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Autore: foreternityblue_    26/07/2011    11 recensioni
Blaine Anderson divenne l’enigma sociale del McKinley High fin dal momento in cui pose piede nei corridoi durante il suo anno da matricola. Tutti quanti lo amavano e lo adoravano. Era così energetico e sgargiante. Fino ad un incidente a metà del secondo anno, che nessuno si sarebbe potuto mai immaginare.
Kurt Hummel era il tipico ragazzo gay preso di mira da tutti i bulli della scuola, il quale aveva sempre nutrito un certo interesse in quel mistero ambulante che si chiamava Blaine Anderson.
Forse, solo forse, a causa di un progetto scolastico, riuscirà ad arrivare alla risoluzione del mistero grazie al suo diretto contributo...
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Santana Lopez
Note: AU, OOC, Otherverse, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi di ritorno =)
Finalmente posso aggiornare.
Scusate il ritardo ma sono andata via per qualche giorno =P
 
Comunque... Ecco qui il nuovo capitolo.
Vi confesso che ogni capitolo di questa ffc mi incuriosisce sempre più
 
Volevo ringraziarvi per il successo che sta ottenendo questa mia traduzione.
Grazie ai 12 che hanno recensito il primo capitolo.
Grazie a Chemical Lady, Isuzu, KKlaine e Vanryo che l’hanno aggiunta alle preferite, a chi l’ha messa tra le seguite e le preferite =)
 
Grazie Mille =)
 
Ora vi lascio alla lettura
 
P.S. il capitolo non è stato betato
 
La storia non è mia , ma di  foreternityblue , la versione originale  potete trovarla qui http://www.fanfiction.net/s/6941265/1/Just_Listen.

 

 



 

 
Kurt scoprì che alcuni pettegolezzi su Blaine erano veri. A dirla tutta, solo uno di essi si dimostrò giusto nel piccolo lasso di tempo che passava con il precedente leader della scuola. Tecnicamente ne aveva appurato anche un altro, ma non era affatto sorprendente che Blaine ascoltasse la musica tutto il tempo: se ne accorse un giorno quando l’aula piombò nel completo silenzio e Kurt riuscì a sentire la musica che proveniva dagli auricolari del moro.
 
Blaine non parlava mai. Non una singola parola. Non diceva mai ciao o arrivederci. Lavorava solamente sulla sua parte di progetto, guardando Kurt ogni tanto quando si rendeva conto che lo stava fissando. Si sentiva estremamente a disagio. E, in qualche modo, un po’ triste, dal momento che tutte le altre coppie nella stanza parlavo in continuazione di tutto quello che succedeva a scuola.
 
Era la stessa storia tutti i giorni in cui entrava nell’aula d’inglese. Blaine era già al suo banco, a lavorare o a leggere, e Kurt si sedeva nel posto libero accanto a lui, appoggiando sul banco i suoi libri e tirando fuori una matita.
 
“ Ciao! “ Kurt cercò di salutarlo nel modo più allegro che conosceva, la cui cosa era abbastanza strana per lui dato che non era esattamente quella che le persone chiamano una persona allegra. O perlomeno, non così allegra come fingeva di essere quando salutava Blaine.
 
Blaine non lo guardò. Non sembrava nemmeno essersi accorto dell’esistenza di Kurt. Qualche volta deglutiva rumorosamente, facendo andare su e giù il suo pomo d’Adamo e flettendo leggermente il collo, ma Kurt non sapeva se fosse un modo di Blaine per fargli capire che l’aveva notato, o se stesse deglutendo per caso.
 
Probabilmente era un caso.
 
Il sorriso di Kurt scompariva ogni volta e sospirava, irritato, prima di tornare ai suoi fogli e riprendere la sua matita per continuare a prendere appunti sul loro argomento: Shakespeare. Dovevano analizzare cinque opere di Shakespeare, scrivere un saggio su ognuna di esse, analizzare i personaggi principali (a volte Kurt si stupiva di quanto avesse scritto quell’uomo) e, alla fine, dovevano scrivere una biografia di tre pagine sullo stesso Shakespeare.
 
Essenzialmente era l’inferno con l’aspetto di un progetto. Non importava che Kurt adorasse Romeo e Giulietta e molte altre opere di Shakespeare semplicemente a causa della sua naturale attitudine per le storie romantiche. Era comunque l’inferno.
 
Il che era reso peggio dal fatto che il suo compagno non gli avrebbe rivolto la parola per qualche strana ragione.
Normalmente Kurt non si sarebbe preoccupato del fatto che qualcuno non gli parlasse, ma quello era Blaine Anderson. Kurt voleva essenzialmente che il moro gli dicesse almeno una parola (magari anche un altro paio di stivali, ma non era quello il punto). Sarebbe stato fantastico.
 
Seriamente. Lo sarebbe stato.
 
Mercoledì, Kurt quasi si ridusse a chiedere un piccolo aiuto a Santana dato che era la migliore amica di Blaine. Blaine avrebbe dovuto parlarle, specialmente dopo che Santana si era assicurata che nessuno spettegolasse di Blaine ogni qualvolta si accorgeva che si stava parlando di lui per nessuna ragione particolare... poi si ricordò che probabilmente Santana lo avrebbe inserito nella sua lista nera per averle chiesto qualcosa su Blaine. E quella era qualcosa che davvero non desiderava che accadesse.
 
Quello era un posto in cui nessuno avrebbe mai voluto essere, a meno che non avesse avuto istinti suicidi.
 
Quindi, invece di rivolgersi alla capo-cheerleader, Venerdì, dopo aver schivato un paio di teste di rapa, quando entrò nella classe d’inglese si diresse verso banco che divideva con Blaine e sbatté i suoi libri sul tavolo abbastanza forte in modo che quasi tutti i presenti nell’aula si accorgessero del suo arrivo.
 
Tutti si girarono a fissarlo. Alcuni gli urlarono contro. Probabilmente c’era anche stato un genio che gli aveva gridato “ Amante dei litigi?!? “.
 
Blaine stesso alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo (probabilmente Romeo e Giulietta), con un’espressione confusa negli occhi, il che era strano perché, hey!, c’era un’espressione diversa nei suoi occhi, tanto che Kurt rimase a fissarlo per qualche istante.
 
Non riuscì a fare a meno di sentirsi un po’ shockato dall’essere riuscito ad ottenere qualcosa da Blaine, anche se era il frutto di un’azione al limite della violenza.
 
Forse avrebbe dovuto trovare un altro modo per attirare la sua attenzione...
 
Oh bhè. Era riuscito nel suo intento.
 
Whoa, aspetta! aspetta! Kurt avrebbe potuto giurare di aver appena visto la mano di Blaine aggirarsi nella sua nuova giacca alla ricerca (probabilmente) del suo iPod. Per caso Blaine stava abbassando il volume della musica per ascoltare Kurt?
 
Le sorprese non sarebbero finite, o sì?
 
Poi di nuovo, non poteva esserne sicuro. Per quanto ne sapeva Kurt, Blaine avrebbe potuto aver alzato il volume.
 
“ Non finiremo mai questo progetto se ci lavoriamo solo in classe, “ iniziò Kurt, dopo essersi ripreso dallo shock momentaneo, più o meno quando i ragazzi avevano smesso di fissare la coppia: non voleva che tutti gli sentissero quello che, molto probabilmente, si sarebbe rivelato un discorso a senso unico. Blaine annuì lentamente, ancora fissandolo, come se stesse convenendo con quella (vera) affermazione, “ Io propongo che tu venga da me questo weekend e quelli successivi finché non avremo terminato con questa mostruosità. “
 
Blaine fissò Kurt per qualche secondo, sbattendo le palpebre parecchie volte. I suoi occhi tornarono a scrutare lo spazio vuoto, prima di girare, senza una sola parola, il suo quaderno e spingerlo verso Kurt, il quale era ancora in piedi di fronte al tavolo, appoggiato ad esso con entrambe le braccia.
 
Kurt diede un’occhiata al libro dalle scritte confuse prima di tornare ad osservare Blaine, “ ... Cosa stai cercando di dirmi? “ Onestamente, Kurt non ne aveva idea. Quello era un altro problema.  Poi Blaine fece un tentativo di comunicazione con lui (il che era successo una, forse due volte prima di quel momento), ma non funzionò e sembrava che entrambi stessero per rinunciarci prima di averci realmente provato.
 
Il moro sbatté nuovamente le palpebre e si morse il labbro inferiore delicatamente, facendo segno a Kurt con la mano di protendersi verso di lui. Kurt lo fece. Anche Blaine si sporse verso di lui, le sue labbra vicine all’orecchio di Kurt, la sua bocca aperta, e inspirò profondamente, come se stesse preparandosi a parlare. Kurt quasi smise di respirare. Blaine Anderson stava per parlargli per la prima volta...
 
Fino a che Blaine non si spostò improvvisamente, scuotendo la testa la testa, afferrò il quaderno e lo girò verso di sé, prese la sua penna e ricominciò a scrivere, con un’inquietante luce negli occhi... Kurt non riusciva a capire cosa stesse provando Blaine in quel momento. Era come una montagna di emozioni, mascherata da una misurata quantità d’indifferenza.
 
Era come se Blaine si allenasse per apparire in quel modo. Come se si allenasse per sembrare cauto, riservato, solitario.
 
Forse era così...
 
Che pensiero deprimente.
 
C’era comunque un difetto in quello sguardo indifferente. Una leggere sfumatura rossa apparve sui suoi zigomi, il che fece strabuzzare gli occhi a Kurt. Si sporse leggermente verso lui giusto perché non poteva fare altro, se non immaginare, che Blaine stesse arrossendo. O, perlomeno, sembrava proprio che stesse arrossendo.
 
Probabilmente erano le luci traballanti dell’aula...
 
Kurt decise che era la spiegazione più plausibile in suo possesso.
 
Blaine voltò improvvisamente un pezzo di carta con una scritta verso Kurt.
Il foglio riportava una semplice, chiara scritta:

Indirizzo? Numero? Mi servono entrambi se dobbiamo lavorare questo weekend.


Kurt fissò il messaggio e annuì lentamente mentre recuperava la propria matita. Si appoggiò al banco e scarabocchiò il proprio indirizzo sotto il breve messaggio che Blaine aveva scritto per lui. Riconsegnò il pezzo di carta al partner senza dire una parola, guardando il riccio mentre inclinava leggermente la sua testa di lato.
 
Blaine fissò il messaggio per qualche secondo, come se stesse cercando di impararlo a memoria, anche se ce l’aveva scritto, prima di tornare a guardare Kurt, annuendo leggermente e – ha appena sorriso? A Kurt?
 
Kurt probabilmente apparve shockato per qualche istante, prima di annuire di rimando e accennando un sorriso anche lui, non riuscendo a farne a meno perché – Santo Cielo!!! Blaine era davvero bello quando sorrideva.
Più bello di quanto Kurt ricordasse, in tutta onestà...
 
Il cantante dovette mordersi le labbra per evitare di confessargli quanto fosse molto più bello quando sorrideva quando un numero indescrivibile di emozione gli comparve sul volto. Avrebbe dovuto essere un complimento, ma Kurt non era sicuro che Blaine l’avrebbe presa così, dato che poteva anche essere interpretato in maniera negativa...
 
Quello era probabilmente un altro pettegolezzo attendibile: Blaine non sorrideva più a scuola, il che era bizzarro visto che il ragazzo sorrideva a chiunque, non importa di chi si trattasse.
 
Il piccolo sorriso che fece a Kurt, comunque... era diverso dai suoi semplici sorrise, per quanto potesse dirne Kurt. Era piccolissimo, sì, ma gli occhi di Blaine quasi si sciolsero e sembravano caldi e così diversi da come erano di solito.
 
Il respiro di Kurt divenne sempre più a scatti.
 
Decise di sedersi prima che Blaine potesse accorgersi di quello strano singhiozzo. Prese il suo libro per leggerlo, prendere appunti, analizzarlo, o semplicemente per fare qualcosa che non lo rendesse ulteriormente stupido.
 
Non che Blaine si sarebbe accorto di qualcosa. Il suo naso era semplicemente attaccato alla sua copia di Romeo e Giulietta.
 
Avrebbe potuto essere solo la sua immaginazione, ma Kurt giurò che Blaine era leggermente più a suo agio del solito: innanzitutto le sue spalle erano più basse e meno rigide, il che era parecchio strano. Anche quando era nel suo periodo di gloria aveva sempre questa strana postura che sembrava non si sarebbe mai rotta, come se avesse paura di piegare la schiena.
 
Probabilmente era la conseguenza dell’essere stato cresciuto da una famiglia altolocata.
 
Perché frequentasse una scuola pubblica, nessuno lo sapeva. Ecco un altro mistero su Blaine Anderson.
 
... si, probabilmente era frutto della sua immaginazione. Come quell’accenno di sorriso.
 
Già.



 
Quando Kurt arrivò a casa quella sera, salutò Carole, la sua matrigna, la quale lo salutò allegramente porgendogli una ciotola di frutta da prendere e mangiare in camera mentre studiava. Carole sapeva già che non aveva programmi per la serata, quindi era pronta a portargli qualunque cosa di cui avesse bisogno. In questi momenti Kurt era enormemente sollevato dall’avere la sua matrigna che gli girava intorno così spesso.
 
Non che non le volesse bene sempre. Gliene voleva. Un sacco.
 
Prima di raggiungere le scale si girò verso Carole, la quale si stava avviando verso la sala da pranzo, immaginando che quello fosse il momento adatto per domandarle se poteva invitare Blaine da loro per fare i compiti. “ Carole, domani può venire un mio compagno di classe per lavorare a quel progetto d’inglese che ti dicevo? “
 
La donna sorrise, gli occhi circondati da qualche ruga, ma ancora splendenti grazie ad un accenno di giovinezza, “ Certo che puoi, Kurt. Chi è il tuo partner? “
 
“ Blaine. Blaine Anderson. “
 
Il nome del suo partner le fece strabuzzare gli occhi, per qualche secondo le sparì il sorriso dal viso prima di correggersi annuendo, “ Benissimo, grazie per avermelo detto, Kurt.” Disse lei prima di entrare in sala da pranzo.
 
Kurt rimase per un po’ dove si trovava, un po’ confuso dalla reazione della donna, prima di alzare le spalle noncurante e salire le scale, prendendo una fragola dalla ciotola e dandole un morso. Buona, matura e senza zucchero, proprio come piacevano a lui.
 
Con un sospiro piuttosto contenuto, aprì la porta della sua camera, dandole un colpetto per richiuderla, e appoggiò per terra la sua cartella e la ciotola sulla scrivania, prima di buttarsi a peso morto sul letto. Si sentiva stranamente stanco, così decise che avrebbe potuto rimandare i compiti a quella sera dopo un bel pisolino. Un po’ di riposo non l’avrebbe di certo ucciso.
 
Un breve ronzio riempì l’aria, si slacciò la giacca e si sfilò gli stivali con attenzione, non voleva rovinare i tacchi e le punte.
 
Allungandosi leggermente, ravanò(*) nella borsa e prese il suo iPod, lo accese e indossò gli auricolari. Si sdraiò sul lato, chiuse gli occhi e lasciò che l’iPod gli proponesse canzoni a caso.
 
I suoi occhi si riaprirono quando partì Welcome to the Black Parade dei My Chemical Romance, e fissò la finestra, con le sopracciglia sollevate. Onestamente, non si ricordava neanche di aver aggiunto quella canzone alla sua libreria...
 
Un ricordo si fece strada nella sua mente, si faceva largo e voleva farsi riconoscere, senza sapere da dove provenisse. Quella canzone era così familiare in qualche modo, ma non solamente perché l’aveva sentita alla radio... dov’è che l’aveva sentita? Non riusciva a ricordare nessuno delle New Directions cantarla... ma si ricordò vagamente di averla sentita una volta durante un loro incontro. Aggrottando le sopracciglia, si girò sulla schiena a fissare il soffitto, nel tentativo di ricordare.
 
Rachel non avrebbe mai cantato quel genere di canzone... neanche Santana, Brittany, o Quinn, dubitava che Finn l’avrebbe fatto... forse Puck, ma di certo non Artie o Tina o Mike... cavolo, Mike cantava a malapena.
 
Kurt fece un rumore di sorpresa quando realizzò cosa stava cercando di ricordare così fortemente che era legato a quella canzone in particolare.
 
Un giorno di Novembre dell’anno precedente, dopo la scuola, durante un incontro del glee club, Blaine stesso era entrato nell’aula sorridendo e salutando, strappando qualche caldo benvenuto da tutti i presenti.
 
Kurt prese il suo iPod e mise la canzone su repeat, ancora cercando di sgarbugliare quella matassa di ricordi, perché in qualche modo sapeva che quello era un bel ricordo... aveva solo bisogno di ricordarlo completamente, non avrebbe dovuto essere così difficile. Ne sarebbe sicuramente valsa la pena, in ogni caso.
 

Mordendosi le labbra, Kurt chiuse nuovamente gli occhi e si rilassò, appoggiando completamente la testa sui suoi soffici cuscini, regolarizzando il respiro e cercando di ricordare.



 
 
Kurt era seduto nell’aula del coro, tra Mercedes e Rachel, nella fila posteriore, osservando il resto dell’aula: da Brittany che cercava di spiegare un’altra delle sue strambe teorie ad Artie, il quale la fissava come se fosse pazza, al Sig. Schue che stava parlando a Brad (sicuramente era un discorso a senso unico), a Santana, intenta a fissare il suo cellulare.
 
“ Salve New Directions! “ salutò una voce allegra dalla porta. Tutti si voltarono verso la porta costantemente aperta e videro Blaine entrare nella stanza con il suo solito sorriso sulla faccia.
 
Tutti lo salutarono – fatta eccezione per Kurt. Kurt osservava Blaine in silenzio, inclinando leggermente la testa mentre gli occhi di Blaine scannerizzavano la stanza, i loro occhi s’incrociarono per un breve secondo, nocciola e blu, prima che Blaine si dirigesse verso Santana. Brittany scalò di un posto immediatamente, dato che era seduta vicino alla sua migliore amica, nonostante ci fosse un posto libero davanti Kurt, il quale era decisamente più vicino a Blaine tanto per cominciare.
 
Santana si chinò leggermente verso Blaine quando quest’ultimo si sedette.
 
“ Okay ragazzi “ incominciò l’insegnante, che adesso si trovava al centro della classe, battendo le mani e sorridendo al gruppo di disadattati, “ ora che il famigerato Blaine si è unito a noi per oggi, “ Kurt sentì Blaine ridacchiare, forse un po’ imbarazzato, “cominciamo con il compito di questa settimana, vi va? “
 
Blaine alzò la mano e il sig. Schue annuì verso di lui, “ Qual era il compito per questa settimana? “
 
Il Sig. Schue sorrise e indietreggiò prima di indicare la lavagna, “ Inni Corali “ annunciò orgogliosamente.
 
Blaine inclinò leggermente la testa, e Kurt poteva quasi vedere le sue rotelle al lavoro, “ E, “ cominciò l’ancora sorridente ragazzo, il quale saltò dalla sedia, “ se ne approfittassi? Ho in mente la canzone perfetta per questo compito! “
 
Il Sig. Schue sembrava sorpreso, ma acconsentì lo stesso, appostandosi dietro il pianoforte, “ Sii il nostro ospite! “
 
“ Per quanto ami quel film, Sig. Schue,” scherzò Blaine, saltellando verso il centro dell’aula contento, “ non penso che sia un vero e proprio inno corale. “ disse strizzando l’occhio, e sul viso di Kurt si dipinse un piccolo, inevitabile,  sorriso, mentre tutti gli altri ridevano per quel gioco di parole mal riuscito (**)
 
Blaine si schiarì la voce e guardò Brad, “ Penso che Brad sappia di cosa sto parlando, “ Brad annuì con aria d’intesa, e Blaine sorrise ancora di più “ Benissimo! Attacca! “
 
Era così esuberante. Kurt avrebbe potuto giurare che Blaine fosse più gay di lui, e Kurt era gay.
 
Kurt non si sorprese quando riconobbe il ritmo di Welcome to the Black Parade, dato che Blaine ascoltava sempre e solo la Top 40, ma era comunque sorpreso. Il sorriso non lasciò completamente il suo volto, anche quando Blaine cominciò a salterellando in giro, comportandosi come un bambino, e saltando sulle sedie e su qualsiasi mobile all’interno della stanza – fatta eccezione per il pianoforte.  Solitamente gli studenti non erano decisamente autorizzati a fare cose del genere, ma a nessuno interessava realmente dato che Blaine uno showman straordinario. Nessuno l’avrebbe fermato.
 
Il moro finì col saltare davanti a Santana, porgendo la mano all’Ispanica. Lei la prese, e Blaine le fece fare roteare prima di lasciarla andare e fare segno agli altri di alzarsi urlando “ We’ll carry on!
 
Quasi tutti si alzarono.
 
Kurt si tirò indietro, guardando interessato l’iper teenager che non faceva parte ufficialmente del glee club (Blaine era una sorta di membro onorario in verità) saltare in mezzo ai migliori amici di Kurt. Non riuscì a trattenersi dal ridere quando fece ruotare nuovamente Santana.
 
Erano una coppia interessante.
 
Mercedes riuscì a trascinare in mezzo Kurt prima della fine della canzone, dicendogli di smettere di fare il soprammobile per un po’, iniziò a ballare, semplicemente perché gli sembrava impossibile non farlo. Forse non era esattamente una canzone danzabile... ma sembrava adatta, in quel momento.
 
Blaine era come una calamita, o una super-colla. Riusciva magicamente a tenere insieme chiunque, anche le persone che non si sopportavano. Non sembrava neanche che ci fosse qualche problema all’interno del gruppo.
 
Quella era stata, probabilmente, una delle migliori prove mai fatte.





 
Kurt riaprì gli occhi, fissando il soffitto per qualche istante prima di sedersi e togliersi gli auricolari, scuotendosi la testa. Quello era davvero uno strano ricordo da rivivere, in particolare perché fece scaturire altre domande nella sua testa che fino a quel momento non si era mai posto.
 
Quel singolo giorno (neanche un giorno, meno di dieci minuti) aveva così tante allusioni che urlavano che Blaine e Santana fossero una coppia. Le strette di mano, le giravolte, le risate, i sorrisi...se quello non urlava “ Santana è davvero Felice! “, Kurt non aveva idea di cosa avrebbe potuto farlo. Santana non era mai così... Kurt si domandò come avesse potuto non accorgersene già allora.
 
Un’altra cosa strana è che quella era la sera in cui aveva scaricato quella canzone. Probabilmente era il fatto che era stato Blaine a cantarla che l’aveva convinto che quella fosse una bella canzone da aggiungere nel suo iPod...
 
L’ultima cosa, probabilmente la più importante, era che... quello fu il momento in cui Kurt s’interessò realmente a Blaine.
 
Kurt sospirò, stropicciandosi la faccia con la mano, morendo un po’ di vergogna a causa dell’olio che sapeva avrebbe causato non pochi problemi se non si fosse idratato con estrema accuratezza quella sera. Leccandosi le labbra, posò l’iPod sul comodino e si alzò per recuperare la sua ciotola di frutta, anche se la frutta calda non fosse esattamente deliziosa.
 
“ Kurt, “ sentì Carole chiamarlo dal fondo delle scale,  “ lasciò la ciotola e si diresse verso la porta della camera per avvisarla che l’aveva sentita. “ C’è una tua amica che vuole vederti. “ rispose lei.
 
Una sua amica?
 
Non avevo sentito il campanello suonare o bussare alla porta... probabilmente era talmente preso dai suoi pensieri da essersi isolato dal mondo esterno, “ Falla salire “ disse alla matrigna, tornando in camera per infilare il suo iPod nella sua iHome.
 
Chi avrebbe potuto fargli visita? Rachel era ad un appuntamento con Finn, Mercedes stava facendo la babysitter...
 
“ Hummel. “
 
Kurt si girò frettolosamente verso la porta, spalancando gli occhi e aggrottando le sopracciglia shockato.
 
Che diavolo?
 
“ Santana? "






 
 
(*) ok, Word mi dice che questo termine non esiste.. ma io lo uso sempre!!! Significa cercare con enfasi (più o meno). Fatemi sapere se lo usate anche voi o se sono l’unica sulla faccia del pianeta ad utilizzarlo xP
 
(**) sinceramente io non l’ho capito... se qualcuno di voi ci riesce me lo può spiegare? xP
 
 
 
 Angolo della Traduttrice: spero tanto di leggere qualche vostro commento xD
 
   
 
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