Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: jessalex    24/07/2011    5 recensioni
I due fratelli Salvatore, Damon pericoloso e oscuro, Stefan buono e generoso. Un odio che va avanti da secoli.
Due sorelle che si amano e farebbero tutto l'una per l'altra.
Cosa unirà il destino dei vampiri e delle umane??? Riusciranno le ragazze a compiere il miracolo e porre fine a questo eterno odio?
Se v'incuriosisce leggete ^^
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ilaria e Damon corsero subito fuori dalla stanza, giù dalle scale e direttamen-te in salotto. Trovarono l’assoluto caos, il tavolino era distrutto, i libri erano sparpagliati, una finestra era rotta e la porta era spalancata. Nessuna traccia di Luana e Stefan però.
“Damon, dove sono Luana e Stefan?”, chiese Ilaria dirigendosi in cucina.
“Non ne ho la più pallida idea.”, rispose Damon andando in cantina.
I due ritornarono il salotto. Damon aprì le braccia, scosse la testa e disse: “Niente, sotto non ci sono e nemmeno nel piano di sopra.”
Ilaria si tolse i capelli dalla faccia e rispose: “Non li ho trovati nemmeno qui. Accidenti cosa sarà successo.”
“Aspetta.”, disse Damon e prese fuori il cellulare dalla tasca. Compose un numero e attese. La persona dall’altra parte rispose.
“Elena.”, disse Damon con sollievo. Poi guardò Ilaria, tolse il cellulare dall’orecchio e mise il vivavoce.
“Cosa vuoi Damon?”, rispose Elena.
“Da quanto tempo ve ne siete andati?”, chiese Damon.
“Da circa un quarto d’ora. Perché?”
“Quando Ilaria e io siamo scesi abbiamo trovato solo un gran casino ma nessuna traccia di Stefan e Luana.”
“Che cosa?”
“Mi serve la tua amica streghetta per trovarli, tornate qui.”
“D’accordo a dopo.”
“Aspetta, Alaric è con voi?”
“Si.”
“Passamelo.”
“Ey Damon, che c’è?”, chiese Alaric.
“Ciao Rick, mi serve la tua roba da cacciatore di vampiri.”
“D’accordo te la porto.”
“Bene grazie, a dopo.”
Damon staccò e rimise il cellulare in tasca. Ilaria sospirò, poi incominciò a tirare su le cose.
“No, non mettere niente a posto. Lasciando tutto così, sarà più facile per Bonnie intercettare qualche immagine di quello che è accaduto.”
“Oh okay, d’accordo.”
Damon si avvicinò a Ilaria, le mise le mani sulle braccia e disse: “Hey vedrai, li troveremo.”, le alzò il mento in modo da poterla guardare negli occhi e aggiunse, “Ti fidi di me?”
“Certo.”, rispose Ilaria.



Più lontano nei sotterranei di una vecchia villa, c’erano due persone. Un ragazzo a petto nudo, legato a una sedia con delle corde, era da una parte della cella. Dall’altra parte c’era una ragazza, seduta per terra, incatenata al suolo.
“Lu-u-ana….co-ome….va-a?”, chiese il ragazzo tra un colpo di tosse e l’altro.
“Io sto bene. Ma pensiamo a te! Stai sputando sangue Stefan!”, esclamò Luana.
“N-on….ti preo-ccupa-re….”, rispose Stefan ansimando.
“Mi preoccupo e come, se solo riuscissi a liberarmi da queste catene.”, disse Luana dimenandosi.
“N-on….ti sfor-zare…ti far-ai…male….”
“Ohhh dai! Spero solo che Damon e Ilaria ci trovino.”
“Conta-ci..Damon è bra-vi-ssimo in que-sto.”
“Certo. Ora cerca di stare il più tranquillo possibile, per favore.”
“Va…bene....però una c-cosa…la de-vo dire….”
“Dimmi tesoro.”
“Mi….dispiace…non è giusto….che tu sia co-invol-ta…in questo…”
“No Stefan, no. Non voglio assolutamente che tu ti scusi. Perché non è assolutamente colpa tua e nemmeno di nessun altro. Per te farei questo e altro.”
“Grazie.”



Il campanello suonò.
“Finalmente.”, esclamò Damon e andò ad aprire la porta.
“Benvenuti, pensavo non arrivaste più.”
“Un semplice, grazie, basterebbe Damon.”, disse Elena.
“Ricordatevi che non lo fate per me, ma per Stefan, Luana e Ilaria.”
“Credimi è l’unico motivo perché sono qui.”, rispose Bonnie.
“Non ne dubito.”, rispose infine Damon.
I quattro raggiunsero Ilaria nel salotto.
“Ciao, grazie di essere qui.”, salutò Ilaria.
“Di niente.”, rispose Elena accennando un sorriso.
“Allora cosa ti serve?”, chiese Damon a Bonnie.
“Mi servono sei candele bianche e una ciotola piena d’acqua pulita.”, rispose Bonnie decisa.
Damon prese le candele e Ilaria l’acqua.
Bonnie dispose cinque candele intorno a lei, formando le cinque punte di un pentagramma, la sesta la pose nel mezzo del pentagramma vicino alla ciotola d’acqua. Lei ci si sedette davanti con le gambe incrociate.
Elena spense le luci e si mise vicino ad Alaric, alla destra di Bonnie, in silenzio completamente abituata a questa situazione. Damon e Ilaria erano alla sua sinistra, Damon perfettamente rilassato e Ilaria tesissima. Come prima cosa Ilaria aveva paura per sua sorella, e secondo assistere a un rituale non era cosa da ogni giorno. Damon percepì la tensione di Ilaria e la strinse a se.

Bonnie incominciò a recitare dei versi in una lingua incomprensibile. La sua mano destra era sopra la fiamma della candela e quella sinistra sopra la su-perficie dell’acqua. Le fiamme si alzarono, nonostante non ci fosse un filo di vento, e illuminarono tutto il salotto.
Poi come se Bonnie fosse in trance incominciò a parlare:
“Vedo il salotto, Luana è seduta sul divano, Stefan viene dalla cucina. La finestra si rompe, qualcuno entra e attacca Stefan. Stefan cerca di difendersi, ma entra qualcun altro. Un paletto nello stomaco, Luana grida. Li portano via.”
Bonnie si riprese e tornò alla realtà. Le candele si spenserò.
“Bonnie ricordi cosa hai visto?”, chiese Elena.
“Si certo.”
“Ma dove sono ora?”, chiese Damon.
Bonnie passò la mano sulla ciotola d’acqua e dentro di essi apparì un’immagine.
“Guardate.”, disse Bonnie.
Tutti entrarono nel cerchio magico, ormai spezzato, e osservarono la superficie.
Si vedeva una vecchia villa nera, intorno c’erano tutte erbacce. Era vecchia e abbandonata da chissà quanto tempo.
“Perfetto so dov’è!”, esclamò Damon.
“Davvero?”, chiese Ilaria.
“Si, sotto quella villa ci sono dei sotterranei. Scommetto che Stefan e Luana sono lì, ora devo solo andare lì e tirarli fuori.”
“Vengo con te.”, disse Alaric.
“D’accordo come vuoi la vita è la tua.”, rispose Damon.
“Vengo anch’io!”, esclamò Ilaria.
Damon cambiò immediatamente espressione e disse: “Non se ne parla.”
“Damon, è mia sorella!”
“Lo so è ti giuro che te la riporto a casa sana e salva, ma non puoi venire. Se mi distrassi anche solo un attimo, potresti essere morta in un batter d’occhio e non potrei mai perdonarmelo.”
“Non puoi farmi questo. Vedrai non mi accadrà niente, fidati di me.”, disse Ilaria guardando Damon dritto negli occhi.
Damon rimase in silenzio a guardarla, sospirò e disse: “A una condizione.”
“Dimmi.”
“Promettimi di fare tutto quello che ti dico, senza controbattere, nemmeno se ti dicessi si scapare lasciandomi morire lì.”
Ilaria rimase in silenzio. Cerco di estrarre dalla testa la scena che si era immaginata. Poi pensò a Luana, la sua sorellina e disse: “Te lo prometto.”
“Bene allora, prendi la tua roba, andiamo a riprenderci tua sorella e Stefan.”


Così Damon, Ilaria e Alaric si misero in viaggio. Era passata ormai un’ora e mezza e fuori si era già fatto buio quando Damon disse: “Bene siamo arrivati direi.”
Ilaria guardò fuori, vedeva solo alberi.
“Sei sicuro?”, chiese lei.
“Beh diciamo che siamo quasi arrivati, per raggiungere la villa si deve camminare per circa cinque minuti. Non voglio rischiare avvicinandomi con la macchina.”
“Certo ok.”, rispose Ilaria.
Tutti e tre uscirono dalla macchina e presero fuori “l’armatura” contro i vampiri.
“Bene direi che siamo pronti, andiamo?”, chiese Ilaria.
“Io e Alaric si, tu rimani qui.”
“Cosa? Stai scherzando vero? Hai davvero l’impressione che io rimanga qua con le mani in mano senza fare niente? Stai scherzando spero!”
“Non sono mai stato così serio in vita mia, ricordati che hai promesso.”, rispose Damon.
“Credo anch’io che sia la miglior cosa.”, aggiunse Alaric.
 “Oh e va bene, non è giusto però.”
“Bene allora tra più tardi dieci minuti Alaric sarà di ritorno e tu aspetterai qui nella macchina,”
Ilaria si appoggiò alla macchina a braccia incrociate e annuì.
Damon le diede un baciò e disse: “A più tardi.”



“Stefan, lo senti anche tu questo rumore?”
“S-si, sta venendo qual-cuno.”, rispose Stefan sospirando.
“Oh beh grandioso, non voglio ospiti.”, esclamò Luana.
Stefan cercò di accennare un sorriso.
La porta della cella si aprì e Luana riuscì solo a vedere solo una sagoma.
“Non abbiamo ancora finito con te.”, disse l’uomo appena entrato. Stava fissando Stefan. Accese la lampadina, e la cella fu leggermente illuminata. Nella mano destra aveva un sacco, lo pose per terra e ne estrasse delle frecce di legno e una bottiglia con un liquido dentro.
“Questo farà male, ma sono ordini.”
“Di chi?”, chiese debolmente Stefan.
“Della padrona.”
L’uomo immerse le frecce dentro la bottiglia.
“Oh no….no no no lascialo!”, esclamò Luana.
L’uomo si girò verso Luana e disse: “Non temere, tu sarai la prossima.”
“N-non tocc-carla.”
“Tu chiudi il becco.”, disse l’uomo e infilzò la freccia nel fianco di Stefan.
Stefan non fece sentire nessun suono di se.
“Fai il duro vero?”, chiese ironicamente l’uomo.
“Smettila smettila! Stefan mi dispiace così tanto!”, esclamò Luana.
L’uomo prese un'altra freccia e l’infilzò al centro del petto di Stefan. Stefan gridò.


“Hey amico perché ti servo se dopo devo tornare da Ilaria?”, chiese Alaric.
“Per il semplice fatto, che se la villa appartiene a un essere umano io non posso entrare, e tu in questo caso mi dovresti aiutare. E poi non voglio che Ilaria rimanga sola.”
“Capito.”
“Bene allora entriamo in azione.”
I due si diressero verso il retro della villa, dove si trovava una porta, Damon l’aprì e disse: “Bene vediamo se posso entrare.”
Mise un piede in casa, e poi il secondo.
“Grandioso, bene allora puoi andare Alaric.”
“Ti è andato di volta il cervello?”
“Sono serio, lasciami qua la roba e torna da Ilaria.”
“Vorrei darti un cazzotto in quella faccia di merda che ti ritrovi, ma credo che rimanderò.”
“Grazie Rick sei proprio un amico.”
“Idiota.”, disse Alaric andando via.


Ormai era passato un quarto d’ora e di Alaric ancora nessuna traccia. Ilaria incominciava a diventare nervosa. Si guardò un po’ in giro, ma niente. Basta ora si era decisa, prese fuori dal cofano due paletti di legno e due siringhe piene di verbena e si diresse verso la villa.



Damon si diresse verso i sotterranei della villa, presumendo che Stefan e Luana fossero nascosti lì.
Intensificò i suoi sensi, in modo da vedere e sentire meglio di quanto non facesse già. Sentì uno scricchiolio. Si girò subito, ma non vide nessuno. Continuò lentamente, sperando di sentire in qualche modo Stefan e Luana.
Tutto a un tratto qualcuno saltò sulla sua schiena e lo buttò a terra. Lui si rialzò immediatamente e vide una donna vampiro. Damon si lasciò andare e fece uscire i suoi canini e i suoi occhi diventarono rossi e le pupille nere. Si scagliò sulla donna sbattendola al muro, prese fuori il paletto di legno dalla sua tasca e glie lo conficcò nel cuore. Nello stesso istante provò un’incredibile fitta alla schiena, qualcuno lo aveva pugnalato quando si era distratto. Damon cadde a terra con l’affanno, si girò e vide un uomo sorridere malignamente. Tutto ad un tratto quel sorriso spari e si trasformo in una terribile smorfia. Cadde in avanti per terra, nella sua schiena era conficcato un paletto di legno. Damon alzò lo sguardo e vide Ilaria.
“Damon! Stai bene?”, chiese Ilaria abbassandosi.
“Guarda, mai stato meglio.”
“Aspetta ti estraggo il paletto dalla schiena.”
“D’accordo.”
Ilaria afferrò il paletto e chiese: ”Pronto?”
“Vai.”
Ilaria estrasse il paletto e Damon emise un gemito di dolore.
“Grazie.”, disse Damon alzandosi.
Poi guardò Ilaria e chiese: “Di un po’, perché non sei in macchina?”
“Primis, perché sono venuta a salvarti il tuo fondoschiena! E secundis perché Rick non è tornato.”
“Non è tornato?”
“No.”
“Accidenti! Bene come prima cosa cerchiamo Stefan e Luana e poi vediamo dove è andato a finire Rick.”
“D’accordo.”
“Stammi dietro.”, disse Damon prendendo la mano di Ilaria.
I due continuarono a camminare per i corridoi della villa. Damon si fermò davanti ad una porta di metallo e fece segno con la testa.
Ilaria annuì e Damon aprì la porta. La stanza era buia, ma Damon vedeva chi c’era nella stanza.
“Finalmente.”, disse lui e accese la luce nella stanza.
Ilaria vide sua sorella seduta per terra con le mani legate.
“Luana!!!”, esclamò Ilaria buttandosi affianco a lei.
“Hey sorellona sei arrivata.”, disse Luana.
Ilaria l’abbracciò e chiese: “Come stai?”
“Io bene ma Stefan no.”
Ilaria si girò e vide Damon sorreggere Stefan.
“Sei lenta, io ho già liberato mio fratello.”, disse Damon sogghignando.
Ilaria scosse la testa e slegò Luana. Luana era davvero a posto, riusciva anche a camminare da sola.
“Hey tu come stai?”, chiese Ilaria a Stefan.
“Ora meglio.”, rispose Stefan accennando un sorriso.
“Andiamo.”, disse Damon.
“E Rick?”, chiese Ilaria.
“Prima portiamo loro fuori e poi rivengo a cercare Rick.”
“D’accordo.”
“Ora speriamo solo che non ci siano rompiscatole in giro.”
Ilaria e Damon portarono fuori Luana e Stefan esattamente da dove erano entrati. Quando arrivarono alla macchina ci trovarono Rick appoggiato.
“Rick sei qua!”, esclamò Ilaria.
“Si, ma è meglio svignarsela. Sono riuscito a scappare per un pelo.”
“Già sento che si stanno avvicinando, andiamo.”, disse Damon.
Così dopo avere aiutato Stefan ad entrare in macchina i cinque partirono.





Bene eccomi tornata con un nuovo capitolo. So che ho ritardato immensamente e per questo chiedo scusa, non è giusto nei confronti di chi mi segue.
Ho cercato di scrivere un bel capitolo lungo con tanti avvenimenti, nella speranza che vi piaccia e che mi perdoniate.
Purtroppo è già sicuro che per il prossimo capitolo ci vorrà un bel po’, perché vado in vacanza per tre settimane e subito dopo le vacanze avrò un operazione e non so quando posterò il nuovo capitolo.
Spero cmq che la storia vi continui a piacere.

Auguro a tutti delle bellissime vacanze!

Bacione a tutti!!!! =)











  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: jessalex