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Autore: kayak chan    19/07/2011    4 recensioni
Raccolta di one-shot il cui punto in comune è essere tutte ispirate da una frase di una canzone(il che spiega l'originaliiiiiiiissimo titolo XD). Le frasi sono prese a casaccio, quindi saranno one-shot anche diversissime tra loro, a seconda di cosa mi ispira il momento XD
Well, enjoy :)
Cap. 1 - Nobody likes you - Hermione
Cap. 2 - Do you think you're indestructible? - Voldemort
Cap. 3 - We don't need no education - Neville
Cap. 4 - Salviamoci la pelle! Pt. 1 - Draco
Cap. 5 - Salviamoci la pelle! Pt. 2 - Astoria
Cap. 6 - Summer has come and passed - George
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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We don’t need no education, we don’t need no thought control.

Neville guardò la minuscola folla di visi abbattuti di fronte a lui con un misto di sconforto, stizza e una lontanissima ma molto fastidiosa vocina che diceva “io lo sapevo!” in tono canzonatorio in fondo al suo cervello.
Erano pochi, assurdamente pochi, neanche i membri originari dell’ES erano intervenuti tutti, e di facce nuove non riusciva a scorgerne. E non mancavano solo quelli di loro che si erano già diplomati, o che le nuove leggi razziali avevano allontanato da Hogwarts.
Se le ultime parole di Ginny, così piene di speranza e convinzione, così intrise di fiducia, erano riuscite ad accendere una debole fiammella nel suo animo, ora quella magra folla rattristata radunatasi in un angolo della stanza delle necessità aveva agito su di essa con la forza impetuosa di un fiume in piena, spazzandone via addirittura il ricordo.
Un branco di bamboccioni apatici in grado di scatenare un cataclisma nel suo animo. Paradossale, no?
Eppure, se beandosi delle parole di Ginny e del suo sguardo fermo si era convinto di potercela fare, ora non era più sicuro di nulla.
Potevano farcela a ribellarsi ai Mangiamorte? Un sogno sempre più lontano.
Poteva guidare un gruppo di ragazzi alla ribellione? Una fantasia troppo ambiziosa.
Poteva essere un capo su cui fare affidamento? L’illusione di un glorioso minuto.
Valeva veramente la pena lottare? …
No, questa domanda non avrebbe dovuto farsela.
Valeva la pena lottare, doveva valere per forza.
Per Harry.
Ed Hermione.
E Ron, e Dean e tutti gli altri che non erano potuti tornare a scuola quell’anno.
E per i suoi genitori.
E per Silente, e tutti gli altri morti di quell’ingiusto carnefice.
E poi per Ginny, per Luna, l’unica a sorridere in quella folla di volti smorti, e per tutti quelli che erano rimasti, per combattere.
Per un mondo migliore.
Maledì mentalmente quella marmaglia instupidita che gli aveva bacato il cervello al punto di fargli formulare una domanda tanto stupida.
Li maledì per i loro “Ma a che serve, poi?” smozzicati e sussurrati, per i serpeggianti “È tutto inutile” e gli sconsolati “Non ce la faremo mai”, ripetuti come un mantra, invadenti come un subdolo cancro assassino, che assorbe e inghiotte speranza per non restituire nulla.
Li maledì per come il loro muro di disillusa malinconia rifrangesse ogni parola accorata che Ginny stava pronunciando, senza venirne scalfito, mentre lei si stava lentamente spezzando, fiaccata da ogni parola che le veniva rigettata contro, a scalfire la sua corazza mostrandola sempre più per la ragazzina insicura e sola che era, se non avesse avuto quello straordinario coraggio di andare avanti nonostante tutto, a sostenerla.
E li odiò per questo.
Ed esplose.
-Non avete il diritto di abbattervi!
La nostra situazione non è niente in confronto a ciò che stanno affrontando centinaia di altri là fuori, anche nostri coetanei!
Anche se occupate da Mangiamorte, anche se infettate dalla magia oscura le mura di Hogwarts continuano a proteggerci.
Noi, che siamo qui dentro, siamo quelli al sicuro. Loro, che sono là fuori, braccati, incerti ogni secondo su quale sarà il loro destino l’attimo successivo, se arriveranno all’attimo successivo, sono quelli in pericolo.
Eppure loro non si arrendono.
E non parlo di Harry Potter, parlo di tutti quei ragazzini nati babbani che in questo regime trovano posto solo rinchiusi in una prigione.
O in una fuga eterna.
E se loro, che sono come noi, ma più allo scoperto, hanno il coraggio di andare avanti, la sola cosa che noi possiamo fare per onorarli è non arrenderci a nostra volta.
E lottare.
Lottare per il nostro futuro, in quella piccola, ma importante porzione in cui ci è dato di farlo.
Lottare per ciò che è giusto.
Perché noi non abbiamo bisogno di questa educazione. Noi non abbiamo bisogno che ci controllino il pensiero.
Essere liberi è pensare con la propria testa, e io voglio essere libero! E sono disposto a morire per la mia libertà, io che ho la possibilità di ottenerla!
È il minimo che possiamo fare, per tutti quelli che questa possibilità non ce l’hanno-
La voce di Neville morì sulle ultime parole, vinta dal ricordo e dall’angoscia. Aveva parlato dei suoi genitori, eternamente condannati nella prigione della follia, senza alcuna possibilità di essere di nuovo liberi.
Se loro avessero potuto, sapeva che avrebbero lottato. Lui che questa possibilità ce l’aveva, sarebbe stato un ingrato a sprecarla.
Le facce che gli restituirono lo sguardo quando riemerse dai suoi cupi pensieri, erano drasticamente diverse da quelle che lo avevano infiammato poco prima.
Parlando si era completamente scordato di avere di fronte una platea. Evidentemente la platea non si era scordata di lui.
Dietro al condiviso stupore per l’improvviso scatto di un ragazzo che tutti avevano sempre considerato timido, calmo e pauroso, in molti occhi si leggeva una luce prima completamente assente. E per il modo timido in cui tastava il terreno da dietro sul fondo di alcune iridi, doveva essere una luce assente da quegli occhi da molto, molto tempo.
Che fosse davvero riuscito a riaccendere una speranza in quei cuori spenti e inariditi?
La sua muta domanda trovò una muta risposta negli occhi di Ginny, anche loro stupiti, ma raggianti e malcelatamente orgogliosi, con un lontano eco di un “io lo sapevo!”.




Perchè secondo me Neville ha avuto bisogno di una spintarella. Insomma, è vero che dimostra coraggio fin dal primo libro, ma allo stesso tempo rimane sempre un ragazzo molto timido, che preferisce l'anonimato delle retrovie alla gloria e l'onere del comando ... e poi ce lo ritroviamo alla fine del settimo libro che fa il diavolo a quattro come capo dei ribelli di Hogwarts! Ma secondo me non è che si è svegliato di colpo una mattina e ha deciso di farsi comandante della rivolta u.u quella è una cosa molto più da Ginny...
Quindi ho immaginato che oltre alle pressioni dei compagni, gli ci sia voluta anche una piccola incazzatura per sbloccare finalmente il leader ben nascosto in lui (perchè, intendiamoci, IO preferirei di gran lunga agire coordinata da Neville che da Ginny, Luna o chicchessia u.u da molte più sicurezze!!!)
Well, hope ya liked it!! :)

  
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