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Autore: JhonSavor    16/07/2011    2 recensioni
Naruto,Sakura e Kakashi sono di ritorno da una missione, decisi più che mai a tornare in fretta a Konoha per gustarsi un meritato riposo, quando una missiva di Tsunade li obbliga ad un brusco cambio di rotta: un misterioso ladro ha rubato un prezioso rotolo dai laboratori di Konoha e sta fuggendo oltre confine... Lo sviluppo di questa nuova missione sconvolgerà non poco le vite dei tre ninja e di tutto il Villaggio della Foglia!
JhonSavor vi augura una bella lettura e una felice recensione XD!
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Naruto: Il Multiverso'
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Uhm per una volta non voglio fare introduzioni spoilerose nel primo cap. vedremo forse con il secondo! XD
 
Godetevi il frutto delle mie fatiche! XD Buona lettura
 

 
LO STRANO CASO DEI TRE NARUTO
 
 
Prologo (Prima Parte)
 
 
Era una stupenda giornata.
 
Il sole brillava nel cielo e le lussureggianti pianure del Paese dell’Erba, attraversate di tanto in tanto da dei rigagnoli e punteggiate di piccoli boschetti come fossero delle oasi in un verde deserto, accompagnavano il viaggio di ritorno dei membri del Team 7 al villaggio di Konoha.
 
Il capo-missione, Kakashi Hatake, se la stava bellamente spassando preso com’era dalla lettura di uno dei libri della sua serie preferita, mentre Naruto e Sakura chiacchieravano in disparte dell’esito della missione appena terminata, godendo appieno del leggero vento che accarezzava piano la prateria.
Erano soddisfatti di loro stessi e già pregustavano il beneamato riposo che li attendeva una volta giunti a destinazione; avevano guadagnato abbastanza per potersi prendere un periodo di permesso e di godersi in santa pace, quelle tiepide giornate che sembravano caratterizzare il Paese del Fuoco in quei mesi primaverili.
 
Niente e nessuno glielo avrebbe impedito!
 
Una giornata come tante altre, che sarebbe probabilmente continuata ad essere tale se non fosse che, come il Neji di qualche tempo addietro avrebbe loro ricordato, il destino era intenzionato a compiere uno dei suoi tanto decantati scherzi.
Fu l’unica spiegazione che Naruto e Sakura erano riusciti a trovare come logica e veritiera, quando un falco planò verso di loro, consegnando un dispaccio al loro Sensei.
Il messaggio recava il sigillo della Foglia e non poteva che portare nuove rogne.
 
Kakashi lo lesse e rispose all'istante con alcune righe vergate velocemente sul retro del messaggio stesso. Lo infilò nel portaordini del falco e lo rispedì indietro verso casa.
I due shinobi speravano di tutto cuore che ci sarebbero potuti tornare anche loro, a casa, alle loro comode e belle casette.
Il copia-ninja ripose il libro, si avvicinò loro e disse, con il miglior tono pacato e disteso che la sua persona era in grado in quel momento di offrire, destreggiandosi in un vago tentativo di sdrammatizzare la situazione:
 
-Ragazzi… vi va di fare una piccola scorciatoia verso Nord?-
 
 
Villaggio di Yoshiori, a sud del paese della Terra.
 
Tsunade aveva ricevuto notizia che un misterioso ladro aveva rubato una pergamena molto preziosa dalla sede della sezione di « Ricerca e Sviluppo » del ninjutsu e stava scappando verso Nord, con tutta l’intenzione di superare il confine per nascondersi in uno dei paesi minori e sfuggire così alla giurisdizione del Fuoco.
 
Gli Ambu inseguitori lo stavano braccando ma l’uomo aveva uno, due giorni di vantaggio sudi loro e non si era certi che riuscissero a raggiungerlo. L’unica cosa che restava da tentare era che le squadre ninja in missione da quelle parti si mettessero al suo inseguimento bloccandogli la strada .
 
Era una missione di classe A data l’importanza dell’oggetto, ma ognuno era consapevole che poteva trasformarsi in una classe S, essendo l’aggressore sconosciuto. Una missione pericolosa sì, ma che proprio per questo si fondava sulla fiducia che l’Hokage riponeva nelle capacità dei suoi shinobi, una missione che tutti coloro che si fregiavano del titolo di ninja della Foglia avrebbero considerato un onore poter compiere, una…
 
-Seccatura!-
Naruto non aveva smesso di lamentarsi da quando Kakashi, con il suo fare sempre ironizzante, aveva imposto di deviare il ritorno a casa e portare a termine l’incarico.
Il biondo se avesse potuto avrebbe volentieri mandato a quel paese il suo capo, leader, matriarca, nonna, vecchia befana trincona, e una serie di altri epiteti che in circostanze normali non avrebbe mai pensato di Tsunade a cui era comunque affezionato, ma che in quel momento non riusciva proprio ad farne a meno.
-Maledizione!-
-Naruto la vuoi finire? Mi sembra di avere accanto Shikamaru quando lo interrompono durante una dormita!-
Il ragazzo si zittì seccato. Sakura dal canto suo non la pensava diversamente da lui, ma aveva preferito seguire la strategia del silenzio coatto: tenersi dentro la rabbia e non appena avrebbero trovato il povero malcapitato, colpirlo con tutta la forza possibile ed immaginabile.
-Piuttosto come faremo a trovarlo, eh Kakashi-sensei? Non abbiamo idea neanche di che faccia abbia…-
Il ninja voltò leggermente la testa verso Naruto, continuando a camminare –Le pergamene segrete del nostro villaggio sono state e vengono scritte con un particolare tipo di inchiostro che fa reagire determinati tipi di cristalli che si trovano sulla montagna degli Hokage… ogni jonin e chunin quando passano di grado ne ricevono uno. Non è vero Sakura?-
La ragazza tirò una catenella che le cingeva il collo e un cristallo azzurro spuntò fuori dalla sua maglia.
-Molti pensano che sia per un senso di appartenenza o per cameratismo, ma la realtà è per trovarsi preparati ad evenienze come queste: ha una portata di qualche centinaio di metri e ci sarà assolutamente necessario-
Naruto si chinò sul prisma e lo osservò attentamente con fare pensoso.
Sakura notò una nota di malumore nello sguardo del biondo, e si rese conto che il suo compagno essendo ancora un genin non ne possedeva ancora uno… forse era per quello che si sentiva infastidito
“Accidenti – pensava intanto Naruto – non sai come ti invidio stupido cristallo azzurrognolo! Addirittura uno pezzo di vetro è arrivato più avanti di me nel relazionarsi con la mia adorata Sakura… poggiato tutto tranquillo sul petto di lei… argh! Che frustrazione!”
-Ma su, dai Naruto, ce la farai anche tu un giorno!- gli disse la rosa a mo’ di consolazione
-Come?!-
Naruto la guardò con gli occhi sbarrati, sconvolto nel profondo.
-A passare di grado… no?-
-Ah! Si, si, Sakura!-
Naruto si mise una mano dietro la testa con uno sguardo da ebete – Non ho certo l’intenzione di diventare Hokage da genin, sembrerebbe quasi una raccomandazione!- sottolineando il tutto con una risata che sapeva di isterico.
Sakura gli sorrise e il biondo tirò mentalmente un sospiro, pensando a quanto avesse rischiato in quel momento!
 
I tre ninja entrarono a passo cadenzato nel villaggio sul confine con Iwa. Kakashi intimò loro di fare la massima attenzione e di tenere gli occhi aperti.
-Sensei perchè pensa che passerà proprio di qui?-
-Perchè è l’unico luogo abitato prima del confine. Il nostro uomo sta correndo ininterrottamente da giorni per sfuggire agli ambu e si arresterà sicuramente nei paraggi; dato che ha alcune ore di vantaggio si prenderà necessariamente un po’ di riposo, qui, un luogo affollato pieno di gente… non si aspetterà certo che una squadra gli capiti tra capo e collo dal nulla-
-Guardate!-
Il cristallo di Sakura divenne pian piano di color rosso acceso e, come se fosse attratto da qualcosa, iniziò a sollevarsi da solo a mezz’aria
-E questo che significa?- chiese stupefatto il biondo
-Hai presente con le bussole?-tagliò corto l’uomo intimandogli fare silenzio.
Il cristallo puntava in una direzione precisa e i tre si mossero seguendo la sua inclinazione. Si immersero nella folla per poi proseguire in una serie di viuzze secondarie; giunsero infine presso uno ostello fuori mano che affittava camere. Kakashi ritenne che entrare dalla porta principale con il rischio di dover dare delle spiegazioni al gestore sarebbe stato troppo azzardato così decise che avrebbero fatto irruzione dal retro.
Percorsero lateralmente l’edificio, che non appariva particolarmente curato ed era solo ad un piano, finchè non trovarono un passaggio adatto: una serie di finestre che davano sulle camere dei clienti.
-Fatemi da palo- disse il jonin che con un balzo si aggrappò ad una delle sporgenze della parete.
Tirò fuori dalla sua sacca una ventosa e la fece aderire al vetro. Attaccò poi sopra una strana rondella di metallo e iniziò a tagliare il vetro; dopo alcuni istanti Kakashi staccò un cerchio dal pannello della finestra, inserì la mano nel foro che aveva appena provocato e piegò la maniglia facendone scattare la serratura.
Mentre rimetteva a posto i suoi attrezzi, Kakashi non potè evitare di vedere i volti dei suoi allievi, che lo scrutavano incerti.
Capendo cosa stesse vorticando nella testa dei due giovani ninja, lo shinobi accennò un sorriso leggero, aggiungendo –Oggetti in dotazione ai membri della squadra Ambu…-
A quelle parole un solo pensiero passò nelle menti dei due ragazzi “Lo voglio anch’io!”
Kakashi, silenzioso entrò nel corridoio quando si accorse di una presenza alla sua destra: una giovane domestica con il suo carrello delle pulizie lo aveva appena visto intrufolarsi.
Presa dal panico stava per mettersi a urlare ma il ninja fu più veloce: con uno scatto alzò il copri fronte e la puntò con lo Sharingan
“Acquietati!”
La ragazza perse conoscenza di colpo ma prima che cadesse al suolo Kakashi la prese al volo, trattenendola in piedi con il braccio sinistro.
-Kakashi-sensei…?-
In quel momento sbucarono dall’esterno Sakura e Naruto, accertatisi che nessuno li avesse visti.
Sussurrarono piano –Sensei che è succ…-
Non appena lo videro con ancora la ragazza tra le braccia, Kakashi si sentì fissato da quattro occhi accusatori e non potè evitare di dire, nel tentativo di discolparsi, un  -Non è assolutamente come sembra…-
“Ah no?” fu l’ennesima conclusione comune dei due giovani shinobi
La loro attenzione venne attirata dal cristallo che continuava a levitare indicando dove si trovasse la pergamena.
Appoggiata la ragazza al muro, i tre proseguirono nella ricerca fino a quando non si imbatterono in una stanza contro la cui porta il cristallo aveva incominciato a fremere .
“È qui!”
-Naruto, ascoltami attentamente- incominciò a dire Kakashi -ora esci da quella finestra e arrampicati fin sopra al terrazzo-
Il ragazzo assentì deciso.
-Appostati sul retro della camera in modo che non possa sfuggirci-
L’uomo aveva infatti notato che quell’edificio era il tipico alberghetto che forniva le stanze di un balconcino che dava all’esterno e da cui l’uomo avrebbe potuto filarsela una volta che i tre avessero sfondato la porta.
Naruto si proiettò fuori  dalla finestra, arrampicandosi il più velocemente possibile.
Kakashi e Sakura estrassero i kunai e il jonin spalancò la porta con un calcio.
Ci fu un sibilo, un sibilo ben familiare alle orecchie di qualsiasi ninja: carte-bomba!
Accadde tutto in un attimo: l’entrata della stanza esplose in un inferno di fiamme e polvere da sparo.
Kakashi era riuscito a lanciarsi di lato, afferrando Sakura e proiettandola con se, in quel secondo di margine che si forma prima che le carte-bomba esplodano.
Le orecchie di entrambi fischiavano all’impazzire e tutto sembrava muoversi a rallentatore.
“Maledetto… aveva previsto una cosa del genere e aveva preparato una contromisura… Naruto bloccalo, trattienilo il più a lungo possibile, o ci sfuggirà!”
 
Naruto sentì un boato provenire dall’interno e capì che la battaglia era iniziata.
Compose un sigillo e tre kagebushin comparvero al suo fianco pronti ad intervenire. Non aveva fatto neanche in tempo a completare la tecnica che una figura indistinta fuoriuscì a tutta velocità dalla camera, lanciandosi sul tetto di uno degli stabili che si trovavano li affianco.
Fu allora che Naruto lo vide: ricoperto da una sorta di mantello logoro, il ladro era piuttosto alto ma non particolarmente corpulento di stazza.
Per un momento, i loro sguardi si incrociarono; il mukenin, quando capì che c’era ancora qualcuno ad inseguirlo, si diede alla fuga balzando da un tetto all’altro e il biondo lo inseguì con le sue copie al seguito.
Raggiunta la via principale, l’uomo scagliò contro il ninja alcuni kunai ai quali erano stati legate delle carte-bomba.
Naruto ebbe una rivelazione: quel bastardo voleva coinvolgere i passanti nelle esplosioni!
Formò all’istante una decina di copie che si lanciarono sulla folla per spingerla al sicuro, mentre lui e le sue copie originali bloccarono la traiettoria dei kunai con alcuni shuriken.
L’impatto venne contenuto anche perchè alcune di quelle stelle di ferro erano riuscite a strappare alcuni sigilli, impedendo loro di esplodere: ora in mezzo alla via si apriva un grosso cratere e l’unico altro danno fu quello che ricevette il carretto di un venditore ambulante.
Mentre Naruto si allontanava, le copie restanti cercavano di tranquillizzare la popolazione, scusandosi come potevano per quello che era successo.
 
Gennosuke si fermò un attimo presso un albero, per riprendere fiato; non ce la faceva più a scappare in quel modo, aveva corso per due giorni filati e non era neanche riuscito a riposarsi come si deve perchè dei seccatori lo aveva raggiunto. Rammentandosi il ragazzo che lo aveva inseguito, notò che non indossava alcuna maschera quindi non era un ambu.
“Deve appartenere a qualche squadra mandata in missione da queste parti e che ha ricevuto l’ordine di mettersi sulle mie tracce… non l’avevo prevista un eventualità del genere”
Stappò la borraccia che aveva attaccata alla cinta e bevve un lungo sorso d’acqua. Staccatosi, espirò soddisfatto. Si sentiva rinato e poteva riprendere la fuga. Ormai non lo avrebbero più ripreso, era molto distante dal villaggio e aveva fatto perdere le sue tracce in mezzo all’erba alta.
Non lo avrebbero più ritrovato…
-Fermo dove sei!-
Gennosuke si voltò di scattò e non ci credette: il ragazzo biondo era dietro di lui!
-Sei finito ormai stronzo, ti consiglio vivamente di arrenderti!-
-Come hai fatto ha trovarmi?-
Nonostante la stazza, l’uomo aveva una voce profonda, e non sembrava trasudare alcuna incertezza
-Con questo!-
Naruto gli mostrò il cristallo purpureo che, a mezz’aria, sembrava non riuscisse a stare fermo.
Alla sua vista gli occhi dell’uomo si sgranarono –Un Kurisutarumaunten*!-
-Esattamente, me lo ha passato di soppiatto il mio sensei prima che salissi sul tetto del tuo albergo… ora arrenditi!-
Gennosuke rimase in silenzio per poi scoppiare a ridere come un ossesso –Credi davvero che mollerei così? Proprio ora che sono ad un passo dalla metà?-
Naruto si preparò allo scontro, mentre il suo avversario si toglieva il mantello –Non te l’hanno insegnato che gli uomini messi con le spalle al muro possono rendersi più pericolosi di chiunque altro?-
Il genin osservò l’avversario, incuriosito: era bizzarro d’aspetto, indossava degli occhiali e aveva una lunga chioma nera, che gli arrivava fino ai fianchi, mentre i tratti del viso erano placidi, solcati da una rada barba incolta di due giorni .
Non assomigliava per niente ad un ninja “Beh ne ho incontrati ben pochi, a pensarci bene, di ninja che lo siano anche nell’aspetto…” si ritrovò a constatare.
Gennosuke fece la sua mossa.
Con un veloce movimento, si scagliò contro il suo avversario, armato di una wakizashi e Naruto estrasse a sua volta un kunai dalla sua sacca. Un cozzare metallico nacque dal loro primo incrocio.
Naruto si voltò verso il ladro per non perdere il contatto visivo; intrecciò le dita per comporre un sigillo, quando si accorse di un senso di bruciore alla spalla destra. Guardò e vide che c’era uno strappo e del sangue che gli inzuppava la maglia arancione.
Il ragazzo scrutò l’avversario “Ma come ha fatto?”
Aveva deviato il taglio della spada come era riuscito a colpirlo?
Gennosuke ripartì all’attacco e Naruto decise di portare a termine lo stesso la sua tecnica e un nugolo di sue copie gli si affiancò lanciandosi all’attacco.
Il mukenin si muoveva ad una velocità incredibile, quasi allo stesso livello di Kakashi, anticipando e parando tutte le mosse dell’avversario con la sua spada. In breve tutte le copie vennero distrutte e  Naruto dovette rincrociare le lame personalmente, con ancora il loro cozzare metallico a segnalare la fine dello scontro.
I due si divisero e il biondo sentì altri tagli, stavolta alla gamba e al fianco. Non riusciva a capire che stesse accadendo.
Non compiva gesti con le mani, quindi non stava usando jutsu, non percepiva movimenti di chakra… che tecnica era?
Gennosuke estrasse un’altra lama e lo assaltò nuovamente; stavolta non sarebbe finita in una semplice schermaglia.
Si scontrarono ancora ma stavolta Naruto aveva bloccato una delle lame con il kunai mentre la mano che stringeva l’altra venne bloccata da una suo nuova copia evocata all’ultimo momento. Distogliendo l’attenzione dalla punta della spada che per poco non gli aveva trapassato la pancia, incrociò lo sguardo del mukenin e vi vide un ghigno beffardo, lesse una luce maligna nei suoi occhi.
Un sibilo nell’aria. Naruto affidandosi all’istinto si scagliò all’indietro con un balzo, e si accorse di avercela fatta per un soffio.
Il doppione scomparve dopo essere stato tagliato in due, ma nonostante il salto anche l’originale percepì chiaramente una ferita sul petto, in corrispondenza di un nuovo strappo sulla maglia.
E fu allora che capì.
I capelli. I capelli di Gennosuke era l’arma tagliente che non riusciva a vedere; con dei rapidi movimenti della testa indirizzava le lame nascoste nella sua lunga chioma e in tal modo affettava il suo avversario, distratto dalle ben più visibili spade.
-Hai scoperto la mia tecnica, ma non sai come contrastarla… la traiettoria di queste lame è imprevedibile, e più ti avvicini peggio sarà per te… non hai scampo-
Naruto iniziò effettivamente a temere che non sarebbe stata una passeggiata… le ferite incominciavano ad appesantirlo e ora non aveva più neanche quella schifosa volpe nello stomaco a dargli il chakra necessario per guarire.
-È la tua fine!-
Gennosuke si lanciò verso il biondo, quando una figura si frappose tra loro, occultando il giovane.
“U-una ragazza?”
Sakura colpì il terreno con un pugno spaccandolo e obbligando il mukenin ad arretrare.
“Che forza mostruosa…”
Gennosuke alzò gli occhi incontrando quelli della kunoichi. Erano carichi di rabbia e pensò che se ne avesse avuto la capacità lo avrebbero volentieri incenerito.
La situazione stava per farsi più complessa, non poteva perdere troppo tempo. Il confine era vicino, poteva salvarsi con una rapida fuga… ma era anche vero che non glielo avrebbero permesso.
-Bel lavoro Naruto, sei riuscito trattenerlo il tempo necessario...-
Kakashi era arrivato in quel momento affiancando il biondo genin. Questi osservò i due compagni di team, e vide che aveva i vestiti laceri e in alcuni punti bruciati, soprattutto il suo Sensei.
-Che cosa vi è successo?-
L’uomo voltò la testa leggermente –Un piccolo incidente con delle esplosioni… niente di che…- 
Lo scoppio che aveva sentito in quel frangente all’ostello, tornò nella mente del biondo. Si diede dello stupido, non si era nemmeno preoccupato di controllare che cosa fosse accaduto… ma d’altro canto lui era un tipo che si fidava dei suoi compagni, credeva nelle loro capacità, e infatti eccoli li davanti a lui.
Non aveva bisogno di prove per sapere quanto fossero forti anche più di lui.
-Allora Naruto…- domandò Sakura, che non aveva distolto lo sguardo dal nemico per un solo istante ­– che tipo è?-
-È subdolo… nasconde delle lame nei capelli e attacca quando meno te lo aspetti-
Kakashi sollevò il copri fronte, rilevando l’occhio con lo Sharingan –I capelli eh?-
Estrasse un kunai e senza alcun preavviso corse verso Gennosuke. Questi lo attese, wakizashi in pugno, pronto a respingerlo.
Accadde tutto in pochi istanti.
Kakashi deviò l’affondo della prima lama con il kunai, mentre con un scatto verso il fianco destro dell’uomo schivò anche la seconda.
Vedendo il suo tentativo di arrivargli alle spalle, Gennosuke diede una scossa fluida ma violenta con la testa e i suoi capelli si abbatterono sul jonin, letali.
Kakashi si acquattò al suolo, afferrò qualcosa dalla sacca e la scagliò contro la mortale chioma del mukenin.
Naruto e Sakura furono colpiti dall’abilità del loro Sensei.
Il copia-ninja aveva imprigionato l’intera capigliatura del mukenin con un fil di ferro, alla cui estremità era fissata una sfera di metallo, come contrappeso.
-Maledetto… non possibile!-
Trattenuto com’era dalla salda stretta dello shinobi, Gennosuke non poteva scappare ed era anche vulnerabile ad attacchi.
-Ragazzi state indietro!- gridò all’improvviso Kakashi
A quell’avvertimento i due si tennero ancora in disparte e ciò attirò l’attenzione del mukenin: che cosa aveva intenzione di fare?
-Voglio farla pagare cara a questo pazzo assassino- proclamò con freddezza
Quasi invisibile tale era la sua rapidità, Kakashi compose alcuni sigilli con le mani, per poi porre due dita vicino alla bocca e al filo.
Gennosuke sgranò gli occhi “Tigre…?!”
-Katon: Tecnica del Drago di Fuoco!-
Fiamme vermiglie si sprigionarono dalla bocca di Kakashi, avanzando velocissime lungo il filo metallico; non appena raggiunsero i capelli dell’uomo divamparono ulteriormente, aumentando d’intensità.
In un urlo di rabbia Gennosuke riuscì a recidersi i capelli con un colpo di spada giusto in tempo, prima che le fiamme gli raggiungessero il viso.
Kakashi non si fece scappare l’occasione: composti velocemente altri sigilli caricò il Raikiri e si avventò contro di lui per finirlo.
Vedendoselo arrivare addosso, il mukenin riuscì a comporre anch’egli dei sigilli e ad interporre la mano sinistra verso il suo nemico.
-Futon:Kaze no Tenohira**!-
Kakashi venne investito da una folata di vento che per poco non lo fece sbalzare via, venendo afferrato in una presa, da Gennosuke stesso, per la mano elettrificata.
Lo shinobi non si era accorto che il chakra del fulmine era stato smorzato fino a scomparire dalla tecnica del vento del suo avversario, che ne aveva approfittato per avanzare e sorprenderlo.
-Credevi davvero…- disse l’uomo caricando di chakra l’altra sua mano – che non sapessi che il chakra del vento battesse quello del fulmine?-
Il colpo dritto allo stomaco fece volare per aria il corpo dello shinobi di Konoha, come fosse un pupazzo.
Venne preso al volo da Naruto, che riuscì a riportarlo a terra incolume.
-Sono uno studioso! Un ricercatore delle arti ninja!- gridava Gennosuke in preda all’ira
-Non sapete un briciolo delle cose che so io sulla natura della manipolazione del chakra e degli elementi! Siete solo un branco di boriosi pivelli, ragazzini privi della consapevolezza di ciò che rappresentano davvero i jutsu e le arti ninja!-
Quell’uomo, che era in quel momento davanti a loro, con i capelli in parte bruciati e recisi a forza, con i tratti del viso tirati, sfigurati quasi dalla rabbia e gli occhi neri, profondi e cupi dietro le piccole lenti, diede loro un senso di inquietudine e timore, come poche volte avevano percepito.
Gennosuke mise mano alla sacca che aveva con se estraendone un rotolo.
-Questa è la pergamena che state tanto cercando… Konoha ha giustamente timore di questa tecnica proibita, ma io la adopererò per forgiare un nuovo mondo! Un nuovo mondo che avrà inizio con la vostra fine…-
Prima che potessero impedirglielo, Gennosuke srotolò la pergamena e pronunciò a gran voce –Supēsu***!...Jikan°!... Kenryoku no iten°°!...Hashigo°°°!-
Un flusso di chakra di grandi dimensioni saturò l’aria, mentre file di ideogrammi incominciavano a comparire sulle braccia del mukenin, trasferendosi dal rotolo stesso.
Un brivido lungo la schiena percorse i tre ninja percependo quella sensazione opprimente come se l’aria stessa si fosse fatta più pesante .
Gennosuke scagliò lontano l’oggetto ormai superfluo e si oppose a i suoi inseguitori, guardandoli con occhi di sfida –Avanti gente di Konoha, venite tra le braccia del destino!-
 
 
* Letteralmente: “Cristallo del monte”
** Letteralmente: “Palmo del Vento”
*** Spazio
° Tempo
°° Trasferimento dei poteri
°°° Smagliatura
 
Beh che dire? Mi pare di aver fatto un lavoretto decente no? Recensite e fatemelo sapere dai! XD Dal prossimo cap maggiori spiegazioni su cosa sia questa storia! Grazie in anticipo e ciao!  

  
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