Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: ordog    23/07/2011    2 recensioni
State attenti a ciò che sognate.
-Dove credi di andare?- Leonora si alzò velocemente, anche se in modo malfermo.
-Ci stanno chiamando. Non senti?-
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Lampyris

02. Lenes Susurri.

Bastano pochi passi, per non poter tornare indietro.





-Stai farneticando. Torna qui.-
Le lamentele di Leonora non impedirono all'amica di fare l'ennesimo passo verso la lucciola. Questa si fermò poco più avanti, come se stesse attendendo. Nella sua intermittenza era quasi possibile riconoscere il fastidio provocato dall'attesa. Daira volse gli occhi sull'insetto e inclinò lievemente la testa, osservandolo rapita. Sospirò e fece un altro passo verso il bosco, verso l'oscurità. 
-Leo, ci stanno chiamando. Non posso fingere di sentire, non possiamo.  Loro sono qui per noi. -
Leonora spalancò gli occhi a queste parole e studiò con fare preoccupato il viso acceso dell'amica. Voltando la testa verso il falò riconobbe i volti degli amici, le loro risate. Riusciva quasi a percepire il calore del fuoco anche se si trovava ad una considerevole distanza da esso. Le ragazze si erano spostate più vicino al grupo di amici disposto in cerchio, forse per il vento che faceva venire loro la pelle d'oca, forse per l'atmosfera pesante che aleggiava intorno a Daira.
Questa fissò l'amica con insistenza, gli occhi freddi come ghiaccio. -Non è necessaria la tua presenza, posso andare da sola.- Si voltò verso la lucciola e prese a camminare velocemente in direzione dell'insetto che nel frattempo si era nuovamente avvicinato, come per richiamare l'attenzione della ragazza. Leonora osservò l'amica allontanarsi. Un'imprecazione appena sussurrata le sfiorò le labbra quando si rese conto che la testardaggine di Daira, unita a questa sorta di attrazione verso il bosco, le avrebbe impedito di cambiare idea. I suoi occhi erano fissi sull'immagine dell'amica di spalle, sui suoi lunghi capelli che danzavano al ritmo del vento. Vide la figura della ragazza avanzare sempre di più, fino al punto in cui le ombre del bosco presero ad avvolgersi intorno a lei con fare minaccioso. Il vento dava vita ai suoi lunghi capelli neri, spostandoli in una danza frenetica che sembrava rispecchiare lo stato d'animo di Leonora. Daira non si voltò indietro, era concentrata sull'insetto che la stava guidando all'interno delle ombre. Gli alberi sembravano sussurrare il suo nome, sembravano avvicinarsi minacciosamente all'esile fisico della ragazza che si stava inoltrando sempre di pià tra le loro braccia ossute. Un colpo di vento particolarmente forte fece cantare il bosco, insinuandosi nell'intrico dei rami. Le foglie sembravano tintinnare come se fossero stati tanti campanelli per segnare la via. Leonora rabbrividì mentre Daira scompariva totalmente dietro un albero.
-Al diavolo.- Saltò giù dal masso e corse fino al limitare del bosco. Dopo un ultimo sguardo alle sue spalle, dopo un'ultima occhiata in direzione delle risate, della compagnia, della vita, cominciò a camminare sul sentiero che s'inoltrava nel bosco. Intorno a lei apparvero lentamente prima una, poi dieci, infine centinaia di lucciole.
Leonora si bloccò in mezzo al sentiero. -Daira?-
L'improvviso e spettrale silenzio che l'avvolse lasciò la ragazza perplessa e spaventata. Il vento aveva smesso di suonare i rami degli alberi quasi fossero le corde di un'arpa e le lucciole la stavano lentamente circondando. Trovava i suoi stessi pensieri sciocchi, infantili e inutili. Non poteva temere dei piccoli insetti come quelli, insetti che fin da bambina aveva sempre amato. Ma c'era nella loro posizione, nel modo in cui si fermavano ai lati del sentiero, qualcosa di tremendamente inquietante. Osservò gli insetti posizionarsi lentamente ai lati della piccola stradina e segnare la serpeggiante strada che l'avrebbe guidata nel cuore dell'ombra. 
-Daira!- nella sua voce comparve una prima traccia di panico. 
-Sono qui.-
Lonora sobbalzò al suono di quella voce. Sospirò e posandosi una mano sul petto, tentò di calmarsi. -Daira, andiamocene. Ti prego.-
Daira sorrise e indicò il sentiero illuminato dalle lucciole. -Cosa stai dicendo? Non possiamo andarcene! Non vedi?- Scosse la testa e prese l'amica per un braccio, spingendola delicatamente ma con forza verso il sentiero. -Ci stanno aspettando, sono venuti qui per noi, sciocca.- 
Leonora prese a camminare meccanicamente, osservando da una parte all'altra del sentiero la posizione degli insetti. Davanti a loro avevano sempre la stessa guida: Leo non aveva la certezza che si trattasse della stessa lucciola che aveva attratto l'attenzione di Daira, tuttavia le stava portando nel cuore del bosco. Volgendo lo sguardo alla sua sinistra osservò sconvolta una lucciola che, tra gli alberi oltre il sentiero, serpeggiava verso l'alto con fare sinuoso. Nella mente della ragazza apparve l'immagine sconvolgente di un grosso serpente e provò il desiderio di tornare indietro. Daira, tuttavia, la spingeva con insistenza. Spesso Leonora si fermava per guardarsi intorno o per far ragionare l'amica e in quei momenti la lucciola che le guidava tornava a prenderle, volteggiando intorno a loro per richiamare la loro attezione e riportarle sul sentiero. Sul viso di Daira aleggiava un'espressione felice, seppur vagamente inquietante. I suoi occhi erano fissi su qualcosa che Leonora non riusciva a vedere. Nella sua mente permeava l'immagine della lucciola strisciante.
Improvvisamente il sentiero terminò e le lucciole si disposero in cerchio intorno ad una piccola casetta dall'aspetto antico ma accogliente. La piccola porta in legno che dava sull'unica stanza era chiusa, su di essa si poteva scorgere un fitto intrico d'edera dall'aria stanca, come se si trovasse lì da secoli. Nessuna luce fuoriusciva dall'unica finestra, mentre una meravigliosa rosa bianca cresceva accanto all'entrata. Daira si avvicinò ad essa e si chinò per sentirne il profumo, mentre Leonora osservava stupita l'abitazione. Abitava non lontano da lì e non aveva mai visto questa casetta, nonostante le sue continue esplorazioni del territorio. Sentì un brivido scorrerle lungo la schiena quando le lucciole strinsero il cerchio intorno a loro e lo sguardo negli occhi di Daira si fece ancora più vacuo. Arretrò lentamente senza dare le spalle all'amica e si voltò con una piroetta quando sentii una mano sulla sua schiena. Di fronte a lei c'era un giovane sui vent'anni dall'aspetto raffinato. Le ricordava un nobile, l'abbigliamento era curato e antico. Aveva un viso affilato, capelli neri e leggermente mossi che gli ricadevano sulle spalle e labbra rosse e sensuali. Si allontanò di un passo e sentii un brivido dove la mano del giovane l'aveva sfiorata. 
-Mia cara, non siate spaventata.- Il giovane sorrise e con un gesto delicato chiamò a se la lucciola che le aveva guidate fino a lì. -Ottimo lavoro.-
Leonora prese a sudare freddo e afferrò la mano di Daira, tentando di trascinarla lontano da quel luogo, ma soprattutto da quell'individuo così affascinante, ma questa si scostò con rabbia. La voce di quell'intrigante sconosciuto ammaliava le menti delle due giovani come se le stesse stregando. Leonora si voltò per osservarlo nuovamente e si scontrò con uno sguardo duro ma al contempo infuocato: due paia di occhi dorati dall'aspetto quasi liquido, la osservavano con insistenza. Lunghe ciglia nere coprivano di ombre gli zigomi del giovane, mentre i suoi occhi profondi e così particolari stregavano le due ragazze.  
-Non dovete temere me, ma i vostri stessi incubi.-









NDA:  esattamente come per il primo capitolo, spero che questo sia di vostro gradimento. Vi lascio con i miei soliti saluti dai pieni inferiori, yih-ah!
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: ordog