#95 - Capodanno
Neville
Paciock non era mai stato così ubriaco in vita sua. Mai, neppure quando, alla
fine della Guerra, Ron, Harry e Seamus se l’erano trascinato ai Tre Manici di
Scopa per festeggiare in grande stile
era stato così alticcio.
Senza
contare lo spropositato numero di Cioccorane che aveva ingurgitato, insieme a
sei pacchi di Gelatine Tutti i Gusti + 1. Nel suo stomaco si era appena
scatenata una battaglia all’ultimo succo gastrico.
Non
doveva farsi coinvolgere in quella festa, dannazione. Sua nonna l’aveva
avvertito che alle feste organizzate a Casa Finnigan c’era sempre qualcuno che
ne usciva male. Una volta, parole sue, la buonanima di James Potter senior
aveva bevuto così tanto da vomitare sopra la sua futura moglie e svenire fra le
braccia del padrone di casa, Jordan Finnigan, lo zio di Seamus.
Doveva
ascoltare le parole della vecchia Augusta, dannazione. Non poteva restare a
casa con lei e lo io zio? Magari avrebbe invitato qualche amico. Magari avrebbe
invitato Luna e suo padre.
Lei,
che in quel momento gli stava tenendo la fronte mentre vomitava anche l’anima
nel bagno di casa Finnigan. Sentiva la sua mano fresca dargli sollievo come una
borraccia d’acqua l’avrebbe dato ad un disperso nel deserto.
Che
vergogna, stavano insieme da neppure sette mesi e lui l’aveva costretta a
fargli da infermiera personale, invece che stare di sotto e divertirsi con
tutti gli altri.
« Va meglio? » gli chiese, una
volta che il ragazzo ebbe finito di svuotarsi tutte le budella da quell’orribile
e nauseabondo mix di alcol e cioccolata. Annuì solamente, convinto che se
avesse aperto bocca si sarebbe ritrovato nelle stesse condizioni di pochi
minuti prima.
« Credo che la mamma di Seamus non apprezzerà il ricordino
che le hai lasciato sul tappeto, sai? » ridacchiò la
Corvonero, scostandosi una ciocca di capelli biondi dal volto. Neville gemette,
frustrato da quella pessima figura. « Io però devo ringraziarti, visto che
quella confusione mi stava facendo perdere la testa »
Neville
la fissò stranito. « Non sei arrabbiata con me? » le domandò, con voce bassissima a causa della nausea
ancora persistente. Lei lo fissò di rimando, accigliata.
« Certo che no. Ero arrabbiata con te quando mi hai
trascinata in quella confusione. Sono contenta che tu abbia finto di stare male
per portarmi via da lì e aspettare da soli la mezzanotte » la
bionda sorrise dolcemente. « È stato un gesto meraviglioso da parte
tua »
Neville
guardò la sua ragazza con indecisione. Che doveva fare? Dirle che in realtà non
aveva finto di stare male e che inizialmente voleva stare sotto con gli altri? Oppure
mentire spudoratamente per farsi bello ai suoi occhi?
«
Già… meglio stare solo noi due a mezzanotte » borbottò, imbarazzato,
ripromettendosi di dirle la verità entro qualche giorno. Non voleva rovinare il
loro primo Capodanno insieme, dopotutto. O, almeno, non più di quanto avesse
già fatto.
“cinque… quattro… tre…
due… uno… AUGURIII!”
Dal
piano inferiore si levarono le urla di giubilo e le felicitazioni per l’anno
appena cominciato, nessuno sembrava essersi accorto dell’assenza dei due nel
bagno. Neville si voltò verso Luna e le diede un veloce bacio - dopotutto aveva
appena vomitato e faceva leggermente schifo anche a se stesso - prima di
sussurrarle « Tanti auguri, Lu »
Lei
lo abbracciò forte. « Tanti auguri Nev »
Il
nuovo anno per loro iniziò in quel modo: abbracciati. Per altri iniziò in modi
ben poco casti, mentre per altri fu solamente un’occasione in più per
commemorare i cari scomparsi.
In
qualsiasi circostanza, però, si evinceva il desiderio di andare avanti, di
poter ottenere la pace che per tanto tempo era stata negata.
L’anno
appena passato sarebbe stato sempre ricordato per le sue nefaste morti, quello
appena iniziato sarebbe rimasto negli annali, semplicemente, perché vissuto.
» Per amor di contestualizzazione
Qui ritroviamo Neville e Luna ad una festa di Capodanno - lo
stesso anno della fine della Guerra, quindi il 1998 - a casa di Seamus Finnigan.
Lo zio di Seamus, Jordan, dovrebbe essere coetaneo dei
Malandrini, ma è pura invenzione personale, non scervellatevi
per ricordare dove diamine viene nominato!
» Arthie’s Corner
Cosa dire di questo capitolo? Personalmente non mi convince
molto. Arrivata a metà avevo anche pensato di cancellare tutto e buttarmi in
qualche altra impresa di Ted e James, sicuramente più facile da scrivere, per
me. Poi è uscito questo, spero che almeno a voi sia piaciuto.
Ora passiamo ai commenti!
Alla fine, quando dico quella cosa: “Il nuovo anno per loro iniziò in quel modo: abbracciati. Per altri iniziò in modi ben poco
casti, mentre per altri fu solamente un’occasione in più per commemorare i cari
scomparsi” mi
riferisco, rispettivamente, ad Harry e Ginny (EEH porcellini!) e a George,
rimasto alla Tana con i suoi genitori, troppo scosso dalla morte del gemello.
Tutti, in un certo senso, stanno cercando un modo per
ricominciare, per vivere.
Mi è stato chiesto un chiarimento sullo scorso capitolo per
quella cosa di Dominique, quando dice “Ricorda che siamo tutti e due Animagi, il
nostro olfatto è sviluppato quanto il tuo”. Avrei
dovuto essere più chiara, chiedo perdono.
Come ho detto, Dominique, James e Frank
Paciock sono coetanei e grandi amici. Scoperte le avventure dei Malandrini
(James, Sirius, Peter e Remus) hanno avuto la geniale idea di emularli in tutto
e per tutto, quindi… eccoli qua! James, in onore di Sirius (che io adoro),
diventa un grosso cane dal pelo marrone scuro, come i suoi capelli. Dominique
diventa una pantera, quasi a sottolineare il fatto che adori litigare con il
cugino (Sono cane e gatto xD). Ed infine Frank, che
diventa un leone, simbolo del coraggio e patronus del padre.
Ricordo a tutti che per propormi un prompt basta andare nella mia pagina autore e farmi sapere il numero
corrispondente alla tematica che desiderate!
Attendo i vostri suggerimenti!
A presto,
A.