8.
My Little Problem
Il capo
della polizia di Tokyo era sempre molto occupato. Grandi
responsabilità, grandi intervalli di tempo libero
– che
costantemente si impegnava a riempire con laboriosa dedizione
– e
grandi impegni caratterizzavano il suo impiego. Soprattutto,
però,
si trovava ad affrontare grattacapi e impicci di ogni genere; e proprio
in quel momento, al culmine di un importante compito da
sbrigare, l'ultimo arrivato della polizia richiedeva la sua
assistenza.
“Vattene,
non ora. Ho da fare.”
La nuova
recluta, però, sembrava decisa a non lasciarlo in pace. Gli
occhi
lucidi per l'ansia e la fretta, si muoveva a balzelloni proprio di
fianco alla sua scrivania, ripetendo insistentemente le proprie
ragioni.
“Ma è
importante, sto chattando con Regina55763! Non
puoi interrompermi adesso!”
Era
inutile: il giovanotto sembrava sordo a ogni tipo di risposta.
“Vattene
subito, o ti metterò fuori combattimento! Le ore di ufficio
non mi
hanno indebolito, sai? Sono ancora tutto d'un pezzo...”
“Missile!”
Accorrendo
in fretta dalla propria scrivania, il detective Gumshoe
squadrò
l'oggetto della collera del capo con aria ostile.
“Allora,
sempre a disturbare il capo? Non avrai ancora fame,
vero?”
Gumshoe si
mantenne ben piantato sui propri enormi piedi, la voce tonante ed
imperiosa, nel tentativo di intimorire l'interlocutore. La sua
severità, tuttavia, non poté durare a lungo; il
cagnolino gli
corse incontro abbaiando, e il suo scodinzolare festoso lo dissuase
subito da qualunque inizio di rimprovero.
Nel
tentativo di interrompere il suo allegro vociare – fin troppo
allegro – il detective si affrettò a prenderlo per
il collare e a
guidarlo verso la porta, sotto gli occhi incolleriti del suo
superiore.
“Muoviti e vieni fuori con me, o ti lancerà
addosso
il monitor,” bisbigliò, chino sulle orecchie a
punta di Missile. “Se stai buono ti offrirò un po'
di ramen. Che ne
dici, amico?”
Le
zampette saltellanti sulla strada non avrebbero potuto esprimere
meglio la loro approvazione.
Credo
che la nascita di questa one-shot sia stata decretata l'altro ieri,
lassù, fra le nuvolette, da un certo qualcuno
– qualcuno a
cui non davo retta perché 1) non credo nella sua esistenza
2) ero
china sul DS e non ho accennato ad alzare lo sguardo fino alle
02:20 di notte.
Dedicata a
Crim, a Shari e al pomerano del mio cuorr.