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Autore: michiyo1age    27/07/2011    4 recensioni
Le seccature per definizione non possono essere che seccanti.
Questo era diventato il pensiero fisso di un povero shinobi che non aveva mai fatta niente di male al mondo. Voleva avere una vita tranquilla, una moglie tranquilla, dei figli tranquilli. Insomma tutto nell’ordinario, trascorrere l'esistenza seguendo il motto “vivi e lascia vivere” e fino a poco tempo prima, tutto era andato liscio come l’olio.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sabaku no Gaara , Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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...e lascia vivere

Dannazione era questo che lo infastidiva! Sembrava ricambiare quello che lui provava e non sembrava. Faceva una passo avanti e due indietro, ogni volta sempre con più cattiveria perché ogni volta ci andava sempre più vicino.

Avevano preso l'abitudine di salutarsi al mattino e alla sera con quel puerile bacio sulla guancia. Usanza presa in mutuo accordo. Fatta una volta continuavano a farla.

Mai in pubblico però. Dietro lo stipite, perché Izumo e Kotetsu non li vedessero, nel buio della notte, nelle stanze vuote. Più che altro era lui a pretenderlo. Un piccolo pagamento per la sua agonia ci voleva.

Lei lo trovava un gioco, un divertentissimo gioco. Si beava di quei tocchi, dei quei suoi sorrisi accennati, di quella sua aria da finto annoiato. Adorava quei battibecchi che dopo finivano in ghigni, quelle occhiate che raccontavano tanto di loro due.

Null'altro. Nulla di più.

Per lei era puro godimento ricordare, appoggiata alla porta che si era appena chiusa separandola da Shikamaru, quanto ci era andata vicina, quanto il calore di quel semplice ragazzo la facesse rabbrividire, ma riscaldare allo stesso tempo. Per lei, le cose sarebbero andate così in eterno, a volte lo vedeva un po' scontroso, ma non ci metteva molto a tornare normale.

Non aveva mai capito il perché, forse erano solo nuvoloni di tempesta nella sua mente che poi venivano scacciati dal vento. Era convinta di essere lei quel vento e si vantava del suo enorme potere nel governare quel ragazzo testardo.


Cocciuta di una seccatura! Si doveva fare sempre come voleva lei, ero gli toccava pure sbrigare quelle maledette carte con lei. Uno da una parte del tavolo, l'altra dal lato opposto guardava la finestra.

-Non osare nemmeno sbuffare, Shikamaru Nara. Se finiamo oggi, domani mi puoi portare in giro tutto il giorno-

-Evviva- disse sarcastico il ragazzo il cui compito era quello di riportare tutti i gradi delle missioni svolti dai genin di Suna, mentre la sua degna collega riportava i dati anagrafici.

-Non fare l'acido con me, signorino. Sembri una vecchia zitella-

-Ha parlato la sposina...-

-Vedi che ti rode- proferì lei avvicinandosi alla sua sedia. Il seno all'altezza degli occhi di Shikamaru, e la certezza matematica che quelle due gemelle sarebbero piaciute all'osservatore.

-Cosa? Almeno io posso avere tanti gatti e fare i centrini tutto il giorno- ghignò lui ritrovandosi in faccia quella aveva imparato a classificare come Materiale A Cui Era Vietato Pensare 1 e 2.

-Ma non saprai mai cosa vuol dire occuparsi di un maritino- miagolò la ragazza continuando a stare al gioco.

Lo shinobi avrebbe sviato il suo problema tornando sul foglio se Temari non gli avesse sollevato la testa: -Ti tocca massaggiargli le spalle quando è stanco- e così dicendo le sue mani fecero pressione sulla schiena -Ma ci sono anche dei lati positivi- Shikamaru si era voltato ghignando prendendo per il bacino l'oggetto del suo desiderio e amore e aveva stretto le due grinfie intorno ai morbidi fianchi.

-Devi preparargli da mangiare- il tono di Temari si era fatto più basso mentre si appoggiava su di lui guardandolo dall'alto in basso.

-Ti da calore-

-Devi lavare e stirare-

-Ti da affetto-

-Lo fa anche un cane. E poi gli devi portare le pantofole-

-Lo fa anche un cane- ribatté lui incatenato a quegli occhi magnetici cominciando a far scorrere la mano sul fianco.

Che sensazioni paradisiache, che atmosfera eccitante. A Temari piaceva e quasi a malincuore tornò al suo posto, capendo che il gioco anche per quella volta doveva finire là, lasciando così Shikamaru a bocca asciutta, cercando di capire il perché si fosse bloccata.

Lui le piaceva. Lo diceva da queste scene, dal fatto che voleva stare con lui e anche solamente perché lei si preoccupava di lui. Alzò il viso un secondo per incontrare i suoi occhi, mai spaventati o in un dubbio, ma sicuri e spavaldi carichi di un'intima letizia.

Forse lei provava dell'attrazione verso di lui, probabile, era una ragazza responsabile dopotutto, si rendeva conto che si stava spingendo oltre.

Solo dell'attrazione.

Quest'era la peggiore ipotesi a cui fosse pervenuto in tutte le sue elucubrazioni, l'attrazione significava magari una botta e via, sotto effetto di alcool sicuramente. Lui invece aveva preso tutto il pacchetto a prezzo intero, si era innamorato di quella brutta megera, befana, incantatrice, odalisca...

Quella tremenda donna, che gli toglieva il respiro. Il mondo sarebbe stato un posto migliore senza le donne.

“Senza le donne non esisterebbero neanche gli uomini”

Eh, tante grazie , papà! Così si che mi aiuti ad avere meno seccature.

Ah si, secondo il vecchio lui doveva pure vivere per un suo sorriso. Col cavolo! Buttare via la vita al servizio di una donna che ricambia con qualcosa di completamente inconscio.

La ragazza trovò simpatico fargli dono proprio in quel momento di uno dei suoi famosi e dannati sorrisi.

Era così bello e aggraziato e incantevole, peccato che appartenesse ad un demone del genere!

Shikamaru continuava a ragionare sull'inganno di quel viso quando Temari disse: -Devo andare dall'Hokage, torno subito- si chinò per scoccargli il solito bacio che lui cercò ancora di ricambiare.

Uscita quella fonte di distrazione il ragazzo si soffermò sul suo problema più pressante: allora lui la voleva, lei sembrava volere lui. Insomma, stava con lui tutto il tempo del suo soggiorno, tra l'altro doveva ricordarsi che mancava un giorno alla sua partenza, con lui si permetteva confidenze a cui gli altri non potevano arrivare, con lui parlava liberamente. E poi nessuno avrebbe potuto confondere quei suoi sguardi. La vedeva proprio felice quando si sfioravano.

Guarda dove sono finito Asuma! Si ritrovò a pensare. Infatti stava utilizzante tutto il suo enorme intelletto per cogliere ogni emozione e sensazione che provocava in Temari. Avrebbe potuto denunciarla per spreco di potenziale.

Perché non si voleva avvicinare a lui? Forse aveva dei complessi, o semplicemente pensava che fosse una cosa normale che due amici si comportassero così. Cosa normale? Ma dove cavolo poteva essere una cosa normale? Lui non sorrideva come un ebete per chiunque!

Non poteva essersi sbagliato. Non era immaginabile. Ma cosa pensava quella ragazza?

Temari aveva la testa vuota delle persone che sono in pace con il mondo. Infatti aveva quasi finito i suoi lavori a Konoha e presto sarebbe tornata a casa, dove l'aspettavano un bel po' di missioni. Mi sto rammollendo con tutte queste ambasciate.

C'era da dire che si divertiva, il viaggio non era sprecato: poteva stare solo con i suoi pensieri nella calma data da un fitto bosco e una strada pressoché deserta. Molto spesso questi pensieri vagano verso la sua : Shikamaru, voleva dire, Konoha. Inutile nasconderlo alla propria mente, il ragazzo le era sempre interessato, era in qualche modo particolare e anche intelligente.

Si poteva dire che gli piacesse e proprio per questo non lo avvicinava, sarebbe stato oltremodo oltraggioso che lei facesse qualcosa per smuovere la situazione. Per lei tutto non poteva andare meglio di così...quindi vivi e lascia vivere.

Abbasso la maniglia e si ritrovò un Shikamaru completamente addormentato sopra i fogli, aveva espressione corrucciata e lembi della bocca rivolti verso il basso.

Poverino aveva pensato troppo!

Sforzi così vanno premiati. Una lunga esperienza le aveva insegnato che Shikamaru Nara non ha la capacità fisica di svegliarsi per un nonnulla e quindi lei raccolse il suo coraggio squadrando con aria analitica il suo visino d'angelo. Che naturalmente non ha, si corresse.

Avvicinò la mano alla sua fronte, gli scompigliò i capelli, gli schioccò le dita davanti gli occhi e gli tirò una guancia. Tutto sicuro allora.

Dirigendosi verso le sue labbra non si chiese neanche il perché lo stesse facendo. Le andava così e basta.

Shikamaru Nara non era cosciente quando ricevette quello che agognava da tempo, non percepì le morbide e sottili labbra poggiarsi sulle sue e emettere uno schiocco soffocato. Non vide neanche Temari scrivergli un biglietto che diceva “Appena ti sveglierai, sarai nella merda, finisci velocemente. Ci vediamo domani.” e andarsene con un ghigno soddisfatto.

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Salve ragazze!

sono così piiiiigra che non avevo neanche voglia di aggiornare, ma visto che ho anch'io, pensate un po', ancora la coscienza e i rimorsi mi stavano uccidendo ho pensato bene di mettermi all'opera.

Io ho trovato la fine di questa parte davvero molto divertente e sadica, ma mi piacerebbe sentire il vostro parere XD
Prossima volta sarà l'ultimo, se non verrò colta da un altro attacco di shikamarite acuta, ci vedremo tra tre giorni
see you soon
   
 
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