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Autore: Il Saggio Trentstiel    21/07/2011    1 recensioni
Tre passi che sembrano semplici, ma semplici non sono, per capire cosa effettivamente si prova per quella ragazza così strana, ma così incredibilmente saggia!
La figura avanzò, entrò nel cono di luce di un'alta finestra e Harry son un sussulto la riconobbe: Luna.
Ma...L'aveva riconosciuta solo in quel momento?
Non aveva capito di chi si trattasse già dalla voce, o...Prima di uscire dalla sua Sala Comune?

Storia classificatasi sesta allo "Sfigapairing Contest" indetto da FataFaby89 sul forum di EFP e vincitrice del Premio Lyric!
Pairing scelto: Harry/Luna
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Grazie infinite a Satomi91 per lo splendido banner! *w*







Grazie millemila a syssy5 per questo banner così evocativo e...Poetico :P








Chiacchiere, tintinnio di posate, rumore di mandibole al lavoro.
Il sabato mattina la Sala Grande di Hogwarts era decisamente caotica, e il tavolo di Grifondoro non faceva eccezione, anzi!
Ron si ingozzava senza ritegno di qualunque cosa gli capitasse davanti agli occhi, osservato con disgusto e disapprovazione da Hermione.
"Ronald, sei rivoltante!"
Il rosso alzò lo sguardo dalla sua abbondante porzione di uova e bacon, biascicando qualcosa che sarebbe stato incomprensibile a qualunque essere umano.
Hermione alzò gli occhi al cielo, mentre Harry scuoteva la testa divertito e si concedeva un generoso sorso di succo di zucca.
"Ciao Harry"
Il ragazzo quasi soffocò, mentre il succo fresco decideva per chissà quale arcano motivo di prendere una scorciatoia verso i suoi polmoni: tossì fino a lacrimare, diventando paonazzo e tentando di protestare mentre Ron gli affibbiava vigorose manate sulla schiena.
"Sto...Bene...Ron!"
Il compagno smise di "aiutarlo" e Harry potè voltarsi per guardare in faccia colei che stava per diventare la sua assassina.
Incontrò una cascata di capelli biondi e lisci, lasciati liberi di scivolare lungo un volto pallido e delicato, corredato da due occhi azzurri e sognanti.
Harry sorrise, avvertendo il rossore svanire lentamente dal suo volto: il calore non accennava però a diminuire...
"Ciao Luna!"
La ragazza inclinò la testa da un lato, osservandolo con curiosità quasi maniacale.
"Sono quasi certa che un Nargillo ti abbia giocato questo brutto tiro"
Ron cercò con scarso successo di soffocare una risata, guadagnandosi una gomitata da parte di Hermione: la ragazza poi si alzò in piedi, costringendo Ron a fare altrettanto, e sorridendo a Luna.
"Ciao Luna, scusa ma io e Ron dobbiamo fare una ricerca in Biblioteca: ci vediamo in giro, ok?"
"Ricerca in Biblioteca? Quale ricerca?"
Hermione si stampò sul volto un sorriso che celava il suo vero istinto di aggredire Ron con un incantesimo abbastanza potente da renderlo più sagace.
"La ricerca su quel mago che, nel 1743, non riusciva mai a capire quello che voleva dirgli la sua amica, e venne da lei ucciso per questo!"
Ron batté le palpebre un paio di volte, sciogliendosi poi in un ampio sorriso.
"Oh, sì, hai ragione! Scusa, sai che a Storia della Magia non sto mai attento!"
Difficile dire se Ron avesse o meno capito dove Hermione volesse andare a parare ma la ragazza, conoscendolo, era più portata a credere di essere stata clamorosamente fraintesa: comunque vista la situazione andava più che bene, così prese Ron per un braccio e lo trascinò via, sorridendo brevemente a Harry e Luna.
La ragazza li guardò allontanarsi e si voltò serena verso Harry.
"Credo che se ne siano andati per lasciarci soli" dichiarò con estrema tranquillità.
Harry annuì, un po' a disagio.
"Ti va...Ti va di sederti?"
Luna annuì e si accomodò sulla panca, continuando poi a fissare Harry: dal canto suo il coraggioso Grifondoro non sapeva cosa dire né, tantomeno, cosa fare.
Fortunatamente fu Luna a porre fine a quell'imbarazzante situazione, ma lo fece a modo suo.
"Ti piace cantare?"
Harry sgranò gli occhi, colpito dalla domanda.
"Cantare? Beh, ecco...Non è che sia molto intonato, però..."
Non riuscì ad aggiungere altro, imbarazzato e confuso, ma nuovamente Luna prese in mano la situazione.
"Eppure non mi sei mai sembrato eccessivamente stonato"
"Tu...Quando mi hai sentito cantare?"
Luna sorrise.
"Ho cantato insieme a te tutta la notte, e sei più intonato di un Nargillo" dichiarò con disarmante semplicità.
Harry sorrise incerto, registrando anche questa frase come l'ennesima bizzarria di Luna Lovegood.
Soltanto per tre, stupidissimi secondi.
"Sai, quando pensi ad una persona è come se stessi cantando con lei: più il tuo pensiero è forte, più tieni a quella persona, più bella sarà la canzone che canterete"
Luna fece una breve pausa.
"Me lo diceva sempre mia madre: a volte canto anche con lei, quando sento maggiormente la sua mancanza"
Harry era completamente basito, del tutto a corto di parole, ma Luna non parve aversene a male: senza smettere di sorridere si alzò in piedi ed estrasse dalla tasca una copia de "Il Cavillo".
"Credo che andrò un po' a leggere, c'è un articolo molto interessante sugli ultimi avvistamenti di Snorticoli Cornuti in Galles"
Si allontanò lentamente e guardando dritta davanti a sé, come al solito, lasciando Harry preda di una sensazione strana, come un calore inspiegabile che dal cuore si diffondeva in tutto il corpo, un calore già percepito prima di quel momento...
Con un lieve sobbalzo ricordò dove e quando aveva avvertito quell'inebriante e benefico tepore.
Il tepore delle Lacrime di Fenice.







Qui troviamo la prima lyric che ho scelto per questo contest (quella sottolineata), tratta dalla classica ed arcinota "Samarcanda", di Roberto Vecchioni.
   
 
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