Capitolo 1

 
-Ma...- cercai di ribadire.
-Silenzio! Sasuke ti è chiara la situazione?- mi urlò Madara.
-Si è tutto chiaro.- dissi seccato.
-Bene, ora vai.- e concluse cosi la nostra piccola discussione.
Lo salutai con semplice gesto del capo e uscii da quella tana puzzolente.
Stare troppo a contatto con quello mi fece rimpiangere il tempo passato con Orochimaru, con lui in un modo o nell'altro riuscivo a fare come volevo, con Madara invece no, bisognava rispettare le sue regole.
Guardai il sole e scossi il capo, nonostante dovessi ubbidire a certe regole era meglio di niente, meglio di restare solo.
Diedi una veloce occhiata all'orizzonte, il nascondiglio dell'organizzazione Alba, si trovava nel posto più sperduto del mondo, in mezzo a un deserto non conosciuto, senza niente intorno.
-Che tristezza.- mi dissi incamminandomi.
Ci voleva quasi un'ora di marcia per arrivare al villaggio piú vicino, che non distava posi così tanto da Konoha e un'altra mezz'ora per raggiungere il nascondiglio che avevo trovato, o meglio un vecchio magazzino del clan Uchiha in disuso da anni ormai.
Misi le mani dietro la testa e chiusi gli occhi e continuai ad incamminarmi lentamente per il piccolo villaggio, e pensai sorridendomi che c'era solo una cosa positiva in quella situazione, cioè che sarei andata in quel villaggio. Da lei.
Madara neanche si era reso conto di quello che aveva fatto, mi aveva dato il via libera per andare da lei ormai, non la vedevo da un paio di anni, ma sapevo che non era cambiata.
Questa ragazza non poteva cambiare. Sapevo che una parte seppur piccola, aveva voglia di rivederla, forse perché riusciva a far uscire il mio lato migliore.
-Tsè se mai ce l'avessi.- pensai seccato.
Sapevo di non aver una parte buona, sapevo di essere semplicemente un sopravvissuto, graziato per volere di un fratello pazzo, ma quando ero accanto a lei, il mio intero essere cambiava, ero diverso, ero un altro Sasuke.
E eccitato, pensai che era da troppo che non provavo quella sensazione.
-Arrivo Temari.- dissi a bassa voce e partii in una corsa sfrenata verso casa.
 
Arrivai al magazzino dopo un'ora, ero riuscito ad abbreviare ancora di piú il percorso, sorrisi, sono migliorato, pensai felice.
Aprii la porta e buttai a terra i vestiti, e osservai il mio corpo cosi tanto diverso da quando ero ragazzo, ormai aveva le sembianze di quello di un uomo.
-Sono un'uomo.- pensai fiero, ormai erano tre anni che non vivevo al Villaggio della Foglia, tre anni che non avevo più niente a che fare con Naruto e Sakura, tre anni che avevo deciso di cambiare.
Tre anni che mi ero lasciato alle spalle il ragazzino impaurito che ero una volta, che aveva paura della sua stessa ombra.
-Sono cambiato.- pensai sedendomi sul letto improvvisato, sapevo che stavo meglio ora, ma il mio cervello fu preso da un attacco di panico.
Se avessi sbagliato tutto? Se fosse stato meglio rimanere con dei veri amici e combattere Itachi da lí? Se fosse stato meglio rimanere?
Immaginai la mia vita là, sempre al fianco di Naruto e Sakura, col maestro Kakashi a dirigerci e pronti a difendere il villaggio.
-No, non è la mia vita.- dissi alzandomi, strinsi i pugni.
-Ho scelto bene.- mi dissi piú per convincermi.
Avevo scelto il potere, la forza, alla debolezza e ai legami futili. Ma allora perché avevo cosi tanta voglia di vederla?
Perché lei ti rende migliore.
Disse una vocina dentro di me.
Come può rendere migliore una persona che non lo è?! Mi chiesi arrabbiato con me stesso.
Lo fa e basta.
Disse constatando l'ovvio, risi della mia stupidità, mi ero messo a parlare con me stesso, ero caduto davvero in basso, pensai deridendomi.
-Ora basta Sasuke.- mi dissi andando verso il bagno.
Preparai l'acqua e mi concedetti una doccia fredda cosi da togliere ogni dubbio, ogni indecisione possibile.
E infatti ripresi il controllo e riacquistai quell'autostima che ultimamente troppe volte perdevo, cosi facilmente.
Uscii dalla doccia e mi vestii velocemente, dovevo preparare la borsa per il viaggio, a giorni sarei dovuto partire. E nonostante tutto avrei anche dovuto svolgere la missione che mi aveva affidato, in un modo o nell'altro.
Cominciai a prendere un paio di magliette e metterle in una borsa, ma il mio cervello iniziò a pensare ad altro.
Senza che lo chiedessi mi apparve l'immagine di una ragazza dai capelli biondi, con un grosso ventaglio legato alla schiena e un vestito abbastanza sexy.
Temari, in tutto il suo splendore. Sorrisi a quell'immagine, era una bella ragazza, per esser cresciuta con due fratelli non molti normali, era venuta su bene.
-Già, molto bene.- pensai sorridendo malizioso e mi resi conto che dovevo muovermi ad andare da lei o non avrei resistito un minuto di piú.
Finii di sistemare velocemente la borsa e preparai una piccola cena. Dopo aver ripulito andai a dormire, sperando di riuscire a partire l'indomani stesso.