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Autore: gaccia    19/07/2011    8 recensioni
Isabella, ricca e potente, proprietaria delle Industrie Explosion di Boston se la vedrà con Edward, testardo e indomabile responsabile dell'azienda vinicola di famiglia a Sonoma. Un detto latino recitava In Vino Veritas (nel vino la verità) leggete se è vero
Genere: Generale, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Oggi ho deciso di eleggerla giornata di postaggio generale: infatti dopo aver postato la mia fic. vinicola posterò anche quella storica “Sakura – Fiore di ciliegio”, siamo in vacanza (almeno voi spero) non posso lasciarvi senza nulla da fare.

 

Tornando alla nostra storia … Ufffffffff, (sospiro) non so. Credo che questo capitolo vada bene però sono lo stesso poco convinta, l’ispirazione sembrava essersi andata a fare un giro e probabilmente si sente. Inizialmente volevo fare altro, poi ho scoperto che questa giornata dovrà essere presa a piccoli pezzi sino alla sera perché è importante in vari aspetti della trama.

ci sentiamo in fondo con un mio commento più chiaro.

 

---ooOoo---

 

La jeep continuava a sbalzare sulla strada sconnessa. Sia Emmett che Jacob rimpiangevano un comodo sedile di qualsiasi cosa che non fosse il cassone centinato dove erano costretti adesso.

“Quando torniamo a Boston mi farò fare un’ora di massaggi alle chiappe a spese di Bella” grugnì Jacob all’ennesimo scossone.

“Io mi farei massaggiare un’ora da quella sventola bionda, anzi, mi accontenterei anche di venti minuti” rise Emmett in risposta.

“Speriamo non duri a lungo questo inferno perché potrei diventare maleducato con i nostri salvatori quando scendiamo”.

“Cerca di tenere a freno la lingua e di connettere il cervello Jake! Non credo che Bella ti perdonerebbe la cafonaggine gratuita” puntualizzò Em, tirando una gomitata al compagno.

 

Intanto nella macchina, i ragazzi cercavano di fare conversazione con Isabella.

“Allora, come mai siete venuti da queste parti?” chiese allegra Rosalie.

“Stiamo facendo un giro delle aziende vinicole della zona, credo che il capo abbia in mente qualcosa” rispose Isabella ammiccando sulla frase misteriosa.

Edward continuava a pensare ad un piano per rallentare un’eventuale acquisizione ed era quasi estraniato dagli altri. Jasper lo sbirciava incuriosito.

“Sembra qualche cosa di grosso o pericoloso. Siete dei gangster?” rise Rose.

“I mitra li abbiamo lasciati a Boston. No, credo che Jacob abbia in mente di ampliare i contatti con nuovi fornitori per le nostre catene di negozi” rispose Bella cercando poi di cambiare argomento “Tu fai sempre così?” chiese a Rose indicandola con il palmo della mano alzato.

Rose e Jasper risero forte, scuotendo Ed dai suoi pensieri.

“No, solo quando ci sono dei viaggiatori in panne. Ci piace scherzare, sai non ci sono molti divertimenti da queste parti. Scusaci per come ci siamo comportati” rispose Jasper al posto della sorella.

“Non ti scusare, credo che tu abbia dato una scossa ai miei due accompagnatori, soprattutto a Em” rispose ridendo Isabella.

“Chi? Quello grande e grosso?” chiese interessata Rose.

“A me sembrano tutti e due grandi e grossi, comunque si, quello più grosso” rispose Bella e Rosalie curvò le labbra in un piccolo sorriso soddisfatto.

 

Finalmente giunsero alla grande casa dei Cullen, una costruzione in pietra che ricordava un piccolo castello in miniatura a tre piani con una grande pianta di edera mischiata con una di gelsomino che copriva parte dell’entrata, accuratamente potata alle finestre.

Si poteva trovare una magione simile in qualche parte della campagna inglese e sembrava quasi stonare se si pensava di essere in una moderna California.

 

Isabella guardava interessata la casa, consapevole che, se anche l’interno fosse stato all’altezza, se ne sarebbe irrimediabilmente innamorata, spingendola ancora di più nella decisione di acquisire quella azienda.

 

“Eccoci a casa!” disse allegro Jasper scendendo dall’auto “Noi abitiamo qui”.

“Credo che abbiate bisogno di una rinfrescata e di un cambio d’abito. Dove sono i vostri bagagli?” chiese cortese Rosalie guardando l’aspetto sudato e spiegazzato dei tre ospiti che, nel frattempo, erano scesi dalla jeep.

“Abbiamo già tutto depositato in albergo” rispose Emmett.

“Credo che si chiami Lodge Inn” rispose Jacob “E’ stato prenotato dalla mia segretaria” indicando Isabella con un gesto della mano. “Assistente” sibilò la ragazza piccata.

“Wow! Lusso sfrenato a Sonoma allora!” esclamò ammirato Jasper, sapendo che una semplice stanza costava quasi 3000 dollari a notte.

I ragazzi si incamminarono verso la casa padronale.

 

All’improvviso Isabella si ricordò di aver dimenticato la valigetta nella jeep e tornò indietro di corsa, mantenendosi in precario equilibrio sui tacchi.

Edward si voltò incuriosito dal repentino cambiamento di rotta e senza neanche pensarci, decise di seguire la ragazza, mentre gli altri entravano nella casa colonica.

Isabella aprì la portiera e si allungò sul sedile portando una gamba sulla soglia dell’abitacolo.

In quel modo mise molta pressione alle cuciture della gonna stretta del tailleur che portava, e queste decisero di separarsi partendo dalla rotondità del sedere “Scracccccc” sentì distintamente la gonna rompersi sul retro.

“Maledizione!” imprecò Isabella mentre metteva le mani sul suo fondoschiena cercando di quantificare il danno “Quasi 1000 dollari di vestito ed è cucito con lo sputo!”.

“Hai bisogno di una mano?” chiese con tono divertito Edward mentre si avvicinava alle sue spalle.

Isabella si girò su se stessa, voltando il suo sedere verso la macchina. Sperava che Ed non avesse visto nulla, ma a giudicare dal sorriso malizioso che stazionava sul suo viso era, appunto, una speranza vana.

Edward decise di stuzzicare anche l’ospite femminile (o forse soddisfare una sua piccola curiosità) e si allungò per prendere la valigetta di Isabella coricandosi letteralmente sulla ragazza.

Sentiva i seni di lei premuti sul suo torace e si ritrovò a pensare come sarebbe stato baciare quelle labbra rosee ed invitanti.

Prima di passare il limite della decenza si alzò e fece scivolare una mano sulla nuova apertura della gonna strizzando una natica della ragazza mentre sussurrava all’orecchio “Hai un sedere da urlo” e ridendo si allontanò prima che Isabella riprendesse le facoltà mentali e lo picchiasse per il suo ardire.

 

Isabella si era sentita ipnotizzata dalla vicinanza di Edward e, cosa rara, era arrossita notevolmente quando lui si era coricato su di lei per prendere la ventiquattrore. Sentire i suoi muscoli e l’ampiezza del torace, nonostante i vestiti che dividevano i corpi, aveva fatto rinascere i pensieri impuri che l’avevano colpita nel momento in cui aveva posato gli occhi su di lui.

Quando si era rialzato e aveva palpato il suo fondoschiena era riemersa la Bella combattiva e il ragazzo doveva solo ringraziare la sua agilità per aver evitato il piccolo pugno che si stava fiondando sulla sua spalla.

 

Isabella si tolse la giacca rimanendo in camicetta e si legò le maniche in vita, in modo che l’indumento le coprisse lo strappo. Prese la valigetta che Edward le tendeva a distanza di sicurezza e impettita ed arrabbiata si diresse verso la villa che aveva fagocitato i suoi compagni.

Avevano osato lasciarla sola in balia di quel maniaco palpatore, e per questo decise di fargliela pagare cara. Come? Era un dettaglio irrilevante attualmente, aveva tutto il tempo del mondo per studiare qualche cosa, come del resto l’avrebbe pagata anche Lui.

 

“Rosalie, credo che Isabella abbia bisogno del tuo aiuto” rise Edward mentre entravano nella villa padronale.

Rose stava servendo della limonata ai ragazzi, si alzò e avanzò verso Bella che impacciata cercava di tenere a bada la gonna che ormai sembrava una bandiera al vento.

“Non avresti qualche cosa da prestarmi? Mi si è rotta la gonna” bisbigliò la ragazza quando l’altra fu a portata di orecchio.

“Certo, vieni con me” e condusse Bella al piano superiore, alla sua camera.

 

Aprì la porta massiccia ed entrò in una camera confortevole con gli arredi blu e azzurri in contrasto con le pareti bianche di calce. Si diresse al suo armadio che copriva l’intera parete ed estrasse un prendisole dai toni verdeazzurro pastello.

“Questo dovrebbe andarti bene. Quella è la porta del bagno che condivido con Alice, la sorella di Edward. Adesso lei è fuori per lavoro quindi vai a rinfrescarti e fai con comodo, noi ti aspettiamo di sotto” disse Rose, dopo averle consegnato anche un reggiseno e mutandine di semplice cotone bianco che aveva recuperato dalla camera accanto. “Tu ed Alice dovreste avere le stesse misure” commentò facendo un leggero segno al petto di Bella.

Armata dei suoi cambi, Isabella si diresse verso la doccia e dopo essersi lavata ed asciugata si mise i vestiti prestati lasciando i capelli sciolti e gli occhiali finti nella borsetta.

Il prendisole con le spalline sottili e la gonna scampanata che partiva con alcune pieghe sotto il seno, per finire sopra il ginocchio, dava un senso di estate e freschezza veramente unici e Bella approvò la semplicità del capo che si adattava splendidamente al suo corpo.

 

Tornando nel salone al piano di sotto, la ragazza non poté evitare di osservare i corridoi e gli arredi della casa. Era davvero bellissima e aveva irrimediabilmente rapito il cuore della principessa di Boston. Sarebbe diventata sua, un posto dove rifugiarsi per qualche giorno di assoluto relax. Al solo pensiero sospirava pensando: Divino!

Certo, doveva sbarazzarsi degli attuali abitanti, ma sarebbe stato un problema di poco conto, vista l’ipoteca che il gruppo era quasi sul punto di rilevare, acquisendo così tutte le proprietà dei Cullen.

 

Stava ancora fantasticando sulla magione, che non si era neanche accorta di aver sceso la scala che portava al salone, sino a quando non si trovò Jake vicino che le prendeva la mano sorridente per portarla al cospetto dei signori Cullen.

“Bella, vieni. Voglio presentarti Esme e Carlisle Cullen, i proprietari di questa deliziosa tenuta” disse mentre le indicava una signora di mezza età e un uomo costretto sulla sedia a rotelle.

[Ci mancavano gli invalidi] pensò Bella mentre ricambiava la stretta di mano dei nuovi arrivati.

“Vedo che ha già conosciuto mio figlio Edward e i nostri collaboratori” disse Esme indicando orgogliosa suo figlio.

“Ci hanno aiutato durante il tragitto. Eravamo rimasti fermi per la strada per un guasto alla macchina” spiegò Isabella, sicura che comunque questa storia fosse già stata raccontata.

 

“Fermatevi a pranzo, così dopo potremo farvi visitare la tenuta e parlare di affari, avete detto di voler ampliare i vostri fornitori per i vostri negozi” propose allegro Carlisle, mentre si faceva spingere verso la sala da pranzo da una servizievole Esme.

Jacob e soprattutto Emmett, acconsentirono in maniera calorosa mentre Edward, si scusò dicendo di non poter presenziare al pranzo in quanto occupato altrove.

“Figliolo, abbiamo ospiti e Alice non verrà a pranzo oggi, almeno tu dovresti restare” obbiettò la madre mentre Ed era già con un piede sulla scala.

“Davvero mamma, non posso. Ci vediamo oggi pomeriggio, promesso. Ora devo proprio andare” e salì i gradini a due per volta.

 

Evidentemente i fratelli Hale erano abituati a queste fughe, visto che non diedero a vedere alcun imbarazzo o curiosità per questo  fatto, almeno agli occhi degli ospiti.

Cosa che invece incuriosì Emmett e soprattutto Isabella.

Sospirando Bella si accomodò a tavola accanto a Jake ed Esme, mentre Emmett si era direzionato subito verso la sedia accanto a Rosalie, sicuramente intenzionato ad approfondire la conoscenza.

Quello sarebbe stato un pranzo interessante, sentenziò mentalmente Isabella, ma sarebbe stato meglio con la presenza del maniaco palpatore.

 

---ooOoo---

 

Angolino mio:

Prima di commentare, voglio ringraziare chi mi recensisce con così tanta simpatia: LadyRhoswen, Ary94, Corny83, Paperacullen, Fffabi e Vanderbit, (grazie), grazie anche a chi mi ha inserito nelle storie preferite, seguite, ricordate e semplicemente per chi ha letto.

 

Detto questo cercherò di essere più chiara nei miei pensieri riguardo al capitolo appena postato: questa giornata si sta dimostrando più interessante del previsto, tutto quello che succederà nei prossimi giorni sarà conseguenza delle decisioni e delle strategie prese oggi, sia da parte di Bella, sia da parte di Edward.

Infatti potete già constatare che, se prima Isabella voleva valutare la tenuta dei Cullen adesso la vuole, anche passando sopra alle persone che vi abitano. Diciamo uno squalotto assassino.

Nel prossimo episodio sentiremo cosa viene fuori durante il pranzo e nel tour pomeridiano della tenuta Cullen e soprattutto, quali decisioni prenderà Edward nella sua strategia di difesa.

 

Questa volta sono più fiduciosa nella sicurezza di postare il prossimo capitolo entro una settimana, visto che l’ho già iniziato… ma non finito.

Visto che posto il capitolo appena pronto, se volete suggerire qualche cosa siete libere di farlo, potrei anche sviluppare ed inserire le vostre idee.

Recensite numerosi.

baciotti

 

 

  
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