La mattina seguente Sana si svegliò di buon grado. Le amiche erano ancora distese a terra a dormire. Non voleva svegliarle e quindi prese una biro e un biglietto e scrisse:

- ragazze io parto. Non cambiate niente di eclatante senza di me. Vi voglio bene. -

così prese la valigia e si diresse verso l’aeroporto dove la stava aspettando il suo menager.

- meglio tardi che mai, vero?-

- come al solito -

- muoviti che sennò perdiamo il volo -

- Arrivooooooo! -

il volo era diretto a Parigi ( ora, non so quando ci si metta dal Giappone alla Francia, non so nemmeno se c'è un volo direttoXD, quindi non basatevi sulle mie misure interamente inventate, grazie).

Ci misero ben 10 ore ad arrivare.

Raggiunsero l’albergo che era già ora di cena. Ma Sana era così distrutta che non toccò cibo e si rifugiò in camera sua per riposare. Domani le aspettava una faticosa giornata.

*

il giorno dopo.

Sana si svegliò piuttosto tardi. Andò in bagno a sistemarsi, poi si precipitò fuori dalla camera e raggiunge il suo manager.

- sono in ritardo -

- non mi sembra una novità -

- in effetti.. -

- dai corri Charles è già arrivato -

- ok- sana e il suo manager andarono a tutto birra poi d’un tratto Sana si insospetti

- fermooooooooooo! -

il suo manager fermò di botto.

- che c’è? -

- hai detto… Charles è già arrivato…-

-sì, e allora?-

- allora? Che caspita ci fa qui Charles?

- avete un servizio fotografico insieme -

Sana sbuffa e il manager riparte.

Prima del servizio Sana e Charles si incontrano

- ciao Sana come va? -

non poteva andare meglio, penso annoiata. – benissimo-

- guarda ci chiamano dobbiamo andare -

- sfortunatamente sì -

- come scusa? -

- niente, andiamo -

il servizio fu più lungo del solito. Sana era particolarmente irritata e non riusciva a sprizzare tutta la sua energia.

Duro ben 2 ore ma poi il lavoro terminò. Charles le propose di uscire con lui per andare a mangiare qualcosa ma lei si liquidò dicendo che doveva andare in hotel perché doveva riposare.

La bugia non era poi così fittizia: Sana era davvero spossata ma a differenza di quello che aveva appena raccontato al suo collega di lavoro non ne aveva proprio voglia di andare in hotel.

Quindi decise di vagare senza una meta prestabilita.

*

Da tutt’altra parte…

- complimenti Heric! Il primo incontro l’ha vinto. Hai distrutto il tuo avversario. Oggi eri particolarmente energico-

- bene -

- che vuoi fare ora? -

- voglio andare a riposare -

- ah. Che ne dici di andare in una piscini all’aperto? -

- non mi dispiace -

- ok guarda qui -

l’allenatore mostra una cartina e gli indica la strada per raggiungere il luogo prescelto

- hai capito? -

- no .. ma me la caverò. Grazie Mister…-

*

Intanto Sana stava decidendo dove andare.

-vediamo… no lo shopping no.da sole non è divertente.

Solleva gli occhi al cielo

- oggi il sole è perfetto per abbronzarsi - - Andrò in piscina -

così per mezzo di alcune indicazione dettate da metà Parigi raggiunse finalmente il luogo. Era più o meno vuoto. prese una sedia a sdraio si levò i vestiti ( sotto aveva il costume, la mattina dalla fretta non era riuscita a trovare la sua biancheria e quindi aveva indossato un due-pezzi a caso).

Si distese e si mise un paio di occhiali. Levò dalla borsa un walkman, si infilò le cuffie nelle orecchie e sospirò.

Dopo un quarto d’ora decise di andare a fare un bagno.

Andò sul bordo della piscina e immerse le gambe.

- Ahhhhh. Che bella sensazioneeeeee, mi sembra di ess... ahhh-

non finì la frase che si ritrovò interamente bagnata.

Sbucò con la testa dalla piscina e guardò in giro per scovare chi l’aveva spintonata.

Finalmente localizzò la sagoma dell’attentatore.

Usci dall’acqua pronta a suonargliele.

- Tu… come ti permetti? Mi hai fatto bagnare tutta… sei sei… -

il ragazzo si voltò.

- dici a me? -

un sussulto di sorpresa.

- che ci fai qui? – gridarono entrambi

- lavoro – risponde Sana

- combatto – risponde Heric

- beh questo non cambia niente – ribatte Sana

e prende il biondino con l’intenzione di spingerlo in acqua ma lui prontamente si attaccò a lei così precipitarono ambedue.

Quando riemersero iniziarono a schizzarsi con l’acqua fino alla sfinimento.

Dopo una interminabile lotta i due si riposarono a bordo.

- ahahah è stato davvero divertente. Mi ci voleva proprio – disse Sana

la ragazza appoggio il ginocchio al bordo della vasca per salire. Heric si attaccò al suo braccio e l’aiutò a salire.

Quando fu salita si ritrovò interamente sdraiata a terra e sopra di lei vi era heric che si reggeva con le mani. la stava fissando intensamente

- eh.. grazie….- bisbigliò lei imbarazzatissima -

- non c’è problema- disse lui sena levarsi da quella posizione.

Poi con le braccia scivolò in avanti e si appoggiò sui gomiti. Il suo si avvicinò a quello di Sana.la ragazza, inerme, chiuse gli occhi.

Il biondino le si avvicinò ancora di più. Ormai la distanza era di un centimetro.

- sanaaaaa? – qualcuno la stava chiamando.

Lei impacciata, imprecando sollevò Heric e involontariamente lo scaraventò in acqua.

- chi mi cerca- urlò lei

poi vide il corpo di Charles che la raggiungeva

- chi vuoi che ti cerchi? Io! Non ci ho messo molto a trovarti. Più o meno tutto la città sapeva dove eri-

-ehehe- rise lei arrossendo

- che fai ancora lì? Vestiti che è tardi. È gia ora di mangiare-

ora di cena? È gia così tardi? Come era passato velocemente il tempo con Heric.

- tu vai ti raggiungo -

guardò in acqua per vedere dove era Heric ma non lo trovò. Se ne era già andato.

Così si vestì, raccolse la sua roba e raggiunse Charles. Insieme andarono all’hotel.