Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: cazzarola    27/07/2011    9 recensioni
MODIFICAZIONE CAPITOLI ESEGUITA QUESTA SETTIMANA!
Tutto ha avuto inizio con una canzone.
Si, adoravo quel suono così semplice e melodico nelle orecchie.
Riusciva a mandarmi in un altro mondo e a farmi fare cose incredibili, che senza questa spinta non sarei mai stata in grado di fare.
Anche se molte delle volte, quando racconto l’accaduto che tutti vogliono sentire nei particolari, parto con la scusa della canzone, che ha fatto in modo di aprire la mia mente a questa nuova esperienza.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ANGIE  




 

 _ CAPITOLO SETTE _
 

 

Dopo l’esame scritto, sono riuscita a prendere fiducia con me stessa.
Le prove si sono susseguite tutte molto velocemente, senza l’ansia che ho provato il girono dello scritto, le ho superate giorno dopo giorno senza tanti problemi, anche se non ero l’unica.
Max ogni giorno era sempre più fiducioso e come al solito la sua estrema sicurezza mi mandava fuori di testa.
Non lo sopportavo più.
 
L’orale è andato anche meglio del previsto.
Quella mattina sono entrata a scuola, mi sono diretta verso l’aula con scritto fuori: ESAME ORALE CLASSE 5°A
Fuori, nel corridoio, c’erano le mie compagne di classe con i libri di fisica aperti, si interrogavano a vicenda e si mostravano le tesine e tutti i grafici che avevano preparato.
C’erano ancora due ragazze prima di me, sono entrate avendo una colorazione del viso sul giallo pallido ma sono uscite rosse e con un sorriso stampato in faccia.
Questi sorrisi mi mettevano fiducia, mi rilassavano.
E anche l’ultima è uscita, ho aspettato che mi chiamassero, ho fatto un respiro profondo e sono entrata.
Il professore di italiano, ha visto che stavo rispondendo a tutte le domande fatte dai docenti, così per mettermi in difficoltà e per farmi capire che è sempre meglio stare attenti alle sue lezioni, naturalmente, mi ha fatto qualche domanda su Aristotele e grazie a Max sono riuscita a rispondere correttamente.
- Signorina, le ricorda qualcosa il filosofo Aristotele? –
- Si, Aristotele, è stato uno scienziatoe filosofogreco antico…-
Così ho continuato a spiegare al professore, anche se la sua faccia non sembrava affatto sbalordita dal fatto che sapessi rispondere, lui sa benissimo che sono una ragazza che studia.
- Mi sa dire qualche sua citazione famosa o una che si ricorda? –
Cavolo, cosa mi aveva detto Max, quando abbiamo studiato insieme?
Mi ricordo che mi ha toccato la mano.
La frase, la frase, la frase!
Sono sicura che mi aveva detto una frase sull’amicizia…
Giulia usa quel cervello una buona volta.
- Cos'è un amico? Una singola anima che vive in due corpi… questa è la mia citazione preferita -
Anzi, per dire la verità è la citazione preferita di Max, ma per pochi minuti gliela prendo in prestito, lui non si arrabbia.
 
Il mio colloquio è durato cinquanta minuti, i cinquanta minuti più intensi e duri della mia vita.
Quando sono uscita dall’aula, non ho guardato in faccia le mie compagne che si stavano preparando per entrare, nemmeno un “in bocca al lupo”, sono troppo elettrizzata, così sono uscita, mi sono messa a correre sul piazzale delle macchine, rischiando anche di farmi prendere sotto, ma con il cellulare in mano ho chiamato subito Max:
- Ciao…- dico io, cercando di trattenere tutta la felicità
- Allora l’esame? –
- E’ andato tutto bene! –
- Immaginavo, te l’avevo detto che andavi bene -
- Si, per fortuna mi sono studiata bene Aristotele, perché quello di italiano ha iniziato a farmi domande… Che stronzo! –
- Sono un ottimo insegnate… -
- Si Max, lo sei! –
- Io devo andare adesso, ti mando un messaggio dopo, ok?
- Va bene, a dopo –
 
L’ultima volta che ho visto Filippo è stata dopo la fine del primo scritto.
L’ho trovato fuori dalla porta d’emergenza laterale e abbiamo iniziato a parlare:
- Ciao Filippo! -
- Ciao… ogni volta che ti vedo ti comporti in modo strano –
- Chi ? Io ? –
Ci mettiamo a ridere.
- Si, hai pensato alla mia offerta ? -
- Offerta ? –
- Si, quella di studiare insieme… ricordi ? –
Giusto, lui voleva ripassare insieme a me.
- Si per me va bene…-
- L’esame è fra due settimane, quindi qualche giorno prima devo ripassare tutto per bene –
- Io ce l’ho prima di te, quindi, quando ho finito il mio, mi dedico al tuo, ok? –
Anche se suona un po’ male è questo che mi era uscito dalla bocca.
- Dove ci troviamo per studiare? -
- Non lo so… dove va meglio a te… -
Non voglio portarlo a casa mia, perché poi alla fine ho visto anche con Max che non si studia, quindi preferisco in un luogo un po’ più serio.
Io e Francesca, quando lei doveva studiare, quindi si parla di circa due anni fa, ci trovavamo in biblioteca o nel locale tranquillo che si trova in centro.
Ma per lui la biblioteca è meglio, molto meglio.
- In biblioteca, ci sono problemi? -
- No, perché ci sono i libri per approfondire e anche i computer per fare qualche ricerca, quindi direi che è perfetto –
- Io intanto mi preparo per il mio, che è anche più importante, poi ci sentiamo per decidere un giorno –
- E’ ok, pensa al tuo, il mio può tranquillamente aspettare –
 
Chiudo la chiamata di Max e vedo il messaggio di Filippo sotto che dice :
“ Ciao! L’esame com’è andato ? “
Filippo non me la racconta giusta: come fa a sapere quando ho fatto l’esame? Non gli ho mai detto il giorno e nemmeno l’ora…
Per caso gli interesso?
Con quel pensiero ho sorriso, mi sono sentita al settimo celo, nessuno si era mai interessato a me in questo modo.
Forse mi sto un po’ preoccupando, ma gli voglio rispondere, non sto più nella pelle.
“ Si è andato tutto bene…”
Una risposta semplice e tranquilla, anche se ho risposto nello stesso modo anche a Max, solo con meno entusiasmo.
“ Quindi oggi sei libera… “
“ Non ho in programma ancora niente “
“ Mi dai una mano a studiare, allora? “
“ Si, alle tre in biblioteca ? “
“ Ok, ti spetto all’entrata “
 
C’è un problema.
Io non ho la patente, mi sono sempre spostata con i mezzi pubblici, gli orari sono cambiati perché la scuola è finita e ci sono quelli estivi.
Magari chiedo a Max se mi accompagna.
Lui non si è mai rifiutato di accompagnarmi.
 
Vado a casa a piedi.
Mangio quello che mia madre ha preparato.
L’argomento del giorno a tavola è stato il mio esame, non ho detto più di tanto, perché alla fine è stato bello e le sensazioni che ho provato sono state incredibili, a volte non voglio dire a nessuno come mi sento, soprattutto se sto male, ma anche quando sono felice.
Mi capita molto spesso di essere riservata, non voglio aggiungere niente, nessun dettaglio.
Facendo così, però mia madre crede che mi sia andato male, anche se non voglio dare quest’impressione, non so cosa le passi per la testa, quindi di sicuro è qualcosa di pensieroso, è stranita, perché finisce di mangiare senza parlare.
- Quando escono i risultati ? -  mi chiede la grande investigatrice.
- La prossima settimana, quando tutti finiscono di fare gli orali –
- Speriamo che tu sia uscita con una buona media, magari riesci anche a prendere la borsa di studio… -
- Non penso di uscire con più di ottanta centesimi –
- Ma hai fatto il tuo meglio, quindi uscirai bene, ne sono certa –
Devo cambiare un po’ il discorso perché mi sta un po’ demoralizzando.
- Si, dopo mi viene a prendere Max –
- E dove andate ? –
- Andiamo in un posto… -
- Lo so che puoi andare dove vuoi visto che hai la maggiore età, ma sono sempre tua madre, quindi puoi anche dirmelo –
- In biblioteca –
 
Ma aspetta, io non ho chiesto a Max se mi può accompagnare.
Cavolo!
Prendo il cellulare dalla tasca dei pantaloni e scrivo più velocemente possibile un messaggio:
“ Max, alle due e mezza da me, mi devi portare in biblioteca, per favore.. “
E’ tanto se mi risponde.
Però se non mi risponde ha ragione, gli rovino sempre i programmi ed è sempre l’ultimo a sapere le cose, a volte mi fa anche un immenso dispiacere, anche se quando glielo chiedo lui è sempre felice.
E questo ricompensa la cosa.
 
Vado in camera, l’orologio sul comodino segna che già le 14.40 ed è da quindici minuti che lui non mi risponde.
Mi siedo sul letto, guarda fuori dalla finestra  e c’è una donna anziana che torna a casa da lavoro a piedi, in mano ha il sacchetto del pane, immancabile nella sua tavola, penso, indossa un paio di pantaloni lunghi e una camicetta con un spilla sulla scollatura, i capelli ben raccolti e con un viso abbastanza triste percorre il mio vicolo.
 
Il cellulare vibra e vedo il messaggio di Max che dice che fra dieci minuti è da me.
Felice e speranzosa mi preparo. Mi tolgo i pantaloni e la maglietta per mettermi un vestito lunghezza ginocchio, molto leggero.
Mi chiedo se devo portare dei libri, ma penso di no.
Mi raccolgo con una coda i capelli e mi rinfresco il viso.
Fuori fa caldo, è la metà di luglio e l’umidità inizia a farsi sentire.
Se l’anno prossimo sono a Berlino, sempre se il test che ho fatto a marzo l’ho superato, dovrò patire il freddo in quella città del nord della Germania e la cosa del freddo non mi va molto a genio.
Mi piacciono i cambi di stagione, il freddo e il caldo, ma a Berlino penso che sarà sempre freddo anche d’estate.
Ma ci farò l’abitudine.
 
Con due colpi di clacson Max mi avvisa del suo arrivo.
Mi metto le scarpe e mio fratello che sta guardando la tv, mi ricorda che Max è arrivato e che devo salutarlo da parte sua.
Anche se non lo farò mai.
 
Entro in macchina sempre con un po’di fatica per via dell’altezza della jeep, mi siedo sul sedile in pelle e sorrido a Max che ricambia.
- Ciao! Scusa se ti dico le cose sempre all’ultimo minuto… -
- Sai che lo faccio con piacere –
- Lo so, ma ti devo ringraziare anche per i passaggi che mi dai, sei il mio taxista  personale… -
- Sono il tuo insegnante e il tuo taxista personale – mi dice lui.
- E anche il mio migliore amico – aggiungo io.
Accende la radio, immancabile.
Un giorno mi ha detto che non gli piace guidare se non c’è della musica in sottofondo, perché lo rende nervoso.
- Ho pensato… - dico io, anche se non sono convinta affatto di quello che mi sta per uscire dalla bocca.
- Si… -
- Che potremmo fare un festa per festeggiare la maturità –
- Hai presente cos’è successo all’ultima festa ? –
Ma perché mi deve ricordare tutte le mie disavventure ?
Certo che me lo ricordo, ci ho impiegato una settimana a smaltire quella maledetta sbornia.
- Si, bell’ amico che sei! Io che per una volta voglio organizzare una festa, non mi appoggi nemmeno… -
- Ma sai che quando si parla di festa io ci sono sempre –
- Vero –
- Quindi quando volevi farla ? E dove? –
- Quindi ti va se la facciamo? Grandioso! La facciamo dopo che sono usciti i risultati… Ma non so dove farla -
- Beh, io ho una casa che potrebbe ospitare parecchia gente nel giardino, se vuoi la facciamo a casa mia, non mi dispiacerebbe –
Un’altra cosa che non ho mai visto di Max è la casa, io non ci sono mai entrata, so solo che abita vicino a me, non a molti chilometri, me lo aveva spiegato più o meno, ma non ho mai avuto la possibilità di entrarci.
Sarà una nuova esperienza anche questa.
- Adesso che mi ricordo, i miei genitori non sono a casa l’ultimo fine settimana e ho la casa libera. -
- Aspetta, di che giorno cade il prossimo fine settimana ? –
- Sabato dovrebbe essere il trenta luglio –
Trenta luglio, mi suona bene, mi suona anche strano, mi ricorda anche qualcosa…
- Scusa, il trenta luglio devo fare qualcosa, ma non mi ricordo cosa… -
- Io mi ricordo cosa dovevi fare… il trenta luglio compio gli anni! –
Ecco, lo sapevo, con le date sono davvero una schifezza e questa ne è la prova.
- Ma certo che lo sapevo! Ti stavo solo prendendo in giro! Cosa credevi ?! -
Che figura di merda!
Non ricordarsi il compleanno del proprio migliore amico!
Tanto lo ha capito che non lo sapevo.
Cavolo.
- Si come no… -
- Mi suonava male, anzi strano, dovevo comprarti il regalo, ecco cosa dovevo fare… -
 
Ci avviciniamo alla biblioteca e da lontano vedo Filippo fuori che mi aspetta.
Ma non doveva aspettarmi all’entrata?
Ti prego, fa che Max non se ne accorga.
Devo distrarlo in qualche modo.
- Hai già deciso chi invitare alla festa ? -
- Un po’ dei miei compagni di classe, tu e Francesca… poi non lo so, se vuoi invitare qualcuno fai pure –
- Ok, vedo cosa posso fare… se vuoi ti do una mano con i preparativi, ma ci mettiamo d’accordo dopo quando mi vieni a prendere -
- A che ora vengo ? Se ti mando un messaggio ci sono problemi ? –
- Anche se non sono cavoli miei, ma cosa devi fare in biblioteca se hai finito gli esami oggi, non vuoi rilassarti un momento? –
- Lo vorrei, ma un mio amico mi ha chiesto se gli davo una mano con gli esami e allora lo aiuto –
- E’ quello che ti sta salutando ? Quello con gli occhiali neri ? Devo averlo già visto da qualche parte… –
- Anche io. Ci vediamo dopo. Ti mando un messaggio. Grazie per il passaggio. –
 
Scendo dalla machina con un salto di venti centimetri, quasi storgendomi la caviglia, mi avvicino a Filippo che mi saluta dandomi un bacio sulla guancia.
Anche oggi non sarà una giornata di studio.

 
 
Ciao ragazzi!! Che bello! Allora, avete letto ?! che ve ne pare ? abbiamo visto una Giulia che come al solito è smemorata, ma un po’ meno del solito, ma nel prossimo capitolo la vedremo alle prese con lo studio di Filippo, Max che sta diventando un vero geloso scassa “maroni” e la festa di diploma e di compleanno del suo migliore amico…
Vi avevo detto che avevo grandi idee… ma in questo capitolo non sono uscite, ma che nel prossimo ESPLODERANNO! garantito :)
Devo ringraziare veramente tutti per le vostre RECENSIONI, che se anche negative, critiche o positive che siano state, sono state accettate…
Un grazie speciale a chi mi segue sempre e anche ai lettori silenziosi…
Un bacio,
CAZZAROLA



 
 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: cazzarola