Il cuore di Mello ebbe un battito
più forte degli altri.
Riuscì a nasconderlo bene,
sottraendosi a ulteriori problemi
che sarebbero potuti nascere.
“E sentiamo, riguardo a
cosa in particolare?”
Iniziò Mihael mentre si
sistemava un po’ meglio sul proprio letto
sfatto.
Incrociò le ginocchia e
fissò Near.
Il suo tono di voce, apparentemente
freddo e distaccato,
fece scorgere alle orecchie di Nate che doveva esserci qualcosa che il
biondo
voleva nascondere.
Di certo ad un ragazzo come
l’albino certe cose non potevano
sfuggire.
“Sono certo che anche tu
hai notato il suo strano modo di
comportamento degli ultimi giorni.”
Non era certo della reazione che
avrebbe avuto il biondo
alla sua seguente affermazione.
Fece un piccolo respiro prima di
proseguire.
“Dato che la colpa
è tua, penso sia il caso che ti decida a
risolvere questa situazione.”
Terminò fissando negli
occhi il biondo.
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La mattina seguente Mello scese
più tardi del solito per
consumare la sua colazione.
Aveva dormito ben poco,
così pareva.
Matt lo vide fiondarsi subito a
recuperare la propria solita
porzione di latte al cioccolato e con la sua solita barretta fra le
mani.
I loro sguardi si incrociarono di
sfuggita, ma bastarono.
Bastarono a far capire a Mello la
reale situazione nella
quale si trovava il rosso.
Bastarono a far capire a Matt che il
biondo non aveva ancora
deciso di parlargli.
Gli occhi
dopotutto
sono lo specchio dell’anima.
Si sedette in un tavolo in fondo, non
voleva essere
disturbato.
Fece abbastanza velocemente a finire
di mangiare e si
diresse fuori dalla mensa, passando vicino a Near.
I loro occhi si incontrarono ma
subito il più piccolo spostò
la propria attenzione sul tavolo.
Mail osservò silenzioso la
scena.
Mai l’albino aveva
abbassato lo sguardo quando Mihael lo
fissava.
Era sempre riuscito a sostenerlo.
Ma non ora.
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“Cosa hai in mente di fare
oggi?”
Domandò Linda mentre
accompagnava quel pomeriggio il rosso
verso la sua camera.
Lei era l’unica con cui
sentiva di poter parlare.
Forse perché lei gli era
sempre stata accanto.
O forse perché gli faceva
piacere ricevere una forma di
attenzione in quelle giornate.
“Credo di studiare un
po’. Abbiamo una prova tra pochi
giorni, ed è arrivato il momento che inizi a concentrarmi su
questo”
Affermò il rosso
accennando un piccolo sorriso.
Aveva tralasciato un po’
gli studi, era davvero il caso di
mettersi sotto.
“Se vuoi posso darti una
mano io. Potremmo studiare insieme,
che ne dici?”
Linda era arrossita.
Si era tremendamente imbarazzata per
quella frase, ma aveva
trovato il coraggio di farsi avanti.
Dopotutto, non era qualcosa che
poteva destare sospetti.
“Grazie Lin. Sì,
credo proprio che accetterò volentieri il
tuo aiuto.”
Finì la frase girando
l’ultimo angolo del corridoio per
raggiungere la sua camera.
Rimase leggermente paralizzato nel
notare qualcuno che lo
stava aspettando fuori dalla porta.
Aveva la schiena appoggiata al muro,
braccia conserte e la
testa leggermente piegata nella loro direzione.
“Mail Jeevas. Credo che noi
due dovremmo parlare.”
Mello lo fissò negli occhi.
Matt ricambiò lo sguardo e
si avvicinò.
Posò una mano sulla
maniglia e aprì la porta, aspettando che
il biondo si decidesse ad entrare.
“Matt e il nostro
studio?”
Domandò la ragazza che
rimase ferma alle sue spalle.
Matt si voltò leggermente,
senza nemmeno guardarla in volto.
“Mi spiace Linda. Ho una
cosa più importante da fare.”
Appena finì la frase
varcò la soglia della sua camera e
richiuse dietro di sé le spalle.
Dentro di sé era felice,
finalmente Mello gli aveva rivolto
la parola.
E non solo.
Potevano chiarire.
Ma al tempo stesso aveva paura.
Mihael si sedette sul letto del
ragazzo mentre Mail rimase
in piedi.
Non sapeva cosa fare.
“Matt, vieni qui.”
Poggiò una mano sul letto,
come ad invitarlo ad avvicinarsi
a lui.
Ora il suo tono di voce era molto
dolce.
Almeno così
risuonò nelle orecchie di Mail.
Si sedette accanto al biondo ma non
riuscì a voltarsi verso
di lui.
“Mello, ti chiedo scusa. Io
non avrei mai voluto far
qualcosa che potesse ferirti. Io…”
Non riuscì a finire il suo
discorso perché il biondo lo
abbracciò.
Mihael non si era mai azzardato a
fare un gesto tanto
sentimentale e premuroso, non era da lui.
Ma così fece capire al
rosso che a lui dispiaceva davvero,
almeno quanto dispiaceva allo stesso Matt.
Non erano mai stati così
vicini come in quel momento.
Sul volto di Mail comparve una
piccola lacrima, era davvero
felice.
Si sentiva sollevato e appagato.
“Mel, ti voglio
bene”
Singhiozzò ricambiando
l’abbraccio.
Avrebbe voluto dire tante di quelle
cose, ma non riuscì a
dire più di quelle poche parole.
Desiderava che Mello non lo lasciasse
mai più, perché lui lo
amava.
Mello
era il suo angelo custode.
Avrebbe
fatto di tutto per non
lasciarlo volare via da lui.
Nota
dell’Autrice:
ok questo capitolo è stato un parto! Davvero
>.< ho in mente tante nuove
fanfiction, per non parlare di quelle che ho in corso in questo momento
che la
concentrazione si deve dividere per tutte xD Spero vi piaccia il
risultato
finale di questo capitolo.
Anche se non c’è
ancora chiara la discussione che abbiano
fatto Mello e Near … Uno spunto già si riesce a
scorgere, in teoria ^^
Grazie
a tutti
coloro che leggono, in particolare a chi ha recensito lo scorso
capitolo:
Beyondy,
nenezebubba,
HunterKeehl.
Un bacio, Liena <3