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Autore: Ino chan    26/07/2011    7 recensioni
-Tu chi sei?- soffiò l'animagus.- James Potter.-
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Remus/Ninfadora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'I lost my Home'
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Credits: L’incantesimo usato da Voldemort su Harry è ispirato alla Tecnica dell’Immortalità di Orochimaru. Quindi liberamente tratto da un opera di Kishimoto.

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Capitolo 104
“A hero falls

 

 

Non poteva essere vero. Non poteva. Il suo cervello semplicemente rifiutava di crederlo.  Seduto sotto quel corpicino  immobile, Lorien sentiva che sarebbe impazzito. Che quell’ultimo barlume di sanità mentale che ancora gli rimaneva in corpo sarebbe sparito per sempre. Non era riuscito a fare nulla. Tutta la sua vita si era rivelato un completo fallimento. Sua madre era morta per colpa sua, nonostante avesse cercato in tutti i modi di impedire una cosa del genere, Luna si era data alla causa di Voldemort per rimanere accanto al loro figlioletto rapito dai servi dell’Oscuro Signore e ora questo. Daneel, la sua piccoletta che si sacrificava per lui.
Non era riuscito a fare niente. L’aveva vista correre verso di lui e un secondo dopo l’aveva fra le braccia. Morta, priva di quel calore che aveva imparato a conoscere. La scosse, la tirò indietro la testa e i capelli dal viso, sollevò gli occhi verso Luna che lo osservava senza dire una parola. Aveva voglia di piangere, di sbattere la testa al muro, di gridare… Di alzarsi e metterle le mani attorno al collo. Ma non riusciva a fare altro che sperare di svegliarsi nel suo letto, con Luna vicino e magari, Zack nella culla.-Che cosa hai fatto?-
-Nulla di meno, di ciò che ha fatto tua madre per te.- bisbigliò Luna osservando il capo reclinato all’indietro di Daneel. Come previsto, era bastato minacciare Lorien e la ragazzina era scattata in sua protezione. L’aveva salvato frapponendosi fra lui e l’Anatema che Uccide, senza mostrare la minima esitazione. Si volse a guardare verso il fondo del corridoio e un sospiro le alzò e le abbassò il petto - E anche la vita di un legimante è stata sacrificata.-

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Harry era steso a terra, intrappolato da una spossatezza innaturale che gli impediva di sollevare il capo dal pavimento e di  tendersi verso Voldemort. Ora che tutto era finito, aveva capito cosa era successo. Cosa per anni era stata la vita di tutti. Un disperato tentativo di impedire che questo si compisse, che l’Oscuro Signore risorgesse a nuova vita - Non hai mai voluto Zack.- disse osservandolo dal basso, intanto che si sistemava il colletto della giacca - Volevi che fossimo tutti qui, oggi.- prese fiato intanto che Voldemort si chinava su di lui sedendosi sui calcagni - Volevi me…- O meglio… Il suo corpo. Lo stava fissando, dal pavimento, intrappolato in una sorta di limbo per anime, la stessa dimensione visitata da Daneel quando aveva scoperto dove si trovavano Luna e Zack.
Gli occhi, verdi di Voldemort mandarono un bagliore color vinaccia. Da quando Silente l’aveva rinchiuso in quella tomba, da quando era stato trovato e mantenuto in vita con sangue di unicorno e dei bambini che non era stato in grado di superare gli  addestramenti   era stato questo il suo unico desiderio. Impossessarsi del corpo del Bambino che Sopravvisse. Si sollevò, infilando le mani nelle tasche dei pantaloni e , con un vago sorriso sulle labbra, ripeté ad Harry le stesse parole che aveva detto a James quella  sera a Godric’s Hollow, quando aveva deciso di risparmiargli la vita.

 

-Vivi Potter. Vivi. E guarda il mondo cadere nelle mie mani.-

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James Potter  scosse il capo ancora un paio di volte, poi sollevò gli occhi verso gli amici che lo fissavano confusi. Il dolore che lo aveva piegato in due era sparito, lasciando solo una vaga sensazione di malessere. Niente di troppo ingestibile. Fece spallucce e gli altri due sbuffarono. A quanto pareva quella era una delle tante domande che non avrebbero avuto risposta tanto facilmente. Sirius strinse la presa attorno al braccio dell’amico, quando queste fece per ritirarsi, e affrettò il passo. Non potevano certo permettergli che si accucciasse ancora in preda al dolore, no?
Frank si guardò alle spalle, socchiudendo gli occhi - Quello non è Harry?- chiese e gli altri due si girarono assieme.
Harry, si era lui, ma da quando vestiva con palandrane nere tipo Severus? James socchiuse le labbra in un espressione perplessa. Quello sguardo, lo conosceva.
lo conosceva tremendamente bene.

“Vivi Potter. Vivi. E guarda il mondo cadere nelle mie mani”

Quella voce lontana, distorta dal ricordo, lo colse con la potenza di un treno in corsa. Sgranò gli occhi e intanto che gli altri due Malandrini osservavano perplessi Harry ghignare e sollevare la bacchetta verso di loro, prese fiato -QUELLO E’ VOLDEMORT!- spinse Sirius con il suo corpo e Frank con una manata alla spalla -Giù!-
I tre maghi atterrarono sul pavimento assieme, James e Sirius, uno sopra l’altro, Frank dopo una sonora testata al muro contro cui James l’aveva spinto. Si volse, per mettersi a sedere e proprio in quel momento, un bagliore verde smeraldo filò sopra la sua testa. si girò a guardare Harry -Voldemort?-

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Alla vista di Daneel, morta fra le braccia di Lorien, Remus non aveva fatto altro che coprirsi la bocca con una mano. Non servivano parole, fare domande. Quello che era successo, era fin troppo chiaro visti i borbottì che il Cacciatore si lasciava sfuggire. Aveva il capo appoggiato sul petto della ragazza, non piangeva ( o almeno a Remus non pareva che lo stesse facendo) ma mormorava -Perché l’hai fatto, stupida! Perché!?- e poi anche - …Io non me lo merito…- Stringendola a sé con più forza.
Si avvicinò, e piegando le ginocchia, si accucciò accanto al ragazzo che sollevò gli occhi nocciola verso di lui. Ogni giorno che passava, assomigliava a James. Non sapeva come diavolo fosse possibili, ma se Harry aveva ereditato tutte le espressioni facciali di Lily. Dall’aggrottare la fronte quando leggeva qualcosa di estremamente complicato,  a sporgere leggermente il labbro inferiore quando  era in dubbio - Lorien.-
-E’ stata Luna. Voleva. Voleva…- abbassò gli occhi verso il visino della ragazza appoggiato a lui -… Si è buttata su di me…-Passò una mano sul capo di Daneel, stringendole i capelli sulla nuca intanto che le appoggia le labbra sui capelli
 - Brutta scema.-

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Non c’era stato bisogno di parlare. era bastato guardare Hestia per capire che sapeva cos’era successo. La donna era seduta al tavolino della cucina nella casa di Spinner’s End che divideva con Severus , circondata da piatti e bicchieri rotti. Lorien si guardò attorno intanto che Remus avanzava nella cucina, verso di lei. stringeva forte fra le mani una bottiglia di Fire Whiskey smezzata. -Io lo sapevo.- disse senza sollevare il capo - Lo sapevo che le sarebbe costato la vita…- sollevò gli occhi blu verso Lorien che teneva in braccio la piccola priva di vita -…Che l’amore che ti portava le avrebbe causato solo che dolore…-

Lorien chiuse gli occhi.
-E’ morta…- sussurrò  spostando lo sguardo chiaro da Lorien, a Remus che la fissava al colmo della pietà - La mia bambina è morta…- Tutti i mobili della cucina presero a tremare, le schegge di vetro e porcellana sul pavimento. I due maghi si scambiarono uno sguardo intanto che Hestia,  batte i pugni sul tavolo.
-Che sta facendo?- chiese Lorien, arretrando.
-Il dolore…- spiegò Remus, anche lui intento ad allontanarsi camminando all’indietro. -I forti sentimenti influiscono sui poteri di un mago.- La donna cacciò un lamento di gola, senza sollevare il capo  -… Via, prima che ci attacchi!-

 
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-Che diavolo sta succedendo?- gridò Frank coprendosi la testa con le mani, intanto che il soffitto sopra di lui lasciava cadere una fine pioggerellina di polvere. Sirius e James, nascosti dall’altro lato del corridoio si accucciarono. James con una mano dell’amico sul capo, per costringerlo a rimanere giù, intanto che lui si alzava per andare ad affacciarsi oltre il muro che faceva angolo nel corridoio.
-Non lo so!- rispose all’amico, intanto che James si liberava dalla presa alla sua testa e guardava ancora verso il “figlio.” Gli occhi erano cambiati, erano diventati da verde scuro, come quelli di Lily, a un rosso cupo, impossibili da confondere per chi almeno una volta aveva visto l’Oscuro Signore da abbastanza vicino. -Quello è Voldemort, vi dico!- disse guardando prima Frank, dall’altra parte del corridoio, poi Sirius vicino a lui - Deve essere successo qualcosa di terribile!-


“…Il dolore che ho sentito prima.”

-E adesso che diavolo facciamo?!- chiese Frank, intanto che il muro dietro di lui iniziava a vibrare furiosamente - Dobbiamo andarcene!- gridò agli altri due - O la casa ci crollerà addosso.- Sirius annuì e afferrò James per un braccio, ma questo si divincolò dalla sua presa con una gomitata -JAMES.-
-Prongs, lo so come ti senti.- cercò Sirius di blandirlo - Ma  qua abbiamo bisogno di un piano. Abbiamo bisogno di capire che è successo, chiedere a qualcuno che ne sappia più di noi…- gli passò le braccia attorno al torace  e lo tirò a sé, nonostante le resistenze dell’altro - Farci ammazzare, non ci aiuterà a recuperare Harry!-

 

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Lorien depositò Daneel sul piccolo divano che Silente aveva fatto apparire e si allontanò per permettere a Charlie di avvicinarsi alla sorella. A differenza di Hestia, sia lui che Piton sembravano abbastanza in sé, e il ragazzo si accucciò sulle ginocchia e passato un braccio sotto il capo della sorellina, se la tirò al petto abbracciandola forte. -Dani.- bisbigliò prima di appoggiare il viso nell’incavo della sua spalla e i ragazzi, che avevano assistito alla scena, reagirono tutti quasi in sincrono.
Ted passò un braccio attorno alle spalle di Emmie, che aveva nascosto il viso contro il suo petto e James Remus ricambiò lo sguardo costernato di Joel con un mesto scrollio del capo intanto che gli occhi gli si ingrandivano e arrossavano. John abbracciò Jolie vicino a lui e la ragazza, ancora debole per quello che aveva passato, si girò verso di lui, coprendosi anche le orecchie con le mani. Solo Abrham sembrava avere la forza di assistere. Tirò su col naso e si passò il dorso della mano sugli occhi.
Quel silenzio, scosso solo dai singhiozzi soffocati di Charlie, venne interrotto dal grido di Piton -E’ COLPA TUA!- Lorien si volse e il pugno di Severus impattò contro il suo mento Cadde all’indietro, contro la libreria dietro di lui , senza reagire e il professore gli si avventò addosso afferrandolo per la camicia - E’ colpa tua! E’ colpa tua!!!- Lo scosse, fino a che,  non si decise di guardarlo in viso.

-Lorien…-

Il Cacciatore stava piangendo a testa bassa. Piton gli si allontanò  lasciando cadere le braccia. Lo guardò sedersi a terra con la testa fra le mani e scrollando il capo lo lasciò solo, voltandosi per tornare verso il divano e Charlie che si era girato a guardarlo. - E’ colpa tua. Lily e Daneel sono morte per causa tua.-

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Ginny premette le mani sulle orecchi. No, non poteva essere vero! Spostò gli occhi da James a Frank e Sirius, per poi tornare al suocero. -Dimmi che stai scherzando…- mormorò con un filo di voce -Dimmi che non è vero, ti prego!-
Aggirò il tavolo che li separava e andò a stringergli i lembi della giacca, strattonandolo per costringerlo a risponderle - James, ti prego! Dimmi che non è vero.- gli si appoggiò addosso, piangendo senza ritegno. L’uomo la strinse a te e  scosse il capo -Vorrei tanto che lo fosse.-

-Voldemort ha preso Harry.-

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Il piano portato avanti per anni finalmente si era compiuto. Tutti gli ingredienti per la resurrezione dell’anima di Voldemort erano stati raccolti e l’Oscuro Signore ora sedeva sul suo trono, nel corpo del suo nemico. Sorrise, osservando i suoi servitori riuniti ai suoi piedi. Presto, avrebbe recuperato anche Bella e Cygnus sarebbero stati liberi. -Ora niente potrà fermarmi…- disse spostando gli occhi sui volti dei presenti, soffermandosi sulla donna dai capelli rossi, che a differenza degli altri lo fissava con odio…

 

-Il mio tempo ha inizio.-

 

Fine…

…Per adesso.

 

I lost my home è nata come Saga divisa in tre parti. In questa fiction ne ho unite due, ora però mi vedo costretta a chiudere qui il racconto e a riprendere presto nel continuo che spero avrete voglia di seguire. … Ringrazio tutti coloro che hanno letto, recensito, e messo questa mia fra i preferiti, le seguite e le ricordate.
Siete meravigliosi.

 

Manola/Ino chan.

   
 
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