LXVII CAPITOLO
-non ti devi comportare in nessun modo Cami, sii
te stessa-
-devo essere me stessa, devo essere me stessa,
devo essere me stessa, uff…-
il giorno dopo, Camilla e Francesca si stavano
dirigendo a mensa, dove avrebbero incontrato Giovanni, e soprattutto Francesco.
Camilla era piuttosto preoccupata e si faceva forza ripetendosi frasi
incoraggianti, mentre respirava ritmicamente.
-sai, dopo la figura con tuo fratello, non ho
molta sicurezza…-
Francesca la fulminò con lo sguardo.
La mattina Camilla si era preparata accuratamente,
scegliendo i suoi abiti più belli, ma senza grandi risultati.. indossava
stranamente dei jeans, a vita troppo alta, e un golf fucsia con strani disegni…
Arrivarono a mensa. Francesca alzò il collo alla
ricerca fra la folla dei due ragazzi. Vide una testa bionda e individuò
Giovanni
-eccoli sono li- sussurrò all’amica
si avvicinarono al tavolo. Francesco era girato di
spalle.
-eccoci- Francesca strinse a sé Camilla
Francesco si girò e guardò Camilla spalancando gli
occhi
-TU?!- dissero contemporaneamente Camilla e il
ragazzo riconoscendosi
-vi conoscete?- chiese Francesca corrugando la
fronte
-ti ricordi ieri, che ti ho raccontato che una
ragazza mi era venuta addosso facendomi cadere le ampolle??… beh è lei- disse
scocciato e girandosi di colpo
Francesca guardò Camilla che era diventata
bordeaux. Non gliel’aveva detto
-va bè, comunque lei è Camilla-
-piacere- grugnì Francesco
-piacere…- Camilla gli strinse debolmente la mano,
evitando il suo sguardo.
Francesca si sedette facendo cenno di fare lo
stesso all’amica. Giovanni era piuttosto perplesso e guardava con un sorriso
sulle labbra Camilla e Francesco. Francesca guardò con fare implorante
Francesco, che però sembrava più interessato alla merendina che stringeva fra
le mani che alla nuova arrivata. Camilla dal canto suo si guardava le scarpe
rossa in viso… come sempre.
-oooops!! È tardi, io devo andare a lezione, anche
tu Giò vero??- Francesca guardò con fare eloquente il ragazzo calcando l’ultima
parola. Il piano era quello di lasciarli soli.
-oh si certo…- borbottò Giovanni alzando e
prendendo la sua cartella
-bene.. allora ci vediamo dopo!!- Francesca salutò
sorridendo, ignorando lo sguardo terrorizzato di Camilla, che la implorava
silenziosamente di stare li con lei
i due ragazzi si allontanarono velocemente dopo
aver buttato un occhio sul tavolo. Camilla era silenziosissima, e dal canto suo
Francesco non degnava di uno sguardo la ragazza.
-non va Fra…..- Giovanni scosse la testa, dando
un’ ultima occhiata al tavolo dietro di loro
-già, sembra anche a me..-
-non credo che serva a molto quello che stai
facendo-
Giovanni si precipitò a precisare, dopo aver
notato lo sguardo assassino della sua ragazza
-nel senso che forse se non la forzassimo tanto a
trovare questo benedetto ragazzo..-
-forse lo troverebbe da sola- finì Francesca
sospirando
-già-
intanto fra Camilla e Francesco regnava il
silenzio. La ragazza osservava incantata le bollicine dell’acqua frizzante,
nella bottiglia blu davanti a sé.
-come hai detto che ti chiami?- Francesco si
risvegliò dal suo sonno
-C…Camilla- sussurrò
-come?- Francesco si avvicinò a lei non sentendo
-Camilla-
-come?? Non capisco, parla più for…-
-CAMILLA!! MI CHIAMO CAMILLA!!!- urlò. Francesco
fece un grande salto sulla sedia. Non
si aspettava che da una creaturina così gracile potesse uscire un voce così
acuta
-scusa scusa…., ora ho capito ti chiami Camilla-
disse guardando la ragazza che annuiva
-ma dimmi un po’, hai sempre questa brutta
abitudine di bisbigliare invece che parlare e di guardarti le scarpe?- disse
tranquillo.
Camilla sbarrò gli occhi e se possibile diventò
ancora più rossa. Si alzò veloce, prese le sue cose e si allontanò, lasciando
un Francesco piuttosto perplesso
-bah- sussurrò fra sé prima di fare canestro
buttando le cartacce nel cestino vicino a sé.
-CHE COSA LE HAI DETTO?!- Francesca cercava
spiegazioni, furibonda, dopo aver trovato Camilla sola nell’aula di chimica a
piangere
-le ho solo chiesto- rispose con voce pacata
Francesco chiudendo tranquillamente il suo armadietto –perché parla così piano
e si guarda continuamente le scarpe…-
-ti sembra gentile?-
-bè, le ho dato qualche consiglio. Se va avanti
cosi Fra,- disse avvicinandosi a Francesca
-non avrà mai nessuno al suo fianco.- ora era a
pochi centimetri dal viso di Francesca e la guardava con un’espressione dura e
fredda. Un luccicchìo dorato gli baluginò negli occhi ed ebbe un attimo di
incertezza prima di allontanarsi dalla ragazza che lo guardava esterrefatta..
le diede un leggero buffetto sulla guancia e se ne andò.
Francesca rimase lì, impietrita. Stava per
baciarla… no, non era possibile.. Francesco era sempre stato un suo grande
amico e non le era mai passato per la testa che potesse avere un interesse
verso di lei.. ma quel luccichio nei suoi occhi l’aveva visto bene. Ed era
sicura che stava per baciarla… non, non era possibile. Francesca si riscosse e
si allontanò verso l’ uscita per tornare a casa
-mi dispiace Camilla ma.. ma.. –
-cosa ti ha detto??- Camilla la guardava non più
in lacrime ma parecchio scossa sdraiata sul suo letto
-emmmm niente- mentì Francesca arrossendo
-deve abbassare un po’ la cresta quello li, è
troppo arrogante! Insomma chi si crede di essere?? Certo è carino, e tanto ma…-
Francesca non ascoltava più Camilla, era
completamente persa nei suoi pensieri. Stava ripensando a quello che era
successo poche ore prima, e rabbrividì al pensiero che Giovanni potesse aver
visto qualcosa..
-no è proprio il mio tipo, ah no, proprio per
niente… e non sto facendo come la volpe e l’uva… Fra mi stai seguendo?-
-oh si certo-
-….senza offesa, ma non è proprio il mio tipo..-
ribadì Camilla mentre agitava dei calzini che stava riponendo ordinatamente nel
cassetto