Nel silenzio dell'immortalità il suo respiro si stratifica sul mio cuore muto e la disperazione ovunque in me.

Il suono della sua voce innamorata distorta dal rantolo della sofferenza prossima alla fine.

Io e la mia scelta, tra quell'orrore che osservo deformarle il ventre.

I pensieri di Rosalie ostili quanto i miei verso di lei, verso quell'alleanza che non mi permette di poter stare accanto all'unica ragione che ho per tutto.

“ Non ti azzardare a svegliarla o dovrai vedertela con me.” Pensa.

Ogni movimento di quel ventre adorato, ogni livido che lo segna sono pezzi di me che vorrei perdere.

Non mi sente, non riesce quasi a percepire la mia presenza, tanto è sfinita. Il suo piccolo corpo deformato e scosso da quell'attesa per lei tanto dolce quanto per me tremenda.

Dorme e non posso starle accanto: tra me e il mio amore quell'alleanza assurda.

Non hai mai condiviso Rosalie, ma non hai esitato, non ti sei ribellata davanti a questa follia.

Sono svuotato, disperato; la solitudine torna in me e intona quel canto che conosco da sempre.

Non riesco a guardarla e la cerco tra le cose che le appartengono. Tra i suoi vestiti, tra quell'odore che è stato il mio tormento.

Poggio la mano sul cuscino su cui i suoi capelli si sono sparsi, lo prendo e lo stringo a me nella speranza di poterla sentire, in qualche modo trattenere.

Mi manca il suo corpo morbido, il suo respiro sulla mia pelle di ghiaccio.

Sono ancora lì così, quando mi accorgo di quella busta.

“Per Edward” leggo e piano la prendo e la apro:

Il mio amore era tutto, ma il tuo non è stato facile da tenere tra le mani, disperato e contraddittorio, ma non ho rimpianti: rifarei ogni cosa, ripercorrerei ogni passo pronunciando ogni parola.

Ogni lacrima e ogni perdono che c'è stato lo tengo in me come un tesoro prezioso incastonato nel mio cuore con ogni immagine di noi che rimarrà con me.

Non ho rimpianti e non mi pento di nulla e chiedo a te di non averne.

Lo leggo nei tuoi occhi, nel buio di quella disperazione che con tanta fatica cerchi di nascondermi: ma non puoi, sei parte di me, della mia anima, ciò che senti sento.

C'è una scelta che dovrai fare: ma lascerò a te l'ultima parola, l'ultimo gesto.

Solo una cosa però mi sento di chiederti, per non far sì che il senso di colpa ti divori nella tua eternità.

Accetta quello che da noi, dal nostro amore è venuto, senza remore, con lo stesso amore che hai dato a me.

Accetta questo dono, il mio per te, come io lo sento per me. Una parte di te che vive in me.

Quella vita che hai sempre cercato e inseguita, quella che dicevi di avere ritrovata con me ora è qui pronta a schiudersi tra le tue mani.

Coglila, come qualcosa di bello tra di noi.

In me cresce la nostra parte migliore.

Non odiare il nostro bambino, non sentirlo come qualcosa di tremendo, non considerarlo un mostro.

Vorrebbe dire che ritieni mostruoso il nostro amore. Qualcosa di sbagliato, ma non può esserci errore dove c'è amore.

Ti amo e ti amerò per sempre in eterno, comunque, accanto a te nel tuo mondo o distante, ovunque lascerai che io vada. Non chiedo nulla più per me. Sai che la mia felicità più grande sarebbe restarti accanto, ma se questo passo per te tanto doloroso tu non dovessi compierlo, non ti rimprovererei nulla.

Ho solo una richiesta, che tu ti prenda cura del nostro bambino, che ti possa innamorare di lui.

Ti amo per sempre.

Bella.

E' da tanto che non scrivo di Edward e del suo mondo e ho scritto pochissimo sull'ultimo libro.

Sarebbe potuta andare anche così che ne dite?

Spero vi piaccia.

Un saluto.