione di Occlumanzia, una lezione di Difesa o semplicemente aiutarla a fare qualcosa in casa...alla fine si ritrovavano sempre in due a guardarsi in maniera imbarazzata e  a scostarsi ogni qual volta per sbaglio le loro mani si toccavano. Nulla di più. E la situazione stava davvero diventando insostenibile.

-Tutto questo è assurdo...insomma, parlo di noi due. Capisco che lo ritieni inappropriato e hai ragione, lo è - le disse Adrian quel giorno - Quindi ho preso una decisione: mi dimetterò, oggi stesso se necessario. Manderò un gufo alla preside McGranitt e...

-Non ci pensare nemmeno!- lo rimproverò Hermione, dimenticandosi completamente delle decorazioni- La Marchebanks ha già messo le grinfie sulla tua cattedra, sai? Gliela daresti vinta andandotene!

-Che mi importa di quella donna? Stare con te è più importante- insistette Adrian.

-No, non lo è- lei gli accarezzò il viso dolcemente - ti prego...resta. Aiutami a scoprire che piani ha quella donna... si tratta solo di un anno dopotutto, dopo di che non sarò più una tua studentessa...

-Mi sembrerà un secolo senza poter stare con te-la interruppe lui.

-Bè, noi potremmo lo stesso ... sai, l'importante è non farci scoprire- lei per prima si stupì dell'audacia di quella proposta.

Lui le sorrise, stava per avvicinarsi e baciarla quando dal piano di sotto si sentirono chiamare a gran voce.

- Adrian, piantala di fare il cascamorto e vieni qui!E dì anche alla tua bella di scendere!Lo stupido elfo domestico dice che la cena è quasi pronta...

-Non c'è bisogno di urlare Arya, arriviamo!- Adrian, che si era notevolmente ripreso dopo la sua convalescenza, fu il primo a scendere con calma- E ti ho già pregato di portare rispetto agli elfi domestici, sono creature estremamente sensibili e svolgono un lavoro molto più duro di quanto tu farai mai...

Quelle parole gli valsero un lungo e appassionato bacio di Hermione che quasi a sorpresa lo tirò per la maglietta in un angolo appartato. Quella sera tardarono entrambi a cena ma avevano tutti e due un'espressione piuttosto soddisfatta. La loro relazione clandestina era cominciata proprio male, divenendo ormai perfettamente nota agli abitanti della casa.

Harry e Draco erano troppo imbarazzati per farglielo notare, ma Arya non aveva difficoltà ad esprimere i suoi sentimenti a riguardo sbuffando contrariata ogni volta che li vedeva insieme. Probabilmente era solo gelosa di lui , che considerava suo fratello, fatto sta che lei ed Hermione continuavano a non sopportarsi a vicenda e cercavano quindi di starsi alla larga quanto più possibile.

Ma nemmeno durante le vacanze i ragazzi si astennero dal proseguire nelle loro indagini.

-Avevo ragione!Guardate qui...- esclamò una sera Draco, trascinando Harry ed Arya nella biblioteca dei Black, dove aveva lasciato aperto un anticovolume rilegato in pelle.

- 'Genealogia  non autorizzata delle famiglie purosangue'-  Arya lesse la copertina, piuttosto scettica-Ah, esattamente com'è che ci aiuta?

-In pratica sono pettegolezzi- spiegò Draco - tutto quello che le genealogie ufficiali omettono.

-Ripeto la domanda:  come ci aiuta?

-Non mi tornava che i Marchebanks fossero una famiglia di maghi, e infatti... - Draco mostrò loro la pagina con l'albero genealogico non autorizzato di Salazar Serpeverde dall'epoca in cui era vissuto fino ai suoi ultimi discendenti, i Gaunt  -...nel 1975 Christopher Marchebanks, mezzosangue, sposa Adela Gaunt, purosangue, figlia di Orfin Gaunt. Lei viene diseredata per questo  e cancellata dall'albero genealogico ufficiale dei Gaunt, come sua zia Merope.

Fantastico, pensò Harry, ci mancava giusto la cugina di Tom Riddle a complicargli la vita.

-Che faccia tosta... ce l'ha tanto con Adrian perchè è un mezzosangue e poi lei stessa ne ha sposato uno!!- esclamò Arya indignata.

-Aspetta qui c'è dell'altro... nel 1980 Christopher Marchebanks, auror alle dipendenze del Ministero,  muore durante il corso della prima guerra... la vedova sembra scomparsa...

-...fino ad oggi- osservò Harry cupamente- Almeno un mistero l'abbiamo risolto.

-E questo spiega come mai possedesse il cimelio di famiglia...ma come mai lo ha dato ad Harry?- insistette Arya.

-Questo possiamo solo immaginarlo- rispose  Draco - forse vuole vendicare suo cugino o l'onore della sua famiglia.

-Perchè dovrebbe? Voldemort ha ucciso suo marito!- osservò Arya.

-Ragazzi guardate...- Harry indicò loro un'ulteriore linea che partiva dal ramo Gaunt vicino ad Adela - ... la professoressa aveva anche una sorella, la data di nascita è la stessa quindi devono essere state gemelle!

- Myrcella Gaunt, nata Maganò e quindi cancellata anche lei dall'albero genealogico ufficiale- lesse Draco nelle annotazioni di fianco alla pagina- anche di lei infine si è persa ogni traccia.

-Chissà se Adela sa che fine ha fatto sua sorella...- si domandò Harry pensieroso.

Improvvisamente la luce della stanza si spense lasciando i tre ragazzi nell'oscurità più totale. A tastoni cercarono le bacchette per illuminare almeno davanti a sè.

-Ahi!

-Scusa Harry, ti ho pestato il piede?

-No, lo hai pestato a me. Potter, come mai hai urlato?

-Ahi, ragazzi, qualcosa mi ha morso...

-Lumos!

Finalmente Arya riuscì a recuperare la propria bacchetta e ad illuminare parzialmente la stanza, giusto il tempo per scorgere il sinuoso guizzo di qualcosa di nero e serpentino che strisciava via. Harry si teneva una caviglia dalla quale usciva qualche goccia di sangue, saltellando sul posto.

La luce tornò poco dopo e sulla soglia comparvero anche Hermione e Adrian, le bacchette sollevate in allerta.

-Ragazzi...abbiamo sentito Harry urlare, va tutto bene?

-Si, dev'essere solo saltata la luce... è una casa molto vecchia- disse Arya sbrigativa.

-Ma quale luce? Harry sanguina!- Hermione si precipitò verso l'amico- Dai, fammi vedere...

-Non è niente...devo essere inciampato su qualcosa di appuntito...- Harry cercò di sottrarsi a quelle attenzioni, piuttosto imbarazzato, ma ormai tutti gli altri lo avevano circondato.

-Veramente sembra più un morso- osservò Adrian.

-Si, è proprio un morso- confermò Draco, arrotolando i jeans di Harry e indicando i due forellini rossi sulla sua caviglia .

- Non dev'essere di un animale velenoso perchè la pelle intorno non è irritata...però è meglio pulire subito la ferita- disse ancora Adrian - Hermione, avete dei disinfettanti in casa?

-Certo...- annuì lei prontamente tirando fuori la bacchetta-  Accio Disinfettante!

-Ragazzi, seriamente, non è il caso...- cercò di protestare Harry.

In fondo non si trattava che di un morsetto minuscolo.

-Ha ragione...e lasciatelo in pace!Spostati Adrian, faccio io- Arya come suo solito prese in mano la situazione disinfettando velocemente il morso sulla caviglia di Harry - Ecco fatto... adesso cerca di non morire dissanguato, signor Prescelto!- concluse stizzita prima di lasciare la biblioteca.

-Ma...cosa le è preso?- Harry le fissò perplesso.

-Non farci caso Harry, a volte nemmeno io riesco a capirla- sospirò Adrian solidale.

Ma Harry si rifiutò di lasciar perdere. Non appena riuscì a liberarsi degli altri che lo fissavano preoccupati in maniera estremamente fastidiosa le corse dietro, raggiungendola di fronte alla camera che divideva con Adrian. Fece per entrare, ma si accorse che non doveva essere sola...infatti la sentì parlare ad alta voce e in un tono piuttosto alterato.

-Avevi promesso ...- stava dicendo Arya -Non te lo permetterò , mi hai capito? Non mi interessa quale patto tu abbia concluso... Qualunque sia il tuo piano io non ti permetterò di fargli del male!

A risponderle fu una voce gelida e risonante.

-Interessante... dev'essere all'incirca la stessa cosa che mi disse tuo padre...Anche lui  infine si era lasciato condizionare dai suoi sentimenti, poi naturalmente hai visto com'è finito...

-Arya... va tutto bene?-Harry si fece avanti.

La ragazza si voltò verso di lui nascondendo le mani dietro la schiena. Per quanto potesse vedere era sola in quella stanza,  immersa nella semioscurità.

-Ma certo!- rispose automaticamente, sembrava strana però e i suoi occhi erano leggermente lucidi- Harry, non dovevi venirmi a cercare... stavo per scendere. Come va la caviglia?

-E'  a posto - Harry le si avvicinò preoccupato- sei sicura di stare bene?

-Io...andiamo- disse semplicemente, evitando il suo sguardo.

 





  
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