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Autore: KikiSuicide    24/07/2011    2 recensioni
Due persone diverse accomunate da un passato comune.
Due persone che lottano per dimenticare, per andare avanti.
Lucinda è tornata e con lei i suoi scheletri nell'armadio, cosa succederà ora?.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Please tell me a a lie – Flashback

Le loro bocche facevano un gioco d’amore.

Le loro lingue, intrecciate, erano diventate l’una parte dell’altro; come indivisibili. Si volevano così tanto che il desiderio bruciante avrebbe potuto ucciderli.

- Aspetta! – esordì la ragazza che proprio in quel momento, così pregno di passione, si era ricordata il vero motivo per il quale si trovavano lì. Aveva lasciato il lavoro in fretta e furia per tornare a casa.

- Cosa? – gli disse accarezzandogli dolcemente la guancia.

- Dovevamo parlare Henkka ricordi? – l’aveva chiamata perché doveva parlargli subito, prima che Alexi con quella bocca che si ritrovava gli spiattellasse la verità.

- Tra una settimana partiamo in tour – non erano tornati neanche da un mese che dovevano di già ripartire.

Un’ombra di tristezza s’impossessò del volto di Lucinda. Non voleva rimanere di nuovo da sola, senza di lui.

- Per quanto questa volta? – lei era sempre stata la prima a supportarlo nelle sue scelte, nel suo lavoro, in tutto e per tutto ma non poteva fare a meno di non pensare al lato negativo.

- Tre mesi – peggio dell’altra volta.

- Mi chiedo se non dovrei trovarmi un’amante nel frattempo – disse acida e spinosa.

Intanto però una lacrime aveva solcato il suo volto. Una lacrima era scesa per ammettere quanto gli facesse male. Quella lacrima diceva tutto.

- Non scherzare – si era voltata per non farsi vedere piangere ma Henkka aveva capito. Capiva perfettamente che gli dispiaceva ma anche lui ci stava male. Avrebbe voluto portarsela dietro come Alexi faceva con Kim, ma sapeva che non era possibile.

- Henkka – d’un tratto si era girata ancora fragile e vulnerabile con le lacrime agl’occhi.

- Dimmi – senza pensarci si gettò a capofitto sul ragazzo, ormai uomo; il suo uomo. Lo stava abbracciando, voleva sentirlo vicino a se come non mai.

Non sapeva cosa dire Henkka, si sentiva impotente. Gli accarezzava i lunghi capelli corvini per tranquillizzarla e fargli sapere che lui era lì, per lei sempre e comunque.

- Mi ami? – Lucinda era intelligente ma in quel momento, per la prima volta, la considerò una stupida.

- Che domande del cazzo. Certo – i loro occhi così diversi eppure così uguali si ritrovavano a fissarsi. Lui e i suoi occhi chiari, lei e i suoi occhi scuri.

- Dimmi la bugia che non partirai, ne ho bisogno – l’amore ti fotte il cervello. Lui non avrebbe mai voluto innamorarsi, gli sembrava una cosa stupida e priva di senso, eppure quando Alexi gli aveva presentato Lucinda non ci aveva più visto. Era diventato un cieco e lei era l’unica sua luce, l’unica persona che poteva vedere.

- Non partirò amore, rimarrò con te – quelle parole sembravano così vere. Peccato non lo fossero.

- Grazie – più tranquilla e meno triste da quella data che incombeva come la spada di Damocle sulla sua testa, si era accasciata sul petto di Henkka.
 
 
 
 
** 
 
Quella sera d’estate si erano tutti riuniti in un pub.

Volevano festeggiare l’inizio del tour, anche se mancavano sette giorni non era mai troppo presto per bere e darsi alla pazza gioia.

Lucinda si trovava sopra le gambe del suo uomo, accoccolata come una bambina stanca sulle sue braccia. Si erano dati troppo alla pazza gioia visto che era decisamente ubriaca.

- Lucy? – il soprannome che gli aveva dato Alexi, quando era solo una marmocchia rompicoglioni di cinque anni, gli era rimasto e con il tempo gli era anche piaciuto.

- A..ksi – la sua vocina così carina e soave ora, grazie al consumo industriale d’alcol misto alla sonnolenza, la facevano sembrare un orco delle paludi.

- Henkka credo che dovreste andare a casa. Sempre se ci arriva – disse questa volta riferito al bassista che lo guardava male.

- Devo ringraziare la tua cattiva influenza se è ridotta così – questa volta risero tutti.

L’atmosfera calorosa e felice avvolgeva tutti i presenti.

Erano una grande famiglia.

 

 
 




Note dell’autrice:
Volevo pubblicare questo Flashback da tanto ma non so se era il caso, alla fine però l’ho fatto :D
Spero vi sia piaciuto.
Ora vado e spero di aggiornare presto la storia vera e propria. Penso che di tanto in tanto ne posterò di flashback, mi piace scrivergli ^^
Bacioni
Kiki 
   
 
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