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Autore: laNill    25/07/2011    5 recensioni
Le lacrime uscivano copiose, ormai, dai suoi occhi e, nonostante lei tentasse di fermarle invano, i singhiozzi sommessi e le guance color porpora tradivano quelli che erano i suoi veri sentimenti.
E Shima, parola dopo parola, si rese conto.
Si rese conto che Izumo aveva capito tutto ciò che lui aveva tentato di fargli capire da più di un mese.
“Odio.. quando tenti di proteggermi senza che io lo sappia, rischiando persino la vita pur di farmi stare in salvo. E Odio il fatto che non ti odio.. nemmeno.. nemmeno un pochino. Ma, più di tutti, odio il fatto che tu.. tu..” [...]
[Izumo x Shima]
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Izumo Kamiki, Renzou Shima, Rin Okumura, Shiemi Moriyama
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Odio il fatto che non ti odio
~ Prima parte ~


Non voleva farlo, ma fu più forte di lei.
La situazione le era sfuggita di mano, sia per il fatto che lui continuava a parlarle ininterrottamente sia perché la pedinava quasi ovunque lei andasse, perciò successe quel che era successo.
E dire che voleva tranquillità e serietà in quella missione, inoltre l’avrebbe voluta svolgere completamente da sola.
Odiava che qualcuno le mettesse i bastoni tra le ruote in una prova dove era coinvolta anche lei; voleva, anzi doveva superare tutto ciò che le veniva sottoposto con livelli eccelsi e senza il minimo errore né distrazione alcuna.
Ma, purtroppo, questa volta non poté dire di non aver fatto qualche piccolo errore di percorso.

Quel tipo, Shima, l’aveva sempre infastidita in maniera eccessiva, quasi maniacale, chiedendole il numero o proponendole di uscire con lui; a volte era pure arrivato a domandarle l’indirizzo di casa con il suo conseguente pedinamento per diversi chilometri fino a che lei, accortasi già da un bel po’ della sua presenza, non gli sguinzagliava contro i suoi demoni protettori.
E più andava avanti, più la situazione peggiorava ulteriormente raggiungendo livelli insopportabili, tanto che lei non ne poté più.
“Izumo-chaa~n, non vieni a mensa con noi?”
La voce trillante e gaia del giovane dai capelli rosa le giunse alle orecchie con un suono fastidioso, tanto da metterle i brividi.
Continuò a camminare, senza alcuna piega, con l’amica Paku affianco, l’unica delle due che si era voltata in direzione del giovane salutandolo cordialmente.
“No. E il perché non ti riguarda.”
Fredda, gelida e incurante di come avrebbe reagito lui. Questo era il mondo con cui gli rispondeva sempre, e Shima continuava imperterrito ad attaccarle bottone, nonostante tutto.
Questa era una delle cose che più la lasciavano perplessa.
Era stupido o cosa?
“Uh~ Più fredda del solito, eh, Izumo-chan?” rispose sornione, sorridendo bonariamente e continuando a mantenere il passo della compagna di classe lungo quel corridoio infinito, anche se con visibile difficoltà. “S..senti, non potresti diminuire l’andatura? Faccio fatica a starti dietro.. tu no, Paku-chan?”
La moretta stirò le labbra in un sorriso forzato, lanciando uno sguardo all’amica.
“In.. in effetti..”
“Ascoltami bene.” Esordì lei bloccandosi all’istante, magari con talmente poco preavviso che Shima fu sul punto di finirle addosso, inciampando sui suoi stessi piedi ed indietreggiando poi all’istante nel vedere che aveva sorpassato i limiti di distanza consentiti dalla ragazza stessa. “Non voglio sapere perché tu continui a starmi dietro o tenti di iniziare una conversazione con me anche quando è evidente che non voglio, quindi inizia a tenere a mente questo: Mi dai suoi nervi e sei fin troppo stupido perché una come me ti possa anche solo prendere in considerazione.”
Voce neutrale ed uno sguardo sprezzante gli dipingevano il viso.
Questo era quello che pensava ed era ciò che gli aveva riferito, niente di più e niente di meno. Era fatta così, quello era il suo modo di fare e, se non gli andava bene, poteva anche iniziare a girare i tacchi ed andarsene, che sarebbe stata la miglior cosa possibile da fare.
Paku si fece leggermente da parte guardando preoccupata prima l’uno poi l’altro, aspettandosi una possibile reazione da parte del ragazzo.
Ma questa non avvenne.
Tutto, infatti, Izumo si sarebbe aspettata tranne che avesse continuato a sorriderle in quel modo, a suo parere, così.. così stupido; e fu la cosa che più la lasciò perplessa, immobile e con le labbra leggermente dischiuse.
Di solito le persone la indicavano rispondendogli per le rime, offesi, o correndo via piangendo per aver ferito i loro sentimenti.
Invece a lui, a quanto pareva, non faceva lo stesso effetto.
“Lo so, ma non mi importa.” Disse semplicemente sotto lo sguardo attonito di lei e anche abbastanza perplesso dell’amica.
E per un momento, per una frazione di secondo, sembrò che il suo cuore avesse mancato di un battito.
Ma forse era solo la sua impressione.
“E poi lo so che io, in fondo in fondo in foooondo al tuo cuore, ti piaccio. Sono uno dei ragazzi più belli in circolazione, dove lo trovi uno come me?” iniziò a dire avvicinandosi a lei, mettendosi in posa, con le mani sotto al mento e un luccichio narcisistico nello sguardo, rivolto verso un punto in alto non ben identificato. “Il mio sex appeal ti lascerà di stucco una volta che ci saremmo messi insieme, te l’assicuro. Tu aspetta e vedrai che un giorno ti farò cadere ai miei piedi, non saprai resistere alla mia stupenda bellez-mpabhd!”
Un cartellata in pieno viso gli bloccò le parole in bocca, stendendolo con un sol colpo.
“Stai zitto, stupido. Come potrei mai farmi piacere un idiota narcisista come te. Tsk.”
Detto ciò, una volta inserita la chiave nella toppa, aprì la porta, lasciò che Paku facesse un veloce inchino nella sua direzione per poi raggiungerla e, lanciandogli un’ultima occhiata sprezzante, la richiuse in un solo colpo, non prima di aver udito la voce gaia e leggermente roca di Shima.
“Ciao Izumo-chan, ci rivedremo presto~”
A quella sbuffò stizzita e anche abbastanza irritata, continuando a camminare inviperita.
“E’ proprio uno stupido, non si ricorda che da domani iniziano le vacanze estive e non ci rivedremo per tutto il mese?”
Fu solo la sera che si ricordò di un piccolo, piccolissimo particolare che aveva tralasciato: la missione che si sarebbe svolta un paio di giorni dopo.
Si pietrificò, a quel pensiero, sulla sedia della propria stanza, con un pensiero orribile nella testa.
Non è che.. Shima.. con me… in missione..?
No, no, no, no. Assolutamente no.
Scosse violentemente la testa, mettendosi le mani tra i capelli e cercando di rilassarsi.
In fondo non poteva succedere che sarebbero capitati di nuovo nella stessa squadra per due volte di seguito. C’era stata in team l’ultima volta assieme a Rin, di certo avrebbero cambiato i componenti, non potevano fare altrimenti.
Dovevano cambiarlo. Erano obbligati a farlo.
…Forse.

Il giorno dopo, mentre si incamminava verso il cancello d’ingresso, non poté fare a meno di fare scongiuri su scongiuri incrociando le dita e le mani assieme alle braccia mentre serrava gli occhi più che poteva per concentrarsi meglio sulle sue preghiere.
Quasi quasi avrebbe incrociato anche le dita dei piedi e i piedi stessi ma così facendo non avrebbe potuto camminare e sarebbe arrivata in ritardo all’appuntamento, quindi evitò.
“Fa che non ci sia. Fa che non ci sia. Fa che non ci sia. Fa che non ci sia. Fa che non ci sia..”
Fu quando giunse a qualche metro dal punto di arrivo che sentì, con suo sommo rammarico, la voce energica del compagno dai capelli rosa.
“Eeehi~ Izumo-chaa~n!”
…Le stava per venire da piangere, davvero.
Perché Dio era così crudele con lei, cosa aveva fatto per meritarsi una punizione così dolorosa e sofferente tutti i santissimi giorni, persino nelle missioni e nelle vacanze estive?
Fissò il ragazzo senza realmente osservarlo mentre questo la raggiungeva estremamente felice, fin troppo per i gusti di Izumo che di prima mattina già era un miracolo se riusciva scambiare due parole di numero, ovvero ‘Salve’ e ‘Anche a lei’, con la vicina di casa appena usciva.
Il suo sguardo, così come il suo viso, erano una maschera di cera senza il minimo segno di felicità, gioia, rabbia, delusione, pena o qualsiasi altro sentimento.
Alla vista di Shima, ogni suo sentimento si era andato a farsi un bel giro da qualche parte lasciandola completamente svuotata.
“Oooi, c’è nessuno?” la chiamò lui, interrogativo, sventolandogli una mano davanti agli occhi. “Stai ancora dormendo? E... Izumo-chan, come mai hai le braccia in quella posizione così strana?”
Fu questione di un secondo che il giovane si ritrovò a terra con entrambe le mani strette attorno alla caviglia sinistra quasi del tutto spappolata dal potente calcio che la ragazzina gli aveva sferrato, senza escludere nemmeno un minimo della sua forza.
Non ti devi avvicinare.”
Fu più un sibilo, che una versa frase, quella che gli uscì dalle labbra accompagnato da uno sguardo truce e quasi demoniaco.
“Ah ah ah, di cattivo umore già di prima mattina, eh.” Lo sentì dire, mentre lei raggiungeva il professore, con la sua solita voce bonaria. “Ma sono felice di rivederti in forze, Izumo-chan. Non sai quanto ho aspettato questo giorno.”
Lo guardò di sottecchi mentre si rialzava cercando presa solida sul muro e tentando di riappoggiare il piede a terra ma con scarso, scarsissimo risultato dato il dolore che quell’azione gli provocava.
Mph.. stupido.”
“Oh, eccoti qui.” Principiò il professore dal mento fin troppo pronunciato e le ciglia allungate, una volta che la ragazza con le codine gli fu di fronte. “Con te possiamo dirci al completo.”
“Mh? Chi è l’altro membro?”
“In verità questa volta sarete in quattro per via della difficoltà leggermente più elevata della prova.” A quella l’uomo volse la testa verso l’interno del cortile scolastico, con la schiena inclinata all’indietro. “Ehi, voi due. Venite qui che vi spiego la missione!”
Le due figure di Rin e Shiemi comparvero da dietro il muretto che costeggiava tutto l’esterno dell’Accademia; lei teneva tra le mani un paio di margherite dalle diverse colorazioni mentre il giovane teneva la maglietta in modo tale da contenere più fiori possibili, probabilmente raccolti dalla compagna, lasciando Izumo sospirare pesantemente guardandoli con espressione stanca mentre loro la salutavano cordiali, principalmente la ragazzina bionda.
Una squadra così poco equilibrata non si era mai vista.
Secondo il suo punto di vista gli unici che avrebbero potuto fare veramente qualcosa di utile erano lei e magari Rin, ma Shiemi e quell’idiota di Shima era completamente inutili.
Scosse flebilmente la testa, sconsolata.
Tanto valeva che ci andava da sola, in missione.
“Allora, ascoltatemi attentamente ragazzi. Il luogo dove starete in questi giorni sarà il tempio di Itsukushima, vicino ad Hiroshima. Ci hanno segnalato la presenza, da un paio di mesi a questa parte, di un demone non ancora identificato che rende impure le acque all’interno del tempio e che ha provocato danni, anche se lievi, di alcune strutture di principale importanza per i monaci.”
“Sapevo che i monaci di Itsukushima hanno un maniacale senso della purezza.” S’intromise Shima, interrogativo. “Come mai hanno aspettato così tanto per chiamare aiuto?”
“Non lo so, sta di fatto che da soli loro non riescono a cacciarlo. E qui entrate in gioco voi: dovete risalire all’origine del demone ed eliminarlo seduta stante.”
“Solo questo? Yeeeh sarà una passeggiata, non vedo l’ora!” esclamò Rin, entusiasta, rischiando di far cadere e schiacciare un paio di boccioli che teneva in grembo.
“Rin! Stai più attento, gli fai del male!” lo ammonì Shiemi, gonfiando lievemente le guance.
“S..sì, scusami.”
Izumo lo scrutò con le labbra piegate in un’espressione amara.
Che stupidi.
“Un’ultima cosa. Nel tempio di Itsukushima le donne non sarebbero ammesse al suo interno ma, per questa volta, hanno deciso di fare un’eccezione. A voi ragazzi non diranno nulla se verrete vestiti come state ora, ma le ragazze dovranno indossare l’abbigliamento da Miko.”
“C..cosa!?” esclamò Izumo, non volendo credere alle proprie orecchie.
“Aaah, vedrò Izumo-chan e Shiemi-chan vestite da Miko. Immagino già come saranno splendide e altamente sensuali.” Alle parole di Shima, la brunetta si voltò fulminandolo con lo sguardo tanto da fargli alzare le mani in segno di scuse e indietreggiare leggermente. “Non preoccuparti Izumo-chan, tu sarai la più bella ne sono sicuro.”
Un altro calcio lo colpì, questa volta alla bocca dello stomaco, e mentre lui se ne stava a terra piegato in due dal dolore, con Rin che cercava di aiutarlo, lei era rimasta impassibile e continuava ad ascoltare ed osservare con attenzione il professore davanti a lei.
“Professore io non ce l’ho il vestito da Miko, l’ho lasciato a casa.”
“Ah.. se è per questo, io ne ho un paio di riserva.” Esclamò Shiemi tra l’imbarazzo e la felicità nel poter essere d’aiuto all’amica. “Li indosso per fare ginnastica ma, in questo caso, ci possono essere utili.”
“Perfetto. Allora andate subito a cambiarvi mentre noi aspettiamo il pullman.”
“M..ma.. io non..”
Ma la giovane con le codine non aveva altra scelta che quella che aveva appena detto il professore quindi, sotto le spintarelle di quest’ultimo e l’esuberanza di Shiemi, fu costretta ad andare a casa sua ed indossare un abito che, per le sue misure, era troppo largo tanto sulla vita quanto sul petto, cosa che la fece innervosire ancora di più.
Alla fine, dopo aver stretto fino all’inverosimile i lacci dei pantaloni attorno ai fianchi tanto da fasciarla alla perfezione e dopo aver constatato che non potevano, invece, fare altro sul giacca bianca, lasciandola quindi con un leggero bozzetto sul davanti, scesero al cancello dove un pulmino azzurrino li attendeva.
Un lieve rossore gli imporporava le guance non appena gli occhi dei ragazzi si puntarono su di loro, più per il fatto di indossare qualcosa fuori dall’ordinare che per altro (o era proprio perché c’era il suo, di sguardo?)
“Whoo, che schianto che siete!” Esclamò, come da copione, Shima con gli occhi che gli brillavano.
Rin, per contro, aspettò che Shiemi si avvicinasse a lui e, con il viso coperto di un sottile strato rossastro, così come quello di lei, riuscì a borbottare con un filo di voce.
“Ti..ti sta bene.. come sempre..”
“G..grazie, Rin.”
Izumo osservò la scena con non poco ribrezzo pensando che quei due, a volte, riuscivano a farle salire il voltastomaco più di quanto non facesse l’eccesso di dolci.
Non si accorse però che Shima l’aveva raggiunta, forse con fin troppa esuberanza, costringendola ad indietreggiare sia per lo spavento quanto per la vergogna.
“Sei molto carina vestita così, sai, Izumo-chan!”
“E’.. è solo un vestito da Miko. Lo metto, a volte, quando sono a casa; non è niente di particolare.” Borbottò lei, volgendo il viso alla sua destra per non incontrare quello del ragazzo.
Cos’era quell’agitazione che aveva? Perché il cuore le stava battendo così forte sul petto?
Non poteva essere..
“Mh? Perché qui c’è un bozzo?” chiese d’improvviso lui, indicando un punto del petto della giovane. “ Non mi dirai che non hai le tet-bmpuh!”
Un nuovo pugno lo colpì in faccia, lasciandolo a terra col naso sanguinante mentre lei, infuriata ma ancora con il volto arrossato, se ne andava in tutta fretta lontano da lui.
“Ah ah ah, stavo scherzando Izumo-chan! Mi piaci comunque così come sei!” gli urlò dietro, mentre lei saliva le scalette del pullman.
Di nuovo un colpo al cuore la colpì, costringendola a fermarsi per un secondo per poi riacquistare la sua usuale razionalità e mettersi a sedere in uno dei primi posti, con il gomito poggiato sul bordo del finestrino e la mano a sorreggerle la testa reclinata da un lato.
Attese che tutti furono saliti e che il mezzo si mettesse in moto.
Nessuno, ai posti dietro, poté vedere una Izumo che, con il palmo della mano, tentava di coprirsi le labbra e che il suo sguardo così come il suo viso arrossato palesavano un imbarazzo quasi totale ed un’incapacità di rendersi conto del motivo.
Le stava piacendo.
Shima Renzou iniziava a piacerle.
“…Stupido.”


Note dell'autrice:
Nyao gente ^^
Sono ritornata con una nuova coppietta, una che nessuno per nessunissimo motivo farebbe mai.. e la faccio io :D
Siamo in pochi a favorire questo pairing quindi, a chi piace è ben accetto :3
Non so perchè mi stia piacendo questa coppia, probabilmente per il loro caratteri così diversi ma comunque abbastanza compatibili; sta di fatto che l'ho fatta e ho voluto incorniciarla con una storiella simil episodio - se leggerete tutto lo scoprirete, e vedrete proprio il succo della coppia proprio verso la fine :D -
Che dire altro, spero di non essere andata troppo OC con i personaggi e di non aver scritto troppo approssimativamente, dati gli intoppi che a volte mi prendono ^^''
E' tutto, see ya :3
  
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