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Autore: Kaiara    27/07/2011    1 recensioni
Infodno chi di noi sa cosa vuol dire amare?
neanche il nostro trio, sa dare una risposta corretta, ognuno interpreta questo verbo in differente modo.
In questa storia, troveremo i nostri protagonisti alle prese con un'altro nemico, forse il peggiore, l'amore.
Ormai ventenni è giunto il momento di una svolta nella loro vita, è il momento di rafforzare o spezzare il legame d'amore creato negl'anni passati.
Avrete già capito quindi, che in questa storia si parlerà di...ma che lo dico a fare se l'avete già capito.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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 Avviso ai lettori: nel capitolo precedente, nella lettera Fred rivela di amare Alicia, il nome della ragazza è stato cambianto con Angelina.

Capitolo IV  Non posso

Vorrei poter tornare indietro,
per sfiorare le tue mani
con le mie,
spiare nei tuoi occhi per ritrovare me,
ma niente repliche e occasioni
per chi rimpiange un ieri


-Ron- disse Hermione tra lacrime e singhiozzi –ascoltami-
-Ascoltarti? E perché? Tu lo ami di la verità- sbraitò Ron, a Harry per un secondo Ron parve zio Vernon mentre lo sgridava per aver accennato la parola magia.
-Ron, non c’è stato niente, credimi- Hermione cerco di avvicinarsi, ma lui la allontanò
-Ron ragiona, conosco mio fratello, lui amava Angelina, come avrete capito dalla lettera quindi non trattarla così, me l’avrebbe raccontato se fosse successo qualcosa tra loro due- George era rosso in faccia, le mani strette in pugni, non piangeva più, ma gli occhi erano comunque lucidi.
-Allora? Mi vuoi credere? O vuoi tenere il muso per sempre?-
-Non lo so- sbottò Ron ancora pieno d rabbia
-Io ti amo- scandì dolcemente Hermione, gli sfiorò le labbra, Ron non la fermo, ma ne la assecondò, rimase immobile, posava lo sguardo su ciascuno delle persone presenti. Si soffermò su Harry, l’amico lo guardava con rimprovero.
Si abbandonò su una sedia, respirò profondamente, poi in un sussurrò quasi impercettibile disse: -Ti credo, ma dimmi esattamente le parole che vi scambiaste quel famoso giorno-
Hermione rimase in piedi davanti al ragazzo, le lacrime continuavano a scendere come un rubinetto rotto.
-Era il quarto anno, nei giorni in cui le adulatrici di Krum facevano troppo chiasso mi rifugiavo in un aula vuota, prendevo un po’ di libri e mi immergevo nella loro lettura- abbozzò un sorriso, poi riprese –stavo leggendo, forse per l’ennesima volta, storia di Hogwarts, all’improvviso la porta dell’aula si aprì, non sapevo chi fosse, potevo vederne solo le gambe, il resto era coperto da pacchi di fuochi d’artificio, una volta che il giovane li ebbe messi sul tavolo più vicino, notai che era Fred, mi salutò e io gli chiesi come mai fosse lì, lui mi disse che voleva provare quei così, io perplessa gli domandai come poteva essere così irresponsabile da accendere dei fuochi d’artificio in un’aula, Fred mi spiegò che non erano quelli che facevano cosino e che.. si andiamo sapete come fanno i fuochi d’artificio, disse che facevano solo scintille per terra, non è che ne fossi molto felice, ma lasciai perdere così lui mi chiese come mai fossi lì e li spiegai la faccenda di Krum, mi domandò se doveva andarsene, ma li disse che non mi dava fastidio-
-Certo ti danno fastidio delle ragazzine che bisbigliano da dietro gli scaffali, ma non ti danno fastidio dei mini fuochi d’artificio?- chiese Ron diventato rosso come il fratello. Hermione non rispose e riprese a raccontare –Mi rimisi a leggere il libro, ma lui non accese quei cosi, anzi si mise a guardarmi, dopo qualche minuto, parlò, mi chiese cos’avessi, gli dissi che non avevo niente, ma lui non sembrava convinto, si avvicinò e…- si interruppe, emise un singhiozzo, scese qualche lacrime e continuò –Mi scostò i capelli che mi ricadevano sul viso- Ron si alzò, stringeva i pugni così stretti che le nocche presero il colore del viso.
-Ron siediti!- esclamò George. Hermione per la terza volta riprese.
-Mi guardò negl’occhi e mi rifece la domanda, io sorrisi e dissi che ero stanca, così feci per alzarmi, ma lui mi trattenne delicatamente, me lo richiese, io cedetti e li raccontai cosa mi turbava, ma solo una parte; lui sorrise, mi disse che ero una sciocca a pensare quelle cose-
 -Quali cose?- chiese brusco Ron,
 -Gli dissi che non mi sentivo bella e amata, amata da te- la sua voce si fece bassa e tremolante, nel dire quelle parole i singhiozzi causati dal lungo piangere erano aumentati di volume, Ron la fissò con stupore.
-Mi disse che ero una delle ragazze più carine che avesse mai visto e che se mai Rom non mi avesse amato, anche se aggiunse, “cosa impossibile”, lo avrebbe fatto qualcun altro, ci avvicinammo tanto da sfiorarci i nasi, tanto da sfiorarci le labbra (Ron si trattenne), ma subito ci allontanammo; contemporaneamente dicemmo che non potevamo, mi ricordo ancora le scuse lui, era diventato rosso e balbetto qualcosa tipo Scusa, scusa, scusa, non volevo, io non dovevo, non fraintendere sei stupenda, ma mi piace, mi piace Angelina e io contemporaneamente li dicevo che mi piaceva Ron e che non avrei dovuto farlo- scoppiò a ridere.
Ci fu un momento di pausa spezzato da Ron.
-Cos’hai provato? Cos’hai provato baciandolo- chiese quasi in un bisbiglio
-Niente, assolutamente niente. Ron guardami, se lo avessi amato, non ti avrei mai baciato il settimo anno e il sesto anno, l’amortensia non avrebbe mai preso il profumo dei tuoi capelli- disse Hermione con forza.
-Io…io non lo sapevo- si scusò Ron
-Già tu non lo sapevi, non l’hai mai saputo. Ma infondo che ne sai di cosa vuol dire amare?-
-Io so cosa vuol dire- affermò Ron, alzandosi
-Davvero? E cosa?-
-Beh stare insieme, dirsi ti amo, cose così- disse con una certa insicurezza nella voce
-Sentirmi dire “ti amo” non mi basta più Ron, non ora, non adesso che ci stiamo per sposare, cosa provi? Fammi entrare a contatto con il tuo cuore, ma non la parte superficiale, non “lo scudo” quello lo conosco bene, voglio andare in profondità, lì dove i tuoi sentimenti prendono vita-
-Non posso- disse Ron con occhi vuoti, ma pieni di rammarico per aver detto quelle due parole.
-Bene, e io non posso sposarti- Hermione si tolse l’anello di fidanzamento, diede un bacio a Ron tra la guancia e le labbra e si smaterializzò.
Nessuno parlò più per tutta la mattinata. Ron e Harry erano in camera di Ron, ognuno di loro era sdraiato sul proprio letto, Harry guardava il bianco soffitto, Ron era intento a guardare l’anello sotto la luce del debole sole mattutino.
Harry interruppe quel silenzio che già da un po’ aveva iniziato a dargli i nervi, si sedette a gambe incrociate sul letto, Ron continuò a osservare l’anello.
 -Perché non puoi?- gli chiese come se dalla discussione con Hermione fossero passati secondi. Ronald si voltò verso l’amico senza mollare la presa sull’anello e indicandolo disse: -Ci avevo fatto incidere agitare e colpire- sorrise.
Harry decise che era meglio cambiare discorso, ma non per questo rinuncio a chiederglielo, l’avrebbe fatto, ma non oggi, non adesso.
 
Eccoci. Bene spero vi sia piaciuto, recensite in tanti voglio le vostre opinioni.
Vi annuncio che nel prossimo capitolo si parlerà molto di George, del suo conflitto interno per…non vi dico cosa, lo scoprirete e ovviamente vi racconterò un po’ dell’appuntamento tra George e boccoli marroni (Fern Black) forse, se non esce troppo lungo accennerò di Hermione e Ron, ma non ve lo garantisco per quello dovrete aspettare, ma vi assicuro che aggiornerò al più presto, solo se vedrò che la storia piace se no non ha molto senso continuare.
Bacioni.
 

Voglio ringraziare Natura e Mary9027 per avere messo questa storia tra le seguite ^^ 

  
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