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Autore: Lily_Cams    20/07/2011    1 recensioni
Harry aveva sempre visto Ginny come una sorella, eppure un giorno tutto è cambiato. E perchè è cambiato?
L'inizio del loro amore visto dal suo punto di vista ( e non solo dal suo) . Per favore ditemi che ne pensate! ;) è il mio primo FF ;)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da VI libro alternativo
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Com’era possibile? Harry, quell’Harry, il ragazzo per il quale aveva una cotta da sempre, il ragazzo davanti al quale balbettava e diventava rossa, adesso era innamorato di lei?
Ginny non riusciva quasi a crederci.
 
Era da un po’ che Ginny aveva notato qualche cambiamento.
Inizialmente non aveva dato importanza alle occhiate fugaci o ai sorrisi sempre più larghi che lui le rivolgeva.
Però poi quando lo aveva sorpreso a fissarla come un idiota mentre baciava Dean nel corridoio, aveva capito. Sembrava volesse strangolare il suo fidanzato con lo sguardo.
 Ma perché proprio adesso, adesso che le cose andavano finalmente bene, ora che aveva un ragazzo e non era più ossessionata da lui?
 
Dean le piaceva era sempre dolce e premuroso e l’amava. Certo le cose non andavano perfettamente, anzi ultimamente litigavano più frequentemente del solito, ma lei sentiva di esserci affezionata.
Ma lui non era Harry. Lui non aveva il suo coraggio, non volava come lui sulla scopa, non era sempre disponibile con tutti…
Non era lui punto. Non esisteva un altro Harry Potter sulla faccia della Terra e nessuno poteva eguagliarlo. E lei voleva lui, l’aveva sempre voluto.
Ma cosa avrebbe dovuto fare? Lasciare tutto quello che si era costruita per correre da lui?
Poi il “problema Dean” si era risolto da solo.
I due, infatti, avevano finito per litigare sempre più spesso. Forse proprio perché Ginny aveva la testa altrove.
Dean, quindi pensando fosse colpa di qualche mancanza da parte sua, aveva cercato di essere presente il più possibile, fino a risultare appiccicoso.
Ginny, che era uno spirito libero e autonomo come suggeriva il suo Patronus a forma di cavallo, non riusciva più a sostenere le attenzioni pressanti del fidanzato soprattutto adesso che aveva mille pensieri e insicurezze ed era meno tollerante.
Un giorno quando lui aveva addirittura cercato di aiutarla a passare attraverso il buco del ritratto, lei aveva alzato la voce con lui dicendo di smetterla di trattarla come una bambina.
E così si erano lasciati o meglio lei aveva lasciato lui, che era rimasto alquanto basito dall’esagerata reazione della ragazza e quando glielo aveva fatto notare lei si era infuriata ancor di più e l’aveva lasciato solo in Sala Comune mentre lei saliva di corsa le scale su per il dormitorio sbattendo la porta.
Si forse era una ragione un po’ stupida per averlo lasciato, ma era stufa e forse aveva bisogno di un pretesto.
Sentiva di aver perso un po’ della sua libertà, si era sentita come in gabbia negli ultimi giorni e in più sapere che adesso Harry forse provava qualcosa per lei aveva alimentato la voglia di lasciare Dean. Possibile che lui la trattasse come una bambina? Lei ormai aveva quindici anni, sapeva badare a se stessa.
Adesso aveva bisogno di riscoprire un po’ se stessa, di stare un po’ da sola, di ritrovare quella libertà che aveva perso.
 
E poi c’era Harry. Sì a lei piaceva Harry, le era sempre piaciuto. Ma poteva aspettare come lei aveva fatto per lui.
Infondo i primi anni che aveva passato a Hogwarts e anche l’anno prima di entrare in quella scuola li aveva passati pensando a lui. Faceva tutto per essere notata da lui, perché lui le sorridesse almeno una volta…
Aveva scoperto di poter vivere bene anche senza di lui soltanto da poco più di due anni e aveva capito di essere indipendente. Adesso si era sentita un po’ come prima, una bambina che si vergogna o che ha bisogno di aiuto. Così Dean la faceva sentire. No adesso doveva ritrovare la libertà perduta. Non stava dicendo che non sarebbe mai stata insieme a lui, dato che lei lo amava, era inutile nasconderlo, l’amava e l’aveva sempre amato, ma solo che aveva bisogno di un po’ di tempo per lei.
Sì,Harry doveva aspettare.
 
E così era passata una settimana e poco più da quando si era lasciata con Dean e Ginny si sentiva bene. Trascorreva il tempo tra i compiti, le amiche e gli allenamenti di Quiddicth, dove incontrava inevitabilmente Harry. Più volte però si era compiaciuta per il proprio autocontrollo. Infatti, non era mai arrossita ogni volta che lui le aveva proposto di riaccompagnarla dopo gli allenamenti o che le faceva un complimento per la sua agilità in volo.
Certo le sue attenzioni la lusingavano e le facevano nascere ogni volta un sorriso, ma non era ancora pronta per iniziare una nuova storia.
Eppure quando stava con lui non si sentiva mai soffocata dalle sue attenzioni o non doveva ridere forzatamente, lui la faceva divertire davvero.
Però era stato così anche con Dean all’inizio, quindi meglio aspettare ancora un po’.
Ma ogni volta che pensava che stesse facendo aspettare il ragazzo che aveva sempre desiderato, si mordicchiava il labbro, incerta se fosse o no la cosa giusta da fare.
 
 
 
Era il giorno della partita contro Corvonero e Ginny aveva speso tutte le sue energie per allenarsi ed era più carica che mai dato che giocava contro Cho: voleva batterla, non le era mai stata simpatica quella ragazza, non solo perchè aveva baciato Harry, anche se quel fattore contribuiva.
Non era un caso infatti che, nonostante Harry non fosse presente all’incontro perché a scontare la sua punizione con Piton, la squadra avesse vinto.
Certo aveva dovuto giocare con Dean, ma non era stato nemmeno molto imbarazzante poiché entrambi erano concentrati sul gioco.
Però, dopo che tutti si erano spostati nella Sala Comune per festeggiare, Dean aveva cercato di avvicinarla, ma lei aveva subito iniziato a chiacchierare con chiunque gli capitasse a tiro solo per evitarlo.
Ora era tornato a fissarla, con l’aria di uno che sta per farsi avanti, ma cerca il coraggio. Ginny iniziò allora a guardarsi intorno in cerca di qualcun altro con cui parlare, ma poi lo vide entrare dal ritratto, con i capelli neri arruffati e leggermente trafelato, forse perché aveva corso:Harry si stava dirigendo verso di lei con un largo sorriso e lei questa volta non l’avrebbe lasciato andare.
Forse per l’euforia della vittoria adesso non voleva pensare al futuro.
Harry era sempre stato il ragazzo che desiderava, perché perdere ancora del tempo? Perché voleva dimostrare che era indipendente? E a chi doveva dimostrarlo?
Aveva la possibilità di essere felice, felice davvero, non doveva sprecarla.
Stava per dirgli qualcosa, dirgli che lo amava, dirgli che voleva stare con lui anche lì davanti a tutti, non le importava, quando lui la precedette: avvicinatosi a lei la strinse a sé in un abbraccio e ancor prima che potesse aggiungere qualcosa la baciò.
Ecco quello sarebbe dovuto essere il suo primo bacio. Era così che l’aveva sempre sognato, e in effetti era un po’ come se lo fosse: era il primo bacio con Harry.



Nota dell'autrice
è un po' più lungo dei precedenti perchè a differenza di Harry, di Ginny non sappiamo nulla delle sue emozioni di ciò che ha provato... io mi immagino un cosa del genere... fatemi sapere se vi piace :) Grazie di avermi seguito al prossimo EFP :)

  
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