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Autore: Leaena    24/07/2011    7 recensioni
Quindicesimo capitolo di Eclipse. Tutto cambia da qui.
cit. " Jacob mi sta baciando, un bacio rabbioso. Sento le sue labbra morbide premere con forza sulle mie.
Cerco di allontanarlo, ma i miei sforzi sono inutili. È troppo forte.
Così decido di stare ferma e apro gli occhi, magari la smette. Ma non lo fa, anzi. Aumenta la sua passione. "
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Jacob
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Sete di te m'incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.
Sete di te m'incalza, Pablo Neruda.
 

Continuiamo a baciarci, senza sosta.
Non ho più timore né preoccupazione. Mi sento… me. Nient’altro che me stessa.
Lo bacio con avidità; sembro una persona che non respira da mesi. Sono affamata, ma sopratutto insaziabile. Non so da quanto tempo siamo qui - fermi sulla spiaggia, io con le mani nei suoi capelli e lui con le mani ben salde sui miei fianchi, come se avesse paura che scappassi da un momento all’altro - e non m’importa. M’importa solo di lui e delle nostra labbra che s’incontrano con ingordigia. 
Ansimo e mi allontano leggermente. «Aspetta »prendo fiato. «Ho bisogno di respirare io. »
Sorride e posa velocemente le labbra sulle mie. «Anche io devo respirare. »
Corruccio la fronte. «Sembrava che non avessi bisogno. »
«Sono solo più resistente di te »mi spiega atteggiandosi leggermente.
Sorrido, perché è lui. È Jacob Black, il ragazzo beffardo e sorridente.
Io amo il suo sorriso. Appena lo vedi, t’illumina talmente è smagliante. Poi è magnifico il contrasto che fanno i suoi denti bianchissimi con la pelle bronzea.
Lascio stare la piccola provocazione e riprendo a baciarlo. È più importante, in questo momento. Sento le sue labbra stendersi sulle mie e di riflesso lo faccio anche io. Ho ancora una voglia matta di assaggiarlo. Le nostro bocche continuano il gioco che stavano facendo fino a qualche minuto prima. Mi sembra di baciarlo per la prima volta, sempre quelle stesse e intense emozioni che mi attraversano tutta.
Ogni nostro bacio è diverso. Qualcuno è dolce e lento, altri sono passionali.
Un colpo di tosse, fin troppo forzato, ci costringe a staccarci. Quando Jake si mette al mio fianco riesco a vedere chi sia. Seth Clearwater.
«Mi d-dispiace disturbarvi, ma Sam ha bisogno di parlarti urgentemente Jacob »ci dice imbarazzato, mentre si guarda i piedi.
Trattengo a stento una risata, perché è molto buffo. Un licantropo impacciato; praticamente un miracolo, visto che sono tutti abbastanza sbruffoni e senza peli sulla lingua.
Jake alza gli occhi al cielo e sbuffa borbottando qualcosa. Mi sembra di aver capito: «Che palle, ma non si può mai stare in santa pace! »
Gli accarezzo un braccio. «Doveri son doveri. Tu va’, io ti aspetto a casa »mi mordo la lingua.
Io ti aspetto a casa…
Mi rendo conto di aver appena detto una cavolata, perché se viene a casa mia l’illudo solo.
Io… io amo Edward, perché l’ho baciato?
Sul suo volto si apre un sorriso smagliante ed io mi do mentalmente della stupida. Ormai non posso più tirarmi indietro.
«Davvero? Quando finisco vengo a casa tua? »nella sua voce c’è solo felicità.
Annuisco stringendomi leggermente nelle spalle e dandomi ancora della stupida.
Si volta e raggiunge Seth, che si è già incamminato, ma fatti pochi passi si ferma e mi guarda. Con due grandi falcate è di nuovo vicino a me, si china leggermente e cattura le mie labbra in un bacio, poi sparisce nel bosco dopo di Seth.
Mi passo una mano sulla faccia. Che sta succedendo?
 
Arrivata a casa, mi butto sul letto.
Alzo la maglia portandomela al naso. È impregnata dell’odore di Jake.
Jake.
Il mio migliore amico… è ancora solo un amico?
Qualcosa di più, mi dice la mia coscienza.
No, non è niente!, ribatto. Solo un amico.
Solo un amico… sì solo questo. Perché io amo Edward, lui è la persona della mia vita non Jake. Non Jake.
Inspiro ancora il suo buonissimo odore. Non Jake.
 
Mi sveglio a causa di un rumore proveniente dalla finestra. Sobbalzo per la paura, mettendomi subito seduta.
«Jake! »lo sgrido. «Mi hai fatto prendere un colpo! Esistono le porte sai? »domando sarcastica.
«A me non servono »mi risponde beffardo.
Passo una mano fra i capelli. Il solito sbruffone.  «Va tutto bene? »domando alludendo al richiamo di Sam.
«Sì, tutto ok »si avvicina sedendosi di fronte a me. Il suo sguardo mi penetra, mettendomi i brividi addosso. Nessuno mi ha mai guardata così intensamente.
«Jake »mi scosto quando cerca di baciarmi. Non posso illuderlo ancora. Non è giusto, sarei solo un’egoista. Come se non lo fossi già stata.  
Lui soffriva ed io ero felice assieme a Edward. Non l’ho fatto apposta.
Però l’hai fatto.
Sul suo volto compare una smorfia di delusione ed io mi sento uno schifo.
«Non posso »mi allontano da lui appoggiandomi con le spalle alla testiera del letto.
«Perché? Cos’è cambiato da due ore fa ad adesso? »chiede confuso e arrabbiato.
«Sono fidanzata »affermo.
Ride amaro. «So che sei fidanzata, non c’è bisogno di dirmelo; anche se prima, quando ci baciavamo, non sembrava che fosse così »mi sibila.
Abbasso lo sguardo e mi torturo le mani. Ha perfettamente ragione, devo ammetterlo.
Sulla spiaggia mi sono dimenticata di tutto e di tutti. Anche di Edward. In quel momento mi importava solo di Jacob.
E dei suoi baci, che mi hanno fatto perdere la testa.
«È stato solo uno sbaglio »mento senza guardarlo. Non ne ho il coraggio. E poi sono più che sicura che cederei a quei occhi scuri e così espressivi.
Con la mano alza il mio viso in modo che i nostri sguardi s’incatenino. «Ripetimelo »mi ordina.
Non faccio ciò che mi ha chiesto e mi limito a lasciar il mio nocciola nel suo marrone scuro.
“ É  stato bellissimo “, vorrei dirgli la verità, però non posso. Non voglio illuderlo ancora, non si merita un trattamento simile.
«È stato solo uno sbaglio »cerco di mantenere il mio tono fermo, anche se ho un gran groppo in gola che non riesco a mandar giù.
Sobbalza leggermente e toglie le mani da me come scottato. «Non è vero »deglutisce.
«Io amo Edward, non te »faccio la convinta, però io non lo sono. Dentro di me regna il caos e la confusione. Perché non ho respinto Jake?
Era più forte di me, non riuscivo a non baciarlo, a non toccargli quei capelli setosi.
«Bene »mi dice. «Me ne vado; è quello che vuoi giusto? »
Il mio cuore fa un balzo nel petto. Non può andarsene, io lo voglio accanto a me.
Voglio ancora il suo odore sulla mia pelle, il suo sapore nella mia bocca.
E allora diglielo!
«No, aspetta! »gli urlo, quando sta per saltare giù.
Mi viene incontro. «Vedi Bella, vedi come fai? Perché non ti decidi, eh? Io non sono un tuo burattino, chiaro? »
Singhiozzo ferita. Non dovrei piangere, Jacob mi sta solo dicendo la pura verità. Non lo voglio ammettere, ma sono proprio una stupida egoista, che fa solo soffrire le persone che le stanno accanto.
I suoi muscoli si rilassano e mi guarda dolce, poi si passa una mano sul volto. «Scusa, non volevo. »
«N-no, hai ragione »mi lascio abbracciare.
«Scusa »mi sussurra stringendomi.
«Non ti devi scusare, non tu »inspiro il suo odore, che mi manda sempre in orbita. Non smetterò mai di farlo.
Mi prende in braccio e mi porta sul letto, dove si stende accanto a me. M’accarezza i capelli, quasi come se fossi sua figlia. Appoggio la testa sul suo petto per farmi cullare dai battiti del suo cuore.
«Mi dispiace »sta per parlare, ma io lo zittisco appoggiando una mano sulla sua bocca. «So di essere egoista, so di farti soffrire, ma non riesco a farne a meno. Ho un bisogno tremendo di averti accanto. »
« Hai bisogno di tempo? »smette di accarezzarmi e si mette seduto, dopo avermi fatto alzare delicatamente da sé.
Annuisco. Sì, ho bisogno di tempo per riflettere bene di ciò che voglio, di ciò che voglio fare nella vita, di ciò che voglio essere.
«Il mio cuore ti apparterrà per sempre, Bells »posa un bacio sulla mia fronte e sparisce dalla finestra. Rimango lì a fissarla, poi scuoto la testa per riprendermi e vado a chiuderla.
Devo prendere una decisione, quella giusta.
E definitiva.
 
Dopo essermi fatta una doccia, scendo in cucina a preparare la cena. Charlie sarà qui a momenti.
Cucino della semplice pasta asciutta; questa sera non ho voglia di fare qualcosa di complicato. Devo pensare ad altro.
«Ciao, Bells! »mi abbraccia velocemente, poi posa la pistola nel cassetto.
«Ciao, papà »ricambio mettendo a tavola l’acqua.
«Com’è andata la giornata? »seduto sul divano, si toglie le scarpe.
Subito ripenso alle labbra carnose di Jake e mi rendo conto che ho una gran voglia di toccarle.
«Bene »deglutisco e prendo le posate. Rischio di impazzire se continuo a pensarci. «A te? »ho bisogno di distrarmi e conversare credo sia una cosa utile.
«Bene, anche se un po’ noiosa. »A Charlie piace l’azione, cosa ovvia essendo un poliziotto, e,  quando non succede niente di movimentato, mi dice sempre che la sua giornata è stata noiosa.
«Dopo passo da Edward »porto i piatti a tavola.
Annuisce sedendosi a tavola.
Ho bisogno di parlargli, perché per il momento ho preso una decisione. Ho bisogno di stare da sola e con lui al mio fianco non riuscirei a capire bene ciò che voglio.
 
Quando parcheggio il Pick Up di fronte a casa Cullen, Alice è già sulla soglia della porta ad aspettarmi. Maledette doti vampiriche. 
«Ciao Alice »le sue braccia fredde mi stringono.
«Ciao Bella! »trilla, come sempre, e mi trascina dentro.
«Edward ti aspetta in camera sua »mi dice la signora Esme, dopo avermi salutata calorosamente. È così giovane, eppure mi sembra proprio una mamma. Si sente da lontano un miglio il suo calore materno.
Edward sta guardando fuori dalla finestra. «Ciao Bella »non stacca gli occhi dalla luna altra nel cielo.
«Ciao »sussurro. Non c’è bisogno che parli forte, lui mi sente comunque.
«So che c’è qualcosa che non va, quando sei scesa dalla macchina l’ho capito dal tuo sguardo. L’importante è che tu sia felice »è cauto e delicato. Nella sua voce non c’è né rabbia né delusione. Lo amo per questo, perché desidera sempre la mia felicità. È capace di capirmi al volo molte volte, nonostante non riesca a leggermi nel pensiero.
«Grazie »sono sincera.
Non lo vedo avvicinarsi, perché ha usato la velocità vampirica. Mi prende delicato fra le braccia e mi sfiora appena le labbra con le sue gelide.
Devo smetterla di far soffrire le persone con il mio comportamento immaturo.
Prenderò una seria decisione, una di quelle da cui non si torna più indietro.

Grazie alle quattro persone che hanno commentato il prologo e a quelle che hanno messo la storia nelle seguite. 
 
 

 
 
   
 
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