SCENA XVII
Sala Comune del Grifondoro.
Harry e Ron stanno giocando a scacchi.
Ron- Harry, il pedone non può fare il fantino.
Harry- Ma io sono il bambino sopravvissuto….
[Harry prende il cavallo e inizia a muoverlo per tutta la scacchiera]
Iiiihhhhhhhh, cloppette, cloppette, brhhhhhhp. [continua a nitrire sotto lo
sguardo perplesso di Ron]
Ron- Per una volta mi sento l’amici intelligente
di Harry Potter.
Entra Hermione tutta trafelata, con in mano una
copia de “La gazzetta del profeta”.
Hermione: È successa una cosa terribile! L’Oscuro
Signore ha dei nuovi tremendi alleati…
Harry: I troll?
Ron: I giganti?
Neville: Le locuste giganti?
Seamus: L’idra?
Fred: La chimera?
George: Il Minotauro?
Lee: Medusa?
Dean
Thomas: I gormiti?
Hermione:
No! Peggio!
Peggio!
Ron: Il cast di Twilight?
Hermione: No! I TAMARRI!
Tutto [terrorizzati]: Che cosa?
Neville: Com’è potuto scendere a patti con quelle
creature? Non hanno cervello!
Hermione: Qui dicono che ha promesso loro
l’ingresso gratuito a tutte le discoteche del mondo magico.
Seamus: Ma qui ad Hogwarts, siamo al sicuro, vero?
Silente ci proteggerà…
Hermione [cupa in volto]: No. Purtroppo la
prossima tappa di “Tamarreide” è proprio la nostra scuola.
Sir Nicholas: Piuttosto la morte! [si getta giù
dalla finestra della torre. Dopo un po’ ritorna] Ah, giusto: sono già morto.
SCENA XVIII
Il pullman di “Tamarreide” (che in realtà è quello
della pubblicità della tim che Fiammetta aveva rubato dal set) si avvicina
pericolosamente al cortile della scuola. Fiammetta li precede.
Fiammetta: I nostri i ragazzi sono appena arrivati
alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, istituto dove hanno studiato
Lord Voldemort e tutti i suoi seguaci. La prova che i nostri ragazzi dovranno
affrontare è quella di organizzare una festa tamarra qui nella Sala Grande, ci
riusciranno? Beh, loro sono tamarri, e tu?
Piton: Io no! Avada kedavra.
[Fiammetta cade a terra stecchita]
Silente: Severus smettila! Gazza: portalo nei
sotterranei.
[Gazza trascina via Piton che non oppone
resistenza: tutto pur di star lontano dai tamarri]
McGrannit: Scusi, professor Silente, ma come può
permettere che questo accada?
Silente: Con i tagli all’istruzione che ha fatto
Cornelius, abbiamo bisogno di trovare dei finanziamenti e questi pagano bene
per affittar loro il castello. Me lo ha detto Isabella di Spagna. E inoltre
fanno un sacco di consumazioni.
Dal pullman scendono i tamarri e si avvicinano al
portone.
Manuel: We ciauz! Trapposto ragaz?
McGrannit (sconvolta): Quale anitca e primitiva
lingua è questa?
Silente: Tranzollo brod. Noi vi lovviamo
tropiximo! <3
McGrannit: Riesce a comunicare con loro?
Silente: Sì, ho fatto un master quest’estate in
tamarrologia.
Manue: We allora trapposto _ora andiamo a
sballarci a ritmo minimale XD_ anfetamina.
Gli otto tamarri entrano. La maggior parte degli
studenti osserva dalle finestre ed è atterrita.
SCENA XIX
Sala Grande illuminata da luci stroboscopiche dai
mille colori (qualche studente ha attacchi epilettici). Musica house e tecno a
tutto volume: per fare una conversazione occorre conoscere il labiale.
Vocalist: Popolo di Hgwarst, stanotte ci
spacchiamo in due come delle mele!!1111!!11!1!!11!!!!!!!!11!!! XD
Ron (che con Harry, Hermione, Neville e Seamus, è
un po’ defilato): Ecco che vi dicevo? Oltre che malvage le mele sono pure
tamarre. A morte la frutta! [fa per avventarsi contro il dj, ma Hermione lo
ferma]
Hermione: No, Ron, non andare: è troppo
pericoloso. Guarda cos’è accaduto a Colin che voleva prendere solo un bicchiere
di succo di zucca.
[si vede Colin che balla su un cubo, indossando
occhiali tamarri (quelli a ringhiera, tanto per intenderci) e un collare
fluorescente]
Neville: Maledetti, stanno prendendo il controllo
della scuola: dobbiamo fermarli!
Hermione: Ma come? Sono troppo potenti, stanno
tamarrizzando tutti quanti!
Intanto dal soffitto calano delle gabbie con
dentro studenti e studentesse semi nudi che si agitano a ritmo minimale.
Neville: NOOOOOOOOOOOOOOO! Chi può fermarli?
[entra Piton]
Piton: Lerci lombrichi lombrosiani!
Hermione: Professor Piton ci aiuti! Lei insegna
pozioni, ma tutti sappiamo che aspira alla cattedra di Difesa contro le Arti
Oscure da quattordici anni, di certo saprà come fermare queste creature della
notte.
Piton: Questi sono principianti: io ballo molto meglio
di loro. Al Twiga mi chiamano sempre sul cubo.
Harry: Papà: devi fermarli, stanno contaminando i
nostri compagni!
Piton: Uno diventa un vero tamarro solo dopo tre
giorni dalla tamarizzazione, ma se uccidiamo entro questo tempo chi li ha resi
tamarri, allora potranno salvarsi.
Piton entra nella mischia e inizia a lanciare
Avada Kedavra a tutti i partecipanti di tamarreide. Quando tutti e otto giacciono
a terra privi di vita gli studenti tornano normali e si guardano pieni di
disgusto e vergogna. Solo Lavanda Brown continua a ballare (ma questa è la sua
natura). Tutti vanno a ringraziare Piton, tranne un tizio lampadato e ricciolo.
PierEffe: Ehi, brutto screanzato, come ti sei
permesso di interrompere questa festa da sturbo?
Piton: Tu non sei uno studente.
PierEffe: No; sono uno scrittore. Seguivo il
pullman di “Tamarreide” per avere materiale per il mio prossimo libro, che sarà
meraviglioso come il mio primo: “L’ultimo Cuba Libre”.
Scuola: Ma va a girare!
Silente: Bene: tutti gli studenti tornino nei loro
dormitori.
I ragazzi vanno nelle proprie case, i professori
nei loro uffici, PierEffe esce sconsolato. Gazza si guarda intorno e osserva
quel macello.
Gazza: Ecco, lo sapevo che toccava pulire tutto a
me.