Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: MartaAka97    23/07/2011    2 recensioni
-Dimitri, Attento!-urlò Whilliam. Veloce come una saetta corse verso la creatura che stava per uccidere il suo amico. Girò su se stesso e con un solo e secco colpo di spada, tagliò la testa a quell'essere. Guardò il suo Capitano, ma si accorse di una cosa: Dimitri era una bellissima ragazza dai lunghi capelli castani e limpidi occhi color del mare.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Whill era seduto su uno dei cannoni che erano presenti sul ponte e mentre aspettava che Debora tornasse con il piatto che spettava a loro due, si mise a fissare il mare.

Quella era stata una delle sue giornate peggiori, forse quella più brutta:

aveva perso la madre, abbondonato la sua migliore amica, l’unica che lo capisse davvero ed era stato rapito dai pirati.

Ma non riusciva a darsi pace. Aveva detto alla madre che la odiava, ma se avesse saputo che l’avrebbe persa, di sicuro non lo avrebbe fatto, perché non era così.

L’unico che odiava veramente era il Sig. Gremond. Sarebbe dovuto morire lui. Era già la seconda volta che moriva qualcuno al posto di quel bastardo. “E’ la seconda volta che mi porta via qualcuno della mia famiglia. Me la pagherà” pensò Whilliam.

Una silenziosa lacrima rigò il suo viso, rosso per la rabbia.

Stava per asciugarla, ma una mano calda e delicata lo precedette.

-Non è così male la vita in mare aperto.- disse una voce.

Whilliam non alzò il viso. Era sicuro che fosse Debora.

-Grazie Deb, ma non sto piangendo per quello- rispose il ragazzo.

-E allora per cosa stai piangendo?- continuò la voce.

-Sto piangendo per la rabbia. Non perdonerò mai il tuo Capitano per non aver aiutato mia madre…. E poi ho altre cose che mi frullano per la testa… Diciamo che mi sto sfogando- ammise Whill.

Questa volta non ebbe risposta. Alzò lo sguardo e si ritrovo davanti il Capitano.

-Tu … - riuscì a borbottare Whilliam. Ripensò al tocco delicato di quella mano. Arrossì violentemente.

-Tranquillo, non sono gay- fece il Capitano. –E’ solo che odio vedere piangere le persone…- finì con una nota di malinconia nella voce.

Whilliam lo guardò con occhi interrogativi. Il Capitano gli regalò uno splendido sorriso e poi aggiunse:

-Non sono cose che ti riguardano-

-Whill! Oh….- li interruppe Debora. Il Capitano guardò i due piatti con le porzioni di cibo che Debora teneva in mano. Lei se ne accorse e cercò di spiegare :

-Capitano, mi ha aiutata e mi sembrava scortese non dare anche a lui qualcosa da mangiare…. Chiedo scusa..-

-Perché ti scusi?-chiese il Capitano.

Debora lo guardò con uno sguardo sorpreso

-Ma come….- riuscì a balbettare lei.

Il Capitano sorrise: - Vado a prendervi da bere

 

 

-Forza Whill! O arriverai in ritardo!- urlò una voce. Era Debora.

-Co…? Ma è prestissimo…- disse con voce addormentata il ragazzo.

-Coraggio uomini! Ammainate le vele! Dobbiamo arrivare al prossimo porto entro sera, altrimenti ci ritroveremo senza niente da mettere sotto i denti!- urlò qualcuno dal ponte.

-Ma che..? – fece Whill

-Muoviti! O Dimitri ti farà saltare la testa!- urlò di nuovo Debora, questa volta trascinandolo già dall’amaca, dove stava dormendo.

Si preparò in fretta e furia e poco prima di uscire sul ponte chiese alla ragazza:

-Chi è questo Dimitri?-

Lei la guardò con occhi meravigliati – Il Capitano, no?-

-Ma il Capitano… non è una donna?- chiese con timore lui.

-Stai di nuovo mettendo in discussione il mio sesso, bastardo di un mozzo?-

Rabbrividì. Dimitri era proprio dietro di lui. A Whill venne spontaneo coprirsi la faccia, ma Dimitri lo colpì violentemente allo stomaco facendo piegare su se stesso.

-Cavoli…- imprecò il ragazzo.

-Muoviti, mozzo. Debora per favore, cerca di mettere un po’ d’ordine sottocoperta. Mi fa schifo tutto questo casino.- concluse il Capitano.

Whilliam si trascinò fino all’ultimo scalino che lo portava sul ponte: la giornata stava cominciando.

 

 

 

 

Erano le sei ed erano passate solamente due ore da quando si era svegliato. 

Aveva capito che durante il giorno avrebbe dovuto sgobbare molto più di quello che si era immaginato.

Dopo aver lavato il ponte tre volte, spostato un miriade di casse e aver aiutato un pirata a non finire fuoribordo, si prese una pausa “in segreto”: si nascose dietro ai barili di polvere da sparo.

Da dov’era poteva vedere Dimitri. Vicino a lui, come una sposina, c’era Debora. Si scambiavano sguardi ammiccanti, complici, come quelli di due persone che si conosco da una vita.

Whilliam trovò interessante quel lato del Capitano. Con lui aveva sempre un comportamento rude, scontroso, freddo. Solo la sera prima si era rivelato “umano”.

Guardò di nuovo quella coppia così perfetta, così irraggiungibile.

Si perse nei suoi pensieri. Gli tornarono in mente suo padre e sua madre: così felici quando erano insieme, bisognosi l’uno dell’altra.

Poi gli tornò in mente la madre, che dopo la morte di suo marito aveva uno sguardo vuoto, come chi si è perso per sempre…

Il Sole che splendeva fino a poco prima venne coperto da un’ombra.

Un brivido percorse la schiena di Whilliam: aveva il brutto presentimento di cosa, o meglio chi, potesse essere e non sbagliava: Dimitri l’aveva trovato.

-Allooora. Che stai facendo?- ringhiò il Capitano.

Whill deglutì. – Ecco io, stavo cercando … una cosa…- improvvisò

-Dietro ai barile della polvere da sparo?- chiese maligno il ragazzo.

Whilliam rimase senza parole. Era finito.

Il Capitano, fece due passi indietro e prese un respiro profondo. Poi …

-TI DECIDI A LAVORARE, BASTARDO DI UN MOZZO!?!? O VUOI CHE TI DIA IN PASTO AGLI SQUALI!?!?-

Urlò tutto d’un fiato.

Arrivò Debora, che prese per un braccio Dimitri e gli disse:

-Avanti calmati! Non ha fatto nulla di male. Deve abituarsi lui..-

-Non m’importa! Deve darsi una mossa!- la interruppe il Capitano.

-Hai capito, mozzo? Altrimenti ti faccio fare la fine di tua madre!- urlò in direzione del ragazzo.

A quelle parole Whill non capì più nulla. Si alzò di scatto e tirò ceffone sulla guancia del Capitano.

Tutti i presenti avevano gli sguardi puntati su di loro.

 

Il Capitano immobile, con i muscoli tesi. Whilliam ansimante per l’adrenalina che gli scorreva in corpo.

Debora ferma vicino al Capitano, con le mani a coprire la bocca.

Per un breve periodo di tempo, lunghissimo per Whilliam, rimasero in quella posizione.

Dimitri prese l’iniziativa

-Ebbene, questa è la tua “risposta”. Mi fai schifo- concluse e prima che il ragazzo potesse ribattere, gli tirò un manrovescio che lo fece finire a terra.

-Dimitri!- disse Debora con una voce preoccupata.

-Non azzardarti a toccarlo.- le ordinò il Capitano.

-Ma cosa stai dicendo? Ti ha dato di volta il cervello!?- disse di rimando la ragazza e disubbidendo all’ordine andò a soccorrere Whill.

-Bene- fece Dimitri. Whill e Debora lo guardarono, chi con occhi pieni d’odio, chi con occhi spaesati.

-Hai scelto da che parte stare.  Sig. Brown, li porti in cella- fece una pausa. Si girò verso la sua ciurma

Chiunque di voi si azzarderà a dar loro qualcosa da mangiare o a farli uscire, verrà gettato fuoribordo.-

Concluse il Capitano.

Brown seguito da altri due pirati, legarono le mani ai due ragazzi e poi li scortarono nelle prigioni.

 

 

-Maledetto bastardo- disse Dimitri, pulendosi un rivolo di sangue che gli scendeva dalle labbra.

-Me la pagherai- .

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: MartaAka97