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Autore: Simona_Lupin    18/07/2011    7 recensioni
Sotto il soffitto incantato di Hogwarts nasceranno nuovi e appassionanti intrecci amorosi.
Ma Lily non sa che la guerra che sembrava essersi conclusa venticinque anni prima, si sta riaprendo.
La famiglia Potter è in pericolo ed è arrivato il momento per i Malfoy di decidere da che parte stare.
E in gioco c'è anche l'amore. Quello tra Lily e Scorpius, che dovranno combattere per far trionfare i loro sentimenti.
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INCOMPIUTA.
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 16

Strani primi appuntamenti

 

Nel Dormitorio femminile di Grifondoro quel pomeriggio c'era un caos esagerato anche per gli standard di chi ci viveva. Moltissimi vestiti di vario tipo erano accatastati sul pavimento e assomigliavano ormai a una montagna che, come Hannah continuava a ripetere, presto avrebbe potuto prendere vita. Lily però non le dava retta, presa com'era dalla disperazione. Da più di quaranta minuti non faceva che rovistare nel suo baule magicamente ampliato in cerca di chissà quale vestito e piagnucolava come una bambina, senza intenzione di calmarsi. Hannah inizialmente aveva trovato divertente l'intera faccenda ma stava iniziando a scocciarsi seriamente per i continui piagnistei dell'amica.
"Non ci esco più!" stava strillando. "Non c'è assolutamente nulla in questo stramaledetto baule! Basta...dirò a Scorpius che sto male..."
Hannah sbuffò, trattenendo il terribile impulso di strozzarla con i suoi stessi capelli. "Non ho mai visto una creatura più idiota di te!" sbottò, guardandola torva dopo aver scansato un pantalone volante lanciatole addosso. "A Scorpius non interessano i tuoi vestiti".
Lily si bloccò nell'atto di gettare via una gonna e si voltò verso l'amica. "C'è un messaggio subliminale nella frase che hai detto?" domandò, scrutandola inviperita. Hannah capì all'istante e scoppiò a ridere. Si rotolò sul pavimento per un po', poi tornò a respirare. "Ahahahahah...non me n'ero accorta! Allora sta' attenta alle mutande che met-...ahia!" urlò, offesa, massaggiandosi il braccio su cui Lily aveva mollato un pugno. "Comunque, dato che non sei in vena di scherzi, evito. Ma dicevo sul serio: Scorpius vuole uscire con te, non con il tuo guardaroba!" esclamò, guardando Lily con apprensione. Quella sospirò.
"Ma è il nostro primo appuntamento e voglio essere decente" mormorò afflitta. Hannah sorrise intenerita e le venne incontro.
"Ma tu sei stupenda Lils" disse guardandola intensamente e accarezzandole il braccio chiaro.
Lei, suo malgrado, rispose al sorriso. "Allora metto..." cominciò a dire, rovistando ancora un po' nella montagna di vestiti. "...questa!" disse trionfante, estraendo con gesto teatrale una graziosa camicetta. Hannah la fissò.
"Una camicia?!" chiese, esasperata. "Siamo a Gennaio, Lily! A Gennaio, per Morgana!"
Lily sbuffò e si immerse nuovamente nel mare di vestiti. Hannah alzò gli occhi al cielo e capì che ne avrebbero avuto ancora per molto. Rassegnatasi al suo destino crudele tornò a sedersi sul suo letto e annoiata dalla scena di Lily in stile esploratrice si lasciò cadere tra i morbidi cuscini; i suoi pensieri andarono a James e al pomeriggio che avrebbero dovuto passare insieme.

 

*  *  *

 

L'appuntamento era nella Sala d'Ingresso.
Al e Megan si stavano già tenendo per mano, mentre Scorpius e James sembravano ansiosi e continuavano ad aggiustarsi i capelli, a sistemarsi i vestiti e a guardarsi intorno. Alla fine Hannah e Lily arrivarono e andarono loro incontro.
Lily era molto carina, con i capelli sciolti che le ricadevano sulle spalle come un lucido manto e un maglioncino bianco con la scollatura a V. Hannah non sceglieva mai con cura i suoi vestiti ma era sempre bellissima, anche se non se ne rendeva conto.
"Ciao Lily" salutò Scorpius timidamente. "Sei...una meraviglia"
Lily arrossì. "Anche tu stai molto bene" rispose. Ed era vero. Scorpius era un'incanto e lei non riuscì a sostenere il suo sguardo.
"Hannah" disse James accanto a loro, guardandola estasiato. "Sei bellissima" mormorò e lo splendore nei suoi occhi era talmente sincero che lei sorrise. "Non cominciare con queste sciocchezze, James".
Lui rise. "Che ne dici di andare?" chiese, titubante.
"Va bene. Che il Cielo mi sostenga" sospirò, ma rideva anche lei.
Salutarono gli amici con la mano e si avviarono con gli altri studenti verso il villaggio magico
"Hai portato la Mappa, vero?" domandò Hannah.
Lui annuì. "Certo" rispose. "La controllavo sempre anche al castello. Non sto tranquillo se non la guardo ogni cinque secondi. Magari ne avessi una che mostra anche i miei genitori..." mormorò.
Hannah si voltò a guardarlo, seria in viso. "Sei molto preoccupato per loro, non è vero?". James la fissò per un po'.
Era parecchio preoccupato. Non sapeva come tutti andassero al lavoro, i Mangiamorte si erano avvicinati alla casa e non conoscevano nulla dei piani di quel Mago Oscuro. Lui era il fratello più grande perciò era preoccupato anche per loro. Nessuno era al sicuro in quel momento.
"Sarei un ipocrita se ti dicessi che non ho paura" rispose mestamente.
Hannah gli sfiorò il braccio con la mano e a quel tocco lui rabbrividì.
"Vedrai che non succederà niente..." cercò di rassicurarlo lei. "Sono tutti protetti da una magia potente. Sta' tranquillo"
James accennò un sorriso. Il solo suono della voce di Hannah lo consolava; era come acqua fresca su un viso che aveva visto sempre e solo fuoco.
"Grazie Ann" disse. "Ma ora basta deprimerci. Godiamoci questo appuntamento"
Hannah lo fissò, inorridita e arrabbiata. Si bloccò, le mani sui fianchi, in una posa spaventosamente simile a quella della madre di James. "Come lo hai chiamato?!" sibilò, irata. James arretrò di qualche passo.
"Voglio dire...questa uscita...tra amici...anzi conoscenti che...sì..." farfugliò, spaventato dal cipiglio della ragazza, che annuì soddisfatta.
"Molto meglio"
Erano ormai arrivati al villaggio, che era splendido come entrambi lo ricordavano. La neve ricopriva completamente il terreno, i tetti delle case e le insegne dei negozi e risplendeva alla luce del sole parzialmente nascosto. L'aria gelida sapeva di magia.
"Dove ti piacerebbe andare?" chiese gentilmente James, stringendosi nel mantello caldo. Lei non ci pensò neanche un attimo.
"MielandiaMielandiaMielandiaMilelandiaMielandia" disse, con una luce maniacale negli occhi verde chiaro. James rise.
"Chissà perchè, qualcosa mi dice che non ti dispiacerebbe andare da Mielandia" sentenziò, grattandosi il mento e facendo ridere anche lei. Si avviarono perciò verso il negozio di dolci, ma durante la strada James fece fermare Hannah.
"Chiudi gli occhi, arrivo tra un attimo" disse allegro, lasciandola basita.
"Se è una cosa sdolcinata..." cominciò a dire, irritata.
"Hannah, se non chiudi gli occhi quest'anno ti boccio ai G.U.F.O" intimò James, scherzoso.
"Non sei nella posizione di fare minacce, Potter" lo zittì lei, ma con un sospiro chiuse gli occhi e aspettò pazientemente.
Dopo qualche minuto James ritornò e le permise di aprirli. Guardò orripilata quello che James le stava porgendo, per di più con un sorriso enorme stampato sul volto.
"Fiori?!" disse, sconcertata. "Ti avevo detto niente smancerie!"
James scosse la testa, con un lieve sorriso. "Ti sto mandando un messaggio"
"Cosa?"
"Ogni fiore ha un significato particolare e questo mazzo...racconta un po' noi due" spiegò, scrollando le spalle ma lei continuò a non capire allora indicò i fiori di un colore rosa acceso. "Ciclamino. Timida speranza. La mia", ma Hannah lo interruppe.
"Speranza per cosa?" chiese confusa. James arrossì.
"Beh...spero che tu...capisca chi sono davvero. Vorrei che tu scoprissi il vero James" mormorò, senza osare guardarla.
"E chi è il vero James? JamesSonoIlProfessoreL'AurorEIlPortierePiùFigoDelMondo?" domandò lei, sorridendo divertita.
Lui invece parve serio. "No appunto" disse. "Non è lui".
Hannah lo guardò incuriosita ma non aggiunse altro. Il vero James...cosa significava?
"Rosa rosso scuro" riprese lui. "Bellezza inconsapevole. La tua" sussurrò.
Lei arrossì violentemente e si diede mentalmente della stupida. La stava mettendo in confusione e non le piaceva arrossire quando le veniva fatto un complimento. Ma con James era diverso. Lui la teneva sulle spine mentre con gli altri ragazzi era sempre lei a giostrare la situazione e non era mai agitata. Ma con James era diverso. E non capiva perché.
"Coreosside" proseguì lui, spezzando il filo dei suoi confusi pensieri. "Sempre allegro. Beh, siamo un po' entrambi" disse, sorridendo. Hannah fissò i fiori incantata e respirà il loro profumo intenso a pieni polmoni.
"Sei pieno di sorprese, James" mormorò. "Ma non mi hai detto il significato di questo qui" osservò, indicando un fiore solitario al centro del mazzo. James lo sfilò, lo annusò e glielo porse.
"Questo te lo do sottoforma di richiesta" disse, passandosi impacciato una mano tra i capelli ribelli. "Passiflora. Fiducia"
Lei lo guardò stupita e prese il fiore, rigirandoselo tra le dita.

"Mi stai chiedendo di fidarmi di te?"
"Sì"
"Te lo restituisco sottoforma di risposta" disse, ridandoglielo con un breve sorriso. "Mi fido di te, James".

Mielandia era piena zeppa di gente, come sempre, ma l'odore di zucchero e cioccolato misto al calore lo rendevano il posto migliore del mondo. Dietro le vetrine si vedevano enormi pezzi di cioccolata nei gusti più strani: cioccolata alla ciliegia, cioccolata alla carota e perfino cioccolata al toast. Hannah e James si divertirono a leggere le etichette di ognuno finché non ne trovarono uno al gusto di...
"...Sangue?" esclamò James, schifato.
Hannah rise. "Ora so cosa regalarti al tuo compleanno". Poi si infilò tra la gente per prendere chissà quale dolciume e quando riemerse era piena di barattoli di scarafaggi a grappoli.
"Lily mi aveva detto che eri matta da legare" commentò James, ridendo di cuore. "Ma riesci ancora a sorprendermi"
Hannah si finse offesa. "Ma se sono una delizia!" sbottò, scuotendo la testa.
"Il nettare degli dei" sospirò lui, ghignando.
Hannah aprì un barattolo e gliene porse uno. "Assaggia, idiota prevenuto"
Lui la fissò, implorante. "Non puoi farmi mangiare quella roba! E se mi imbruttisse? Ma che dici, James? E' impossibile"
Lei alzò gli occhi al cielo, borbottando tra i denti: "E sono io quella matta da legare" e lo mangiò lei con evidente piacere.
"Non sai cosa ti perdi"
Appena ebbero comprato tutta la cioccolata che volevano - svaligiando così mezzo negozio - uscirono di nuovo all'aria aperta, che era così gelida che si insinuò nei loro mantelli e penetrò nella loro pelle.
"Tre Manici di Scopa?" suggerì James e lei annuì immediatamente.
"Si congela, porca miseria" gemette, tremando come una foglia.
"I Tre Manici di Scopa è lontano da qui. Che ne dici di una corsetta per riscaldarci?" chiese James, sorridendo.
Prima che lei potesse rispondere iniziò a correre ma fu raggiunto con facilità dalla ragazza, che rideva allegramente. In men che non si dica arrivarono al locale, ma prima di entrare Hannah si appoggiò al muro, esausta.
"Ci credi, Potter?" chiese, sorridendo.
"A cosa?"
"Al fatto che mi sto divertendo e che sto bene...qui, con te"
James arrossì e sorrise. Guardandola, capì che Hannah era diversa dalle altre. Aveva il suo mondo. E lui voleva assolutamente farne parte.


 

*  *  *

 

Nel frattempo Lily e Scorpius si stavano divertendo all'Emporio degli Scherzi di Zonko e lui le stava raccontando della sua vita di scuola.
"Ieri ho combinato un casino a Pozioni" disse, sorridendo.
"Hai fatto bruciare la tua?" azzardò Lily, ghignando divertita anche lei.
"No, peggio. Ho fatto scoppiare il calderone e la pozione è andata su tutto il pavimento" raccontò, osservando un paio di pentaloni che una volta indossati ti facevano diventare grasso come una balena. "E non è stata innocua. A Spinnet ha bruciato le scarpe e a Jefferson ha fatto crescere le unghie dei piedi di un metro e mezzo. Chapman mi ha dato una settimana di punizione. Credo che li regalerò ad Al" aggiunse, indicando i pantaloni la cui targhetta diceva: Pantaloni Ingrassanti: se li indossi, t'ingrossi!
Scoppiarono a ridere entrambi e dopo un po' uscirono dal negozio affollato.
"Tu invece sei la più brava del tuo anno in Pozioni. Lo dicono tutti" riprese Scorpius.
"Sono brava ma non così tanto" si schernì lei.
"Potresti darmi ripetizioni" sorrise lui.
"Quando vuoi".
Si incamminarono verso i Tre Manici di Scopa, desiderosi di stare al caldo e mentre passeggiavano fianco a fianco le loro mani si sfioravano. Quando stavano per aprire la porta del locale, Lily si sentì ricoperta di polvere. Alzò lo sguardo e vide la cameriera affacciata alla finestra che gettava via lo sporco raccolto.
"Ehi!" esclamò Lily, infuriata, ma quella era già rientrata. "Brutta idiota, fare attenzione no, eh?"
Si ripulì i capelli con un veloce gesto della bacchetta e battè qualche colpo sul mantello per rimuovere i granelli di polvere.
"Aspetta" mormorò Scorpius, prima che potesse entrare nel locale.
Le si avvicinò e sfiorò con la mano il tratto di pelle lasciato scoperto dalla scollatura del maglioncino. La accarezzò con un tocco delicato delle dita e lei fu scossa da brividi che non avevano nulla a che fare con il freddo pungente di quella stagione. Per alcuni attimi si osservarono da vicino, entrambi con le guance arrossate ma troppo curiosi di scoprirsi per distogliere lo sguardo l'uno dall'altra. Poi Scorpius allontanò la mano e Lily tornò a respirare.
"Avevi..." mormorò lui, schiarendosi la voce leggermente roca. "Avevi ancora un po' di...di polvere"
"Oh...capisco...grazie" rispose Lily in un sussurro tremolante.
Dopo qualche secondo di imbarazzo entrarono e presero posto a un piccolo e solitario tavolo vuoto. Pochi posti più in là c'erano Hannah e James, che fecero un cenno di saluto con la mano.
"Buon pomeriggio" salutò la cameriera che Lily aveva visto prima. "Cosa desiderate?" chiese, sorridendo cordiale.
Lily la guardò torva per un po', poi rispose. "Per me una tazza di caffè. Amaro, grazie. E..."
"...per me una Burrobirra con un pizzico di zenzero" terminò Scorpius.
La ragazza si allontanò e i due si scambiarono una timida occhiata.
"Bevi il caffè amaro?" domandò Scorpius infine, incuriosito.
"Sì. Mi piace; ha un sapore forte ma è buonissimo" rispose lei, annuendo.
Lui sorrise e le accarezzò i lunghi capelli con un gesto impacciato della mano. Lei appoggiò la sua sopra quella di lui e le loro dita si intrecciarono teneramente.
Lo sguardo di Lily però fu attratto da un ragazzo che era seduto al bancone e che richiamò la cameriera che si stava dirigendo al loro tavolo: capelli di un biondo chiarissimo, pelle bianca e occhi grigio acciaio. Era identico a Scorpius, tranne che per gli occhi.
La ragazza lo ascoltò e abbandonò il loro vassoio sul banco per andare nelle cucine. Lily distolse lo sguardo: Scorpius non lo aveva notato. Dopo qualche minuto furono serviti.
Fuori, il sole stava tramontando. La luce si affievoliva e i colori del mondo sbiadivano sempre più.
"Cavoli" mormorò Scorpius. "Tra poco dovremo già andare"
"Ti va un'ultima passeggiata?" suggerì Lily, posando sul piattino la sua tazza vuota. Lui annuì e dopo aver finito la sua bibita, lasciò i soldi sul tavolo e insieme uscirono dal bar.
"Mi piace proprio Hogsmeade. Ci vengo da cinque anni e non mi ha ancora stancato" disse Scorpius, guardando la lunga via deserta. Tutti gli studenti dovevano essere al caldo nei negozi.
"Già. Ed è stato splendido venirci insieme a te" rispose Lily, sincera.
Lui ne fu palesemente felice. "Anche per me, Lils" borbottò.
Passeggiarono vicini, in silenzio, quando Scorpius sentì Lily gemere al suo fianco. Si voltò a guardarla: aveva il viso più pallido del solito e si stringeva lo stomaco, piegata in due dal dolore.
"Lils, cos'hai?" chiese preoccupato, chinandosi per osservarla meglio.
"Ho avuto..." mormorò lei. "Una fitta di dolore. Mi sento le gambe di piombo". Ogni parola sembrava costarle uno sforzo sovrumano. Lui non fece in tempo a parlare che la vide barcollare pericolosamente all'indietro. Con i riflessi pronti la prese tra le braccia e la sollevò da terra senza sforzo.
"Andiamo subito al castello" disse e cominciò a correre più veloce che potè.
Lily non disse nulla per alcuni minuti ma a volte tremò, presa da altre fitte dolorose. Lui non riusciva a capire cosa avesse ed era tremendamente preoccupato.
"Scorpius..." mormorò infine, debolmente.
"Sì, Lily?" rispose lui, spaventato dal suono flebile della sua voce.
"Potresti...potremmo fermarci un attimo? Ho bisogno...voglio appoggiarmi un attimo...da qualche parte" biascicò.
Si sentiva tutto il corpo in fiamme e stare un po' più diritta avrebbe di sicuro alleviato il dolore. Scopius annuì e svoltò in un vicolo. La fece scendere delicatamente, sorreggendola e lei si appoggiò alla parete rocciosa, ma si sentì mancare di nuovo. Si aggrappò a Scorpius, che la tenne stretta al muro, e lo tirò inavvertitamente a sè.
Ora era vicino. Troppi vicino. Anche alla flebile luce del tramonto che filtrava nella stradina riusciva a vedere ogni ciglia appesa ai suoi brillanti occhi nocciola.
Scivolò ancora un po' sulla parete, debole come non si era mai sentita prima. Sentì la mano di Scorpius strigersi attorno al suo fianco, nel tentativo di non farla cadere a terra.
"Lily...sei troppo debole. Dobbiamo andare subito al castello o...io...non abbiamo ancora imparato a far parlare i Patroni...ma posso provarci..." balbettò, terrorizzato nel sentirla tanto fragile.
Lei scosse appena la testa. "Sta' tranquillo. Solo un attimo e...e poi andiamo a scuola...".
Lui annuì nuovamente e la strinse sempre di più al muro. Lei continuò a osservarlo. "Grazie..." sussurrò.
Scorpius sorrise appena e con la mano libera le diede una tenera carezza sulla guancia fredda. Il suo respiro irregolare si depositava sulla sua pelle bianca ed era come una medicina per i dolori che la trapassavano a intervalli di pochi secondi. Tremò di nuovo quando ne arrivò uno potente come una scossa elettrica.
"Tra poco starai bene, Lily" sussurrò Scorpius, cercando di tranquillizzare sia lei che sè stesso.
Lily non riuscì a rispondere ma lo avvicinò ancora di più a sè e le punte dei loro nasi si toccarono per la seconda volta.
Chiusero gli occhi nello stesso istante e lei avvertì le labbra di Scorpius sfiorare appena le sue. Ma non ebbe il tempo di sentirle che lui si era allontanato, sfoderando la bacchetta.
Si erano uditi dei deboli pop nella stradina: quattro uomini incappucciati si erano appena materializzati, con le bacchette sollevate. Uno di loro prese Lily per i capelli e lei era troppo debole anche solo per provare a reagire.
"Lasciatela stare!" urlò Scorpius. Quelli risero di cuore.
"Ti conviene consegnarci quella bacchetta, ragazzo o la signorina Potter qui, potrebbe subirne le conseguenze" intimò l'uomo che teneva stretta Lily, conficcandole la bacchetta nel braccio.
Scorpius la fissò, poi lasciò cadere a terra la sua e uno degli altri uomini l'acchiappò prontamente.
"Ora mollatela" disse e suscitò un'altro boato di risate di scherno.
"Mi sa che non sei nella posizione giusta per dettare le condizioni" rispose l'uomo più vicino a Scorpius. "Ma tu...aspetta...sei un Malfoy, vero?" domandò poi, incuriosito.
"E allora?"
"Te non ti tocchiamo, ragazzo, nono. Tu invece, signorina" disse, rivolgendosi a Lily ghignando. "Proprio con te volevamo fare una bella chiacchierata"
Lily fissò l'uomo che le stava parlando, con aria superba e altezzosa. Fece scattare la testa per togliersi dei ciuffi di capelli dagli occhi e lo guardò con odio.
"Parliamo faccia a faccia, allora" disse, mostrandosi più sicura di quanto in realtà non fosse. "Togliti quel cappuccio, vigliacco"
"Lily no..."
"Crucio!"
Lily urlò e si divincolò, preda di dolori inimmaginabili. Poi tutto finì, com'era iniziato.
"LASCIATELA STARE!" gridò Scorpius disperato, guardando Lily ansimare a terra, il volto bianco come un lenzuolo.
"Allora, ragazzina, ti senti furba, eh? Vedremo" continuò l'uomo, minaccioso. "Ora. Ci diresti per favore dove abitano i tuoi genitori?" chiese con voce falsamente gentile. Lily rise, sprezzante.
"Mi spiace, viviamo in un camper babbano" disse, con una smorfia.
"Ah, sì? Crucio!"
Si sentì il corpo bruciare tra le fiamme. Delle pugnalate avrebbero fatto meno male di quella lenta e atroce tortura. Cercò di non urlare ma il dolore lottò per uscire dalla sua bocca e squarciò il silenzio del villaggio tranquillo, ignaro della ragazza che stava soffrendo in quella stradina solitaria.
Poi sentì di nuovo i polmoni riempirsi d'aria fredda e vide Scorpius lottare contro un uomo che lo aveva preso per la gola e che ora lo teneva inchiodato al muro.
"BASTA, LASCIATELA! PRENDETE ME..." stava ansimando.
"Zitto, ragazzo!" ordinò quello che torturava Lily. "Allora Potter. Lo sai che ti torturerò fino alla pazzia se non mi dici dove abitano i tuoi, vero? Quindi, apri quella boccaccia!" urlò, stravolto dalla rabbia.
Lily rise di nuovo. Sapeva di farlo innervosire così e questo le dava uno strano piacere. Non sapeva da dove le venisse tutto quel coraggio ma non sentì più la paura sbattacchiare dentro il suo cuore, come prima. No. Adesso doveva solo tenere duro. Ma non era facile. Il suo corpo era debole, torturato da dolori sempre più forti che la facevano tremare come una foglia. I muscoli sembravano ardere tra le fiamme e i polmoni urlavano di dolore a ogni boccata d'aria. La Maledizione Cruciatus. Ora sapeva cosa significava.
"MAI!" urlò, con quanta più forza riuscì a ottenere. "Siete degli imbecilli se pensate davvero che io possa svelarvi la posizione di casa mia! Come potrei? Uccidetemi non una, ma mille volte! Come potrei tradire la mia famiglia?!" Rise di nuovo, per l'assurdità del pensiero. "Ma certo" continuò poi. "Voi non sapete nemmeno cosa sia una famiglia. Siete solo degli sporchi assassini schiavi di uomo solo e triste che non conosce l'amore e che è diventato pazzo! Dite al vostro caro padrone che Lord Voldemort è morto venticinque anni fa! Morto! Non avete imparato dai suoi errori, dalla fine che ha fatto? Peggio per voi".
L'uomo - chissà quale tra i Mangiamorte fuggiti - non disse nulla per un po', troppo sorpreso dalle sue parole per fare qualsiasi altra cosa che non fosse stare fermo a fissarla.
Poi si riprese. "Sudicia stupida ragazzina, come osi parlare così del mio Padrone?" gridò.
"Grand'uomo, davvero...coraggioso. Neanche sappiamo chi è il tuo schifoso "padrone"!" rispose Lily.
"Non sapete chi è?" chiese con voce infantile il Mangiamorte. "Allora facciamo così tesoro, ti ci portiamo subito!"
"NO!" urlò Scorpius. "No, lei NO!"
Il Mangiamorte che teneva stretta Lily la strattonò per i capelli e si avvicinò ai suoi compagni.
"Al Quartier Generale?" chiese.
"Sì...port-" cominciò a dire l'altro, ma fu colpito da un lampo di luce rossa e cadde a terra con un tonfo.
Tutti si voltarono di scatto: Albus, James e Hannah si sfilarono il Mantello dell'Invisibilità e lanciarono altri incantesimi.
James disarmò subito uno dei tre uomini e lanciò la bacchetta a Scorpius che prese a combattere.
Lily non riuscì ad alzarsi ma schiantò un altro uomo che era di spalle.
Ora Albus e Scorpius ne stavano fronteggiando un altro mentre James combatteva contro il più alto e tentava di difendere Hannah, che però continuava ad attaccare.
Un incantesimo sfiorò il braccio di Al e gli incise un taglio da cui sgorgò sangue, ma lui non ci fece caso.
Lampi di luce volavano veloci da tutte le bacchette che saettavano come spade, fendendo l'aria.
Hannah e James ne buttarono giù un altro e si scambiarono uno sguardo complice.
"PETRIFICUS TOTALUS!" urlarono Scorpius e Al all'unisono. L'ultimo Mangiamorte rimasto si irrigidì e cadde a terra.
Subito dopo ci fu silenzio. Tutti rimasero impalati a fissare i corpi inermi dei Mangiamorte. James evocò un Patronus e lo spedì con un messaggio al Preside, mentre Al e Scorpius cancellavano la memoria agli uomini schiantati.
Dopo tutti sospirarono, stanchi. James e Hannah si abbracciarono e Lily scivolò di nuovo a terra. Tutti le andarono incontro.
"Sta male. Qualcuno deve aver messo qualcosa nel suo caffè per favorire l'attacco" spiegò Scorpius.
"Portiamola al castello" disse subito James, prendendola in braccio.
"Stai bene, sorellina?" chiese dolcemente.
Lily si guardò intorno. Hannah la fissava terrorizzata, mordendosi a sangue il labbro inferiore; Al - la cui perdita di sangue era stata attutita da un'incantesimo di James - borbottava parole incomprensibili per tranquillizzarla, mentre Scorpius le teneva la mano e la osservava preoccupato. Il loro affetto arrivò a Lily come un'ondata di salute.
Passò le braccia intorno al collo del fratello.
"Ora sì"










Note delle Malandrinautrici: Saaaalve lettori! Ma quanto siete belli??? 44 Recensioni, 16 Capitoli! Mi sento vecchia xD Abbiamo iniziato a Gennaio questa storia ed ora eccoci qui tra nuovi amori, baci sfiorati e attacchi di Mangiamorte. ;D
Anche questa volta ho poco tempo! Sono in vacanza dai miei zii e ho portato con me il computer solo per voi! Quindi!
Cosa devo spiegare? Hannah è rimasta stupita dal comportamento di James.
E lui vuole farle capire che non è lo sciupafemmine presuntuoso che tutti credono ma un ragazzo dal cuore grande.
Per i fiori devo dire una cosa. Ho saputo del linguaggio dei fiori con un libro di Vanessa Diffenbaugh, "Il linguaggio segreto dei fiori", una meraviglia che consiglio a chiunque. Spero che il loro significato sia chiaro.
Poi...Cavoliiiiiiii! Scorpius e Lily si erano praticamente baciati, ma non ci sono arrivati! Ma quantooooo sono cattiva? Tanto, lo so. Comunque avete sofferto tanto, tenete duro ancora per poco! ;D
Poi...questo attacco! Ovviamente è stato programmato. Dovevano far sentire male Lily per farla tornare al castello in un orario in cui nessuno stava tornando. E ci sono riusciti. Ma James ha la sua Mappa! E quindi son salvi! xD
Poii...altro? Non so. Se avete dubbi o richieste, chiedete pure! xD
Ora vi ringrazio con tutto il mio cuore per le magnifiche recensioni che sono una botta di salute per i miei momenti no. :D
GRAZIE DAL PROFONDO DEL CUORE.
Un bacio grande,

Simona_Lupin


 


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