Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Psyker_    17/07/2011    1 recensioni
[Dal capitolo II]
“Sai perché non sono mai scappato prima d’ora?”
“... perché?”
“Per te”
“Cosa...?”
“Non volevo abbandonarti ma adesso che sei con me, niente mi tiene più legato a Kubara”
Il Luthus, quella stessa sostanza che un tempo aveva reso grandi i Maghi, adesso è il motivo della loro rovina. Valerian, l'unico superstite con poteri magici a questa nuova forma di energia presente ormai in tutto il mondo, si ritroverà costretto a intraprendere un viaggio per comprendere il proprio scopo da ultimo mago del Saar.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il mondo di Saar'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
revisione 18

Un’esplosione devastante distrusse quasi totalmente il castello reale di Water-Lock. La guerra non sembrava essersi ancora conclusa e quei pochi soldati ancora capaci di combattere tentavano con ogni mezzo di impedire l’avanzata a quelli di Kubara. Valerian corse fuori seguito da Golden per scoprire la causa di quel disastro e notando una grossa nube nera proprio sopra la torre principale del castello del Re, decise di avvicinarsi quanto più possibile.

“Che diavolo è successo?”
“La guerra continua”

Il mago accelerò il passo e senza voltarsi ordinò al compagno di rimanere di guardia a casa sua per proteggere Marian e Carian da eventuali assalti nemici. Lo spadaccino arrestò dunque la corsa e sorridendo stette a pensare per un attimo, poi rispose:

“Ok d’accordo, hai ragione. Ma se succede qualcosa usa la magia più potente che conosci per farti notare e sarò subito da te”
“Se usassi la magia più forte che conosco questa città scomparirebbe”
“Eheh, mi fido di te Val”

Val si fermò a qualche decina di metri di distanza dall’altro ragazzo e voltandosi lo osservò con un’espressione cupa e immersa in un velo di inquietudine.

“Ricorda quello che ti ho detto, non osare accennare a nessuno della mia storia”

L’interessato rispose solo con un cenno della mano e sospirando si accinse a tornare indietro. Davanti il mago si aprì invece quello che sembrava essere uno dei celebri spettacoli di cui Water-Lock era teatro: fiamme e fuoco ornavano quel quadro di morte e le urla degli innocenti corrodevano l’aria già sporca di cenere che sospinta dalla leggera brezza che in quegli istanti stava ricoprendo la città, si espanse oltre i confini. Il suono delle lame che si scontravano, il crepitio del fuoco ed i gemiti di dolore riecheggianti in quel contesto insostenibile, mossero Valerian in direzione del castello di cui adesso non ne rimaneva che un cumulo di macerie.

“Ehi tu! Fermo!”

Tre guardie armate di spada e scudo arrestarono l’avanzata del ragazzo che senza dire una parola alzò le mani come ordinatogli.

“Fermo lì…”
“Non ho fatto niente di male”
“Quella zona è stata resa inaccessibile, non hai visto i cartelli?”
“Che strano, il fatto è che sono davvero sbadato...”
“Torna subito indietro”

Il mago si voltò e gli interlocutori lo riconobbero immediatamente.

“Valerian?! M-Ma cosa ci fa qui?”
“Mi ricordo di voi, siete dell’esercito di Tanarin, vero?”
“Ormai di Javia. Comunque sia sei accusato di rapimento! Perché si è comportato così, principe?”
“Principe… E’ una carica che non mi si addice più, anzi, non è mai stata mia. Sono qui solo fermare il marciume della vostra spedizione militare e per riprendere ciò che VOI avete rubato a me”
“… Cosa vuole dire?”
“Mera era venuta con me di sua spontanea volontà mentre voi l’avete riportata al castello con l’inganno, non vi perdonerò mai”
“P-principe...”
“Salverò Mera, ucciderò Javia e riporterò luce su Kubara”

Il corpo del mago venne traversato da un’aura oscura e le guardie presenti si accasciarono al suolo senza vita. La stregoneria sarebbe stata l’unica possibilità che l’avrebbe condotto dinnanzi l’origine di quel caos: era un potere oscuro, malvagio, demoniaco, ma il suo richiamo avrebbe sovrastato la volontà di ogni mago esistente. Senza guardarsi alle spalle, il giovane continuò la corsa in direzione del castello e finalmente ne vide in lontananza la maestosità.

“Eccolo... Mera sto arrivando”

Le guardie presenti vennero facilmente neutralizzate ed in poco tempo l’infiltrato riuscì a raggiungere i cancelli d’entrata. A quel punto, ignorando totalmente i restanti soldati nelle vicinanze, allargò le braccia come per abbracciare l’intero castello e concentrandosi fece letteralmente tremare la terra.

“Avanti, se sei qui devi per forza rispondere alla provocazione…”

I cancelli vennero sbalzati da un’energia mentale pazzesca e le guardie finirono tra le macerie bruciati da una fiamma comparsa improvvisamente. Water-Lock tremò finché finalmente, un fascio luminoso proveniente da una delle torri del castello venne sparato in direzione di Valerian.

“Eccoti!”

Una barriera di vento respinse l’offensiva ed il mago contrattaccò congiungendo i palmi delle mani davanti a sé. Prima che potesse completare l’incantesimo però, una voce riuscì a fermarlo in tempo, una voce femminile e terribilmente familiare:

“Che potenza! Il Re non mentiva a fatto allora”
“Questa voce…”

Un fulmine si schiantò a pochi metri dal mago ed illuminata da una luce quasi divina, ne uscì colei che probabilmente era la causa della vittoria di Kubara su Green-Lock.

“Naos... Echel?”
“Ahahah, che cosa credevate? Che donandoci un Luthus fasullo avreste fermato il nostro potente esercito? Non sapete nulla, non sapete fino a dove possa arrivare il potere che celiamo adesso”
“Restituiscimi Mera, maledetta”
“Sapevo che stavi arrivando, so del nascondiglio che avete trovato e so che la tua cara mammina si trova qui. Javia ha però insistito, voleva vedere con i suoi occhi l’eredità del demone nero e quindi ti ho permesso di arrivare qui sano e salvo”
“Che cosa?”
“Avanti Valerian Cha’sid, mostrami il tuo potere!”
“Come diavolo fai a conoscere quel cognome?! Chi sei?!”
“Il tuo peggior incubo!”

La donna fece volteggiare il bastone che teneva saldamente tra le mani e dopo aver concentrato abbastanza energia, lanciò una palla di fuoco terrificante verso l’avversario. Valerian non abbandonò la sua posizione e ponendo in avanti le mani creò celermente una barriera di ghiaccio che fermò del tutto l’impatto.

“Sei davvero una maga?”
“Non ricordi al castello di Kubara? Lì vi salvaste solo per quella maledetta Liz. Se fosse stato per lei a quest’ora starei ancora marcendo nelle viscere della terra”
“Vuoi dirmi chi sei?!”
“Prima hai detto il mio nome no? Dunque non mi conosci meno di chiunque altro, ora però muori!”

La maga sbatté con forza la sua arma contro il terreno ed una scossa elettrica ricoprì in poco tempo l’intero campo. L’avversario balzò senza indugiare e non perdendo la concentrazione riuscì in seguito a completare un incantesimo di levitazione per mantenersi in aria.

“Gingillo niente male, te l’ha regalato Javia?”
“Stupido, questo è il bastone di Hanamir e adesso ne proverai sulla tua pelle il vero potere!”

Intorno alla giovane maga venne evocato un muro di fiamme alto almeno dieci metri che a comando lasciò partire delle piccole sfere ardenti. Il mago schivò i colpi con grande rapidità ma più lo scontro continuava, più Naos sembrava acquisire potere.

“Non mi lasci altra scelta...”
“Avanti, sto aspettando il vero Valerian!”

Il ragazzo chiuse gli occhi lasciandosi manovrare dalla sua ira e accumulando energia vitale,  si preparò ad un potente incantesimo di stregoneria.

“Avanti, uccidimi! Uccidi la donna che ami!”
“Forse non te l’hanno mai detto... ma la stregoneria agisce sulla mente delle persone. Mi riprenderò Mera da solo!!”

Dopo un’esplosione luminosa, Naos cedette in ginocchio con le mani sulla testa afflitta da un dolore lancinante, il potere di Valerian era mirato ad intaccare direttamente la sua mente per far riemergere la vera proprietaria di quel corpo angelico.

“Riuscirò a liberarti!!”
“Come… come puoi avere tanto potere?”
“Mera combatti!! Non lasciare che ti manovri!”
“Tu... tu non oserai mai più... entrare nella mia testa!!!”

La donna rilasciò un’energia devastante distruggendo tutto ciò che la circondava in un’area di cinquanta metri. Il castello ne finì in balia e ormai completamente provato, cominciò a crollare sopra i due combattenti. Tra il fumo e le fiamme si rese poi visibile un’ombra volteggiare a mezz’aria che in modo piuttosto inquietante cominciò a sogghignare maleficamente. A quel punto fece volteggiare il bastone che brandiva nella mano sinistra per accumulare quanta più energia possibile.

“Eri degno del nome che portavi ma non eri al mio livello... E’ FINITA”

Dall’arma di Naos venne generata una sorta di tempesta azzurra che scagliata violentemente contro la terra ne causò la totale distruzione: era la fine di Water-Lock che tra le grida degli ultimi superstiti ed il suono dell’elettricità simile all’infuriare di uno stormo di falchi, scomparve in una nube di fumo.

 

-----------------------------------------------------------------------------------

 

“Ehi, svegliati!”

Valerian riaprì improvvisamente gli occhi e guardandosi intorno cercò di capire dove si trovasse.

“Dove diavolo sono? Sono vivo?”
“Sei fortunato, devi essere molto più che un principe per non finire ucciso come un cane da Javia”
“Chi sei?”
“Non mi riconosci?”

Gli occhi azzurri e i caratteristici capelli rossi di quel ragazzo erano inconfondibili. Valerian provò quindi ad alzarsi per osservare meglio ma una fitta al fianco sinistro lo costrinse a rimanere in quel letto sudicio ed a limitarsi a qualche domanda.

“Carser, sei proprio tu?”
“Che tristezza vederti in questo stato pietoso, tu, che hai sempre cercato di essere il primo in tutto”
“Che cosa ci fai qui? Lavori per Javia adesso? Che ne è stato di Kubara?”
“E’ questa Kubara, Javia non ha mai fatto niente di male. Tu piuttosto, perché hai rapito la principessa?”
“Rapito... la principessa? E’ voluta venire di sua spontanea volontà!”
“Eppure a noi ha detto il contrario, e ci ha pure detto che sei uno stregone, l’ho sempre sospettato”
“Accidenti Carser, credevo che almeno tu non ti facessi abbindolare in questo modo. Anche solo guardandola negli occhi, non vedi che la principessa non è in sé? Quella non è Mera!”
“Non agitarti, hai una ferita profonda”
“Ascoltami... devi aiutarmi, dobbiamo fermare Javia. Io so perché è qui!”
“Vuole recuperare ciò che appartiene a Kubara di diritto, tutto il Luthus che Green-Lock ci ha rubato! Cosa c’è di tanto sbagliato?”
“Come puoi dire questo? Ha attaccato un paese alleato e mi ha praticamente scacciato dalla famiglia per...”
“Per salvarti, sai del Luthus no?”
“Non posso credere che hanno plagiato anche te”
“Io non mi faccio plagiare da nessuno Valerian, semplicemente ho ascoltato le motivazioni che hanno alimentato la guerra e le ho accettate. Tu piuttosto, perché sei così ostile?”
“Maledetti... maledetto Javia”
“Tu lo maledici ma è stato lui a volerti vivo, dovresti ringraziarlo”
“Sì, lo farò quando l’avrò davanti”
“Beh a quanto pare avverrà molto presto, mi aveva chiesto di verificare se fossi vivo e l’ho fatto. Ora se non ti dispiace devo tornare alla mia postazione”
“Fai il bravo cane da guardia eh?”
“Oh Val, sei un mago... dovresti sapere che non si gioca col fuoco. Ci rivedremo, ne sono certo”

L’uomo uscì e Valerian si lasciò cadere nel letto con una mano sul volto. Sospirò pesantemente ripensando a ciò che era successo e quando sembrò stesse per accettare il fatto di aver perso, una voce attirò la sua attenzione:

“E’ così che proteggi la persona che ami? Ecco perché non ti stimerò mai”

Il mago alzò la testa osservando il punto da cui pensava fosse venuta la voce, ma al buio non vide nessuno.

“Dove guardi? Che grande mago che sei, davvero”
“Questa voce... Golden?!”
“E’ la seconda volta che ti salvo la vita, ormai mi sei debitore fino alla morte, eheh”
“Dove sei?”

Celermente, il giovane si intrufolò da alcune grate che tenevano sbarrata la finestra, poi fece una capriola e riatterrando con grande equilibrio si rivolse al giovane compagno sbeffeggiandolo.

“Neanche con tutta la magia di questo mondo saresti riuscito a fare una cosa del genere”
“Ma di dove sei passato? Quelle grate erano resistenti”
“Hai presente la mia spada? Diciamo che ha qualcosa da raccontare anche lei”
“Già, la spada... E’ per quella che sei andato nell’Euvenia vero?”
“Direi che prima di parlare di me, sarebbe meglio uscire da questo tugurio”
“Già, e andare dove? Naos mi ha distrutto, non posso competere, nessuno può e poi sono ferito”
“Avanti! Abbiamo ancora diversi assi da giocare Val, non conosci mia sorella”
“Ehi aspetta un attimo... se tu sei qui, mia madre e Carian dove sono?”
“Stanno bene tranquillo, ora muoviamoci”
“Lo spero, comunque sia se mi dici dove si trovano potremmo raggiungerle con un incantesimo di teletrasporto. Mi proverebbe parecchio ma è un metodo sicuro”
“Smettila con queste pagliacciate, sembri un fenomeno da baraccone quando parli così. Niente cose strane, vieni da questa parte”

Golden spaccò la porta della stanza e furtivamente scivolò fino all’altra parte del corridoio.

“Svelto!”
“Ehi aspetta un attimo, ho visto Water-Lock distruggersi, dove siamo?”
“A Kaimar”
“Di nuovo...”
“Ci sei già stato? Ma non dovresti essere un principe?”
“Che vorresti dire?”
“Fa nulla, eheh. Forza, usciamo di qui prima che cominci ad abituarti al posto”

I due uscirono dalla prigione raggiungendo una grande distesa di verde illuminata dal sole e proseguendo in direzione del porto speravano di potersi infiltrare in una delle navi presenti.

-------------------------------------------------------------------------------------

“Eheh, dove credono di andare?"

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Psyker_