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Autore: Lollo    25/03/2006    26 recensioni
Hermione non è ma stata una grande cuoca... ma prima del matrimonio di Bill e Fleur avrà un occasione per riscattarsi. E per Ron.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La signora Weasley fece un sospiro d’incoraggiamento, come per prepararsi al lavoro estenuante che avrebbe dovuto fare da lì a

Kisses’ Kitchen

 

La signora Weasley fece un sospiro d’incoraggiamento, come per prepararsi al lavoro estenuante che avrebbe dovuto fare da lì a poco; si pulì le mani sul grembiule bagnate sul grembiule da cucina e si spostò una ciocca di capelli dal viso con il dorso della mano, prima di gridare: - Ragazzi! Venite qui, per favore!

 

Cominciò a tirare fuori gli ingredienti dalla credenza. Ancora nessuno si stava facendo vedere.

 

-          Ragazzi, per favore...

 

Prese alcune teglie da un armadietto.

 

-          Ragazzi! Qui!

 

La voce della signora Weasley risuonò per tutta la casa, e in tre secondi Harry, Ron, Hermione e Ginny erano sulla porta.

 

-          Scusa, ma’ – disse Ginny – eravamo fuori in giardino, non sentivamo...

-          Sì, sì, va bene. Dovete aiutarmi, dobbiamo preparare la torta.

 

Ron strabuzzò gli occhi: - Torta? –

 

La signora Weasley sbuffò. – Sì, Ron, ma scordatela fino a domani, è per il matrimonio di Bill e Fleur.

 

Fu come se Ron si sgonfiasse con un ‘oh...’ alla notizia, e Harry ridacchiò mentre Hermione rivolse gli occhi al soffitto, esasperata.

 

La mamma di Ron non sembrò notare la situazione più di tanto, intenta com’era a preparare l’occorrente.

 

-          Oh, no! – bisbigliò ad un certo punto.

-          Cosa c’è? – chiese Ginny incuriosita.

-          Mancano le gocce di cioccolata! – disse sconsolata, mentre cercava dappertutto aprendo e chiudendo gli sportelli come una pazza.

 

Alla fine sbuffò infastidita, mormorando una cosa come: ‘Tutta colpa di quella Fleur che me le ha fatte scordare’. Poi si girò verso i ragazzi. – Mi serve che qualcuno vada a comprarmele giù in paese... Ginny, Harry, scendete voi? –

 

Ginny arrossì e aprì la bocca come per dire qualcosa, e Harry girò la testa da un’altra parte imbarazzato.

 

-          Vado io con Harry, ma’ – intervenne Ron, dopo che Hermione gli ebbe dato una gomitata tra le costole per spezzare il silenzio imbarazzato e spostare l’attenzione della signora Weasley, ora molto incuriosita da quel comportamento, su di lui.

 

Lei annuì, ancora un po’ confusa dal comportamento di Harry e Ginny, che ora guardavano Ron con riconoscenza, e approvò: - Sì, giusto. Meglio tenere lontano il tuo stomaco vorace dalla torta per ora. –

 

Si girò ancora verso la credenza e Ron ed Harry cominciarono ad uscire dalla cucina.

 

-          Sperando che non ti mangi anche le gocce di cioccolata prima di arrivare a casa! -  concluse, poggiando degli enormi cerchi di pan di spagna su di una teglia.

 

*

 

Hermione, al contrario della signora Weasley – che era la Regina del Regno Dei Fornelli – e di Ginny – che era la figlia della signora Weasley – non era una grande cuoca.

Diciamo che non era neanche propriamente una cuoca. Era quello che Harry chiamava il suo ‘tallone d’Achille’ e Ron ‘bè, che cavolo vuoi, sai fare tutto, non puoi pretendere di sapere fare tutto tutto!’. Anche se quello non era propriamente un nome.

 

Ad ogni modo, non era una cima in cucina, e la signora Weasley se n’era accorta subito: nel suo Regno c’era un intruso bello e buono, che poteva mettere in pericolo l’equilibrio culinario della Contea di Cottoapuntino e del Borgo Saporitoalpuntogiusto. E andava eliminato subito.

 

-          Tesoro, perchè non impregni il pan di spagna di liquore mentre io e Ginny ci occupiamo della panna montata? – disse poco convinta, ma senza lasciarle il tempo di replicare.

 

E così era lì da tempo immemore a intingere un pennello in litri di liquore e a passarlo su dischi e dischi di pan di spagna che la signora Weasley le tirava fuori ogni due per tre. Cominciava a sospettare che lo facesse apposta – insomma, non poteva veramente voler fare una torta di così tanti strati! Era inumano!

 

Ginny ogni tanto le lanciava delle occhiate preoccupate, pensando che probabilmente avrebbe perso la sanità mentale e l’uso del braccio destro a furia di spennellare dolci.

 

Sospirò più piano che riuscì per non farsi sentire dalla signora Weasley. Insomma, aveva ragione lei: a cucinare faceva proprio schifo. Non poteva mica mostrasi scocciata, se era una frana mica era colpa della madre di Ron.

 

Però, quanto le sarebbe piaciuto adesso essere fuori, magari in paese, magari in una drogheria a comprare gocce di cioccolata, magari al posto di Harry, magari con Ron.

 

Ma non avrebbe potuto farlo. Prima di tutto perchè si sarebbe imbarazzata troppo a dire che avrebbe voluto andare lei con lui; era vero, quell’anno avevano fatto dei – diciamo – passi avanti, dopo che Ron si era lasciato con Lavanda – affettuosamente soprannominata Larva da Ginny e lei. Era alquanto imbarazzante andare in giro per la scuola con Ginny dicendo: -Lavanda è una troia!  - dato che tutti conoscevano lei e tutti conoscevano Lavanda, e le voci girano, e lei con quella ci doveva vivere nello stesso Dormitorio ed era già abbastanza deprimente e frustrante senza anche che la Larva venisse a sapere da voci certe che Hermione la invidiava come una pazza.  

 

Certo, anche girare e dire: - La Larva è una troia! – non era molto normale agli occhi della gente, però già era qualcosa.

 

Comunque, il secondo motivo era che non poteva lasciare Ginny ed Harry da soli. Sarebbe stato abbastanza imbarazzante per loro, in quanto per il momento facevano finta di niente a vicenda.

 

-          Hermione, stai attenta, ci stai mettendo troppo liquore! – gridò d’improvviso la signora Weasley, risvegliandola dai suoi pensieri.

 

Le tirò subito via da sottomano il dolce gocciolante, sconsolata.

 

-          Oddio, mi dispiace! – disse Hermione, rossa in viso. Era decisamente una frana in cucina, oramai era appurato. Probabilmente era proprio quel luogo che era razzista nei suoi confronti e le influiva negativamente. Una specie di Coalizione delle Cucine per sabotarla.

 

-          Non possiamo più usarlo questo, adesso... – sospirò la signora Weasley, - Ma è un peccato buttarlo... ci faremo un dolce a parte casomai.

 

E fu lì che le venne in mente.

 

Nessuno poteva sabotarla. Neanche una Coalizione di Cucine. Lei era Hermione Granger. . Si sarebbe riscattata!

 

Saltò in piedi improvvisamente. – Lo faccio io! – disse entusiasta.

 

La signora Weasley si girò verso di lei quasi inquietata.

 

-          Sicura cara?

-          Oh, sì! Davvero, ne ho voglia! Se non ho altro da fare...

-          Oh... Bè... d’accordo, allora... se ci tieni. Vai giù nella tavernetta, c’è l’occorrente per cucinare. Qui si sfornella (XD) sempre con soggetti come Ronald... – disse stancamente.

 

*

 

Hermione si mise al lavoro, decisa.

 

Non aveva idea di come cominciare, ma stava tirando fuori di tutto: marmellate, farine, farciture varie... prima o poi le sarebbe venuta pur un’illuminazione divina a suggerirle cosa cucinare!

 

E in effetti qualcuno arrivò, e anche se non era proprio un’illuminazione, lei ci vede sempre qualcosa di divino.

 

-          Oddio, che stai facendo? – chiese Ron allarmato, entrando nella tavernetta con un sacchetto pieno di gocce di cioccolata.

-          Cucino un dolce! – rispose lei soddisfatta.

 

Ron si allarmò ancora di più: - Chi te l’ha detto?

 

-          Nessuno. Scelto io. Tua mamma mi ha dato il permesso! –

 

Ron la fissò con uno sguardo da ‘moriremo tutti lo so’. Lei sbuffò infastidita: - Dio, abbi un po’ di fiducia in me, okay?

 

-          Io ho fiducia in te. È nelle tua abilità culinarie che non ne ho!

-          Sentitelo, il grande chef!

-          Di sicuro sono meglio di te in cucina! - rise lui. Lei si girò verso di lui sorridendo sconsolata. – Bè, non che ci voglia molto. – ammise.

 

Lui rise di nuovo, poi disse: - Vabbè, dai. Se ci tieni, ti insegno a cucinare una torta. Giusto perchè non voglio che scoppi tutto.

 

Hermione lo fissò sconsolata. – E’ una missione impossibile. Ci hanno provato in molti, ma nessuno ne è uscito vivo. Non hai speranze!

 

-          Ora sei tu che non ti fidi! Dai, ti aiuto – sorrise.

 

-          Uhm. Okay, se proprio insisti... – disse lei grata. – Grazie. –

 

Ron arrossì un po’, mormorando un ‘ma ti pare’ e cominciò a smistare gli ingredienti dal marasma che aveva tirato fuori lei. – Dunque, dunque. – cominciò. – Iniziamo con qualcosa di semplice... Hermione! –

 

-          A rapporto!

-          Prendimi un sacchetto di farina 00!

 

Lei lo fissò con sguardo vacuo.

 

-          Eh?

 

Ron la guardò, poi si passò una mano sul viso. – Sei irrecuperabile. Prendimi il sacchetto di farina, hai presente, quella cosa bianca e farinosa, con stampato sulla confezione due ovalini blu, degli zero. –

 

-          Aaah! – comprese lei. – Potevi anche dirmelo subito, eh! –

 

Gli prese la farina ridendo felice. Si sentiva proprio bene, adesso, con lui. Ah-ah, stupida Larva, pensò Hermione. Te lo sarai anche spupazzato per bene, ma questo momento non me lo fregherai mai!

 

Finalmente gli ingredienti furono disposti in ordine sul tavolo, e Ron tirò fuori una ciotola.

 

-          Bene! – disse. – comincia a montare le uova! –

 

Hermione, diffidente, versò nella ciotola il bianco delle uova e iniziò a muovere in maniera non bene identificata il cucchiaio.

 

-          Nooo, non così! – la riprese Ron. – Muovi solo da un verso... – ci riprovò, ma evidentemente non fece ancora bene, perchè lui le si avvicinò da dietro mormorando un ‘non ce la faremo mai’ ridacchiato.

 

E d’improvviso le prese le mani, imponendo una presa salda sulla ciotola, e muovendo la mano di Hermione dentro la sua come andava fatto. Si sentiva il cuore battere a mille. Non si sarebbe mai aspettato da lui una cosa simile. Da quando era così ‘audace’? Insomma, era Ron.

 

Infatti dopo poco Ron si allontanò un po’ insicuro, lasciandole le mani. – Okay, così va bene... – sussurrò imbarazzato, allontanandosi.

 

Hermione si sarebbe mangiata le mani. Erano i suoi pensieri che portavano sfiga, lo sapeva! E l’aura maligna della cucina li influenzava ancora una volta!

 

Avevano quasi finito di preparare l’impasto adesso, e Ron non si era più avvicinato. E lei di certo era troppo timida per, come dire, provarci. Le disse di versare l’impasto nella teglia mentre lui accendeva il forno – ‘Al contrario di quanto si crede, il forno non va fatto scaldare troppo, se no la torta non cresce bene!’ – e infornarono il tutto.

 

-          Bene! – sospirò Hermione, soddisfatta. – Quanto ci metterà, adesso?

-          Uhm, una mezz’oretta circa.

-          Così tanto? – disse lei ansiosa. Che cavolo avrebbero fatto in quella mezz’ora? Era ancora imbarazzata da quello che era successo prima – neanche l’avesse baciata appassionatamente. Arrossì al solo pensiero.

-          Bè, possiamo preparare la guarnizione se vuoi fare una cosa seria. Non so, se ci vuoi mettere qualcosa sopra...

-          Oh! Sì, okay! – rispose entusiasta: piuttosto che rimanere da soli con le mani in mano avrebbe fatto di tutto.

 

*

 

-          Tadah! – disse Ron divertito, fissando la torta pronta.

 

Hermione la guardò come estasiata. – Ci sono riuscita! Io! -  Ron rise. – Sì, ma non ci saresti mai riuscita senza di me! – lei si accigliò, poi approvò: - Bè, in fondo è vero.

 

Lui arrossì per l’ennesima volta. – Okay, adesso dobbiamo assaggiarla!

 

Hermione fissò il dolce, un mezzo tra il diffidente ed il terrorizzato. – Va bene, tu prima.

 

-          Manco per sogno!

-          Oh, Ron! Ti scongiuro! Ho paura!

-          Ma che stai dicendo?

-          E se m’avveleno?

-          Oh, smettila...

-          Se non pensi che sia pericolosa, perchè non l’assaggi tu? – chiese con tono di sfida. Lui sospirò e fece per ribattere, ma poi sembrò cambiare idea.

-          Uhm, okay!

-          Però se è cattiva non la sputi, eh!

-          D’accordo...

 

Afferrò un coltello e tagliò una fetta. Fissò Hermione con occhi ridenti e poi, chiudendoli, ne prese un morso.

 

Per un secondo masticò. Poi si fermò. Aprì gli occhi e si girò verso Hermione orripilato.

 

-          Non sputare, non sputare! – strillò lei sghignazzando. Lui si trattenne a stento.

-          Allora, cosa c’è che non va? – chiese a metà tra il divertito e il preoccupato.

 

Ron fece per aprire la bocca, ma Hermione lo fermò. – No! Se no sputi! – rise ancora. Lui la fissò con sguardo assassino.

 

-          Controllo io da sola cosa c’è che non va, dai... – disse Hermione ancora ridacchiando.

 

Fece per prendere di nuovo il coltello e tagliare un’altra fetta, ma si bloccò. Un’idea si era fatta strada in lei, un’idea assurda e imbarazzante. Arrossì. Non avrebbe mai potuto farlo. O forse sì?

 

Chiuse gli occhi e prese un respiro.

 

Poi si girò, improvvisamente, e baciò Ron sulla bocca. Rimasero così per qualche istante. Poi lei si scostò, completamente rossa. Ron sembrava scioccato.

 

-          Uhm. Ho messo il sale al posto dello zucchero, vero? – mormorò Hermione, insicura.

 

Ron la fissò per un attimo senza parole, poi deglutì a fatica.

 

-          Può darsi, ma non ne sono certo, in effetti. –

 

Prese la fetta di torta e gliela portò alla bocca.

 

-          Riproviamo?

 

*

 

 

Dedicata a Vally e a Megs >_<

 

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