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Autore: Boom_    23/07/2011    3 recensioni
E' la storia riscritta, secondo i miei gusti, di Twilight. Spero vi piaccia :3
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Mi ero appena svegliata, giacevo nel mio letto cercando di trovare la voglia per alzarmi.La sveglia continuava a suonare e quel suono assordante mi costringeva a pensare al viaggio.

- Bella su', sveglia.Tuo padre ti aspetta! -

Sentii la voce gracchiante di mia madre e nascosi la testa sotto il cuscino, cacciando dei versi simili a grugniti. Mi tirai, senza voglia, le coperte fin sopra la testa e mi strinsi nel letto.Non avevo voglia di andare a Forks solo per il piacere di mia mamma.  "Sono di troppo per le loro serate romantiche, poi non potrebbero scopare tranquillamente". Inorridisce al solo pensiero di sentire i gemiti della mamma, quando sentì le coperte essere sfilate dal suo corpo.

-Mocciosa tua madre ti ha detto di alzarti-

Spostai leggermente il cuscino da sopra la testa, sbirciando da un piccolo buco creato tra il cuscino e il materasso.Era Phil, il ragazzo di mia madre. Mi scrutava il corpo con lo sguardo, facendo crescere uno strano ghigno sul volto.Schiude leggermente le labbra, tenendo ancora la coperta tra le mani, bisbigliando:

- Una fanciulla con un corpo sexy come il tuo non dovrebbe vestirsi con quegli stracci là-

Fece un cenno con il capo verso i vestiti posti sulla sedia, continuando a guardarmi le gambe. Abbassai lo sguardo sul mio corpo e notai che non avevo i pantaloni. Mi tirai subito a sedere, coprendomi le gambe con il cuscino

-Phil, pervertito che non sei altro, potresti uscire dalla stanza? O anche andare a fanculo?-

Sorrisi angelicamente, tenendomi stretta il cuscino sulle gambe. Cercando qualche pantalone vicino al mio letto. La mia camera non era un gran che. Era rosa con la carta da parati a fiori.Quante volte avrei voluto distruggerla, o scrivere su quella carta da bambine piccole, e invece? Invece non potevo, perché mia mamma si era affezionata a quella camera. Mi voltai a guardare Phil, che aveva preso a parlare con me, o almeno così credeva lui. Gli prestai più attenzione, cercando di mettere in ordine le parole dette da lui.

-... Sei solo una mocciosa, niente di che! Nessuno ti vuole, neanche tua madre!Ecco perché ti manda da quell'orso di tuo padre!..-

Alzò di più la voce per dire queste affermazioni, credendo di ferirmi. Sorrisi da bastarda, aspettando il momento buono per parlare. Si fermò un attimo, per prendere fiato e iniziai a parlare io:

-Bhè, ma le gambe di questa mocciosa.. >> Mi indicai << Ti piacciono parecchio, sai, per farti venire una reazione in quella zona..-

Abbassai lo sguardo sui suoi pantaloni.Mentre era arrabbiato con me e mi urlava contro, il suo amichetto del piano di sotto stava pensando ancora alle mie gambe, tanto da alzarsi. Il mio ghigno si allargò ancora.

-Ed è meglio andare a vivere con mio padre che, come dici tu, è un orso che stare con un porco come te. -

Dette quelle parole mi alzai dal letto, presi i vestiti da sopra la sedia e andai in bagno. Dopo un po' ne uscii vestita e profumata, scesi di corsa le scale e passai davanti la cucina, dove c'erano Phil e mia madre che parlavano di me.Scossi la testa divertita. "E' andato a dirlo a mammina, e poi sono io la mocciosa." Pensai continuando a ridere. Presi alcune valigie e le portai fuori dalla casa, davanti l'auto di Charlie. Appena mi vide uscire dalla porta di casa, scattò fuori dall'auto, con un enorme sorriso stampato sul volto

-La mia piccola bambina!!-

Esclamò felice, allungando le braccia lungo i lati, continuando ad avvicinarsi. Sorrisi divertita alla sua reazione.Era da un bel po' che non lo vedevo e non credevo che si sarebbe comportato allo stesso modo di sempre. Feci un respiro profondo, cercando di opprimere la freddezza nei suoi confronti. Lasciai le valigie davanti l'auto e camminai, lentamente, verso di lui, per poi buttarmi tra le sue braccia

-Oh papà, quanto mi sei mancato!!-

Esclamai felice, stringendomi a lui, lasciandomi cullare tra le sue braccia. Si comprotava ancora come se fossi una bambina di 10 anni, o anche più piccola, e quel suo modo di fare... sì, mi piaceva.Era l'unico della famiglia che mi considerava ancora la 'piccolina di casa' e non una 'mocciosa' o una diciottenne.

-Sono contento di rivederti piccola mia, anche tu mi sei mancata-

Continuava a coccolarmi dolcemente, mentre la mamma ci guardava dalla finestra con diprezzo.Dalla porta uscì Phil, che si avvicinò a noi con un ghigno stampato sul volto

-Oh, guarda un po' chi c'è qua. L'orso! Lo sai che tua mogl- oh scusa, Ex moglie, è davvero brava a letto? forse è per questo che ti ha lasciato.Non la soddisfacevi abbastanza-

Phil parlava troppo, sì! Parlava decisamente troppo. Charlie serrò la mascella, iniziando a fare respiri profondi, stringendomi tra le sue braccia, come per proteggermi da quelle parole. Mi scansai da mio padre, voltandomi verso Philm, con aria irritata

-Evita di parlare così a mio padre.Lui amava davvero la mamma.Non l'ha mai usata, non come stai facendo tu!-

Gli diedi uno schiaffo e tornai da mio padre, prendendolo per mano. Phil si massaggiò la guancia rossa, con i sengi delle dita sopra, e mi guardò con disprezzo. Alzai lo sguardo verso mio padre, che mi guardava con aria soddisfatta.

-Lurida tr..-

Phul fu fermato dalla voce gracchiante di mia madre, che era ancora alla finestra. Come al solito non aveva il coraggio di avvicinarsi a mio padre.

-Phil, amore, vieni in casa... -

La mamma scomparve dietro le tende della finestra.Phil scosse la testa, disgustato dalla visione di me e mio padre che ci tenevamo per mano, si voltò di scatto e saltellò stile bambino idiota verso la porta.Scossi la testa disperata, finalmente me ne sarei andata da quel luogo.
Dopo aver caricato le valigie sul furgoncino di mio padre, ci mettemmo in moto, andando via da Finix. Tutto il viaggio fu molto silenzioso, ogni tanto interrotto da qualche risata provocata dal ricordo dell'orrenda faccia di Phil.Alla fine la mia vista si annebbiò, mentre il sonno prendeva il controllo della mia mente.

-Piccola, sveglia.Siamo arrivati-

La voce di mio padre penetrò nella mia mente, era dolce ma allo stesso tempo stanca e roca.Grugnii qualcosa del tipo 'ho ancora sonno'.Delle braccia possenti mi presero in braccio, facendomi scendere dal furgoncino.Aprii un occhio, guardandomi attorno, la pioggia picchiettava su di noi, sulla mia pelle bianco latte.Un sorriso mi spuntò sul volto.Ero a casa..
  
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